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Autore: goccia_chan    03/10/2014    2 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo autrice: dopo la pausa forzata estiva sono tornataaaaa! con un capitolo fresco fresco! Spero che piaccia! ;)
 
ALLENAMENTI
 
Minami e Grimmjow erano entrambi in una sala di allenamento con scopa in mano intenti a pulire. Minami ogni volta che guardava l’arrancar intento a impugnare l’attrezzo e a spazzare come se volesse uccidere il pavimento si ritrovava a sghignazzare.
«Se avessi saputo che andava a finire in questo modo non ti avrei mai aiutato!»
«Non fare il melodrammatico! Almeno tu il pavimento lo pulisci solo stasera, io mi sono beccata un mese extra!»
«Tsk, quante storie per un ciccione di merda»
«io avrei fatto un video della scena e lo avrei mandato su tutti gli schermi» guardandolo e riprendendo a ridere
«Donna smetti di ridere»
«ti farei una foto!»
«adesso vuoi anche una mia foto. Non puoi proprio fare a meno di me eh?»
«tu sogni!» arrossendo talmente tanto da doversi girare.
Ecco, ci era riuscito ancora, aveva di nuovo ribaltato la situazione a suo favore. Ma come diavolo faceva tutte le volte?
«Non mi hai ancora ringraziato per aver steso il grassone. Non credi di  dover iniziare a pagare i tuoi debiti? ti ricordo che abbiamo sempre una questione in sospeso»
«non so a cosa ti riferisci» Si sentì tirare per un polso e fu costretta a girarsi verso l’arrancar andando a sbattere contro il suo petto possente.
«E come mai sei tutta rossa?»
«Ho caldo» sbottò guardandolo in cagnesco e provocando una sonora risata del ragazzo «Possibile che ogni volta che credo che tu abbia un lato positivo finisci per fare lo stronzo?»
 
«Minami-sama…»
I due si girarono verso la voce. Una giovane ragazzina dai corti capelli rossi era entrata timidamente nella sala e se ne stava sulla porta.
«Eiko-chan!»
«sono venuta a cercarti, è tardi e non ti ho vista tornare»
«ci siamo presi una strigliata fuori programma, comunque adesso abbiamo finito e vengo subito»
Tirò il polso verso di sé e lo liberò dalla morsa ferrea dell’arrancar, mise a al loro posto gli attrezzi per la pulizia e raggiunse l’amica aggiungendo in tono seccato «buonanotte Grimmjow»
Le due ragazze uscirono dalla stanza e dopo pochi metri la giovane tsufuro non riuscì più a trattenersi «Min…e quel gran pezzodignoccocomplimentiallamamma chi è?»
«formalmente uno dei figli di Barragan, praticamente solo uno stolker maniaco» facendo un gesto di non curanza con la mano.
«sarà ma devi ammettere che è carino»
«ok, sta per iniziare il tuo attacco parlantina continuoafinoaquandononsputituttalaverità?»
«quindi non mi hai detto tutta la verità»
Minami rimase un secondo con la bocca spalancata non sapendo bene come ribattere
«AAAAAAAAAAA lo sapevo!!! Lo sapevooooooooooo!!! Avanti ammettilo un po’ ti piace, vi stavate lanciando  di quegli sguardi, non volevo interrompervi ma sai era tardi e…e…non è che devi dirmi qualcosa??»
«Prendi fiato! E comunque assolutamente no! Figurati se mi piace un tipo del genere, è irritante!»
«Min…dai ammettilo che non è male» rifilando un paio di gomitate amichevoli alla sayan
«E va bene non è malaccio»
«E?»
«E cosa?»
«Non è malaccio e basta?ma lo hai guardato bene????»
«E va bene!! è sexy e ha un culo che mi farebbe andare in giro con le mani avanti, aperte a scodella!!! Va bene così??? Soddisfatta???»
La tsufuro scoppiò a ridere «quasi» Minami alzò gli occhi al cielo, non si sarebbe mai liberata di lei fino a quando non fosse stata pienamente appagata. Entrarono nelle camera da letto della principessa.
«ma quindi eri a Las Noches con lui?»
«già»
«è successo qualcosa?»
«NO!.... Eiko possibile che tu sia carina, coccolosa e timida con tutti e che con me ti scateni???»
«Oh Min, non sai da quanto tempo sto aspettando che ti innamori e di poter parlare con te di certe cose!»
«dovrai aspettare ancora un po’» Minami si spogliò in fretta e furia, mise il pigiama, si cacciò sotto le coperte e coprì la testa con il cuscino. Ma Eiko non aveva intenzione di demordere, aveva deciso che si sarebbe fatta raccontare ogni cosa. Salì in ginocchio sul giaciglio e strappò via il guanciale.
«guarda che non scappi»
«e va bene diciamo che c’è stata qualche effusione da parte sua»
«Ma vi siete baciati?»
«…no..cioè diciamo che lui...si ecco…diciamo che me ne ha rubato uno, soddisfatta adesso?» Minami guardò la faccia dell’amica che era praticamente in estasi celestiale «ho capito sarà meglio che ti racconti tutto, tanto non mi lasceresti dormire comunque»
 
***
 
Minami il giorno dopo si svegliò di ottimo umore. Alla fine aveva fatto bene a raccontare all’amica ogni cosa, nonostante avesse passato mezza nottata in bianco tra i gridolini e le ovazioni di Eiko per quel maniaco di Grimmjow. Alla fine però le aveva fatto bene riavvolgere tutta la pellicola e riesaminarla, anche se la conclusione dell’amica, Min è ovvio che ti piace, le era piaciuta un po’ meno. Quel pensiero però doveva ammettere che le stava già frullando nella testa, ma sentirselo dire come se fosse la cosa più elementare di questo mondo le stava facendo pensare che si fosse rincoglionita completamente.
Questo fiume di pensieri si arrestò solo nel momento in cui dopo ave fatto colazione prese con sé lo scatolone che aveva preparato il giorno prima con il necessario per l’allenamento dei bambini.
Stava prendendo una bibita a un distributore quando il fratello si fermò accanto a lei e sbirciò all’interno del cartone «oggi starò via tutta la giornata, non cacciarti nei guai. Ma si può sapere a cosa ti servono delle magliette bianche e dei pennarelli?»
«allenamento speciale, vuoi vedere? riesci a fermarti?»
Vegeta alzò un sopracciglio dubbioso ma decise di seguirla nonostante stesse andando da dei mocciosi. Nel  momento in cui Minami varcò la porta i bambini sayan si pietrificarono e la guardarono come se fosse comparso un leccalecca gigante.
Fratello e sorella si guardarono con aria interrogativa, poi un bambino si fece avanti «scusa Minami-sama, puoi farci vedere come ghiacci le cose?»
«si è sparsa in fretta la voce eh?» ridacchiando sotto i baffi prese uno dei pennarelli tra due dita e mostrandolo ai bambini lo fece ghiacciare lentamente tra lo stupore e gli «Ooooooh» generali.
Una volta sghiacciato procedette a distribuire a ciascun piccolo sayan una maglia bianca e un pennarello di diverso colore ciascuno, lei compresa.
«ok bambini vince chi tra un’ora ha colorato di più i compagni e ha meno colori addosso, io valgo 2 punti…e adesso…GUERRA!!!»
I giovani sayan si lanciarono uno contro l’altro, chi correva chi saltava chi scappava, era un putiferio.
Vegeta alzò gli occhi al cielo «e tu questo me lo chiami allenamento speciale?»
«bhe dai per oggi ci divertiamo»
Minami scappava correva, giocava assieme ai bambini e rideva leggera. Vegeta appoggiato al muro in un angolo con le braccia incrociate al petto la guardava, avrebbe voluto che fosse sempre così felice e spensierata. Era incredibile come riuscisse a trovare il bello o a cavarcelo fuori in ogni cosa. Se sua sorella aveva una qualità era di certo quella. Riuscire sempre a vedere oltre le apparenze, riconoscere la vita in tutto ciò che li circondava. L’avrebbe protetta, l’avrebbe protetta da tutto per sempre.
 
***
 
Finito l’allenamento con i bambini e aver proclamato vincitore un piccolo sayan, decise che era il momento di fare un po’ di allenamento con la spada, era dall’ultima battaglia che non la impugnava e aveva voglia di sgranchirsi, nonostante nessuno dei partecipanti alla lezione sarebbe stato alla sua altezza.
 
Grimmjow stava passando da una sala di allenamento all’altra quando con la coda dell’occhio notò Minami che con una spada da allenamento di legno stava senza alcuna difficoltà respingendo uno dopo l’altro gli attacchi di alcuni sayan che si stavano allenando con lei. Si fermò ad osservarla. I colpi erano precisi, calibrati, nessun movimento inutile, si spostava con leggerezza e dettava il ritmo della battaglia sconfiggendo un sayan dopo l’altro. Era quasi annoiata, si vedeva che quelle schermaglie da quattro soldi non erano di nessuno stimolo. Decise di farsi avanti, non solo voleva lottare con lei, ma non ne poteva più di vedere degli emeriti idioti impugnare una spada, se volevano vedere un vero scontro glielo avrebbe dato.
«non sei ancora stufa di allenarti con un branco di incapaci?»
Grimmjow la stava osservando. Da quanto tempo era lì? Alla fine era riuscito a trovare l’occasione per scontarsi con lei.
«vuoi allenarti tu con me?» era rischioso combattere con un sadico maniaco della guerra come lui ma in quel momento non ne poteva più, era annoiata a morte. Sicuramente lui era più in gamba dei sayan che aveva affrontato fino a quel momento.
«Non vedo l’ora» Grimmjow sorrideva, aveva impresso un sorriso sadico da battaglia, da chi ha veramente voglia di dare fondo a tutto sé stesso e annientare l’avversario. Non ci sarebbe andato leggero nemmeno se era lei l’avversaria.
Minami gli mollò una katana di yuta da allenamento in mano. Suscitando lo sdegno del ragazzo.
«e questa roba cosa sarebbe?»
«visto che facciamo un allenamento non ho nessuna intenzione di ritrovarmi senza un braccio»
«tsk»
I due avversari si misero in posizione di combattimento, studiandosi per qualche secondo, poi Grimmjow balzò in avanti verso la principessa abbattendo la spada contro l’avversaria con tutta la sua forza. Minami fece appena in tempo a schivare il colpo e iniziò a sua volta a cercare di colpirlo.
Si menavano fendenti l’un l’altro, senza lasciare un attimo di respiro all’avversario. Gli altri sayan li guardavano immobili come ipnotizzati da quello scontro di lame, erano ad un livello nettamente superiore. Nessuno di loro aveva mai visto Minami sfoderare tute le sue capacità, nessuno di loro era tanto abile da metterla in difficoltà.
Lui invece sì. Già nel corpo a corpo aveva dimostrato di non avere nulla da invidiare agli altri sayan, ma vederlo combattere ora con una spada sembrava un demone della distruzione.
Minami, che solitamente non aveva alcun problema ad avere il pieno controllo dello scontro, per la prima volta era in difficoltà. I colpi dell’avversario non solo erano rapidi e precisi, ma avevano una potenza esplosiva. Solo parare un fendente le richiedeva un quantitativo di sforzo immane. Solitamente doveva si e no schivare o parare un paio di colpi e scattare verso la prima apertura dell’avversario e abbatterlo. Ma Grimmjow non lasciava aperture. Non lasciava riposo. Non lasciva che fosse lei a dettare il ritmo dello scontro. Colpiva forte e spietato, lui si allenava ogni giorno incessantemente da quando era ancora un bambino con la spada con avversari tremendamente forti. C’era un abisso di esperienza tra di loro.
Grimmjow si stava veramente divertendo per la prima volta da quando era rimasto sul pianeta dei Sayan, finalmente poteva combattere contro la sua preda e gli stava dando una soddisfazione incredibile. Per quanto lui si accanisse, lei non demordeva. Parava, schivava i suoi colpi, tentava a sua volta di colpirlo. Era affaticata, certo, era in difficoltà, ma non cedeva. Avrebbe continuato fino a quando le fosse rimasto un briciolo di forza in corpo. Mentre combattevano era anche riuscita a reggere il suo ritmo infernale e man mano che lo scontro proseguiva lei si abituava nonostante le difficoltà.
Minami sapeva che doveva fare qualcosa per ribaltare la situazione, non avrebbe retto a lungo. Decise di fare un balzo indietro e di arretrare, sia per recuperare fiato sia per poter riprendere in mano la situazione. Decise di utilizzare tutto il suo corpo e tutta la sua velocità nello scontro o avrebbe perso.
Con uno scatto fulmineo in avanti cercò di abbattersi sull’arrancar dall’alto, ma era solo una finta per abbassarsi di colpo e cercare di colpirlo alle gambe con un calcio per farlo cadere. Il ragazzo rispose all’attacco menando un fendente dall’alto verso il basso e mandando a monte il tentativo. Nonostante la situazione la principessa scartando di lato con una velocità fulminea riuscì a portarsi dietro all’arrancar pronta per sferrargli un attacco alla schiena che avrebbe messo fine all’incontro. Non sarebbe mai riuscito a girarsi e parare il colpo in tempo, la vittoria era sua. Nel momento in cui pensava che ormai era finita, Grimmjow lasciò cadere la spada e con un salto investì Minami con tutto il peso del proprio corpo facendola cadere a terra e bloccandole la katana da allenamento con la mano ormai libera. La vittoria era sua.
La ragazza era a terra, Grimmjow sopra di lei che la teneva bloccata e sorrideva. I visi così vicini che si sfioravano.
«1 a 0 per me, donna» sibilò rialzandosi in piedi
«solo per poco, la prossima volta sarò io a batterti»
«vuoi allenarti di nuovo con me?» sfoderando il solto sorriso malizioso
«almeno posso imparare qualcosa, non metterti in testa strane idee»
I sayan che avevano assistito allo scontro erano rimasti ammutoliti, uno scontro a certi livelli non era cosa da tutti i giorni. L’allenatore invece senza alcun ritegno stava sorridendo e ringraziando il cielo perché Minami si era finalmente impegnata. La principessa non era il tipo a cui piaceva sentirsi in vetrina e avere tutti gli sguardi puntati contro la stavano mettendo tremendamente a disagio, decise di rivolgersi all’arrancar «Senti fa un caldo tremendo andiamo fuori»
Uscirono nel giardino adiacente alla sala di allenamento e si sedettero contro la parete uno accanto all’altra.
«sai Grimmjow è la prima volta che perdo in uno scontro con la spada»
«finché combatti con certi incapaci…» era disgustato da tanta inettitudine «chi ti ha insegnato a combattere? Non dirmi che hai imparato con loro perché non me la bevo!»
«no, prima c’era un altro sayan che teneva gli allenamenti con le armi, la maggior parte delle cose è stato lui ad insegnarmele. Passavo parecchio tempo con quel vecchiaccio, appena potevo sgattaiolavo via dai soliti allenamenti e andavo da lui. Gli altri sayan non lo prendevano sul serio perché ormai era piuttosto in là con gli anni e lo consideravano un debole. A me ha insegnato praticamente tutto quello che sapeva» «sai, metà delle volte con lui finivo gambe all’aria» Minami rise a quel ricordo, si sentiva così bene quando era ancora bambina e si allenava con il suo maestro.
«se ci tieni coì tanto la prossima volta posso pensarci io» dandole una lieve spallata.
Minami si voltò verso di lui sorridendo «attento che la prossima volta tocca a te!» tirandogli una lieve gomitata nelle costole.
La principessa prese la bibita che aveva acquistato poco prima di iniziare gli allenamenti «ne vuoi un po’?»
Aprì la lattina ma evidentemente quando l’aveva con sé nello scatolone dell’allenamento dei bambini si era agitata tanto che il risultato fu che metà del contenuto si riversò addosso ai due con uno spruzzo. Grimmjow  aveva il viso bagnato e i capelli fradici e squadrò la principessa con uno sguardo torvo. Minami cercò di rabbonirlo sfoderando un sorriso a trentadue denti «scusa, non l’ho fatto apposta»
La ragazza mentre si stava alzando in piedi per scappare si sentì afferrare il polso da Grimmjow. L’arrancar con un uno scatto l’aveva presa e le aveva fatto perdere l’equilibrio. Il risultato fu che Minami si ritrovò a terra sopra Grimmjow faccia a faccia con lui.
Scoppiò a ridere. Era una situazione strana ma divertente, era veramente felice in quel momento. Si lasciò andare, in quell’ istante non pensava a nulla, era solo contenta. E Grimmjow faceva parte della sua felicità, anzi era grazie a lui se si sentiva così. Chissà perché con lui riusciva ad  aprirsi completamente, nonostante la maggior parte delle volte fosse un maniaco insopportabile.
La sayan circondò la testa del ragazzo con le braccia. Si guardarono negli occhi. Quelli di lui erano talmente azzurri e felini, la attraevano come una calamita. Grimmjow le cinse delicatamente la schiena con le braccia. Allora anche lui sapeva essere gentile quando voleva. Sentì il respiro del ragazzo rompersi per un lieve attimo. Tutto di lui la stava chiamando e lei decise di rispondere, unendosi a lui in un tenue bacio.
  
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