Crossover
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Autore: Crybaby    08/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La Torre

Dopo alcuni minuti di incertezza, i due compagni di squadra erano riusciti a creare, contro l’esercito di androidi, una strategia d’attacco e di difesa assolutamente perfetta. Mentre lo specchio di Michiru riceveva i raggi scagliati dai nemici, Shun disponeva la catena della difesa a cerchio attorno a loro, in modo da creare una barriera invalicabile. La sailor poi rilasciava il colpo, che a contatto con le pareti invisibili cominciava a girare, acquistando velocità e aumentando di consistenza; richiamando a sé la catena e quindi annullando la barriera, il bronze saint rilasciava la sfera d’energia venutasi a creare, sulla cui strada tutti gli androidi venivano spazzati via. Non finiva qui: per quelli che riuscivano ad evitare il colpo, entrava in azione la seconda catena di Andromeda, quella dell’attacco, mimetizzata sotto quella della difesa, che al momento giusto usciva allo scoperto e intrappolava i restanti nemici, facendone un facile bersaglio per il Deep Submerge, potentissimo attacco a base d’acqua, col quale Michiru li terminava. Dopo aver ripetuto questa strategia diverse volte, i due esausti ma soddisfatti riuscirono finalmente a sbarazzarsi dei loro avversari.
-Ottimo… lavoro… Sailor Neptune…
-Complimenti… anche a te… Cavaliere di Andromeda… “già mi immagino la reazione di Haruka, se scopre che sono riuscita a fare perfettamente squadra con qualcuno che non è lei. Chissà come si farebbe gelosa!”
-Come mai ridi sotto i baffi?
-Io? No, mi stavo solo godendo questo nanosecondo di relax. Dobbiamo subito metterci a cercare gli altri e trovare il drago.
-Beh, per quanto riguarda Woo Shenron, abbiamo già una pista da seguire.
Shun indicò la sua catena, che come dotata di vita propria stava puntando verso una grossa torre in lontananza. Dopo aver ripreso un po’ di fiato, i due si misero in cammino.

“Merda!”
Qualcuno, che aveva assistito alla battaglia tramite un monitor, si stava innervosendo non poco.
“Ho sottovalutato i mocciosi, dannazione! Gli ho spedito contro tutte le macchine che ho trovato ed ora sono rimasto solo! Ma dov’è finita quella stangona che genera i fulmini? Ah, eccola, finalmente!”
L’essere sorrise sollevato, avendo notato da un altro monitor due ragazze, inquadrate dall’alto.

-Mai sei proprio sicura che Woo Shenron si sia barricato qui?
-Al cento per cento, Makoto. Un luogo così spaventoso e inquietante non può che essere il nascondiglio ideale per un super cattivo come il nostro drago!
-Se lo dici tu, Ino…
-Che c’è? Hai dei dubbi?
-Noooo… a parte il fatto che IL PORTONE E’ SPALANCATO, C’E’ UN TAPPETO ROSSO AI NOSTRI PIEDI E UNO STRISCIONE CONTORNATO DI PALLONCINI CI ACCOGLIE CON UN “BENVENUTE” A LETTERE CUBITALI!!!!
-B-b-b-b-beh, ec-c-c-c-co…
-Non credo proprio che gli altri siano così tonti da pensare che questa è la base del nemico!
-Va bene, signora dei fulmini, ammettiamo che tu abbia ragione. Come spieghi allora quel “benvenute”?
-Ma che ne so, forse gli uomini di Freezer avranno organizzato una festa…
Con molti sforzi, la bionda Ino si trattenne dall’eseguire lo Sconvolgimento Spirituale su Makoto per farla poi correre come una scema contro il muro. Si limitò a trascinarla all’interno della torre, portandola in un lungo corridoio freddo, al termine del quale giaceva una specie di ascensore a forma di tubo.
-E ora?
-Si sale, no?
-Senti un po’, Yamanaka. Se anche ci fosse il drago, cosa di cui dubito fortemente, davvero lo affronterai senza scappare come hai fatto prima con quei mostri?
-Io non sono scappata.
-E che hai fatto allora?
“Non posso dirle cosa sono in grado di fare, o non si lascerà più manipolare tanto facilmente! OOOOOKAAAYYYYY, facciamo sta' sceneggiata…” -E va bene, SIGH! Lo ammetto, SOB! Sono una codarda!!! Ti ho lasciata in balia di quei brutti cattivoni!!!! Mi dispiace così tanto!!!! UEEEEEEEE!!! UEEEEEEE!!!!
-Su, dai, non fare così. Ammettere la tua colpa mi basta come scusa. Ti perdono.
-Sigh… come sei buona…
-Avanti, vieni qua.
Makoto avvicinò Ino a sé e l’abbracciò. Non visto, sul volto della bionda prese vita un sorriso diabolico.
“Ci sono riuscita! Ce l’ho in pugno!”
Finito l’abbraccio, le due fecero per entrare nell’ascensore, che si rivelò monoposto.
-Chi entra per prima?
-Prima tu, Makoto. Io non merito un tale onore.
-Come vuoi.
La sailor entrò nella cabina, che non appena si richiuse la spedì verso l’alto a velocità inaudita. Una volta che fu scomparsa alla vista, Ino sbuffò sonoramente.
-Finalmente! Non ne potevo più di recitare! Dio mio, quella stangona mi sta facendo davvero rimpiangere Sakura, e non siamo neppure rivali in amore! Avanti ascensore, sbrigati a tornare. Voglio vedere la sua faccia quando scopre che il drago è davvero qui e che come sempre ho ragione io!

-Voglio proprio vedere la sua faccia, quando scoprirà che il drago non è affatto qui. Alla fine avevo ragione io, come sempre.
Makoto, uscendo dalla cabina ascensore, era sbucata in una stanza circolare: dal pavimento arancione e le pareti rosse, l’ambiente era illuminato grazie ad una lunga finestra, dalla quale si poteva osservare il paesaggio sottostante a 360°. La ragazza fece subito per affacciarsi, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Sul soffitto erano incassati dei monitor accesi, che inquadravano diverse zone della città.
-Comincio a pensare che questo posto non sia disabitato. A meno che i televisori non siano rimasti accesi da sempre, qualcuno ci sta proprio spiando…
-Finalmente sei arrivata. Per favore, guarda da questa parte e sorridi!
Makoto si girò di scatto per scoprire chi fosse il proprietario di quella voce, ma l’unica cosa che vide fu un accecante raggio bianco, che la investì in pieno.

  
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