CAPITOLO
N. 11 “
UNA COPPIA DI FUGGIASCHI”
Sulla
città innevata incombeva
un cielo notturno pieno di
nubi,che, molto presto avrebbero portato altra neve e gelo.
Way,
quella notte sembrava una cittadina fredda e
desolata, ma, nelle case del posto c’era
il grande calore e
l’immensa
felicità che ogni anno, il Natale
porta
con sé.
Lein
e Rik erano nella Sala del Trono del Palazzo
e, insieme ai sovrani stavano festeggiando
la sera della vigilia di Natale.
Ormai
erano già trascorse due settimane da quando Lein era stata catturata e << donata
>> a Rik.
“Povera
Lilly… Questo è il primo Natale che trascorriamo
separate,ma almeno lei
è al sicuro con
Joel…”, pensò
malinconica Lein.
Rik,accorgendosi
dell’espressione triste
dell’amica, le chiese: “Che
c’è che non va ?”
Lein,
gli disse il motivo di tutta quella
tristezza.
“Mi
dispiace, ma vedrai che il prossimo Natale lo
passerete insieme.”, le disse Rik per consolarla.
Lein,
lo ringraziò per la sua gentilezza e per la
sua amicizia.
In
quei giorni, l’amicizia tra i due ragazzi era
diventata sempre più profonda.
Lein
e Rik non facevano altro che fingere: il
ragazzo, in pubblico, le ordinava di fare qualsiasi cosa e lei obbediva
docilmente.
La
sera di Natale, mentre erano tutti seduti a
tavola e avevano appena finito di cenare, la madre di Rik porse un
fagotto a
Lein e le disse con una voce suadente e un po’ imbarazzata:
“Tienilo, cara.
L’ho fatto con le mie mani. Ti sarà
utile.”
Lein
lanciò un’occhiata interrogativa a Rik, che,
a quanto pareva, ne sapeva quanto lei, poi disse: “ Grazie,
Vostra Maestà.
Siete stata molto gentile.”
“Di
niente, cara. Per la moglie di mio figlio,
questo ed altro ! Dai, aprilo.”, le rispose dolcemente la
regina.
Lein
e Rik si guardarono a disagio, poi, la
ragazza aprì il fagotto e ne uscì un maglioncino
di lana molto piccolo. Lein e
Rik si guardarono con un’aria molto sorpresa.
“Mamma…
a cosa ci dovrebbe servire ?”, le chiese
imbarazzato Rik.
“Ma
è ovvio !
E’ un maglione per il vostro futuro bambino !
Non vorrete mica che si
ammali !”, gli rispose sua madre sorridendo, stupita che non
avessero capito lo
scopo del suo regalo.
I due
ragazzi arrossirono di colpo, ma grazie,
alla luce soffusa delle candele, nessuno se ne accorse.
Lein
tentando di salvare la situazione, esclamò :
“ Già ! Come ho fatto a non pensarci prima ?!
Grazie mille. Mi
sarà davvero molto utile !”
“Sì,
certo !”, esclamò Rik per darle man forte.
La
regina Lisa rispose loro compiaciuta: “Di
niente, ragazzi.”, poi rivolgendosi a Lein, le disse:
“Mi raccomando, cara.
Quando sarà il momento, non preoccuparti. Chiedimi tutto
quello che vuoi. Sai,
i bambini sono un po’ vivaci nei primi anni di
vita.”
Lein,
sconvolta e imbarazzata, mentì e disse: “
Certo. Grazie dell’aiuto.”
Rik,
non sopportando più quel discorso disse ai
suoi genitori: “Io e Lein siamo un po’ stanchi,
quindi andiamo a dormire. Buona
notte.”e, prendendo la ragazza sottobraccio, si
avviò verso la porta della sala
desiderando soltanto arrivare il più presto possibile in
camera sua.
I genitori
di Rik salutarono il figlio e sua << moglie
>>, dopodichè
continuarono i festeggiamenti.
Quando
i due ragazzi furono arrivati in camera,
Lein esplose e disse a Rik : “ Ti rendi conto ?! Quelli
vogliono farci fare un
bambino !!!”
Rik,
divertito dalla reazione dell’amica, le disse
per tranquillizzarla : “ E dai… non ti
agitare…Dobbiamo solo guadagnare tempo
e, appena se ne presenterà l’occasione, ti
farò scappare.”
Lein,
ancora sconvolta, gli disse: “ Rik ! Questa
recita inizia a diventare un po’ troppo impegnativa. Tra un
po’ i tuoi genitori
vorranno vedere i fatti !”
“Lo
so, ma dobbiamo avere pazienza.”, le rispose
il ragazzo.
“Aspetta
però !” , esclamò Rik agitato.
“
Che c’è ? Che ti è preso ?” ,
gli chiese Lein
preoccupata.
“
Domani, il giorno di Natale, i miei andranno a fare
una gita nei pressi
della città da
alcuni loro amici e staranno fuori fino alla sera.”, le
rispose il ragazzo con
un tono molto felice.
“
E allora ?”, gli chiese
Lein incuriosita.
“
Allora, domani scapperemo !” ,esclamò Rik in
tono risoluto.
“
In che senso
scapperemo ?”,
gli chiese la
ragazza perplessa, anche se aveva già intuito
cos’avesse in mente il suo amico.
“Non
penserai che ti lascerò andare da sola ! Ci
sono un casino di soldati in giro. E poi voglio andarmene da
qui.”, le rispose
il ragazzo.
“Ma…
i tuoi genitori ? Come ci resteranno ?”, gli
chiese Lein.
“Capiranno.
Io non ho mai voluto governare questa
città. Voglio vivere avventure, viaggiare e non restare
tutto il tempo qui a
strapazzare la povera gente ! Non ne posso più !”,
le rispose Rik spazientito.
L’amicizia
tra i due, si intensificava di giorno
in giorno e, la fiducia che riponevano l’uno
nell’altra si rafforzava ancora di
più.
In
realtà, a Rik piaceva Lein, ma non sapendo se
la cosa fosse reciproca, non si era ancora dichiarato.
Lein,
dal canto suo era molto affezionata a Rik,
perché, oltre che ad essere un bel ragazzo pieno di buone
qualità, l’aveva
aiutata a sfuggire a un destino terribile.
In
lui, Lein aveva trovato un vero
amico
nella sfortuna più nera.
Ma,
essendo molto timida, la ragazza aspettava che
fosse lui a dichiararsi…
Quella
sera, i due ragazzi si addormentarono e
sognarono un luogo pieno di colori, musica allegra e di
felicità, ignorando che
l’indomani sarebbe successo il finimondo e che, a Way non ci
sarebbero più stai
i genitori di Rik a governare…
Il
mattino dopo, un soldato apparve nella stanza
di Rik e di Lein e, con tono molto agitato disse al ragazzo :
“Mio principe,
dovete andarvene subito da Way. Siamo stati attaccati !”
Rik e
Lein si guardarono preoccupati, poi, il
ragazzo chiese al soldato: “Da chi siamo stati attaccati ?
Cosa vogliono i
nostri nemici ?”
Prima
che il soldato potesse rispondergli, nella
stanza comparve anche il padre di Rik provato e malconcio, che disse al
figlio:
“Rik, devi scappare subito da Way. L’Esercito del
Nuovo Ordine ti sta
cercando.” e, senza dargli spiegazioni diede a Rik una gemma
sferica bianca,
con la superficie perfettamente levigata. Anticipando la domanda del
figlio, il
re disse: “ Rik, non separarti mai da questa gemma e quando
sarai nei guai dovrai
stringerla forte !”
Rik
prese la gemma e una strana forza lo pervase
completamente.
Il
padre poi, gli disse: “Ora dirigiti a Lom. Lì
cerca un sacerdote di nome Joel, fagli vedere la gemma e lui
saprà cosa fare.
Porta con te la
ragazza, non merita di
morire qui. Ora andate !”
“Ma
papà, non posso lasciarti qui…”, disse
Rik.
Il
padre, interrompendolo, gli disse adirato:
“Devi, Rik ! Sei un Eletto e io ti devo proteggere a costo
della vita ! Quindi,
ora vai ! Quando arriverà il momento vendica tutte le
persone innocenti che
hanno perso la vita a causa di
quel maledetto esercito !”
Così,
dopo aver guardato per l’ultima volta suo
padre, Rik seguito da Lein, si avviò in un passaggio segreto
che, passando
sotto il suolo di Way percorreva l’intera città
portando lontano da essa.
Mentre Rik
e Lein percorrevano di
corsa il passaggio
segreto per salvarsi
dall’attacco nemico, nella città, sopra le loro
teste infuriava una terribile e
sanguinosa battaglia.
Dopo
un paio d’ore, i due ragazzi uscirono
finalmente dal tunnel segreto e si trovarono in un fittissimo bosco popolato da miriadi di
pini e moltissimi
animali selvatici.
“Dobbiamo
chiudere il passaggio del tunnel.”,disse Rik a
Lein.
“Ma
se ci vanno gli abitanti per salvarsi ?”, gli
domandò Lein preoccupata.
“Sì,hai
ragione. Allora cancelliamo le nostre
tracce,almeno non sapranno dove cercarci.”, le disse Rik.
“Ok.”,
gli rispose la ragazza.
Dopo
aver cancellato le loro tracce all’uscita del
tunnel, i due ragazzi si incamminarono verso il bosco.
Quando
furono certi di essere al sicuro, in una
grotta nel cuore del bosco, Lein e Rik si fermarono e, la ragazza
chiese
all’amico: “Rik, secondo te, perché
dobbiamo andare nel mio villaggio ? Io
conosco Joel e non mi pare che abbia qualche abilità
particolare. Tu ci capisci
qualcosa ?”
Rik,
in tono cupo rispose all’amica: “No. So
soltanto che non sono certo di rivedere ancora i miei
genitori…”
Lein
tentò inutilmente di consolarlo, ma, il suo
amico era davvero di pessimo umore e ne aveva tutte le buone ragioni
del mondo.