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Autore: anhotpenguin    02/10/2014    1 recensioni
Credo che quando tutto finisce ogni cosa torna alla mente come dei flash. Avete presente, no? È come un caleidoscopio di ricordi; tutto torna indietro. Ma non davvero. Penso che una parte di me sapesse che sarebbe accaduto già nell’istante in cui l’ho visto. Non è qualcosa che ha detto o che ha fatto - è stata una sensazione che è arrivata in quel momento. La cosa folle è che non so se mi sentirò mai di nuovo così. Ma non so se dovrei. Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava troppo luminoso, ma ho pensato: ‘quanto può essere diabolico essere attratti da qualcuno che sembra così angelico quando ti sorride?’ Forse ne era consapevole quando mi ha vista. Mi chiedo se ho semplicemente perso il mio equilibrio.
Credo che la parte peggiore di tutto questo non sia stata perdere lui, ma perdere me stessa.
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“Abbiamo tutti un passato che

vorremmo cancellare.”

>><<

Faith's pov.

"No Jess, sono stanca." Alzo il lenzuolo fino ai miei occhi per coprirmi ancor di più.

"Farai tardi il primo giorno, svegliati." Continua a tirarmi i piedi cercando di farmi cadere dal letto.

"Non mi importa. Ho sonno." Mi lamento ancora.

"Sapevo che ieri non avremmo dovuto fare quel che abbiamo fatto." Sospira.

"Okay mi alzo." Mi decido, scendendo dal letto strusciando i piedi sul pavimento. Vado verso il bagno per lavarmi e vestirmi, per poi truccarmi leggermente. Ho deciso di indossare dei collant neri abbinati ad una maglia blu notte. Metto al collo una collana comprata recentemente. Una specie di collarino nero, degli anni 90 circa.

"Sono pronta" le annuncio prendendo il mio zaino e uscendo dalla stanza. Gradino dopo gradino arrivo nella stanza di Ashton. Non so dove sia quella di Michael a dire la verità. Ieri sera mi ha detto che ha chiesto di essere spostato nella stanza vicino a quella dei due ragazzacci, con Calum. Quindi preferirei chiedere al Mr. Bandana. Non ho il tempo di bussare che mi ritrovo faccia a faccia con lui. Mi guarda con occhi curiosi e luminosi, ma la sua bocca rimane una linea sottile con un piercing. Non gli ho visto fare neanche un sorriso e penso che se lo facesse sarebbe più carino, ma è stranamente più attraente così. Dopo l'avvenimento di ieri pomeriggio non riesco a mantenere un rapporto visivo con il ragazzo difronte a me.

"Fammi passare" gli dico semplicemente a voce bassa e con lo sguardo concentrato sul pavimento.

"Michael è nella stanza 204." Mi sorpassa sfiorando la mia spalla e camminando con le mani nelle tasche dei jeans. Mi sento stupida solo per il fatto che sia riuscito a capire cosa volevo, e questo dovrebbe aiutarmi a rafforzare la mia corazza, il mio muro di cemento indistruttibile. Istintivamente alzo lo sguardo sopra la porta per osservare la targhetta e scoprire il numero di questa stanza. '210' c'è scritto. Posizionando meglio lo zaino sulla mia spalla destra, mi avvio verso la 204 trovandola velocemente e bussando. Nessuno apre e sono quindi costretta a dare qualche calcio alla porta. Un Calum assonnato e in boxer apre la porta. Senza volerlo li osservo, notando che hanno degli hamburger disegnati e scoppio a ridere.

"Senti stavo dormendo, e ridere dei miei boxer non è il modo migliore per farmi iniziare la giornata." Sbadiglia tornando verso il letto e sdraiandosi completamente su di esso.

"Sono le sette e trenta. Tra mezz'ora iniziano le lezioni ed io ho intenzione di fare colazione con voi, siccome siete le uniche persone che conosco. Quindi alzati e preparati. Io sveglio Michael." Mi siedo sul letto del mio amico e gli accarezzo i capelli prima di urlargli in un orecchio parole indecifrabili.

"Che cazzo è successo?!" Balza dal letto irrigidendosi "Non farlo più stronzetta" mi dice prima di abbassarsi alla mia altezza e stamparmi un bacio sulla guancia.

"Dai preparati. Vorrei fare colazione e prendere un bel caffè ed un cornetto" lo avviso prima di alzarmi e abbracciarlo.

"Non avvicinarti così tanto di prima mattina. Faccio certi sogni..." mi allontana ridendo. Gli do uno schiaffetto sulla spalla prima di uscire. Cosa posso mai fare a quest'ora non conoscendo nessuno che possa farmi compagnia? Oh, certo. Ritorno alla camera dei due e busso prima di aprire. Mi guardo intorno ed entro. La porta era socchiusa, non so perché, ma devo muovermi. Mi siedo sulla sedia ed apro il cassetto prendendone il diario. Lo apro ed inizio a leggere la prima pagina. C'è scritta una sola frase: 'il dolore esige di essere vissuto.'

Cosa significa questo? Vado alla pagina successiva e forse rimango stupita, se non confusa. Parole bellissime unite tra loro formando un testo magnifico.

'Dove sei

e mi dispiace tanto,

io non riesco a dormire, non riesco a sognare stasera.

Ho bisogno di qualcuno per sempre.

Questo buio strano malato,

arriva strisciando su di me così ossessionante ogni volta.'

Il rumore della porta che si apre mi fa sobbalzare e chiudo velocemente il diario rimettendolo nel cassetto.

"Hey Faith!"

"Ciao Ashton." Sorrido debolmente. Si avvicina a me per guardare meglio la scrivania.

"Che cosa stavi facendo?"

"Oh nulla, ti stavo aspettando."

"Per cosa?"

"Volevo solo, hem, chiederti se volessi fare colazione insieme a me. Verranno anche Michael e Calum." Mi gratto la nuca balbettando.

"Oh va bene. Andiamo allora." Camminiamo nel corridoio sotto i continui sguardi delle persone. Mi infastidisce. Mi infastidisce essere osservata, non sono un'attrice o una ragazza da palcoscenico, e odio essere al centro dell'attenzione. Anche perché non la merito tutta questa attenzione. Intanto penso e ripenso a quelle magnifiche parole, con sentimento, scritte da non so chi. Che significato avevano?

"Ashton, ma tu e Luke per caso scrivete?" Mi ritrovo a fare questa domanda imbarazzante senza neanche volerlo.

"Scrivere?" Si ferma un secondo riprendendo subito dopo a camminare.

"Bhe, intendo dire se esprimete i vostri sentimenti su carta, un diario ad esempio." Ci fermiamo davanti alla camera dei due ragazzi dormienti, e ci appoggiamo entrambi al muro.

"Per niente!" Ride ancora "Come mai questa domanda?"

"Hem, ho visto un diario...cioè non volevo frugare, ma ero solo curiosa. Non lo farò più scusami." Abbasso affranta lo sguardo sentendomi un pó in colpa, ma penso che continuerò a leggere quel diario.

"Oh quel diario..." alza contrariamente a me lo sguardo sul soffitto bianco latte "è solo di un amico di Luke. Si trovava nella nostra stessa stanza e Luke dice che lui l'abbia dimenticato lì. Tutto qui." Aggiusta la bandana un pò più sopra le sopracciglia e prende il telefono dalla tasca. Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi prima che entri in classe. Ma tutto si collega a quello che è successo ieri, nel tardo pomeriggio. Non posso credere di aver mostrato la mia parte sensibile e vulnerabile ad un rude sconosciuto. Spero abbia dimenticato tutto, o meglio, spero che non dica niente a nessuno. Michael mi ha vista in quelle condizioni solo due volte. Aveva intenzione di mandarmi da uno psicologo, ma mi sono rifiutata. 'Vaffanculo, tu e lo psicologo' gli avevo detto. Non so come gli sia venuto in mente, ma credo che l'abbia fatto solo per il mio bene. Quindi preferisco tenere le mie allucinazioni nella mente, e non mostrargliele.

"Hey, allora? Non vieni?" Michael mi chiama, facendomi riaprire gli occhi scuri fuori e dentro, e sorrido.

"Si, scusa. Non mi ero accorta di voi..."

***

Siamo in mensa, aspettando gli altri ragazzi. Michael mi ha obbligata a prendere qualcosa da mangiare, ma non ho più tanta fame come prima. Ho dei dolori allucinanti alla pancia, sono tremendamente ansiosa di vedere Luke. Non che mi importi, ma voglio solo provare a leggerlo come ha tentato lui, e voglio capire se sarà abbastanza bastardo da dire tutto a Michael. Ma ho la certezza che se ne starà zitto a pensare e osservarmi. Lo odio come mai ho odiato una persona. Ed è solo il secondo giorno che lo vedo, non voglio immaginare nemmeno come sarà condividere il mio Michael per un anno intero con lui...

"Dov'è Luke?" Chiedo annoiata.

"È con Calum in stanza" dice ugualmente annoiato Ashton.

"No, stanno arrivando. Eccoli" dico sbuffando, indicando i due con un cenno del capo. I due si voltano a guardarli, il biondo strafottente e scocciato, l'altro felice ed attivo. Come possono essere amici due mondi completamente opposti? Mi alzo dalla sedia andando nel verso contrario al loro, e vado a prendere una brioche al cioccolato. Ritorno al mio posto con passo lento e strusciando le scarpe sul pavimento bianco a quadri. Mando una fugace occhiata a tutti e quattro i ragazzi, andando da Michael a Luke, e su quest'ultimo prolungo lo sguardo. Incontra finalmente i miei occhi, e con essi provo in qualche modo a fargli capire di zittirsi, di non dire nulla. La sua risposta me la sarei aspettata, lascia i miei occhi senza provare a ricambiare. Mi siedo mangiando la brioche, e poggio la mia pesante testa sulla mano, poggiata anch'essa sul tavolino. Non è tanto pesante perché lo è in sé, ma per tutti i pensieri, tutti i ricordi che ci sono dentro. E posso assicurare che non sono leggeri, sono pesanti da reggere, persino pesanti da ricordare. E odio dannatamente il fatto che Luke li appesantisca ancor di più. O forse odio lui e basta.

"Allora? Oggi che lezioni avete?" Michael rompe il ghiaccio "Io due ore di chimica, una di matematica e poi non ricordo..." dice dubbioso,  forse più a se stesso che a noi. Ma tanto solo io lo stavo ascoltando, quindi per avviare una conversazione gli rispondo.

"Io non so nulla, ma ricordo solo che alla terza ora andremo in palestra." Il fazzoletto diventa subito una pallina nelle mie mani, mentre sento la risposta di Calum.

"Oh, terrai compagnia a me e Luke. Anche noi dobbiamo fare palestra alla terza ora."

"Io vado" dico abbastanza irritata mentre mi alzo, e guardo per la millesima volta lui prima di camminare verso il bagno. E che dire? Bhe gli assomiglia molto, e questo mi fa male. Perché certi avvenimenti devono segnarmi così violentemente? Non posso vivere una normale vita da ragazza normale? Almeno ora so che non devo più affezionarmi così alle persone, perché quando ti lasciano fa male. Ed è così: prima o poi ti lasciano tutti. Lì, sola, a marcire; ed è in quel momento che fa più male, perché loro si divertono mentre tu muori, piano piano. Più dolorosamente. L'errore più grosso è voler sapere il proprio futuro, perché si deve vivere il presente e lasciare indietro il passato, imparando dagli errori. Ma io non sono così. Io voglio sapere il mio futuro. Io non riesco a vivere il presente. Io non riesco a dimenticare il passato.

"Faith, sei qui?" Riesco a riconoscere tra miliardi di persone la sua voce. Non ricordavo nemmeno di essere entrata nel WC ed essermi accasciata a terra. Ed ora che ci penso di più, è un lurido bagno con un lurido sporco pavimento, ed io come l'intelligente che sono, mi sono seduta qui. Mi alzo aiutandomi mettendo le mani sul muro, e mi pulisco i collant schiaffeggiando un pò il mio fondo schiena.

"Si, sono qui" riesco a dire. Quando penso posso fare azioni involontariamente, un'altra cosa che devo correggere. Apro la porta e lo guardo per un pò, sorpassandolo poi per uscire. So che mi seguirà perché lo conosco e so ogni sua azione, ogni suo sguardo.

"Tutto okay? Sai che puoi parlarmi." Si ferma dietro di me, e riesco a sentire un piccolo sospiro lasciare le sue labbra. Mi giro e gli rispondo: "Si, è tutto okay."

"Perché mi menti?" Non riuscendo a sostenere il suo intenso e nel fondo anche curioso sguardo, punto gli occhi sulle mie dita.

"Davvero, è tutto okay. Tra poco iniziano le lezioni. Ti raggiungo dopo, devo tornare in camera." Tutto ad un tratto divento frettolosa e fastidiosamente ansiosa. Non volendo una sua prossima risposta, cammino velocemente verso le scale, e dopo aver raggiunto il primo piano corro verso la mia stanza. La 193. Infilo la chiave nella serratura e apro la porta. Quando mi hanno dato la chiave? Bhe non importa. Ieri io e Jess ci siamo stranamente divertite. Ho riso realmente, niente di falso; potrebbe esser stata anche colpa dello champagne che abbiamo trovato in mensa. Non ricordo dove ho messo il reggiseno, dentro ci sono quei fogli. Devo ancora analizzarli, non ne ho avuto il tempo. Dopo aver rovistato tra la piccola montagna di vestiti accanto ai nostri letti, lo trovo. Ma i fogli non ci sono.

"Cazzo no!" Do un leggero pugno sul materasso e mi siedo. Cerco ancora tra tutto quello che trovo a terra e indovinate? Era nella scarpa di Jess. Non so come ci sia finito lì, e non voglio nemmeno saperlo. Da piccoli quadretti, diventano uno ad uno dei quadrati grandi, e forse non li avrei dovuti piegare. Inizio con il primo: questo è quasi una macchia nera, e poi c'è il rosso, al centro del foglio. Cosa significa? Passo al prossimo. Questo ha una sua semplicità mista ad una complicità assurda. E mi ritrovo confusa e curiosa, ma non ho la curiosità di chi vuole sapere, ma di chi vuole capire. Capire il perché delle cose. Una rosa nera stilizzata ma disegnata bene, e poi c'è quella che sembrerebbe una macchina, ma è stranamente scarabocchiata con un'altra penna nera. Ma in fondo al foglio, in basso a destra, c'è un altro piccolo disegno. Potrebbe essere insignificante per altre persone, ma non per me. Anzi lo trovo al contrario interessante. Una piccola e fragile mano lascia un'altra grossa e forte, e unita a quest ultima ce n'è un'altra forte ma allo stesso tempo delicata.

Perché una mano lascia le altre due? Non ho il tempo di pensare a nulla, che 'sorprendentemente' si apre la porta...

N/A:

Allora, ditemi le cose più brutte del mondo. Vaii. No okay seriamente volevo aggiornare l'altro giorno ma non ci sono riuscita. Se ho scritto varie volte delle parole sappiate che l'ho fatto di proposito lol.

Questo capitolo è abbastanza strano e confuso, un pò come gli altri. Ho già detto ad una ragazza che ha recensito l'ultimo capitolo, che ogni volta che ne vedo uno riesco a scrivere meglio. Funziona così: voi recensite, a me vengono in mente nuove idee. E so che è alquanto strano, ma è così hahah. Sarei felice se lo faceste tutti. Ripeto una cosuccia: chi potrebbe aiutarmi con la copertina della storia? E' più o meno essenziale per completare il tutto. Ora vi lascio, bacioniiii xx <3

  
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