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Autore: elyvane    03/10/2014    2 recensioni
A volte le persone vengono inghiottite da una spirale di odio e vendetta, e solo l'amore e l'amicizia riusciranno a riportarle a galla.
Sasuke, ancora una volta rischia di sprofondare nelle tenebre , ma i suoi amici che non smetteranno mai di crederlo in lui , cercheranno di salvarlo. Ai, sua sorella, Akemi, sua carissima amica, il kazekage Gaara , il maestro Gai , Shikamaru ed altri personaggi partiranno per una missione di fondamentale importanza : salvare Sasuke.
Ai: Akemi guarda ... una stella cadente , esprimi un desiderio!
Akemi: Sai cosa desidero
Ai: già
Akemi: Ai, salveremo Sasuke ... è una promessa fatta a questa stella cadente!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madara Uchiha, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ely&Vane: Eilà minna san ;) come va??
Ely: gomennasai minna san ... Ho corretto nel capitolo quattro le frasi che non si leggevano tra <> !! La prossiama volta cercheremo di stare più attente >///<
Vane: Su su Ely-chan , ora parliamo del capitolo ;)
Ely&Vane: Bene!! In questo capitolo verrà spiegata un pò la "relazione" di Kakashi nei confronti di Ai, o meglio perchè tenga tanto a lei ...
Buona lettura :*

                                                                                                                     *** STARDUST - POLVERE DI STELLE ***

“Capitolo VI, You are like her: Rin”
 
Con la solità velocità fulminea la ragazza dai capelli corvini si teletrasportò nella foresta delle terza divisione. Giunse in pochissimo tempo alle rive di un lago all’interno della boscaglia. Una leggera brezza le scompigliò i lunghi capelli neri , ondulati alle punte e lucenti. Lei spostò delicatamente il ciuffo davanti agli occhi. I suoi occhi rossi vermigli che risplendevano nell’oscurità come due rubini, ipnotici, stupendi ma pericolosissimi. Stranamente la ragazza barcollò leggermente, mantenendosi però lo stesso in equilibrio: aveva usato troppo ,in quella giornata, il suo potere. Questo aveva affaticato quel corpo forte e agile ma allo stesso tempo minuto.
<<  Troppi trasferimenti a poca distanza l’uno dall’altro, non va bene >> riflettè tra sé e sé Ai.
Disattivò la modalità sharingan e i suoi occhi diventarono nuovamente neri, andandosi a disperdere nell’oscurità di quella notte.
<<  Anche se non sono così stanca è meglio che mi riposi, domani sarà una giornata difficile >>
Dopo aver affermato ciò Ai si voltò alla sua destra, dalla parte in cui si vedeva il lago, la vegetazione in lontananza e il cielo e sorrise dicendo
<<  E poi, riesco a vedere meglio questo spettacolo >>
Puntò lo sguardo all’orizzonte. Ciò che vedeva era di una bellezza stupenda.
La volta celeste notturna presentava una base che cominciava dal blu scuro, poi blu cobalto, poi indaco,infine scemava in un luminoso violetto che rischiarava il tutto. Il cielo ,che sembrava quasi una tela su cui dipingere, esibiva miliardi e miliardi di puntini bianchi e argentei che luccicavano e sfolgoravano in una suggestiva danza magica e ammaliante : le stelle. La luna , candida, di ghiaccio, troneggiava nella volta celeste , sicura e fiera di se . Nel bel mezzo di quel affresco , una pennellata sui toni del viola molto chiaro squarciava il firmamento e a volte, se si guardava attentamente, si potevano scorgere sfavillanti e repentine comete argentee che facevano a gara tra loro in una eterna corsa e si gettavano euforiche nelle acque limpide del lago. Quel lago in cui tutto lo splendore del cielo si rifletteva perfettamente, come fosse uno specchio. E così si creavano due meravigliose opere gemelle, due meravigliosi cieli .Ai margini del lago un tratto d’inchiostro descriveva la sagoma della foresta dirimpetto, e dopo di questo le lontane montagne si ergevano imponenti imbiancate dalla neve che a tratti prendeva i colori del cielo, blu , lilla. Una magnificenza per lo sguardo.
<< Che visione paradisiaca >> sussurrò Ai, rimettendosi in piedi <<  ma ora è meglio che mi dia da fare >>continuò.
Si diresse a passo deciso nella fitta e buia foresta dietro di lei.
<< Che strano, non riesco a sentire il chakra del maestro Kakashi.. che l’abbia azzerato? >> pensò.
Nel cuore di quella vegetazione asfissiante non si distinguevano alberi o cespugli o rocce, tutto era amalgamato in un unico nero ebano. La giovane Uchiha camminava alla cieca per dirla più semplicemente.
<< Non attiverò lo sharingan, è meglio che domani sia al massimo delle mie forze >> convenne con un cenno d’approvazione della testa.
Continuò a camminare per un lungo quarto d’ora, faceva freddo. Non vi era l’ombra né di nemici né di compagni. Che fine avevano fatto tutti?
<< Ma dove sono tutti? >>
Ai si guardò attorno in circospezione, ma nulla.
<< Forse i nemici si sono ritirati e gli altri sono al campo medico per riposarsi! >>
Per un attimo un pensiero fulmineo le trapassò le tempie gelandole il battito cardiaco.
<< C-che siano tutti … morti?! >>
Le vennero in mente tutti i volti dei compagni della sua divisione, alcuni dei ninja migliori, e poi capitanati dal maestro Kakashi, nah , era impossibile!
Si tranquillizzò e riprese il cammino . Svoltò a destra, poi a sinistra, la strada sembrava non finire mai, giunse in un posto dove gli alberi erano più bassi e i cespugli più fitti e aggrovigliati.
Mentre rimuginava sul da farsi, la sua attenzione fu attirata da un inaspettato rumore proveniente da un arbusto spinoso.
<< Un nemico?! >>
Subito si girò pronta a difendersi, ferendosi anche una coscia con le spine.
<< Merda,  il sangue attirerà sicuramente delle bestie … ma ora pensiamo a questo bastardo … ESCI FUORI!! >>
Quasi come se avesse obbedito all’ordine di Ai, la ‘cosa’ che si trovava nell’arbusto uscì fuori.
Ai non poteva credere ai suoi occhi.
<< … U- un coniglio?  >>
Le venne da ridere. Era un piccolo coniglietto bianco e morbido il suo terribile nemico. Ai notò che tremava e aveva alcune ferite sulla pancia.
<<  Beh , dopo esserti trovato casa in un arbusto spinoso, vorrei ben vedere se non avessi quei tagli.. ora da bravo vieni qui da me, guarirò i tagli con le basi dell’arte medica … anche se, non è che sia proprio una cima in questo >>
La ragazza andò per afferrare la bestiola ma questa, inaspettatamente, spaventata , le si fiondò addosso.
Ai, presa alla sprovvista, indietreggiò per il colpo.
Primo passo, terreno.
 
Secondo passo … niente.
La giovane Uchiha stava per precipitare in una voragine del suolo.
Successe tutto così velocemente che non riuscì neanche ad attivare il suo sharingan, cosa che impiegava meno di un secondo.
Si sentì afferrare all’addome , da una presa forte e decisa, inconfondibile.
<<  Kakashi sensei! >>
<< Piccola scema, stavi cercando di ucciderti?! >>
<<  H-hey!! Prima cosa non sono né piccola né scema, secondo volevo aiutare un cavolo di coniglietto e .. e- >>
La ragazza non riuscì a terminare la frase poiché il maestro la zittì poggiandole un dito sulle labbra.
Ai arrossì.
 Il maestro la portò, imbraccio , fino ad un alto sperone di roccia da cui si riusciva a vedere tutta la foresta della terza divisione e sembrava poter toccare le stelle e la luna con un dito.
 Da lì l’astro e le sue sorelle sembravano ancora più grandi e luminose.
Si riflettevano luccicanti negli occhi di entrambi, quelli grandi e profondi di Ai e quelli dalla forma un po’ allungata e dall’aria perennemente stanca di Kakashi.
La ragazza sembrava ancora più estasiata alla vista di quel cielo di quanto non lo fosse già prima .
Tese le braccia  in alto come voler abbracciare tutta la volta.
L’uomo che le stava affianco la guardava e sorrideva.
 Poi si sedettero e per un  po’ stettero a contemplare quel paradiso.
Nell’espressione di entrambi si scorgeva un espressione di felicità, di dolce felicità, che non poteva essere negata a due cuori martoriati dal dolore e dalla tristezza.
Dopo quasi dieci minuti Ai tirò un profondo sospiro e si voltò verso il maestro per annunciargli le sue intenzioni, ma si bloccò quando lo vide intento a fissarla con lo sguardo un po’ vacuo e perso.
<<  M-maestro … cos’ha ? Non si sente bene? Doveva andare anche lei al campo medico!  >>
<<  Ahahah, tranquilla sto bene, non mi butta a terra nulla a me … piuttosto  >> continuò guardando la coscia sinistra di Ai ferita dalle spine <<  quella che sta sanguinando qui sei tu!  >>
<< Ah si? >> Ai si era del tutto dimenticata <<  ma questo  non è niente !! Un semplice graffietto!  >>
<<  Le ferite più piccole sono le più insidiose >>
<<  Ma a me non fa male , davvero , .. preferivo aiutare quello stupido di un coniglio che mi ha pure presa a pesci in faccia! >>
<<  Ahahah un coniglio >> mentre diceva questo il maestro cominciò a frugare nelle sue tasche in cerca di un qualcosa sotto lo sguardo attento di Ai, << Ecco! Trovato , un bel cerotto! >>
Ai tese la mano per prenderlo e metterlo sulla ferita, ma non ottenne nulla e sul suo volto comparve un espressione di confusione.
Invece, il maestro, si alzò e deciso si andò a sedere vicinissimo ad Ai, ora la confusione era davvero tanta. Perché Kakashi era  lì?!
<< Adesso fa la brava e fammi medicare la ferita >>
Ai arrossì fin sopra le orecchie.
<<  C-cosa?? Sono in grado di mettermi un cerotto da sola benissimamente!! >>
<< Shhh >>
Kakashi la zittì di nuovo, levò la copertura protettiva del cerotto, afferrò con risoluzione la gamba  di una Ai sempre più nel panico. La giovane andò per allontanarsi ma la presa del maestro si fece più forte e a quel punto Ai, anche un po’ spaventata, si lasciò mettere quel dannato cerotto.
Dopo aver raggiunto il suo obbiettivo Kakashi , allegro, disse
<< Visto ? Non c’è voluto niente! Quella ferita ti avrebbe dato problemi!! E poi non ricordi che quando eravate ghenin vi mettevo sempre i cerotti con i pulcini quando vi facevate male?? >>
Ai rossa come un peperone urlò a squarciagola dimenando le mani contro Kakashi <<  quando eravamo ghenin appunto!! ORA HO SEDICI ANNI!!!! >>
Kakashi le posò una mano sulla fronte e si scusò <<  va bene, la prossima volta niente aiuto >>
Ai imbronciò il viso e guardando diritto negli occhi il maestro continuò <<  e poi lei è sempre stato più tempo con il team semplice .. ci ha lasciato spesso soli >>
Soli.
Quella parola scosse la mente di un Kakashi già inquieto di suo. Non poteva aver commesso lo stesso errore con loro, con lei, come con Rin.
Improvvisamente si mise a guardare il cielo e incominciò
<<  Ai, vorrei raccontarti una storia… >>
<< Una storia? >>
<<  Si, è la storia di una ragazza che si chiamava Rin >>
<<  Rin … Ho già sentito questo nome >>
<<  Rin Nohara, era una ragazza bella , dolce, intelligente e dalla caparbietà immensa. Lei e Obito erano i miei compagni di squadra. Inizialmente io non ero ben voluto dagli altri per via , probabilmente, di mio padre ‘Zanna Bianca’. A me però non interessava far parte di uno stupido gruppo, mi bastavano  i miei allenamenti, la mia forza e la paura che incutevo agli altri. Ero un ragazzo freddo , distaccato e cinico, come tuo fratello Sasuke >>
Ai fece un espressione come di rassegnazione.
<<  Comunque sia… Questo mio atteggiamento mi portava spesso a litigi e zuffe con gli altri ragazzi. Fu proprio dopo uno di questi che la vidi per la prima volta. Ero ferito, ad una gamba, e lei sfatando ogni pregiudizio su di me , si avvicinò , si presentò , mi sorrise , mi curò. Da quel momento io non feci altro che trattarla come tutti gli altri anche se lei si mostrava sempre gentile con me . In fondo al mio cuore però sentivo che qualcosa cresceva, i miei sentimenti per lei. Anche Obito era innamorato di Rin, lui , al contrario di me, sapeva esprimere i suoi sentimenti , mentre io mi accontentavo di vegliare su di lei da dietro le quinte. Poi, a causa di un maledetto incidente, Obito, per salvarmi , morì e mi lasciò in eredità due  compiti : custodire il suo sharingan e proteggere , sempre, ad ogni costo, Rin. Io … io non ne fui in grado … Durante la terza guerra ninja , alcuni ninja tentarono di rapire Rin mentre io e Minato eravamo via per una missione, e … ci riuscirono . Quei bastardi fecero una cosa orribile, sigillarono il tricoda nel corpo di Rin , in modo che potessero poi desigillarlo e distruggere Konoha da ll’interno. Ci fu una battaglia e noi tornammo al villaggio. Combattei , con tutte le mie forze per difenderla ma lei, lei.. preferì sacrificarsi gettandosi contro il mio chidori. Io la uccisi senza volerlo. Invece, invece di difenderla , la uccisi. Non avevo mantenuto la promessa, ma lei , mentre esalava il suo ultimo respiro mi guardò con il suo dolcissimo sorriso e mi disse ‘Grazie’. Grazie di cosa , ero stato un bastardo , non meritavo neanche di vivere, perché i miei compagni erano morti per me? Cos’ero io in più di loro?? >>
Il racconto di Kakashi venne interrotto da alcuni singhiozzi trattenuti , ma poi si riprese e continuò
<< Passò tanto tempo , mi isolavo sempre di più, ero solo io e la mia preparazione ninja. Io e il mio orgoglio, io e il mio dolore, io e il mio odio. Ogni giorno morivo sempre un po’ di più dentro di me, finchè non siete arrivati voi, finchè non sei arrivata tu >>
Ai , aveva gli occhi lucidi, era commossa. Quell’uomo che aveva sempre visto sicuro di sé e forte, anche lui si sentiva solo e ferito in realtà, anche lui voleva essere amato, ma aveva paura di commettere gli stessi errori del passato. Era così dolce e malinconico. Le dispiaceva così tanto.
Kakashi la guardò e le disse <<  Ai, tu mi ricordi moltissimo Rin, sei gentile, intelligente e sicura di te, non hai paura di nulla e metti sempre prima del tuo , il bene degli altri.. Lei era così. Forse tu sei un po’ più testarda e impulsiva, non ti piace seguire gli ordini e accetti tutte le sfide che ti si fanno , anche le più banali, e non ti piace perderne nemmeno una.  >>
<<  Eheheh, è vero sensei… Io , ecco, dopo la storia che mi ha raccontato, sentirla dire che assomiglio a Rin-sama .. sono contenta e orgogliosa. Grazie! >>
<<  Ma è vero, sin dalla prima volta che ti ho vista , Ai Uchiha, ho capito che eri speciale.. >>
<< Maestro così sembra più una proposta di matrimonio! >>
<< M-ma insomma Ai! Volevo dire che , in qualche modo , sento che Rin , o almeno una parte di lei , vive in te >>
<<  Per me è un onore sensei >>
<< Ma ora veniamo al dunque… perché Gaara ti ha mandata a chiamare ? Ch’è successo? >>
<< Non le piacerà maestro.. Sasuke è riuscito a scappare >>
<< Cosa? Quel ragazzo … è-è impossibile catturarlo >>
<<  Pare che però a causa del trapianto degli  occhi di Itachi il suo corpo si sia indebolito e non sia riuscito a scappare rifugiandosi nella foresta oscura. Gaara intende recuperarlo di persona e ha richiesto il mio aiuto e Akemi, trattandosi di Sasuke, ha insistito per venire >>
<<  Bene , allora se gli ordini vengono dall’alto non posso far altro che obbedire … anche  se la divisione risentirà di questa privazione >>
<< Lo so maestro e mi dispiace, ma è l’unica possibilità, di certo privare la divisione del suo leader, ovvero di lei, peggiorerebbe la situazione >>
<<  Sta tranquilla … Va pure >>
Passarono alcuni minuti di silenzio intervallati da una leggera folata di vento. Ai poi decise, andò per alzarsi dicendo << Bene .. allora vado >> ma la sua mano fu trattenuta da qualcosa, e venne trascinata di peso giù.
Kakashi l’abbracciò come se non volesse lasciarla andare. Le mise una mano tra i morbidi capelli corvini e le appoggiò il mento sulla testa. Ai, ancora più rossa di prima , cercava di trattenersi. L’abbraccio di Kakashi fu molto malinconico e la giovane Uchiha riuscì a comprendere ancora meglio i sentimenti dell’uomo. Le dispiaceva così tanto, e poteva solo immaginare quanto Kakashi soffrisse.
Ai cercò di sillabare qualche parola per quanto l’oppressione le permettesse
<< m-maestro.. sarà meglio che io va.. >>
<< Hai ragione … scusa… è che avevo un irrefrenabile bisogno di un abbraccio… Ai, torna sana e salva, per favore >>
Detto ciò il maestro la lasciò andare poco a poco e , mentre il cielo si tingeva dell’oro e del pesca insieme all’azzurro dell’alba, Ai scomparve in una fresca brezza mattutina.


Ely&Vane: Speriamo che vi sia piaciuto anche il capitolo numero sei :D Fateci sapere che cosa ne pensate :3
Arigatou minnaaa <3
   
 
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