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Autore: M o o n    02/10/2014    5 recensioni
Octavian è visto da tutti come l'antipatico di turno, una feccia umana. Nessuno si sofferma a pensare al motivo di tale carattere, nessuno vuole essere suo amico.
La sua vita è composta da solitudine ed insulti, da delusioni e sofferenze, da maschere su maschere. Perchè, sì, Octavian vive di maschere. Octavian è una maschera.
Però, forse qualcuno riuscirà a bruciarle, queste dannate maschere. Le brucerà con sorrisi gentili e chiacchiere fantascientifiche. Le brucerà con un abbraccio, con una carezza.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Octavian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una luce esiste per tutti

9. Di amici cupido e confessioni

«Quindi in pratica mi stai dicendo che le hai chiesto di “proseguire un’amicizia in segreto”chiese Will addentando la sua ciambella. Il mio silenzio servì da consenso e lo fece scoppiare a ridere. «Non ci credo! Ma sei all’asilo?»
Lo guardai inarcando un sopracciglio.
«Mi ha risposto anche lei la stessa cosa» borbottai. Lui mi guardò con le lacrime agli occhi.
«Io qualche domanda me la farei»
Sbuffai una risata.
In una settimana, io e Will, ci eravamo avvicinati molto.
Lui non era odioso come gli altri, anzi. Aveva i piedi per terra ed era molto simpatico, ma non voleva dirmi perché si era unito all’allegra brigata.
Era furbo, anche. Ogni volta che glielo chiedevo sviava il discorso su Katrina.
Non era facile dimenticarla se quell’idiota me la ricordava sempre.
«Senti,» iniziò ritornando serio e schiarendosi la voce. «Hai detto che lavora alla libreria di Chuk Jameson, vero?»
«A quanto ho capito» risposi, ripensando alla discussione avuta mentre la accompagnavo al lavoro.
«Fantastico, ci vado a parlare» disse, tranquillamente, alzandosi dalla sedia.
Lui che cosa?
«No, scusa, che cosa?!» esclamai, beccandomi qualche occhiata dagli altri clienti del bar.
«Vado a parlarci per sistemare il pasticcio che hai fatto» mi spiegò, con tono di un genitore che spiega al bambino come fare pipì sul vasino.
«E Drew?» chiesi, non realmente preoccupato per quell’arpia sommersa di trucco.
«Drew?» chiese cadendo dalle nuvole.
«Drew» risposi. «Non vuole che frequentiamo Katrina»
Lui mi guardò perplesso mentre pagava.
«Ok, amico» disse. «Farò finta di non aver sentito quest’ultima parte e mi fermerò al tuo “No scusa che cosa”» sospirò mentre uscivamo.
Gesticolando, veramente tanto, iniziò a spiegarmi le sue intenzioni. «Per lei sei come morto. Ti odia. Preferirebbe buttarsi dall’Empire State Building inseguita da piccioni arrabbiati piuttosto che vederti,» gli scoccai un’occhiataccia da record. «Dico solo la verità! Dicevo, lei ti odia e blah blah. Tu vorresti una seconda occasione, o quel che era, ma non puoi perché Drew ti tiene sotto controllo»
«Sotto controllo?» chiesi confuso.
«Meno sai più dormi la notte» disse rabbrividendo. «Odio, controllo, sì. Ci sono. Io non sono legato alla legge “evitiamo la scozzese” quindi... posso risolvere tutto! Sono una persona diplomatica»
Lo guardai scettico e sbuffai sonoramente.
Capiamoci, ero felice che qualcuno provasse ad aiutarmi come stava facendo lui, eh... ma non avrebbe funzionato.
«Butterà te e la tua “diplomazia” dall’Empire State Building insieme a dei piccioni arrabbiati»
Lui non parve scoraggiarsi.
«Mi porterò arco e frecce per i piccioni»
E la questione finì lì.
Non c’era modo di dissuaderlo.
E tanto meno volontà.
 
♠ ♠ ♠
 
«Ok, è più complicato di quanto pensassi» aveva esclamato Will non appena avevo aperto la porta di casa.
Sembrava tutto intero, quindi si era risparmiato il viaggio a calci nel sedere verso l’Empire State Building insieme ai piccioni.
«Ci hai parlato?»
«Sì»
 
Quando è uscita dal negozio io ero lì ad aspettarla [«Oh, Dio. Dovevi proprio comportarti da stalker?» «Non interrompere il narratore!»]. Mi sono presentato e lei era un po’ diffidente, all’inizio, ma poi ha riconosciuto il bravo ragazzo che sono.
Comunque, sono andato dritto al punto. «So che non sono affari miei, ma è che proprio non resisto. Tra te e Octavian-?»
«Non c’è mai stato nulla» ha subito risposto acida, ma poi si è ricomposta ed è tornata garbata. «Scusa è...»
«... un nervo scoperto?» e ho indovinato! [«Congratulazioni, Sherlock»] ho chiesto scusa per aver detto qualcosa di sconveniente e lei ha detto che no, non importava. Quindi ho continuato così «Lo detesti, vero?»
Lei mi ha guardato un po’ a disagio. Ancora mi chiedo perché... comunque. Mi ha risposto!
«Se lo detesto? Io... oddio, no... non è che lo detesto» mi ha spiegato. «Sono solo... delusa, ecco. Insomma, sembrava un così bravo ragazzo» mentre mi diceva questo aveva lo sguardo triste, povera ragazza. «Ma probabilmente è colpa mia... mi sono solo fatta l’impressione sbagliata»
«Oh, no! Non hai avuto l’impressione sbagliata!» ho detto subito. «Lui è un bravo ragazzo. Davvero bravo» vedi come ti ho difeso bene? E poi lei ha arricciato il naso – è adorabile quando lo fa! – e mi ha risposto «Secondo te, Will, è un bravo ragazzo uno che il giorno prima si comporta da amico e il giorno dopo ti guarda come se fossi una malattia mortale? Uno che ti chiede un’amicizia segreta perché vuole restare figo?»
Ho provato a cercare una scusa, amico, ma eri indifendibile!
Così ho provato a fissarvi un appuntamento ma...
 
«Fammi indovinare» fermai il suo racconto. «Ti ha salutato ed è scappata prima che tu potessi finire»
«Sì!» esclamò stupefatto.
«Immaginavo» sospirai tristemente. «Grazie comunque»
«Mi dispiace non aver potuto fare di più» disse sinceramente avvilito.
«Non importa...» mentii.
«Ti prometto una cosa» disse scattando in piedi. «Tu e lei vi incontrerete! Esiste il piano
«Che piano?» non un’altra delle tue, pregai mentalmente.
«Vado ad escogitarlo! Ci vediamo, Oct!» e corse via da casa mia su di giri.
Accennai un sorriso.
Quel ragazzo si stava facendo in quattro per me.
Era bello sapere che c’era ancora qualcuno di buono in questo mondo.
Presi il telefono dal tavolino davanti al divano e iniziai a salire le scale per andare in camera mia, ma il campanello mi fermò.
Ritornai sui miei passi e andai a vedere chi era.
«SONO UN IDIOTA!» mi investii la voce di Will. Aveva il fiatone e si batteva il palmo sulla fronte.
«Si sapeva» risposi, spostandomi per farlo entrare. «Che c’è?»
«Chiamala» disse, sorridendo.
«Scherzi? No»
«Serio. Sì»
«Will, no»
Che senso aveva? Non avrebbe risposto. Oppure, se aveva cancellato il numero, avrebbe chiuso la chiamata dopo aver sentito la mia voce.
«Voglio che tu e lei parliate per bene, per chiarire questa situazione» mi spiegò serio.
«La situazione l’abbiamo già chiarita»
«Hai solo peggiorato la situazione!» urlò frustrato. «Cerca di fare pace con lei, ti prego. Abbandona il gruppo e torna da lei»
«Primo, lei non mi vorrà anche se lascio il gruppo. Secondo, perché t’importa così tanto?» questa domanda mi tormentava da un po’. Perché nutriva così tanto interesse per la mia relazione con Katrina?
«Perché se già prima sembravi più morto che vivo... ora sembri una mummia divorata dai vermi» disse Will, mettendomi una mano sulla spalla. «Stai malissimo senza lei, Oct»
«No» dissi. «Io non ho mai provato nulla per lei, quindi la sua assenza non mi fa né caldo né freddo, Will. Non la chiamerò. Come mi ha chiesto, la cancellerò dalla mia esistenza»
Lui mi guardò sconsolato.
«Ok bene» disse. «Menti quanto vuoi, fai come vuoi... ma sai come la penso, sai che devi fare»
Era la prima volta che lo vedevo così serio.
«Ti saluto davvero, ora. Ci si vede» e se ne andò di nuovo da casa mia, meno su di giri di prima.
Chiusi lentamente la porta e mi trascinai sul divano, stanco come se avessi portato il peso del cielo sulle spalle per tutto questo tempo.
Questa storia mi stava distruggendo lentamente, e dovevo far qualcosa per fermarla.
A pensarci, be’, volevo indubbiamente stare con Katrina perché era stata il mio faro per un po’ e, a dirla tutta, continuava ad esserlo.
Io... al diavolo.
Presi il telefono e composi il numero.
Quando la voce rispose io me ne uscì con un «ti odio»
Ci fu una pausa dall’altra parte. «Che ho fatto?»
«Mi piace Katrina, Will» ammisi, sentendomi strano dopo quelle parole.
Mi sentivo leggero.
«Avrei dovuto scommetterci qualcosa, AH!» rispose allegro.
«Zitto e aiutami» sbuffai. «Che devo fare?»
«Mancano pochi giorni a Natale,» mi fece notare. «Sorprendila!»

 
 
 
Luna’s Corner
 
Hi sexy peoplee!
Yay, Octavian ha dichiarato i suoi – palesi – sentimenti per Katrina!
Viva Will che rompe le palle <3
No ok, allora... è un po’ una schifezza, lo so... ci ho lavorato parecchio ma questo è il meglio che sono riuscita a concepire :(
Cioè ok, è un capitolo un po’ così perché mi serve per “introdurre” la “nuova” parte della storia e… niente, non ho avuto nemmeno l’assistenza della mia beta perché è partita per la Culandia :c
Va biè, la smetto di annoiarvi, per oggi. Ho detto abbastanza uu
Spero che, nonostante tutto, vi sia piaciuto il nuovo capitolo!
Un abbraccio da panda!
 
Luna
  
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