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Autore: Qetsiyah313    02/10/2014    0 recensioni
Francesca è una ballerina di danza classica che frequenta il primo anno di college alla Y. una prestigiosa scuola giapponese. Nella sua stessa classe trova Patrick, un ragazzo di un anno più grande di lei, il ragazzo più popolare di tutta la scuola, quello che flirta con tutte le ragazze più carine, il classico teppista che ama la musica rock e l'odore forte della vernice spruzzata sul muro dalle bombolette. Inizialmente Francesca lo odia, ma le sue continue dichiarazioni d'amore la fanno pensare. Ha sempre voluto che qualcuno la coccolasse, e mentre lei si perde nei suoi profondi e pungenti occhi verdi smeraldo scatta qualcosa. Che sia il colpo di fulmine?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ho fatto guidare Patrick fino all'ospedale alla velocità della luce. Credo di avergli anche fatto prendere una multa. 
Appena si è fermato sono rimbalzata fuori e mi sono messa a correre verso il reparto maternità. 
Non ho avuto tempo e coraggio per spiegare a Patrick cosa stava succedendo. 
Nei due mesi precedenti avevo seguito passo passo la maternità di Mayu, aiutandola in tutto, studiando libri sui neonati e iniziando già a comprare le cose necessarie per un bimbo. Ero pure andata con lei a tutte le visite, le ecografie; tutto.
E ora c'era il rischio che il piccolo/a Joshua/Lynn cessasse di esistere ancora prima di nascere.
Le probabilità che sopravviva sono molto alte, ma la preoccupazione è tanta.
Appena intercetto Nathaniel, con gli occhi cerchiati dal sonno, i capelli arruffati e i segni del cuscino sulla faccia, lo abbraccio più forte che posso.
Vedo Patrick corrermi dietro e fermarsi vicino a noi con un grande punto interrogativo in viso.
Appena riacquisto un po' (davvero poca) di calma cerco di spiegargli il meglio che posso cosa sta succedendo. 
Lui cerca di tranquillizzarmi.
-Hey, su, calmati. Anche io sono nato prematuro, a sei mesi e mezzo, ed eccomi qui.
-La differenza è che tu potevi anche morire, lui no!
Solo dopo mi accorgo di cosa ho appena detto.
Lo vedo stringere il pugno, irritato.
-Scusami, davvero! Sono così agitata, non lo pensavo davvero.
-Parli come se fossi tu a dover partorire. Se vuoi così tanto un bambino vai a farti mettere incinta in mezzo ad una strada!
Si alza di scatto e se ne va.
Lo rincorro per tutto l'ospedale. Poi, alla fine, riesco a prendergli il braccio e a farlo voltare, nel parcheggio buio.
-Scusa.
Dico.
-Scusa!
Dico più forte.
-SCUSA!
Ora sto gridando. Le lacrime mi rigano il viso.
-Non so che mi prende. Ho pensato così tanto a Joshua/Lynn che sono più snervata di Nath. Scusa. Scusa. Scusa.
Lui rimane un attimo di sasso.
Cerco il suo abbraccio, e lui mi stringe forte, facendomi sentire protetta, più tranquilla, come se fossi in un posto in cui posso dire e fare cosa voglio, in cui potermi sfogare.
-Non è da te chiedere scusa. Si vede che sei davvero preoccupata. Ma devi stare tranquilla. Prima ho parlato con tuo fratello, mentre eri al telefono con i tuoi. Ha detto che Joshua/Lynn è fuori pericolo, nascerà sano in meno di tre ore.
-Davvero?
-Si.
Dice sorridendo, ma non con il suo solito sorriso, con uno un po' smorzato.
-E non sono nemmeno arrabbiato per ciò che mi hai detto prima.
-Perché te ne sei andato, allora?
Sorride ancora.
-Volevo portarti in un posto meno affollato.
Si avvicina e mi bacia, piano e dolcemente, facendomi venire l'alta marea nel cervello.
La fortuna....non mi serve. 
Io ho Patrick.

Joshua è finalmente nato. Un maschietto di due chili e sei. Sano. Con gli occhietti ancora chiusi sorride dall'incubatrice quando ci avviciniamo io e Patrick.
Il mio piccolo Joshua nella sua tutina blu che gli tiene caldo. È troppo tenero.
Mayu mi ha detto che Joshua era podalico e che hanno dovuto farle il cesareo, ovvero un piccolo taglio sul ventre grande pochi centimetri dove far uscire il bambino.
È una vera fortuna che sia a tutto a posto, penso.
  
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