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Autore: SheilaPhoenix    04/10/2014    2 recensioni
Sono passati degli anni dalla fine della guerra, Sasuke dapprima tornato a casa decise di tornare a vivere fuori dal villaggio della foglia.
Sakura forse per il troppo dolore si ammalò di cuore, lasciando sola una bambina di cinque anni che all’età di sei vorrà incontrare per la prima volta suo padre.
Di lui sapeva solo il nome Sasuke Uchiha..
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Verso papà.

Mikoto sbadigliò per l’ennesima volta mentre si guardava attorno, era la prima volta che camminava da sola fuori dal villaggio, di solito ci andava insieme alla mamma quando era ancora viva.
Insieme a lei aveva scoperto le diverse erbe mediche, quali erano quelle velenose e quali no.
Almeno così sapeva da quali tipi di erbe stare alla larga, Ino spesso dopo la morte della mamma l’aveva portata assieme a Tsubaki a raccogliere dei fiori, così era quasi come quando lei e la mamma andavano per i boschi.
Mikoto si fermò sotto ad un albero grandissimo, si riparò dal sole e si sedette all’ombra, mise lo zainetto che aveva sulle spalle sopra le gambe e lo aprì.
Dentro vi erano delle ciambelle al cioccolato, le sue preferite le aveva preparate Hinata il giorno prima ma non sapeva che non le aveva mangiate per nasconderle nello zainetto, Tsubaki era riuscita anche a sgraffignare alcuni tramezzini dal frigorifero di Ino, mentre la ragazza che un tempo era la migliore amica della mamma lavorava al bancone, Tsubaki con la scusa di voler fare merenda ne aveva presi due e poi portati a lei.
Insieme erano una squadra fortissima, le era dispiaciuto un po’ decidere di andare da sola alla ricerca del papà ma era meglio così.
Mikoto mangiò velocemente il suo dolce per poi riprendere il viaggio.
<< Mamma diceva spesso che lui viveva dietro ad una collina poco dopo Konoha.. Non sarà difficile trovarlo >>.
Si disse tra se e se, Sakura per un breve periodo aveva vissuto con lui fuori dal villaggio, ma lei amava molto Konoha e i suoi abitanti non riusciva a stare lontana dalla vita normale, Sasuke invece era più un solitario aveva scelto di vivere con lei perché l’amava, ma quando Sakura gli aveva chiesto di seguirla per amore lui aveva rifiutato,così finì la loro storia.
<< Ehi bambina, cosa ci fai da sola ? >>.
All’improvviso Mikoto sentì la voce sconosciuta di un uomo alle sue spalle, si girò sorpresa e spaventata.
Un signore sulla sessantina con un cappello di paglia sul capo e una borsa enorme alle spalle la stava guardando curioso.
<< Ecco.. Mamma dice che non posso parlare con gli estranei >>.
Urlò lei prima di scappare via, ma il cane che era assieme al signore le andò dietro facendo fermare la sua corsa.
<< Fermo Aki.. Non spaventarla >>.
Disse l’uomo afferrando il cane per il lungo pelo grigio.
<< Mi chiamo Shin Akamura.. Tu ora sai il mio nome, quindi non sono più un estraneo >>.
Disse Shin sorridendo dolcemente, sembrava gentile e Mikoto decise di fidarsi.
 << Mikoto.. >>.
Disse lei timidamente.
<< Mikoto ? e poi ? >>.
<< Io non ho il cognome di mio padre, perché lui quando sono nata non mi ha mai conosciuta.. Ora lo sto cercando per portarlo a casa con me >>.
Spiegò lei annuendo ad ogni sua parola.
<< E la mamma come si chiama allora ? >>.
Mikoto si rattristì immediatamente, poi rispose.
<< Si chiamava Sakura Haruno >>.
Disse barcollando da un piede all’altro, Shin capì che probabilmente la bambina era orfano di madre, le sorrise e aprì la sua grande borsa estraendo due mele rosse.
<< Tienile >>.
Disse l’uomo porgendo le mele.
<< Sono le più buone, le coltivo io sai ? >>.
<< Me le dai a me ? >>.
Il contadino annuì e avvicinò ancora una volta le due mele, Mikoto le prese e ne mise una nello zaino mentre l’altra la pulì con il suo vestito, la mangiò e subito sgranò gli occhi sorridendo.
<< E’ buonissima davvero >>.
Disse mordendo ancora quella mela così rossa.
<< Ovvio.. Le coltivo con tanta passione e amore.. Allora dove sei diretta ? >>.
Mikoto guardò l’uomo decidendo di spiegare le poche cose che sapeva su suo padre e sul posto dove doveva andare a cercarlo.
***
Villaggio della Foglia ore 9:00 del mattino.
<< Come non sai dov’è finita ? >>.
Al palazzo dell’Hokage di solito vi è molto movimento, tra varie scartoffie e vari libri poggiati su una scrivania Tsunade guardava con occhi carichi di preoccupazione la piccola Tsubaki che all’urlo della donna che per lei sembrava essere la figura più importante e imponente del villaggio, si nascondeva dietro ad un orso di peluche malandato.
<< I-io davvero non lo so.. Non c’era oggi >>.
<< Tsubaki, non ti sto sgridando.. Ma dopo che Sakura è morta io ho promesso di prendermi cura.. Non posso pensare che ora Mikoto è in pericolo da qualche parte, ha solo sei anni lo sai benissimo >>.
<< Lei sta bene ! Tornerà con Sasuke >>.
Disse Tsubaki tappandosi subito dopo la bocca con le mani, non doveva dirlo.
<< Come scusa ? >>.
Tsubaki abbassò gli occhi e decise di non rispondere, Tsunade notando il silenzio della bambina capì che non avrebbe scoperto altro.
<< Va bene puoi andare.. Di a Naruto che è tutto sotto controllo e che ci dovevamo aspettare che questo giorno sarebbe arrivato.. Vai ora >>.
Tsubaki sentendo il sospiro dell’Hokage decise di fare come le era stato detto e scappò fuori dall’ufficio richiudendosi la porta alle spalle.
Tsunade una volta rimasta sola si lasciò sfuggire una lacrima, guardò con orgoglio e tristezza la foto di Sakura alla consegna   dei giubbini da Jonin.
Inizio Flashback:
<< Maestra Tsunade >>.
Era un pomeriggio qualunque, Tsunade stava rileggendo alcune cartelle cliniche di un suo paziente quando la porta dell’ufficio si aprì e comparve una Sakura in camice bianco.
<< Sakura ? Come mai qui >>.
Domandò lei osservando la rosa attraversare la stanza.
<< Io.. Io sono incinta >>.
Tsunade guardò Sakura che stava tremando, erano passati due mesi dal suo ritorno al villaggio, tra la felicità di tutti aveva spiegato che Sasuke non sarebbe mai più tornato e lei non voleva neanche più sentir nomare il suo nome, lo amava e l’odiava al tempo stesso.
Finita la guerra il moro era rimasto a Konoha, si era fatto perdonare a modo suo da tutti, aveva aiutato con la ricostruzione del villaggio e aveva aiutato nelle ricerche dei feriti in guerra.
In quel periodo lui e Sakura si erano avvicinati molto, erano diventati una coppia.
Poi un giorno le aveva confessato che vivere in quel villaggio l’opprimeva un po’, non voleva tradire di nuovo ma non si sentiva più degno di vivere li con gli occhi della gente che non è riuscita a superare quella cosa, anche se molti lo avevano perdonato altri continuavano a guardarlo male, a non fidarsi e ci andava di mezzo anche Sakura stessa.
Le chiese di andare via con lui e Sakura accettò felice.
Tsunade era andata a trovarli in quella casetta messa dietro alla collina che si riusciva persino a vedere dal palazzo dell’Hokage non erano molto lontani da Konoha, il posto era accogliente e se un giorno avrebbero avuto dei figli quella sembrava una prospettiva di un futuro dolce e amaro per Sakura.
Amaro perché a lei mancava Ino, mancava Tsunade e tutto il resto del villaggio della foglia.
Ecco perché una sera piovosa Sakura era ritornata senza Sasuke, dicendo che tra loro era tutto finito.
<< Ho paura >>.
Aveva detto più volte tra le braccia della sua maestra, per quel giorno non erano più maestra e allieva ma solo Sakura e Tsunade, vi era rispetto tra le due donne e sempre ci sarebbe stato, come una mamma e una figlia.
Tsunade le promise che si sarebbe presa cura di lei e del figlio che portava in grembo.
Fine Flashback :
Tsunade si asciugò gli occhi decidendo che era ora di tornare a lavoro.
***
Mikoto e il signor Shin camminavano uno affianco all’altra parlando di tutto quelle che veniva loro in testa, Mikoto ormai stanca dal viaggio salì in groppa al cane di Shin che sembrava felice di poterla tenere sulla schiena.
<< Ahaha anche mia nipote si fa trainare dal mio bel cagnone >>.
Disse l’uomo abbassandosi per accarezzare il capo del cane che abbaiò felice, Shin guardò avanti a se e poi piantò il bastone che aveva stretto tra le mani a terra.
<< Ecco..Quella è collina di cui mi parlavi.. >>.
Disse un po’ deluso di sapere che il viaggio con quella piccola compagnia era finito, Mikoto era davvero una bambina dolce e forte, gli aveva permesso di sorridere per tutto il tempo del viaggio.
<< Allora è li che vivi papà >>.
Disse Mikoto scendendo dalla schiena di Aki, si girò a ringraziare l’uomo chinandosi educatamente.
<< Arrivederci signor Shin >>.
<< Arrivederci Mikoto Haruno >>.
Mikoto si aggiustò i capelli neri in modo da levarli davanti agli occhi anch’essi color della notte e poi affrettò il passo verso quella casetta di legno, non sapeva chi era suo padre e non vedeva lora di conoscerlo e portarlo a casa con se, era testardo e la mamma glielo diceva spesso,ma lei sapeva di essere ancora più testarda di lui.

  
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