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Autore: metaldolphin    03/10/2014    1 recensioni
Contestualmente al salvataggio di Rufy, il coraggioso Shanks il Rosso viene mutilato del braccio sinistro.
Non sarà soltanto l'inizio di una nuova difficoltà, ma anche la fine, forse, di qualcos'altro e Makino lo sa bene.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makino, Shanks il rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardava la nave che si allontanava salutata dalla folla sul molo, Makino, e sentì stringersi il cuore, sapendo che non l'avrebbe rivisto per molto tempo, il suo Capitano.

Suo... In effetti non era il modo più esatto per definirlo, anche se era stata ad un passo dal poterlo fare.
Quando la ciurma che seguiva il Rosso era sbarcata a Foosha per un periodo di riposo, lei si era accorta che c'era una luce diversa negli occhi del giovane Capitano con quel buffo cappello di paglia. Ed era qualcosa che non le dispiaceva vedere a dire il vero.

E giorno dopo giorno si erano fatti più vicini, grazie anche al piccolo Rufy che, perso nell'ammirazione per quell'uomo e nel desiderio di imitarlo, non faceva altro che seguirlo e tenere su il morale di tutti con le sue buffonate al Party's bar.
Le piaceva guardarli ridere e discutere, specialmente quando Shanks si metteva d'impegno per punzecchiarlo: sembrava un adorabile monello anch'esso. Era innegabile che quell'uomo ci sapesse fare con il ragazzino, anche se a volte a lei piaceva credere che fosse tutta una tattica per attirare la sua attenzione.

Il suo sospetto si rivelò fondato quando un paio di sere prima che la situazione prendesse quella brutta piega, si vide arrivare quel pirata gentile ed allegro a locale chiuso, mentre terminava di riordinare prima di concedersi il meritato riposo. Sembrava diverso dal solito, quasi impacciato, mentre salutava entrando.

-Capitano! Hai dimenticato qualcosa?- gli aveva chiesto.
Lui, scuotendo il capo, aveva risposto a quel sorriso con un altro, sottolineato dalle gote che viravano cromaticamente verso il colore dei capelli che gli avevano meritato quel soprannome. Senza il consueto copricapo, tormentato tra le dita nervose delle sue mani grandi e forti di spadaccino, la guardò inclinare il capo con fare interrogativo, mentre trovava il fiato per risponderle.
-Vorrei fare una passeggiata.... Vorresti venire con me?

Imbarazzata e un po' sorpresa, Makino non riuscì a dire di no a Shanks, felice per quel momento così a lungo sognato e finalmente giunto.
-Ho un attimo per darmi una sistemata?- chiese con un radioso sorriso, poggiando con grazia l'ultima sedia, dopo averla girata sottosopra, al tavolo che aveva dinanzi.
Lui annuì. -Ma certamente!- Felice che lei avesse accettato con un entusiasmo che non aveva cercato di nascondere, spontaneo come sempre.
Era anche per quello che le piaceva cosi tanto.

La osservò sparire sul retro del bar, per tornare pochi minuti dopo un poco più in ordine e senza la bandana con cui era solita coprire i capelli scuri. Shanks attese che spegnesse le luci e chiudesse il locale, quindi le offrì il braccio, come si conveniva cavallerescamente fare con una signora.
Rigidi per il reciproco imbarazzo, si avviarono lungo la strada ormai deserta: era tardi e tutti gli onesti lavoratori erano tornati alle proprie case e famiglie per riposare prima di affrontare una nuova, dura, giornata di fatica.
Sentiva la mano di lei leggera sul braccio, come se vi si fosse posato un pettirosso, delicata e per nulla invadente.
-Dove hai lasciato la tua ciurma?- chiese la ragazza, per avviare un minimo di conversazione e rompere il teso silenzio che aleggiava su loro.
Il pirata rise: -Ubriachi dopo una gara di bevute conclusa senza un vincitore!
Anche lei si unì alle risa: -Sarai stato tu, allora, a vincere, dato che sei ancora lucido e in piedi!- sottolineò, pur notando che però non odorava d'alcool; non più del solito, almeno.
Shanks scosse il capo: -Oh, ma io non ho partecipato... Facevo l'arbitro!
Risero insieme, ma in realtà lui aveva escogitato quel piano per filarsela indisturbato, senza dare spunto ai pettegolezzi di bordo.

Si diressero verso una spiaggia non molto distante, ma che offriva lo spettacolo di una meravigliosa luna che sorgeva all'orizzonte, illuminando le onde placide di mille riflessi d'argento. Rimasero incantati a guardarla, mentre cambiavano posizione e lui posava un braccio sulle spalle di lei e la portava più vicino a sé. Quasi paralizzata dall'imbarazzo, Makino lo lasciò fare, non riuscendo ancora a credere che quanto sognato più volte stesse realizzandosi proprio in quel momento.
-Makino- lo sentì mormorare -Tra pochi giorni salperemo...
Lei si irrigidì.
Così presto?
Sarebbe andato via in capo a pochi giorni?
Non riuscì a dire nulla: come poteva chiedere al Capitano di non lasciarla?
Era impossibile, il mare e il suo essere pirata erano il suo modo di vivere, l'unico che conoscesse quell'uomo scanzonato e cortese allo stesso tempo. Per fortuna, il corso dei suoi pensieri fu interrotto dalle parole che Shanks decise di aggiungere alla frase già detta: -Makino, verrai con me? Come mia compagna?- disse, fissandola negli occhi appena visibili nel chiaro di luna.

Non riuscendo a proferir parola, l'interpellata si limitò a sollevarsi sulla punta dei piedi e a cingergli il collo robusto con entrambe le braccia, per stringerlo forte. Si baciarono con passione, per suggellare quell'accordo, atteso e felicemente condiviso da entrambi. Concordarono di non rivelare la loro relazione se non all'ultimo momento, poco prima della partenza.
Lei detestava gli addii e non sapeva come l'avrebbe presa il piccolo Rufy, mentre lui voleva sorprendere la sua ciurma.

La riaccompagnò a casa, ma da gentiluomo qual era, non pretese nulla, se non un ultimo bacio sulla soglia della porta, anche se la desiderava con tutto il suo essere. Lei gli fu grata di ciò: poco avvezza a quel genere di cose, avrebbe dovuto prepararsi per affrontarle.

Il giorno seguente, nessuno parve accorgersi della nuova luce che brillava negli occhi dei due giovani e tutto trascorse in maniera ordinaria, almeno fino a sera.
Allo stesso orario del giorno precedente, mentre lei terminava di sistemare il locale, Shanks si presentò col cappello tra le mani, per rinnovarle l'invito di una passeggiata insieme.
Di nuovo Makino accettò, appoggiandosi al suo braccio forte per respirare il suo mascolino odore di liquore e salsedine, per camminare verso la stessa spiaggetta alla luce della luna. Quella sera i baci e le mani si fecero più audaci in entrambi, mentre si cercavano, famelici, aggrappandosi l'uno all'altro, gustando già quello che sarebbe avvenuto e il tempo che avrebbero passato insieme.

Quello che non sapevano, era che il destino non va sfidato...
   
 
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