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Autore: whiteserval    02/10/2014    3 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Wow amico!  Bella mossa!  Che me la faresti rivedere? >  scherzò Ranma facendo la miglior faccia da strafottente che gli sia mai riuscita.
< Tutte le volte che vuoi! > starnazzò Mousse  armandosi di altri arpioni (?)  e  iniziando ad andare  a  passi svelti  verso di lui, seguito a ruota da Shampoo.

Soddisfatto per la sua genialità,  il ragazzo con  il  codino corse ai lati della stanza infilandosi in  mezzo all'alto colonnato  e  fu felice nel constatare che  i  suoi nemici  gli  andarono dietro.

< Provate a prendermi se vi riesce! >  il rompiscatole  era  una cosa che faceva veramente bene, infatti l'anatra orba cominciò a tirargli le catene arpionate per cercare di colpirlo,  peccato per lui che non era affatto facile data la velocità  con cui si spostava.

Ranma sorrise,  era il momento  di  mettere in atto  il  suo brillante piano:  afferrando un paio delle armi di Mousse  e, prestando attenzione  ad  evitare quella matta scatenata  di  Shampoo, prese a muoversi intondo in modo da diminuire la loro concentrazione
< Vuoi stare un po' fermo?! >  strepitò l'uomo papera, stufo di dover girare come una trottola
< Inizia con lo starci tu intanto! >  ribattè il moro facendo notare al suo interlocutore  che si ritrovava legato come un salame dalle sue stesse catene.

< Maledetto! Come hai fatto? >  gracchiò  furibondo dimenandosi con tutte  le  sue  forze per cercare di liberarsi.
Quanto gli piaceva far arrabbiare la gente!
Akane ne sapeva qualcosa... tuttavia non era ancora il momento di rilassarsi!
La ragazza con i capelli color lavanda  non aveva smesso un solo istante di attaccare il giovane col codino,  il quale, però, la  evitava senza alcuna difficoltà con le braccia incrociate dietro la schiena.

< Non ne posso più di te sbluffone! >  ringhiò  esasperata preparandosi a dargli il colpo decisivo.
Ranma non battè ciglio  e  attese l'ultimo  momento per abbassarsi; Shampoo non  si  era accorta che aveva fatto il gioco del suo avversario, almeno fino  a  quel momento; la  cinesina, infatti, non potè evitare  di  suonare il suo bomboro  sulla  mascella del suo connazionale, improvvisamente davanti  a  lei, talmente forte che per poco non gliela staccava.
 
< Aiya! Povelo cletino! > esclamò, dispiaciuta  per  la prima volta per il povero Mousse,  decisamente fuori combattimento.
< Shampoo, la tua bisnonna non ti ha mai detto che non si picchiano le persone con gli occhiali? >  la sfottè l'artista marziale guadagnadosi uno sgurado d'odio  che  raramente vedeva negli occhi della sua spasimante più agguerrita; comunque sia  non  si  fece distrarre, si avvicinò al malcapitato  e  prese in prestito due lame dal suo arsenale, inspiegabilmente situato nelle larghe maniche della sua vestaglia, per andare a tagliare  di  netto i fili che intrappolavano i suoi amici.

< Non finirai mai di stupirmi futuro marito! >  si  complimentò Obaba, ripartendo immediatamente alla carica, questa volta senza indugi; la povera amazzone, evidentemente ancora leggermente confusa, non ebbe tempo di difendersi, quindi venne atterrata nel giro di qualche secondo da una bastonata in fronte  da  parte della bisnonna.


< Ranma! Obaba! Ce l'avete fatta! > gridò  la  minore delle Tendo entusiasta, correndo nella loro direzione insieme a suo padre e ai bambini
< Avevi qualche dubbio Akane? > si  pavoneggiò il ragazzo sotto gli occhi stupiti del piccolo Kuno, che  lo  stesse ammirando?
Ad interropere la scena  fu  una lagna insopportabile proveniente dal colonnato: una graziosa marmocchietta con  due  cignon sulla testa stava tirando con forza i capelli di un altro ragazzino con  gli  occhiali.

< Vederli così mi fa tornare indietro con gli anni! >
< Giustissimo signora Cologne! Scommetto  che  per lei sarà un grande piacere prendersi cura di loro! > dichiarò Soun con la tecnica del "lecchinaggio"  che  spesso  si  ritrovava ad usare con Happosai; e chi gli avrebbe dato l'energia per occuparsi di altri due monelli?
Gli bastavano e gli avanzavano quelle pestifere di Ukyo e Kodachi che continuavano imperterrite a tirargli rispettivamente i capelli e i baffi.

< Vero, infondo per  te  sono come dei figli! > aggiunse l'erede della scuola Saotome con  aria  divertita, mettendo l'anziana con le spalle al muro; come poteva rifiutarsi?
 
Dopo aver tirato  un  profondo sospiro, Obaba  si  avvicinò ai due camerieri del suo ristorante, speranzosa di riuscire  a  ritrovare un minimo di istinto materno; quando però si accorse che Shampoo non aveva nessuna intenzione di smettere di dare il tormento a Mousse e quest'ultimo non voleva in alcun modo piantarla di frignare, la povera amazzone si convinse che prima che quella brutta storia finisse sarebbe definitivamente impazzita.

Ranma, impaziente di andare avanti,  si  fiondò all'uscita del portone ignorando le proteste della fidanzata che gli chiedeva di aspettarla; ormai mancavano due torri  e  in una di queste doveva esserci per forza quel dannato biondino!
Spalancò il portone  e  cominciò a correre su quello che doveva essere il terzo ponte, collegato direttamente alla quarta torre;  tuttavia il suo cammino fu ancora una volta intralciato da qualcuno.
Il volto scocciato del moro  si  trasformò in un sogghigno non appena riconobbe di chi si trattava,

< Dunque sei tu, speravo che ti saresti fatto vivo...

( Momento si suspance... )

...Ryoga! >


< E tu chi diavolo sei? Ti avverto, vattene subito da qui o sarò costretto a farti male! >  lo minacciò il suo amico/rivale con aria truce.
< Nervosetti eh?  Hai per caso smarrito la strada P-chan? >
Doveva ammettere  che  prendere quel maiale nero per il naso era una cosa  a  cui difficilmente avrebbe rinunciato, lo  divertiva troppo, soprattutto quando il suino  in  questione si infuriava talmente tanto da farsi uscire il fumo dalle orecchie, più o meno come in quel caso...

< Come ti permetti di prendermi in giro?! >  urlò l'eterno disperso fiondandosi contro  il  suo avversario come un  toro imbizzarrito quando vede qualcosa di colore rosso;  a  giudicare dalla sua reazione doveva aver fatto centro.
Ranma non aspettava altro,  tempo di stiracchiarsi per  un  secondo la schiena intorpidita che era già partito all'attacco anche lui, carico e pronto a usare tutta la sua potenza.

Quando gli altri raggiunsero  il  ponte non poterono fare a meno di rimanere sbigottiti  a  guardare quello che sembrava essere uno scontro memorabile:  i  due ragazzi si fronteggiavano testa a testa con velocissime scariche di calci e pugni, così tanto che vederle ad occhio nudo  era  quasi impossibile  (?), si allontanavano solamente per riprendere un po' di fiato e subito dopo  si  ritrovavano di nuovo a darsele di santa ragione.

A vederli combattere in quella strampalata maniera,  Akane non riuscì a non paragonarli  a  Goku  e  a Vegeta con tanto di onde energetiche, si  perchè il Colpo del Leone e quello della Tigre che i due contendenti si erano appena scagliati contro non erano poi così diversi.

I cinque emozionati bambini  si  andarono  a  sedere in riga davanti a lei battendo le manine e facendo il tifo come  se  si stessero guardando un cartone animato  alla  televisione; Ranma si voltò per un istante  ad  osservarli; loro lo stavano sul serio incitando a dare il meglio di sè?
Veramente?
Per poco non si sentì di definirli carini quando improvvisamente si bloccò nel sentirli gridare tutti insieme

"Puoi farcela papà!"

< Come  osi  distrarti durante uno scontro?! >  ringhiò il prosciutto con  la  bandana rifilando un cazzotto sulla guancia del ragazzo con il codino facendolo riprendere da quella sorta di paralisi mentale
< La smetti di scocciare? > rispose infastidito  concentrandosi nuovamente sul  combattimento,  a  quel punto però  fu  Ryoga a girarsi a guardare la combriccola di spettatori

< Mph! Ma che bella famigliola felice...ti sei dato da fare con quella ragazza...scommetto che la vecchia dietro  è  tua madre. >
< Eeeh? > al povero Ranma gli  si  incepparono quei pochi neuroni sopravvissuti dopo essere stato chiamato "papà".

Lui e Akane che cosa?
Chi era Obaba?
Quel porcello senza bussola aveva appena decretato  la  sua fine; tra poco  i  suoi  resti sarebbero stati esposti nelle vaschette sui banconi degli alimentari.

L'artista marziale fece  un  respiro profondo  cercando  di ritrovare la calma, per dare una lezione esemplare a quel maledetto doveva rimanere col sangue freddo.
< Beh? Che c'è? Ti sei stancato di combattere quindi adesso ti metti a fare osservazioni stupide?  Se non  ce  la fai più  puoi sempre arrenderti! >
< Stanco io? Si vede che non  mi  conosci affatto! >  esclamò l'uomo maiale  furioso  partendo alla carica, proprio come voleva il ragazzo col codino il quale, infatti, in poco tempo riuscì a tracciare con i piedi la spirale che gli permise di scatenare il suo colpo più forte.

< Uragano del Dragone! > urlò trionfante il nome della sua tecnica preferita, vedendo un potente tornado sopra di lui che investiva il suo avversario facendolo volare via ( Un maiale volante ).

Il grande combattente di lotta indiscriminata aveva appena aggiunto un'altra vittoria alla sua lunga lista.

< Yeeeh! > fecero  in  coro i piccoli tifosi correndo verso  il  loro nuovo mito  e  osservando con attenzione il tragitto del povero Ryoga, dal decollo fino all'atterraggio, inutile dire  che  Akane si era letteralmente precipitata  da  lui preoccupata, il che fece innervosire il suo fidanzato, completamente circondato  da  un marasma di mocciosetti che litigavano su chi sarebbe dovuto per primo essere preso in braccio.

Per quanto quella situazione fosse estremamente inusuale si potevano ancora notare dei tratti in comune con quella di tutti i giorni con  la  differenza che sta volta a essere corroso dalla gelosia era lui, in particolar modo quando vide  la  mora stringersi al petto una sorta di eterno disperso in miniatura.

Ranma, dopo aver scansato delicatamente i suoi fans,  si  avvicinò alla ragazza, anzioso di togliergli quella sottospecie di sanguisuga da dosso, tuttavia lei si ritrasse
< Lascialo stare! Poverino, chissà come sta dopo il colpo che gli hai dato! > disse con un tono che si sarebbe potuto tranquillamente definire accusatorio
< E come vuoi che stia? Non certo peggio degli altri quando l'ho sconfitti! > ribattè scocciato volgendo lo sguardo verso i cinque bambini attaccati come patelle  ai  suoi pantaloni
< Dì un po'...non è che sei geloso di un ragazzino? > insinuò la Tendo con malizia
< Che cosa?! Io geloso di te e di questo salame?! > si difese il giovane con il codino puntando  il  dito contro il monello dai lunghi canini che in tutta risposta  si  appiccicò ancora di più a lei facendo un ghigno malefico

< Brutta porchetta staccati! > era ancora peggio dell'aver a che fare con P-chan,  quel  maiale non perdeva occasione  per  approfittare dell'ingenuità  di  quel mammut dai capelli corti che infatti, gli rifilò una ginocchiata sulla pancia, impedendogli di toccare il suo protetto.
Il poveretto si accasciò  a  terra reggendosi la parte offesa e, in meno di due secondi le piccole pesti gli saltarono sopra, seppellendolo.
 
< Grizzly violento... > biascicò da sotto la matassa umana  che  aveva preso  a  giocherellare con  il  suo prezioso codino, guardando la fidanzata orsa avviarsi con il suo nuovo "cucciolo" verso la quarta torre.
  
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