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Autore: nancyiry    08/10/2008    1 recensioni
Ciao a tutti ! Sono Nancyiry. Avevo già pubblicato questa storia,ma il testo veniva tutto attaccato. Ora l'ho ripubblicata ed è molto più leggibile ! Comunque, questa storia parla di sei ragazzi, che prima hanno delle vite un po' monotone,ma poi, a loro insaputa, il destino gli gioca un bel tiro 1 Questi ragazzi dovranno imparare a collaborare, a fidarsi gli uni degli altri, perchè, secondo un'antica profezia dovranno compiere qualcosa di molto importante...Se vi ho incuriosito almeno un po', leggete e mi raccomando commentate !!! Nancyiry
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO N. 11 “ UNA COPPIA DI FUGGIASCHI”

Sulla città innevata incombeva un cielo notturno pieno di nubi,che, molto presto avrebbero portato altra neve e gelo.

Way, quella notte sembrava una cittadina fredda e desolata, ma, nelle case del posto c’era il grande calore e l’immensa felicità che ogni anno, il Natale porta con sé.

Lein e Rik erano nella Sala del Trono del Palazzo e, insieme ai sovrani stavano festeggiando la sera della vigilia di Natale.

Ormai erano già trascorse due settimane da quando Lein era stata catturata e << donata >> a Rik.

Povera Lilly… Questo è il primo Natale che trascorriamo separate,ma almeno lei è al sicuro con Joel…”, pensò malinconica Lein.

Rik,accorgendosi dell’espressione triste dell’amica, le chiese: “Che c’è che non va ?”

Lein, gli disse il motivo di tutta quella tristezza.

“Mi dispiace, ma vedrai che il prossimo Natale lo passerete insieme.”, le disse Rik per consolarla.

Lein, lo ringraziò per la sua gentilezza e per la sua amicizia.

In quei giorni, l’amicizia tra i due ragazzi era diventata sempre più profonda.

Lein e Rik non facevano altro che fingere: il ragazzo, in pubblico, le ordinava di fare qualsiasi cosa e lei obbediva docilmente.

La sera di Natale, mentre erano tutti seduti a tavola e avevano appena finito di cenare, la madre di Rik porse un fagotto a Lein e le disse con una voce suadente e un po’ imbarazzata: “Tienilo, cara. L’ho fatto con le mie mani. Ti sarà utile.”

Lein lanciò un’occhiata interrogativa a Rik, che, a quanto pareva, ne sapeva quanto lei, poi disse: “ Grazie, Vostra Maestà. Siete stata molto gentile.”

“Di niente, cara. Per la moglie di mio figlio, questo ed altro ! Dai, aprilo.”, le rispose dolcemente la regina.

Lein e Rik si guardarono a disagio, poi, la ragazza aprì il fagotto e ne uscì un maglioncino di lana molto piccolo. Lein e Rik si guardarono con un’aria molto sorpresa.

“Mamma… a cosa ci dovrebbe servire ?”, le chiese imbarazzato Rik.

“Ma è ovvio ! E’ un maglione per il vostro futuro bambino ! Non vorrete mica che si ammali !”, gli rispose sua madre sorridendo, stupita che non avessero capito lo scopo del suo regalo.

I due ragazzi arrossirono di colpo, ma grazie, alla luce soffusa delle candele, nessuno se ne accorse.

Lein tentando di salvare la situazione, esclamò : “ Già ! Come ho fatto a non pensarci prima ?! Grazie mille. Mi sarà davvero molto utile !”

“Sì, certo !”, esclamò Rik per darle man forte.

La regina Lisa rispose loro compiaciuta: “Di niente, ragazzi.”, poi rivolgendosi a Lein, le disse: “Mi raccomando, cara. Quando sarà il momento, non preoccuparti. Chiedimi tutto quello che vuoi. Sai, i bambini sono un po’ vivaci nei primi anni di vita.”

Lein, sconvolta e imbarazzata, mentì e disse: “ Certo. Grazie dell’aiuto.”

Rik, non sopportando più quel discorso disse ai suoi genitori: “Io e Lein siamo un po’ stanchi, quindi andiamo a dormire. Buona notte.”e, prendendo la ragazza sottobraccio, si avviò verso la porta della sala desiderando soltanto arrivare il più presto possibile in camera sua.

I genitori di Rik salutarono il figlio e sua << moglie >>, dopodichè continuarono i festeggiamenti.

Quando i due ragazzi furono arrivati in camera, Lein esplose e disse a Rik : “ Ti rendi conto ?! Quelli vogliono farci fare un bambino !!!”

Rik, divertito dalla reazione dell’amica, le disse per tranquillizzarla : “ E dai… non ti agitare…Dobbiamo solo guadagnare tempo e, appena se ne presenterà l’occasione, ti farò scappare.”

Lein, ancora sconvolta, gli disse: “ Rik ! Questa recita inizia a diventare un po’ troppo impegnativa. Tra un po’ i tuoi genitori vorranno vedere i fatti !”

“Lo so, ma dobbiamo avere pazienza.”, le rispose il ragazzo.

“Aspetta però !” , esclamò Rik agitato.

“ Che c’è ? Che ti è preso ?” , gli chiese Lein preoccupata.

“ Domani, il giorno di Natale, i miei andranno a fare una gita nei pressi della città da alcuni loro amici e staranno fuori fino alla sera.”, le rispose il ragazzo con un tono molto felice.

“ E allora ?”, gli chiese Lein incuriosita.

“ Allora, domani scapperemo !” ,esclamò Rik in tono risoluto.

“ In che senso scapperemo ?”, gli chiese la ragazza perplessa, anche se aveva già intuito cos’avesse in mente il suo amico.

“Non penserai che ti lascerò andare da sola ! Ci sono un casino di soldati in giro. E poi voglio andarmene da qui.”, le rispose il ragazzo.

“Ma… i tuoi genitori ? Come ci resteranno ?”, gli chiese Lein.

“Capiranno. Io non ho mai voluto governare questa città. Voglio vivere avventure, viaggiare e non restare tutto il tempo qui a strapazzare la povera gente ! Non ne posso più !”, le rispose Rik spazientito.

L’amicizia tra i due, si intensificava di giorno in giorno e, la fiducia che riponevano l’uno nell’altra si rafforzava ancora di più.

In realtà, a Rik piaceva Lein, ma non sapendo se la cosa fosse reciproca, non si era ancora dichiarato.

Lein, dal canto suo era molto affezionata a Rik, perché, oltre che ad essere un bel ragazzo pieno di buone qualità, l’aveva aiutata a sfuggire a un destino terribile.

In lui, Lein aveva trovato un vero amico nella sfortuna più nera.

Ma, essendo molto timida, la ragazza aspettava che fosse lui a dichiararsi…

Quella sera, i due ragazzi si addormentarono e sognarono un luogo pieno di colori, musica allegra e di felicità, ignorando che l’indomani sarebbe successo il finimondo e che, a Way non ci sarebbero più stai i genitori di Rik a governare…

Il mattino dopo, un soldato apparve nella stanza di Rik e di Lein e, con tono molto agitato disse al ragazzo : “Mio principe, dovete andarvene subito da Way. Siamo stati attaccati !”

Rik e Lein si guardarono preoccupati, poi, il ragazzo chiese al soldato: “Da chi siamo stati attaccati ? Cosa vogliono i nostri nemici ?”

Prima che il soldato potesse rispondergli, nella stanza comparve anche il padre di Rik provato e malconcio, che disse al figlio: “Rik, devi scappare subito da Way. L’Esercito del Nuovo Ordine ti sta cercando.” e, senza dargli spiegazioni diede a Rik una gemma sferica bianca, con la superficie perfettamente levigata. Anticipando la domanda del figlio, il re disse: “ Rik, non separarti mai da questa gemma e quando sarai nei guai dovrai stringerla forte !”

Rik prese la gemma e una strana forza lo pervase completamente.

Il padre poi, gli disse: “Ora dirigiti a Lom. Lì cerca un sacerdote di nome Joel, fagli vedere la gemma e lui saprà cosa fare. Porta con te la ragazza, non merita di morire qui. Ora andate !”

“Ma papà, non posso lasciarti qui…”, disse Rik.

Il padre, interrompendolo, gli disse adirato: “Devi, Rik ! Sei un Eletto e io ti devo proteggere a costo della vita ! Quindi, ora vai ! Quando arriverà il momento vendica tutte le persone innocenti che hanno perso la vita a causa di quel maledetto esercito !”

Così, dopo aver guardato per l’ultima volta suo padre, Rik seguito da Lein, si avviò in un passaggio segreto che, passando sotto il suolo di Way percorreva l’intera città portando lontano da essa.

Mentre Rik e Lein percorrevano di corsa il passaggio segreto per salvarsi dall’attacco nemico, nella città, sopra le loro teste infuriava una terribile e sanguinosa battaglia.

Dopo un paio d’ore, i due ragazzi uscirono finalmente dal tunnel segreto e si trovarono in un fittissimo bosco popolato da miriadi di pini e moltissimi animali selvatici.

“Dobbiamo chiudere il passaggio del tunnel.”,disse Rik a Lein.

“Ma se ci vanno gli abitanti per salvarsi ?”, gli domandò Lein preoccupata.

“Sì,hai ragione. Allora cancelliamo le nostre tracce,almeno non sapranno dove cercarci.”, le disse Rik.

“Ok.”, gli rispose la ragazza.

Dopo aver cancellato le loro tracce all’uscita del tunnel, i due ragazzi si incamminarono verso il bosco.

Quando furono certi di essere al sicuro, in una grotta nel cuore del bosco, Lein e Rik si fermarono e, la ragazza chiese all’amico: “Rik, secondo te, perché dobbiamo andare nel mio villaggio ? Io conosco Joel e non mi pare che abbia qualche abilità particolare. Tu ci capisci qualcosa ?”

Rik, in tono cupo rispose all’amica: “No. So soltanto che non sono certo di rivedere ancora i miei genitori…”

Lein tentò inutilmente di consolarlo, ma, il suo amico era davvero di pessimo umore e ne aveva tutte le buone ragioni del mondo.

  
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