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Autore: uffauffauffa    03/10/2014    5 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Tematiche delicate.



 

Jacob, Paul e Jared raggiunsero in poco tempo la casa dei Cullen. In forma di lupo erano più veloci dei vampiri, ma nessuno di loro era veloce quanto Leah. Nella corsa lei li batteva sempre. Purtroppo non la consideravano una capacità mutaforma così importante. La forza fisica o un udito molto sviluppato erano considerati di gran lunga più importanti.
 

Ora però Leah con la seconda mutazione era avvantaggiata. La sua velocità era aumentata ancora e anche la sua forza fisica e i suoi sensi. Per non parlare del suo potere e del fatto che Mike le aveva insegnato le arti marziali. A differenza dei suoi 'fratelli' lupi lei era in grado di tenere testa ai vampiri anche in forma umana.
 

Quando arrivarono trovarono ad attenderli l'altro gruppo. I due mutaforma del branco di Sam ringhiarono nel vedere Aro e Demetri. L'anziano era estasiato per l'arrivo di nuovi cani da guardia, ma il segugio era preoccupato. All'interno dell'abitazione non percepiva più la presenza di Leah.
 

Embry e Quil erano basiti non si erano accorti del suo allontanamento.
 

"E' impossibile..."

Disse Quil.

"... insomma non è uscita dalla porta o da qualche altra parte."
 

"Dimenticate il suo potere..."

Rispose Edward.

"... la ragazza può teletrasportarsi."
 

Poi rivolgendosi a Demetri chiese dove si trovava ora. Il Volturo rispose semplicemente indicando una direzione.
 

Jacob capì che era andata alla riserva. Edward lesse nella sua mente e con una scusa cercò di convincere Sue a rimanere insieme ad Embry e Quil nella loro casa. Ma la donna fu irremovibile. Sua figlia aveva bisogno di lei e anche Seth. Alla fine il dottor Carlisle decise che sarebbe stata sua premura accompagnarla e prendersi cura di lei. Sue ringraziò.
 

Demetri era in testa al gruppo dato che era l'unico a sapere l'esatta posizione della ragazza. In cuor suo sperava che non incontrasse nessuno, come gli altri: Jake ed Embry avevano paura di quello che potevano fare o dire gli anziani. Jasper invece aveva paura di quello che poteva combinare Jane e soprattutto di come avrebbe usato Seth.
 

Jacob intanto comunicava telepaticamente con il suo branco, mentre Edward riferiva al resto della squadra tutti i pensieri del mutaforma. L'unica che non sentiva era Sue, ma per il dottor Cullen era meglio così.
 

Le cose si complicarono quando il figlio di Black raccontò quello che voleva fare Sam a Leah. Demetri e Embry si fermarono di colpo e guardarono con rabbia il mutaforma. Entrambi tenevano molto alla ragazza.
 

"Emh!! ecco è stato istigato dalla vampira di Seth, sono sicuro che non avrebbe fatto del male a Leah."
 

Il tono anche se telepatico del ragazzo, era imbarazzato, troppo imbarazzato.
 

"Non credi nemmeno tu a quello che dici. Le avrebbe fatto del male..."

"... siete solo bestie immonde."
 

Le ultime due parole Demetri le pronunciò in maniera dispregiativa. L'atteggiamento del segugio non piaceva a Paul e Jared, ma Embry parlò, o meglio comunicò mentalmente in difesa del vampiro.
 

"Sam ha sbagliato, ha torto lui non Demetri."
 

Edward riferì tutto.
 

Sue guardava preoccupata tutta la scena. Era sicura che parlassero dei suoi ragazzi e pretendeva la verità. Tutta quanta. Alla fine il marito di Bella fu costretto a dire tutto. Sue era schifata e impaurita dal comportamento di Sam. Non si aspettava una cosa del genere da quel ragazzo. Cominciava a credere che nell'imprinting non ci fosse nulla di magico, ma guardando Demetri, il modo in cui difendeva e si preoccupava per sua figlia la rincuorava. Era sicura che nonostante tutto quel vampiro avrebbe reso molto felice sua figlia.
 

Esme le aveva raccontato di come si era innamorato quel ragazzo, del fatto che l'incantesimo mutaforma non c'entrava niente. Leah aveva bisogno di questo. Di qualcuno che si innamorasse di lei in maniera naturale. Si rese conto che quel vampiro, alla fine era l'unica persona che poteva arrivare al cuore di sua figlia.
 

Chissà forse l'imprinting ha scelto questo ragazzo perché è l'unico che combatte per lei. L'unico che la può rendere di nuovo felice la mia bambina. Forse è un bene se lo ha avuto con un vampiro. Se non era per quest'uomo sarebbe rimasta attaccata al ricordo di Sam e dei tre anni passati insieme. E avrebbe cercato di farsi bastare quel tempo per tutta la vita.
 

Gli occhi della donna divennero lucidi. Edward percepì i suoi pensieri e cercò di rassicurarla.
 

"Demetri ama Leah in maniera sincera..."

Sussurrò.

"... vedrà alla fine tra tutti i mutaforma, lei sarà la più felice e forse anche la più fortunata."
 

"Grazie."
 

Rispose la donna.
 

Ricominciarono la loro marcia.



 

Leah era arrivata nella sua vecchia casa. Rimase un po' a guardare l'abitazione. La struttura era di legno e a un solo piano. L'aveva costruita suo padre con molto amore. Sperava di sentire qualche odore famigliare. Entrò con un po' di titubanza non voleva incontrare nessuno soprattutto sua madre. Non sapeva che era arrivata a Volterra su invito di Aro e nemmeno del suo ritorno alla riserva.
 

Raggiunse in fretta la sua camera da letto. Non aveva portato via tutti i suoi vestiti, solo quelli di Harry. La madre voleva darli via in beneficenza, ma lei si era impuntata. Aveva riempito la sua camera da letto con tutto quello che era appartenuto a suo padre. Pianse nel vedere tutti gli oggetti dell'uomo. La madre in sua assenza non aveva buttato via nulla.
 

Scusa tanto papà, per tutto.
 

Pensò.
 

Aprì l'armadio e prese alcuni indumenti. Doveva andare dagli anziani per chiedere il loro aiuto e non voleva presentarsi con i vestiti del succhiasangue.
 

Sistemò gli abiti di Edward su una sedia, stando attenta a non rovinarli. Non voleva sorbirsi i rimproveri del vampiro.
 

Uscì non prima di aver dato un ultimo saluto alla casa.
 

Addio.
 

Un alito di vento portò un odore fin troppo famigliare. Erano mischiati ma ne riconobbe qualcuno. Non voleva parlare con loro, non erano in grado di fare niente per suo fratello, ma forse gli anziani potevano fare qualcosa, parlargli almeno. Di sicuro li avrebbe ascoltati. Decise di teletrasportarsi nella casa di Billy Black.
 

Arrivò in un batter d'occhio. La struttura della casa dei Black era molto simile a quella della sua abitazione. C'era solo una stanza in più. Bill l'aveva fatta per la moglie. Era uno studio dove la donna poteva dipingere. Da bambina andava spesso a trovarla. Giocava con le sorelle di Jacob e si divertiva a impiastricciare le tele. Secondo la madre di Jake la piccola Leah aveva un certo talento soprattutto nell'usare i colori.
 

La ragazza non riuscì a trattenere le lacrime pensando alla sua infanzia, a suo padre, ai suoi amici, a sua cugina e a Sam. Maledì la sua natura di mutaforma, il fatto che esistessero i mostri delle favole, tutto quello che aveva cambiato la sua vita.
 

Volevo solo una vita semplice e serena, solo questo. Non ho mai chiesto la Luna e non l'ho nemmeno mai voluta.
 

Pensava.
 

Stava per bussare alla porta quando sentì un rumore nella rimessa. Billy stava sistemando il suo armamentario per la pesca. Non la praticava più a causa del suo handicap, ma teneva sempre in ordine tutte gli oggetti relativi al suo hobby preferito.
 

Leah si avvicinò cauta, tremava come una foglia. Sapeva che dopo lo scontro con i neonati e l'incidente di Jacob causato da lei lo avevano reso ancora più ostile nei suoi confronti.
 

Fece un sospiro e salutò l'uomo. Non si era accorta che due persone la stavano osservando. Uno era preoccupato, l'altra divertita.
 

"Buongiorno signor Black."
 

Disse.
 

"Oh buongiorn..."
 

L'uomo non completò la frase quando vide chi era la persona che l'aveva appena salutato.
 

Gli occhi di Black erano dilatati, come le narici. Guardava Leah come se di fronte si trovasse un vampiro. La bocca tremava, ma alla fine tutto il disprezzo e l'odio che Billy Black provava per lei uscirono. Accusò la ragazza di ogni genere di male: la morte del padre, il dolore di Sue e Seth, quello di Emily e Sam per avere sempre vicino la sua ombra a rovinare la loro bellissima relazione, le ferite di Jacob, i problemi causati ai Cullen e al figlio durante la gravidanza di Bella, e naturalmente il male fatto a suo fratello.
 

"Vattene via schifoso essere immondo, sei un abominio agli occhi degli anziani e degli antenati, sei riuscita persino a farti odiare da una bambina ancora prima che nascesse."
 

Black non sapeva che Renesmee non provava più antipatia per Leah, anzi le voleva molto bene. Per la piccola era una zia acquisita.
 

"Mi dispiace signor Black per tutto, non volevo fare del male a nessuno."
 

Rispose in lacrime la mutaforma.
 

"No, davvero? guarda cos'è successo a Emily, le cicatrici sono colpa tua, se non insistevi con Uley..."

Bill voleva molto bene alla cugina di Leah, era come una figlia per lui. Un tempo anche Leah era considerata così dall'uomo.

"... se veramente non volevi fare del male a nessuno l'avresti fatta finita da un pezzo..."

"... e invece sei ancora qui, a spargere il tuo veleno..."

"... soprattutto ora che sei diventata un succhiasangue..."
 

Leah era rossa in viso per la vergogna e le lacrime. Il profumo del suo sangue velenoso si sparse in tutta la rimessa. L'uomo arricciò il naso per il disgusto.
 

"La prego di prendersi cura di Seth signor Black. Addio."
 

La ragazza si teletrasporto nuovamente nella sua vecchia casa. Si chiuse all'interno della sua camera e pianse a dirotto, gridando dal dolore.
 

Billy era rimasto di sasso nel vedere il potere di Leah, ma era anche soddisfatto le aveva detto tutto, anche che era stata ripudiata da tutti. Stava per ritornare al suo lavoro quando udì una risatina. Jane e Seth avevano sentito tutta la conversazione.
 

L'uomo si voltò e si ritrovò faccia a faccia con la piccola Volturi. Il fratello di Leah le teneva la mano. Gli occhi rosso rubino della ragazzina fecero fremere Black.
 

"Lei è il padre di Jacob Black l'alfa di Seth Clearwater?"
 

"S... si."
 

Disse titubante l'uomo.
 

"Io sono Jane Volturi, l'imprinting di Seth. E' un piacere conoscere uno degli anziani."
 

Detto questo la piccola allungo la mano per stringere quella di Bill. Sorrise.
 

E' solo una bambina, ed è l'imprinting di uno di noi. Non deve essere una minaccia.
 

Pensava sorridendo a sua volta.
 

"Ho sentito quello che ha detto, o meglio abbiamo sentito tutto..."

La bambina si voltò verso Seth. Sorrideva in maniera angelica e questo sciolse il mutaforma.

"... non mi è mai piaciuta quella ragazza."
 

Bill allargò ancora di più il sorriso.
 

"Allora piccola abbiamo qualcosa in comune."
 

Disse ridendo Billy.
 

"A quanto pare..."

Rispose Jane.

"... sa qual è la cosa che odio di più di Leah?"
 

"No ragazzina."
 

Black si stava rilassando, non considerava più un pericolo quella piccola vampira.
 

"Quello che odio di più è la sua coscienza. Io odio le persone migliori di me..."

Il vecchio Quileute non capiva. Questo divertì ancora di più la bambina.

"... vede signore, se io ordinassi a Seth di ucciderla, lui ubbidirebbe. Solo per farmi felice..."

"... ma Leah no, non lo farebbe mai anche se a ordignarglielo fosse il suo imprinting. Preferirebbe soffrire anziché far soffrire..."

"... è questa la cosa che odio di più di quella ragazza, il suo grande cuore, la sua sensibilità..."

"... quella ragazza sa cos'è il dolore e il sacrificio..."

"... per questo mi piace farle del male e sono felice di vedere che non sono l'unica..."

"... certo ora che l'ha istigata a fare quella cosa, dovrò trovare qualcun altro da tormentare, ma non sarà difficile..."

"... ho solo l'imbarazzo della scelta tra ibridi, beoti mutaforma, scialbe ragazze lupo o stupidissimi anziani in cartapecorita..."

Scoppiò a ridere mentre Bill la guardava con ansia crescente.

"... non ha ancora capito vero, lei è l'angelo, io sono il Diavolo, ma la cosa più divertente è che per le vostre leggi io sono sacra, mentre l'imprinting di Leah no e di conseguenza neanche lei è importante essendo uno scherzo della natura per voi..."

Black era terrorizzato. Jane si era avvicinata ulteriormente al collo dell'uomo. Annusò la sua pelle.

"... diabete che schifo, non mi piace il sangue marcio. Probabilmente non è diventato un lupo perché si è sempre abbuffato come un maiale."
 

Sorrise dolcemente questa volta, felice di aver fatto del male ancora una volta. Uscì tenendo un sempre più rincitrullito Seth per mano. Bastava che Jane sbattesse gli occhi per vedere il suo 'ragazzo' sciogliersi come un gelato.
 

Ora era Black a tremare come una foglia per via di Jane e per quello che aveva detto a Leah. Rimase così per una buona mezz'ora, osservando le sue mani come se avesse strangolato qualcuno. Non sapeva cosa fare, come comportarsi. Oramai il male era stato fatto e lui aveva paura. Paura della reazione di suo figlio, di Sue e di Charlie. Alzò la testa e vide una foto, una delle sue preferite. C'erano lui, il padre di Bella ed Harry. E insieme a loro i figli, ancora piccoli. Leah teneva imbraccio un appena nato Seth.
 

"Oddio Harry perdonami se puoi."
 

Un rumore lo scosse. Uscì dalla rimessa e vide suo figlio.
 

"Papà, hai visto Leah?"
 

Non rispose non sapeva cosa dire, ma con Edward nei paraggi non c'era bisogno di parlare.
 

"Papà che cos'hai?"
 

Continuò Jake.
 

Il marito di Bella si avvicinò e sussurrò qualcosa all'orecchio. Demetri intanto continuava a guardarsi intorno. Era sicuro che non fosse lontana. Si concentrò meglio e capì che era ritornata nella sua vecchia casa.
 

"Come hai potuto dire quelle cattiverie, Leah non ha mai meritato tutto il dolore e il male che le è stato inflitto finora."
 

Jake era furente e frustrato. Suo padre lo aveva deluso molto.
 

Sue osservò tutta la scena e capì che Black aveva fatto del male a sua figlia. Strinse la mano di Charlie che capì all'istante. Anche lui era deluso.
 

Demetri chiese spiegazioni a Edward, ma il vampiro si rifiutò di raccontare al segugio quello che era successo. Temeva la reazione del vampiro anche se in quel frangente sarebbe stata più che lecita.
 

Disse soltanto:
 

"Vai da lei, ha bisogno di te."
 

Il Volturo non si fece pregare e corse dalla sua ragazza. L'unico entusiasta di tutta la situazione era Aro. Ancora non sapeva bene cos'era successo, ma tutta la storia l'ho intrigava molto. Alla fine si avvicinò a Bill e prese la sua mano.
 

"Permette?"
 

Grazie alla telepatia tattile vide tutta la scena.
 

"Oh! la mia cara dolce Jane, anche lei ha capito che Leah è una creatura meravigliosa. Speriamo che Demetri la fermi in tempo."
 

"Fermarla, fermarla da cosa."
 

Chiese preoccupata Sue.
 

"Dal togliersi la vita, mia cara signora..."

"... il signore qui presente le ha chiesto questo."
 

Sorrideva in maniera affabile e dolce nonostante la gravità delle sue parole.
 

"Come hai potuto Billy Black, lei era venuta a chiedere il tuo aiuto per suo fratello e tu la spingi a fare un gesto estremo."
 

Sue tremava dalla collera.
 

"M... mi... mi dispiace Sue, io... io non so cosa mi sia preso."
 

"No... NON E' VERO..."

"... l'avete sempre considerata inferiore perché è una ragazza..."

"... ma lei è migliore di voi, di tutti voi..."

"... anche di tuo figlio e di Ephraim, lei è migliore di tutti i tuoi fottuti ANTENATI..."
 

Charlie la teneva a stento e Jasper fu costretto a usare il suo potere per calmarle i nervi.
 

"Va tutto bene signora Clearwater."
 

Disse Carlisle.
 

Edward intervenne.
 

"Demetri signora, penserà a sua figlia. Mi fido di quel ragazzo. Vedrà andrà tutto bene."



 

Il segugio in poco tempo arrivò alla casa dei Clearwater. Sentiva chiaramente la presenza della sua bella e questo lo rasserenò. L'aveva finalmente trovata. Provò a chiamarla, ma non rispose nessuno. Il ragazzo cominciò a preoccuparsi. Decise di non aspettare più e sfondò la porta. Fiutò l'aria per capire in quale parte della casa fosse e alla fine si diresse in bagno. La porta della stanza era bloccata e il vampiro fu costretto a sfondare anche quella.
 

Quando entrò vide Leah. Il vampiro aveva gli occhi, di uno strano color arancio, dilatati.
 

"Che cosa fai."
 

Le prese la mano e la strinse fino a farle male. Così facendo Leah mollò l'oggetto che teneva. Le diede uno schiaffo e la baciò con rabbia, tremando di collera.
 

Alla fine la prese in braccio e cercò una camera abbastanza grande. Trovò quella dei genitori. Leah cercava di liberarsi da quella stretta, ma senza troppa convinzione. Solo quando si accorse in quale stanza l'aveva portata il vampiro aumento la sua resistenza. Demetri dal canto suo non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare. La posò sul letto e dopo essersi liberato, e averla liberata, dalle vesti, le diede un deciso colpo di reni.



 

Uffa, spero di aver fatto un buon lavoro. Ditemi cosa ne pensate.

Con la storia credo che siamo agli sgoccioli (spero, è sempre più difficile portare avanti un lavoro).

  
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