Lei continuerà a guardare lui
Lui è il sole per lei
Chi sono io per te?
Hinata….io…

Kiba osservava Hinata, l’aveva sempre fatto, ora era facile per lui intuire i suoi futuri movimenti anche solo il leggero arrossarsi delle guance o i piccoli sorrisi che ogni tanto affioravano sulle sue labbra rosate. Non gli sembrava umana quando si muoveva, non produceva alcun rumore, come un piccolo uccellino timido che sporge per la prima volta la testa fuori dal nido, intimidita dal mondo si muoveva con cautela con una dolcezza che faceva sorridere il giovane Ninja; in confronto i movimenti di naruto e perfino i suoi sembravano goffi e rumorosi.

Ma cosa ci trovava in lui?

I ricordi andarono all’accademia, ancora prima che Hinata si innamorasse perdutamente di Naruto.
Lei, la più impacciata di tutti ma detentrice di un potere tremendo faticava sempre quando c’era da correre, saltare o arrampicarsi, forse perché temeva di farsi notare troppo, di scomporsi, pensava Kiba, all’inizio credeva fosse perché avesse la puzza sotto il naso, venendo da una casata nobile era anche possibile. Poi notava come ce la metteva tutta per riuscire a fare le cose che facevano gli altri allora gli veniva tenerezza e sorrideva osservandola.
La prima volta che si avvicinò a lei per parlarle aveva un groppo alla gola, era durante un ora di sopravvivenza, erano entrambi davanti ad un fiume tumultuoso e non sapevano come attraversarlo.
- E ora come potremmo fare?- chiese Hinata più a se stessa che a lui.
Kiba si girò verso di lei e disse sorridendo con semplicità –Se vuoi ti posso dare una mano io, me la cavo bene nei test di sopravvivenza-
Hinata lo guardò negli occhi per la prima volta e Kiba credette di sprofondarci per non riuscire ad uscirne poi mai più. Poi la sua bocca si piegò in uno di quei suoi piccoli sorrisi –Grazie mille uhm..ehm..-
-Kiba-
-Kiba…kun- ripetè timidamente lei.
Kiba sorrise.

I ricordi lo portarono a quel giorno che, lui, seppur non volendo, odiava.
Era un giorno di sole splendente e a scuola era prevista la solita esercitazione settimanale di sopravvivenza, l’unico momento in cui lui poteva stare solo con Hinata.
Un giorno nefasto.
Era a letto con 41 di febbre, sua madre gli aveva categoricamente proibito di uscire di casa in quelle condizioni. Era disperato. Non sapeva come se la sarebbe cavata Hinata essendo lei isolata dal resto dei compagni. Senza di lui? Come avrebbe fatto?

Quando sua madre uscì per una commissione con le poche forze rimastogli Kiba si trascinò fuori di casa intenzionato a raggiungere l’arena di addestramento, ansimava e sapeva che non avrebbe retto per molto ma voleva vederla perché sapeva che non sarebbe mai andata a trovarlo. Akamaru gli girava attorno preoccupato.

Finalmente arrivò all’arena, aveva gli occhi annebbiati ed il respiro corto, si aggrappò con forza alla rete e guardò all’interno.

Ciò che vide.
Lo distrusse.









Eccomi qui di nuovo! Sta volta niente perdite di password o cose del genere eheh ^^
Grazie a tutti per avere commentato, sono stati molto graditi ^_______^

Come vedete ho provato ad allungare un po’ ma la mia immaginazione ha bisogno di più tempo eheh e poi, lo ammetto, voglio tenrevi sulle spine XD
Anticipazioni: ”continuava a rivedere quella scena, a ripetizione, come un nastro rotto che faceva vedere sempre la stessa sequenza”
Baci ^^ Wildchild