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Autore: nancyiry    08/10/2008    2 recensioni
Ciao a tutti ! Sono Nancyiry. Avevo già pubblicato questa storia,ma il testo veniva tutto attaccato. Ora l'ho ripubblicata ed è molto più leggibile ! Comunque, questa storia parla di sei ragazzi, che prima hanno delle vite un po' monotone,ma poi, a loro insaputa, il destino gli gioca un bel tiro 1 Questi ragazzi dovranno imparare a collaborare, a fidarsi gli uni degli altri, perchè, secondo un'antica profezia dovranno compiere qualcosa di molto importante...Se vi ho incuriosito almeno un po', leggete e mi raccomando commentate !!! Nancyiry
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO N. 7 “MOLINS SOTTO ASSEDIO”

Il sole tramontò malinconico dietro i grattacieli di Molins, lasciando il posto a una dolce sfumatura blu-fucsia, che, lentamente stava coprendo il cielo notturno.

La grande città era tetra e silenziosa, niente si muoveva all’interno delle sue mura.

Molins, verso sera sembrava davvero una città fantasma anche se, i locali erano pieni zeppi di gente che ballava e si divertiva.

L’unica cosa che si muoveva all’interno di quella città erano i capelli castani di Ken che volavano alla dolce brezza della sera.

Ken era sul grattacielo più alto della città e guardava tutte le luci di Molins da lassù.

Quello era il suo posto preferito, perché da lì poteva vedere tutta Molins, le montagne che c’erano oltre e delle terre selvagge che avrebbe tanto voluto visitare prima o poi.

Lo sguardo di Ken esprimeva una grande malinconia, il ragazzo pensò “Chissà se un giorno potrò andare via da qui ? Chissà cosa c’è oltre queste mura di cemento ?”

Ken aveva un unico sogno: andare via da Molins per sempre e non tornare mai più.

Lui avrebbe tanto voluto viaggiare in continuazione per scoprire il mondo e conoscere nuove persone, in attesa di trovare quelle giuste.

Ken, in compagnia dei suoi pensieri, si diresse verso casa.

Quella notte, Ken dormì un sonno irrequieto, come se avesse il presentimento che, molto presto sarebbe successo qualcosa di brutto…

Il mattino dopo, Ken si svegliò a suon di esplosioni e di grida terrorizzate.

Ken, preoccupato andò subito a svegliare sua madre.

La madre, in tono agitato, gli disse: “Forse non è ancora troppo tardi ! Sbrigati ! Allontanati da Molins, subito !”

“Cosa ? Ma che stai dicendo ? Tu cosa farai ? Non posso lasciarti qui !”, le rispose Ken spaventato.

La madre, in tono severo gli rispose: “ Ho detto VAI ! Non fartelo ripetere ! E non farti prendere da quei soldati !”

Ken obbedì e, dopo aver preparato uno zaino con un po’ di cibo salutò sua madre per l’ultima volta ignorando il motivo per il quale sua madre non fosse andata con lui.

La madre lo guardò uscire e pensò Buona fortuna, Ken. Ne avrai davvero bisogno !” e si diresse anche lei verso l’uscita decisa ad attirare l’attenzione dei soldati su di lei, in modo da permettere al figlio di fuggire da Molins.

Quando il ragazzo uscì dal suo palazzo, si guardò introno e, mentre correva all’impazzata per raggiungere i confini di Molins restò allibito dall’atroce massacro che si presentò ai suoi occhi.

In città, il panico dilagava.

Molins era piena di minacciosi soldati a cavallo vestiti con armature completamente nere che maneggiavano terribili spade contro gli abitanti indifesi.

Ovunque c’era gente che scappava e che urlava disperata.

Maghi e Cavalieri stavano gettando Molins nel panico più nero…

Tra le magie e gli incantesimi dei maghi e le azioni violente dei soldati, nella città c’ero lo scompiglio totale.

Devo sbrigarmi.” pensò Ken mentre attraversava di corsa la città.

All’improvviso, davanti a Ken comparve un uomo sui sett’anni, che, sofferente, si accasciò al suolo.

Ken, sconvolto, si chinò su di lui e gli chiese: “Cosa sta succedendo ? Posso aiutarti ?”

L’uomo, per un primo momento, lo guardò intensamente, poi, con un gran vigore nella voce, gli rispose: “ L’Esercito del Nuovo Ordine ci ha attaccati. Ha sterminato la famiglia Lison. Tu sei l’unico che possa fare qualcosa ! Scappa e non farti…” ma, improvvisamente dalla gola dell’uomo spuntò una lama insanguinata.

Infatti, un soldato nemico aveva ucciso l’uomo prima che potesse finire la frase.

Ken si alzò di scatto e si accorse che una decina di soldati vestiti di nero lo avevano circondato.

Il soldato assassino, dopo aver estratto la sua spada dalla gola del malcapitato Ken e gli chiese sorridendo con voce gentile, che, però celava molta cattiveria: “ Come ti chiami, ragazzo ?”

Ken, adirato per l’uccisione dell’anziano gli rispose: “ Non sono affari tuoi !”

Il soldato sorrise e , poco dopo, Ken fu bloccato alle braccia da due soldati.

Il soldato di prima, avvicinandosi al ragazzo, gli puntò la spada alla gola e chiese nuovamente : “Non ho sentito, ragazzo. Come ti chiami ?”

Ken, non avendo altra scelta, gli rispose: “Ken.”

Il soldato abbassò la spada e gli chiese: “ Bene, Ken. Dove stavi andando ?”

Ken gli rispose: “ Non lo so.”

Il soldato incuriosito, gli chiese: “ Come non lo sai ?!”

Ken tacque, perché aveva detto la verità.

Sua madre gli aveva solo detto di lasciare Molins e non dove andare.

I soldati a un cenno del loro comandante lasciarono andare Ken.

“Va bè, non importa.”, disse il soldato con aria divertita, poi continuò il discorso rivolto al ragazzo : “Io sono il comandante Grover e faccio parte dell’Esercito del Nuovo Ordine. Perché non ti unisci a noi ?” , e guardò anche gli altri soldati.

Ken si sarebbe aspettato tutto da quell’uomo crudele ma, sicuramente, non quella bizzarra proposta.

Il ragazzo era sbalordito e spaventato al contempo.

“Ma come puoi chiedermi una cosa simile ?” , chiese Ken infuriato a Grover.

Grover, facendo il finto tonto, gli chiese stupito: “Perché ? Cos’è successo ?!”

Ken, ancora più adirato gli rispose: “Avete attaccato questa città e state massacrando della gente innocente e indifesa ! Ecco cos’è successo !!!”

Grover, dopo un breve silenzio disse al ragazzo, con il tono più sincero che riuscì ad avere: “Ken…il vero obbiettivo di questo esercito è quello di eliminare per sempre tutti i nobili e i loro privilegi dal mondo. Noi vogliamo semplicemente riportare tutte le persone allo stesso livello.”

Ken, non lasciandosi convincere, gli rispose: “ Ah… è per questo che avete ucciso tutta quella gente ? Nessuno ha il diritto di togliere la vita a un’altra persona, anche se è un soldato ! Anche la persona più spregevole ha diritto a una seconda possibilità !”

Grover iniziò a spazientirsi,“Accidenti ! Che testa dura ! Se non fosse Lui, lo avrei già ucciso !”, pensò Grover guardando Ken.

Grover fece un ultimo tentativo e disse: “ Ken. Abbiamo dovuto eliminare quelle persone perché loro erano abituate ai loro precedenti padroni e avevano paura dei cambiamenti, anche se questi potevano migliorare la loro vita. Ormai erano talmente in balia di quelle persone che non avrebbero più lottato per ottenere la libertà perché si sentivano al sicuro con loro. Lo capisci ?”

Ken restò interdetto da quelle parole; era davvero confuso.

Sua madre gli aveva detto di fuggire al più presto dalla città, ora quel soldato gli aveva detto quel discorso sulla libertà…

Non sapeva proprio cosa fare…

Però, mia madre mi ha detto di allontanarmi dalla città e di non farmi prendere dai soldati… , pensò Ken confuso.

“Suo padre vuole riprendersi Ken. Ma ti da ancora una possibilità per tornare al suo fianco. Se fossi in te accetterei.”, le disse un soldato dall’aria spregevole impugnando un l unga spada insanguinata.

“Non avrà mai nostro figlio ! Ken non è nato per servire il Male ! In quanto a me, non tornerò mai al suo fianco perché è un uomo crudele e insensibile !”

“ Mi spiace deluderti, ma, sicuramente, il mio comandante e altri soldati, ormai avranno già trovato tuo figlio e lo convinceranno a far parte del nostro esercito. Stanne certa ! Comunque, visto che hai rifiutato la proposta del nostro Re, ti devo uccidere. Sei troppo pericolosa, il Re non può correre il rischio di lasciarti viva. Addio !”, le disse il soldato in tono minaccioso.

Mentre infuriava la battaglia, la madre di Ken venne uccisa…

“Allora, Ken ? Cos’hai deciso ?” gli chiese Grover impaziente.

“Verrò con voi.” , gli rispose il ragazzo pensando che quella fosse la soluzione giusta.

Sul volto di Grover comparve un sorriso malvagio, poi disse: “ Bene, Ken. Ora monta con me. Quando arriveremo al castello di Re Fenix avrai un cavallo tutto tuo.”

Detto fatto, Ken montò sul cavallo di Grover e, insieme a una dozzina di soldati, il gruppo lasciò Molins, che, ormai era solo un ammasso di macerie fumanti…

I soldati si stavano allontanando da Molins e Ken era con loro.

“Tra poco arriveremo al castello di Re Fenix, Ken. Non preoccuparti, non ci vorrà molto.”, gli disse Grover in tono tranquillo.

Ken, che montava dietro di lui, nel frattempo pensava se aveva davvero preso la decisione giusta.

Qualcosa, nell’animo del ragazzo, gli diceva di non fidarsi di quei soldati e delle loro parole, ma la sua voglia di avventura e di lasciarsi il passato alle spalle era troppo forte…

Verso mezzogiorno, la truppa dei soldati arrivò nelle vicinanze del castello di Re Fenix.

Il castello del sovrano era davvero immenso, era circondato da un fossato nel quale c’era dell’acqua per proteggerlo da eventuali attacchi.

Era una costruzione di pietra arenaria,dall’aspetto imponente e con molti passaggi segreti,che gli aveva detto Grover.

Più si avvicinava al castello e più il ragazzo si rendeva realmente conto di quanto fosse grande e, lentamente, un senso di inquietudine si insinuò nel suo cuore.

  
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