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Autore: Angel_Mary    02/10/2014    2 recensioni
“La prossima volta faccia più attenzione” e si mise a raccogliere i libri sparsi sul pavimento. James si preoccupò di aiutarla.
“Posso aiutarti?” chiese, prima di sgranare gli occhi, scorrendo i titoli dei tomi che appartenevano alla ragazza. ‘Armi permesse nei conflitti armati fra Stati’ e ‘Tecniche di reclutamento clandestino durante i conflitti armati’ risaltavano nel mucchio.
“Sei una soldatessa?” domandò incoraggiante, ma la ragazza, invece, parve non gradire la battuta, tanto che, dopo averlo fulminato con lo sguardo, rispose gelida “le sembro un soldato, signore?”
James la osservò riprendere i libri e sedersi accanto alla sua amica, la quale si stava facendo beffe di lui senza alcun problema.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Nuovo personaggio, Oliver Phelps
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errare è umano, perseverare è diabolico.
 


Oliver e John, quando raggiunsero James, avevano l’espressione di due bambini a cui era appena stato detto che Babbo Natale sarebbe arrivato con tre mesi di anticipo.
“Che avete da sorridere tanto voi due?” li accolse James, irritato, mentre Dean continuava a ripetere “Jim, per l’amor del cielo, perché vuoi metterti nei guai?”
L’interessato scosse la testa, contrariato, aspettando ancora una risposta dal fratello e dall’amico.
“Ti ho già detto quanto adori quella ragazza?” disse gioioso, mentre John tratteneva un sorriso.
“Questo che significa, adesso?”
“Quando è uscita, ha avuto la gentilezza di informarmi che è molto probabile che qualcuno ti abbia dato una botta in testa di recente!”
James parve afflosciarsi udite quelle parole poco carine, ma John soccorse l’amico “Jim, devo ammetterlo: non ti ho mai visto così in difficoltà, ma ci riuscirai” disse riprendendo il proprio posto.
James, incrociò le mani vicino al viso poggiando i gomiti sul tavolo, riflettendo un momento sotto gli sguardi curiosi di Oliver, John e Dean, che temeva sulle possibili conseguenze di quell’unione alquanto improbabile.
“Dean, dove posso trovarla?”
L’interpellato sgranò gli occhi, preoccupato.
“James, ma sei impazzito? Hai visto che tipo di ragazza è Marianna?”
 
Dean, alla fine, non aveva esplicitamente detto quando James avrebbe potuto trovare al pub a colpo sicuro Marianna, ma aveva avuto il buon gusto di suggerire all’amico che il venerdì sera di quella settimana, sarebbe stato il caso di tornare a fare una passeggiata al locale.
 
 
 
*** 
 
 
Marianna ed Erminia avrebbero voluto organizzare una serata a tema al pub di Dean, ma erano talmente occupate con i loro esami, che erano riuscite solamente ad organizzare la solita serata insieme agli amici più stretti. Le due ragazze si diedero appuntamento con la loro amica Vàlerie al pub, trenta minuti prima dell’orario che avevano stabilito con i ragazzi. Vàlerie era appena tornata dal viaggio di nozze insieme al marito Joey, e tutte e tre avevano stabilito che avevano bisogno del tempo necessario per avere un resoconto piuttosto dettagliato degli eventi, ma per un caso fortuito Erminia si era fatta scappare dello strano incontro fatto da Marianna qualche giorno prima.
“Vale, avresti dovuto vederla: se gli sguardi avessero potuto uccidere, l’avrebbe stecchito!” sciorinò Erminia, mentre apriva la porta alle amiche, mentre Marianna si era chiusa volutamente nel silenzio più assoluto. Vàlerie, invece, sembrava molto interessata all’argomento e studiava con dovizia l’atteggiamento dell’amica.
“Questo ragazzo era veramente brutto?” chiese rivolta a Marianna, la quale cercava Dean con lo sguardo tra i tavoli occupati.
“Voi vedete un tavolo libero?”
Erminia lanciò a Marianna un’occhiata di traverso, riprese rivolta a Vàlerie “Si dice che l’altezza sia mezza bellezza; ma il ragazzo è obiettivamente carino” rifletté un momento, prima di continuare “cioè, non è il classico tipo che se lo incontrassi per strada, ti gireresti a guardare.”
“Parlate di me, come se non ci fossi!” esclamò contrariata Marianna.
“Veramente, parlavamo del tipo che voleva flirtare con te” precisò Erminia, sorridente. Vàlerie, al contrario, annuì comprensiva “allora, dicci: cosa ne pensi di questo ragazzo?”
Marianna sospirò, pensando che se avesse continuato ad ignorare le sue amiche, non l’avrebbero lasciata in pace nemmeno un minuto. Contemporaneamente, Dean le vide e fece loro cenno di accomodarsi ad un tavolo, che aveva riservato per loro.
“Dico che è il classico tipo che crede che tutto gli sia dovuto” prima di chiedere “non ci eravamo viste prima, per parlare della vostra luna di miele a Cancun?” concluse angelica. Erminia, per la prima volta quella sera, si trovò a essere d’accordo con lei, vedendo arrossire Vàlerie.
“Quando ci sfornerai una piccola te?”
“Siete sempre le solite, voi due!”
Avevano avuto il tempo di accomodarsi, che Dean si avvicinò a loro, trafelato “cosa vi porto?”
“Io, passo. Per stasera niente alcol, sono troppo stanca” annunciò Marianna.
“Vi aspettiamo prima di decidere, okay?” propose Vàlerie, che stava per domandare qualcos’altro, quando Marianna la troncò sul nascere.
“Dean, è un caso che il tizio di qualche giorno fa sia tornato senza la scorta e si guardi in giro in maniera circospetta?”
Il ragazzo sbiancò, aveva detto a James di non tornare da solo, perché avrebbe dato troppo nell’occhio!
“Sarà passato a fare un saluto” rispose cordiale.
Marianna, invece, squadrò prima lui e poi James “posso andare a nascondermi?” gemette. L’amico le sorrise, prima di rivolgersi alle altre due “passo appena arrivano i ragazzi, d’accordo?”
Vàlerie annuì, molto più interessata ad osservare il ragazzo che era appena entrato: di primo acchito le sembrava un tipo comune, poi ebbe una strana sensazione.
“Erm, ma non ti sembra di conoscerlo già? Come se l’avessi visto da qualche parte?”
Marianna, era impegnata a nascondersi dietro un menù, ma Erminia glielo strappò dalle mani, e chiese a sua volta “anche a te fa la stessa impressione?”
Vàlerie continuò a studiare il nuovo arrivato, cercando di trovare la risposta a quella domanda nei meandri della sua mente.
 
James aveva preso quella ragazza, Marianna, come una sfida, ed era deciso a vincere in qualsiasi modo. Era entrato con sicurezza nel pub di Dean, pensando che avrebbe avuto il tempo di bere una pinta in sua compagnia, prima di cercare di intavolare una conversazione più o meno civile con Marianna.
“Ciao, Dean!” esclamò appena lo vide tornare al bancone con un vassoio vuoto. Lui, rispose divertito “la trovi al tavolo vicino alla finestra …”
James sorrise complice, prima di scostarsi e di avviarsi lentamente.
“Sei sicuro di quello che fai?”
Lui si voltò in direzione dell’amico, che lo guardava con aria preoccupata “vado a farmi impagliare e torno a dirtelo.”
Dean ridacchiò, mentre lo osservava muoversi tra i tavoli affollati, certo che ne avrebbe viste di ogni genere.
James l’aveva vista seduta insieme alla sua amica Erminia e a un’altra ragazza bruna; stavano ridendo e la ragazza di cui non sapeva il nome era arrossita, prima di dare una leggera spinta a Marianna, che la stava prendendo in giro. Non riusciva a sentire cosa si stessero dicendo, ma aveva intuito che stessero parlando in inglese e non italiano. Si sentiva tranquillo, perché nessuna delle tre ragazze aveva ancora notato che si stava avvicinando, ma quando fu certo di essere entrato nella loro visuale, si sentì tirare un braccio, si voltò di scatto.
Se avesse potuto, sarebbe scappato a gambe levate.
“Scusa, tu sei James Phelps, vero?”
Due ragazze erano in piedi di fronte a lui e lo avevano riconosciuto.
Le studiò velocemente: non potevano avere più di vent’anni ed erano vestite come le ragazze di alcuni talk show.
“Ehm, si. Sono io.”
Una delle due, quella biondissima e con la pelle abbronzata, gli sorrise maliziosamente, ma lui non apprezzò il gesto.
“Possiamo fare una foto con te?”
James mostrò un sorriso tirato: se c’erano delle buone probabilità che Marianna non l’avesse riconosciuto, come il ragazzo che aveva interpretato uno dei gemelli Weasley, ora le avrebbe dovuto spiegare perché faceva delle foto con delle perfette sconosciute.
“Certo, ma sbrighiamoci: avevo appuntamento con un paio di amici.”
L’amica della bionda fece un risolino, ed estrasse dalla sua borsa il cellulare, entrambe gli si avvicinarono e scattò una foto.
“Buona serata ragazze” disse cordiale.
“Buona serata a te!” risposero zuccherose, prima di aggiungere “Salutaci Oliver, avremmo tanto voluto incontrare anche lui!”
Lui annuì, prima di voltarsi nuovamente verso il tavolo di Marianna e le amiche, che erano impegnate a chiacchierare. James si augurò che nessuna delle tre avesse notato quanto era successo, e una volta arrivato al loro tavolo, si sedette sulla sedia di fronte a Marianna.
La ragazza bruna si ammutolì, e aveva cominciato a guardarlo confusa; Erminia, invece, tratteneva a stento un’espressione di puro divertimento, mentre Marianna lo fissava astiosa.
“Oh, è lei. Ancora.”
Le sue amiche rimasero in silenzio, lanciando strane occhiate prima a lei e poi a lui, che si stava togliendo la giacca di pelle, rivelando una t-shirt sulla quale spiccava una stampa e delle scritte viola. Vàlerie notò immediatamente l’orologio che lui indossava al polso sinistro, e vista la grandezza dell’oggetto si domandò se Marianna non avesse effettivamente ragione nel ritenere il ragazzo come uno pieno di sé.
Marianna inarcò entrambe le sopracciglia al gesto di James “ha intenzione di rimanere seduto qui ancora per molto?” berciò.
“Ti avevo chiesto di darmi del tu” guardò le amiche, e decise che era il caso di presentarsi “comunque, sono James.”
Marianna sospirò annoiata “Loro sono Erminia e Vàlerie. Che diavolo vuoi?” chiese brusca. Da sotto il tavolo, entrambe le amiche diedero contemporaneamente due calci a Marianna, la quale resistette stoicamente senza dar cenno dell’accaduto. James aveva immaginato che lei potesse avere una reazione del genere, ed era preparato, quello che non immaginava, però, era che si stava divertendo ad avere a che fare con lei.
“Di che stavate parlando?” domandò come se Marianna l’avesse invitato ad accomodarsi e a chiacchierare insieme a loro tre. La ragazza, però, lo guardò con una strana luce negli occhi.
“Parlavamo del fatto che sembri piuttosto abituato a fare foto con sconosciute … Eric; o non posso chiamarti anche così?” concluse visibilmente divertita.
James diede un rapido sguardo alle amiche, ma sembrava che entrambe non stessero capendo molto di quello che Marianna aveva detto. Lei l’aveva riconosciuto, non gli aveva detto nulla e non aveva fatto nessun cenno che contemplasse quell’ipotesi; si era comportata come avrebbe fatto con uno sconosciuto.
“Ma, allora …” cominciò lui.
“Allora, cosa vuoi da me?” concluse Marianna con un tono leggermente più morbido, rispetto a prima. Lei lanciò un rapido sguardo all’entrata: Joey, Dom, Marco e Alessio erano arrivati e le guardavano preoccupati.
“I ragazzi sono arrivati. Vale, Joey ti sta cercando.”
James si voltò talmente velocemente, che per poco non gli venne torcicollo, e vide quattro ragazzi che lo studiavano curiosi, ma che non avvicinavano.
“Mari, ti lasciamo sola. Okay?” chiese in italiano Erminia, mentre Vàlerie e lei si accingevano a raggiungerli. Marianna fece un segno con il capo, mentre tornava a guardare James.
“Cosa ti ha detto?”
“Che stanno raggiungendo fidanzato e marito” disse prima di riprendere “James, sul serio. Cos’è che vuoi da me?”
“Conoscerti?” tentò lui, incerto ma allo stesso tempo divertito dalla situazione. Marianna schioccò la lingua, piuttosto contrariata “Dio, odio essere al centro dell’attenzione!” berciò, nervosa e studiando un punto preciso alle spalle del ragazzo. James stava per guardare in quella direzione, ma lei lo bloccò.
“Non ti voltare, quelle due oche di prima …”
“E come mai attirano tanto la tua attenzione?”
James sembrava contento, avevano cominciato a fare una conversazione più o meno normale!
“Sai se qualcuno mi scatta delle foto, senza il mio consenso, voglio almeno identificare i soggetti, prima di andare a denunciarli” sospirò, prima di lasciarsi un po’ andare.
“Sei un avvocato?” riprese, ora veramente curioso.
“Magari … No, sono solo laureata in legge in Italia” rispose un po’ triste. James ebbe modo di notare che il tono della sua voce era leggermente mutato, come se parlare del suo Paese la facesse soffrire.
“Allora che fai? Studi come stroncare qualsiasi uomo che tenti di approcciarsi a te?” chiese con la speranza di farle tornare il sorriso, o almeno di scuoterla un po’. Marianna rise.
“Oh, no. Mi sto specializzando in diritto internazionale, ma mi sto soffermando su diritti umani e diritto umanitario internazionale dei conflitti armati.”
Era sul punto di continuare a parlare di sé, ma cambiò immediatamente umore. Lei sapeva perfettamente chi avesse davanti, sapeva che su internet si diceva che lui avesse l’abitudine di cambiare spesso ragazza e la peculiarità di tutte quelle che aveva frequentato era che fossero americane e bionde.
“James, scusa la franchezza: ma non vorrei essere sul libro nero di nessuno. Tanto meno su quello di un attore.”
Lui rimase in silenzio, di quale libro nero stava parlando?
“Sai, per il momento ti credono impegnato con una ragazza formosa e bionda. Tu non sai nulla al riguardo?”
James sembrava sorpreso: non solo l’aveva riconosciuto, ma conosceva anche cosa si dicesse su di lui su internet. Forse, era quello il problema?
“Quindi, non solo mi avevi riconosciuto, ma bazzichi anche sui giornali di gossip …”
Lei scosse la testa, di nuovo abbastanza contrariata, anzi questa volta sembrava veramente offesa.
“Rispondi prima alla mia domanda, Signor Ovvietà.”
James avrebbe voluto ribattere, ma visto il repentino cambiamento della ragazza, decise che sarebbe stato meglio fare come diceva lei.
“Sono stato impegnato con una ragazza bionda e formosa, si. Sono libero, adesso. Altrimenti non sarei qui.”
Marianna sembrava soddisfatta della risposta ricevuta, ma le parole le scapparono di bocca.
“Sono uscita da un po’ di tempo da una storia, conclusa davvero male. Ripeto, non vorrei essere sul libro nero di nessuno.”
“Non ho nessun libro nero … ma, tu”
Marianna si alzò di scatto, furiosa, prendendolo di sorpresa.
“Scusa un attimo, James. Torno subito” e si avviò decisa verso le ragazze che l’avevano fermato prima. Lui lanciò un’occhiata agli amici di Marianna, che stavano seduti sugli sgabelli vicini al bancone, e Vàlerie ed Erminia la stavano guardando da lontano, ridendo apertamente. James scosse la testa: quella situazione era davvero esilarante, e non aveva ancora chiesto un appuntamento a Marianna! Quando tornò ad osservarla, notò che stava discutendo animatamente con le due ragazze, e dopo due minuti, tornò con la stessa decisione con la quale si era alzata, al proprio posto.
“Le hai minacciate?”
Marianna scosse leggermente la testa allegramente, facendo muovere i capelli lunghissimi, che portava sciolti.
“Nah. Solo che se provano a mettere su internet le foto che ci hanno scattato, le vengo a cercare con la polizia e le faccio pentire di aver avuto quell’idea geniale” rispose sadica.
James ridacchiò all’idea di Marianna che cercava quelle due insieme a una pattuglia di polizia, ma tornò immediatamente serio.
“Ah, per tua informazione, non leggo giornali spazzatura” riprese lei, sorprendendolo di nuovo “tutto quello che so su di te e tuo fratello, risale alle interviste dei primi film, gli ultimi tre non li ho nemmeno visti, se questo può farti piacere.”
James sembrò soddisfatto, ma lui parlò prima che lei potesse aggiungere qualsiasi altra cosa “ti chiedo una cena, solo una. Poi, se vorrai, sparisco dalla tua vita. Ti va?”
Marianna parve rifletterci su. Era uscita da qualche mese da una relazione, era vero, e le sembrava anche troppo presto cominciare a guardarsi intorno, visti tutti gli impegni che affollavano la sua vita; ma una vocina dentro di lei continuava a domandarle cosa avrebbe avuto da perdere andando ad un appuntamento con lui.
“D’accordo, James.”
Lui le sorrise, trionfante.  


NdA:
Eccomi tornata con il nuovo capitolo! Cosa ne pensate? 
Al prossimo capitolo!
Un bacio,
Angel
  
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