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Autore: MssDarkness    05/10/2014    1 recensioni
"Si,hai ragione sorrido sempre. Ma sorridere sempre non vuol dire essere felici."
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dake (Dakota), Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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POV Giada

Uscii in balcone e mi sedetti sulla sedia che vi era fuori poggiando le gambe sul piccolo tavolino che aveva di fronte. Mi misi la sigaretta fra le labbra cacciando anche l'accendino e lo accesi coprendo con un mano il vento che lo avrebbe spento. Feci un lungo tiro in modo tale da rilassarmi. Mi poggiai sullo schienale e mi misi a guardare il cielo. Quanto mi piaceva. Rimasi lì ad aspettare,aspettare qualcosa,forse qualcuno. Mi misi a fare gli anelli col fumo tanto per passare il tempo,ma non accadeva nulla. Mi resi conto che se volevo che qualcosa accadesse,sarei dovuta essere io a farla succedere. Poggiai la sigaretta ancora accesa sul posacenere e rientrai in stanza,presi una decina di fogli ed una penna ed uscii nuovamente in balcone. Poggiai la carta sul tavolo e con una mano tenevo la penna,mentre con l'altra la sigaretta facendo un tiro ogni tanto. Mi misi a scrivere qualcosa,qualunque cosa mi passasse per la mente la scrivevo. Una volta riempito il foglio lo accartocciai bruciandolo con l'accendino. Stavo provando a scrivere una canzone per la band,era un bel po' che non ce ne curavamo più e così pensai di farlo io. Accartocciai un altro foglio,e un altro,e un altro,e un altro ancora. Mi arresi e tornai a guardare il cielo. Quando tirai la mia sigaretta mi venne in mente il giorno nel quale io e Castiel andammo al parco e lui me la rubò. Mi scappò un sorriso. Era tutto così strano,dal momento che l'avevo incontrato non riuscivo a levarmelo dalla testa. Una parte di me lo voleva, mentre l'altra voleva solo dimenticare. Mi sentii come se avessi potuto perdere la testa. D'un tratto,come un lampo,mi venne un'idea. Spensi la sigaretta e cominciai seriamente a scrivere su quel foglio. Una parola,due,tre,dieci,venti. Era come se quelle parole fossero rimaste bloccate dentro di me tutto quel tempo e in quel momento finalmente riuscivo ad esternarle. Passai tutta la sera e tutta la notte in balcone a scrivere. Non mi importava se faceva freddo o meno, dovevo scrivere. Nemmeno me ne accorsi e già l'alba era sorta,guardai il mio foglio e sorrisi compiaciuta. 
 
POV Castiel

Non riuscii a dormire quella notte,dovevo trovare un modo per dirlo a Giada,anche se era felice con lui,doveva saperlo lo stesso,perchè quella felicità era solo un'illusione. Mi accorsi che la mia vita stava diventando monotona,ogni giorno la stessa fottuta storia,non c'era nulla di speciale nella mia vita,nulla che la rendesse degna di essere vissuta. Guardai il cellulare,era presto ancora e me la presi comoda. Chiamai Demon che corse da me alla velocità della luce,almeno avevo lui ancora. Lo riempii di coccole,a lui importava davvero di me,e qualunque cosa sarebbe successa non mi avrebbe mai abbandonato e sorrisi a quel pensiero. Ci sarebbe sempre stato,forse non ero del tutto solo,avevo anche Lysandre. Cominciai a prepararmi e mi diressi poi a scuola.
 
POV Giada
Entrai in classe non curandomi delle occhiatacce che mi lanciava Ambra. Salutai giusto Lysandre e mi sedetti. Castiel non era ancora arrivato e mi chiesi dove fosse. Il banco accanto al mio era vuoto,ed io ero sola,non avevo nessuno. C'era un vuoto incolmabile dentro di me ed era inevitabile. Vidi Castiel entrare,lo salutai ma lui mi ignorò rimanendo cupo in viso. Ero stanca di tutto ciò,stanca di essere sola,stanca di essere triste,stanca di sentirmi vuota,stanca di vivere. Avrei solo voluto essere felice.. chiedevo troppo? Qualcuno si sedette al mio fianco e mi voltai sperando fosse Castiel,ma mi sbagliavo "Ciao bellissima,sei libera sta sera?" Era solo un altro morto di figa "Levati dai coglioni o ti spacco la faccia." il mio tono era freddo e cattivo,tanto cattivo. "M-ma io volevo solo-" cercò di giustificarsi ma Castiel alle mie spalle si alzò ed intervenne "No non hai capito un cazzo,hai sentito cosa ti ha detto? Levati dai coglioni o sarò io a spaccartela quella faccia da cazzo." Mi venne da sorridere ma lui essendo alle mie spalle non mi vide. Quel ragazzo si alzò spaventato e cambiò banco. Mi voltai e Castiel non c'era più "Sono qui" si era seduto al mio fianco, scoppiai a ridere "Non dirmi che ti sei seduto qui per evitare che qualcun'altro morto di figa ci provi con me vero? Perchè in tal caso saprò cavarmela da sola" non riuscivo a smettere di ridere,forse era una ridarella nervosa,o forse ero solo felice che lui fosse qui "Non ti dispiace vero amico?" chiese rivolgendosi a Lysandre "Figurati" come al solito rispose gentilmente e sorridendo,come faceva Lysandre ad essere sempre così calmo? La lezione cominciò ed abbassai la testa poggiandola sul braccio che era piegato sul banco. Chiusi gli occhi,non mi misi a dormire, ma ero lì lì. Qualcosa mi sfiorò la mano e rabbrividii,sapevo che era Castiel visto che era l'unico al mio fianco. Alzai la testa e vidi che mi mise in mano un bigliettino,lo guardai confusa e lui mi annuì. Il cuore tornò a battere veloce,dio quanto odiavo quella sensazione. Aprii il biglietto e ne lessi il contenuto "Dopo scuola vediamoci al bar di fronte scuola nostro parco,devo parlarti."  Al "nostro parco" mi scrisse,come se fosse solo nostro,come se ormai lo era diventato dopo averci passato tanto tempo insieme. Chissà di cosa voleva parlarmi. 

* * *
POV Giada
Dopo scuola andrai direttamente al parco lasciando perdere il club di musica,avrei fatto sentir loro la canzone un altro giorno. Solo quando arrivai mi accorsi di aver corso e quindi di essere stanca. Mi sedetti su di una panchina e mi accesi una sigaretta facendo gli anelli col fumo per ammazzare l'attesa "Però,allora è una cosa seria" mi voltai verso Castiel e mi misi a ridere "Già,ora io e la sigaretta siamo ufficialmente sposati" scoppiammo a ridere entrambi ma in realtà quella era una risata nervosa. Si sedette al mio fianco,e quasi come una routine il mio cuore si fece sentire. "Allora? Di cosa volevi parlarmi?" gli chiesi cercando di scacciar via quel silenzio assordante. Castiel mi guardò negli occhi ed ebbi paura che in quel momento avrebbe potuto vedere ciò che stavo provando,ma non ne capii il motivo,io non provavo nulla per lui,o forse,era quello di cui volevo convincere me stessa.. "Tu ami Dake?" una lama invisibile mi trafisse lo sterno,non capii il motivo della domanda e non capii perchè fu proprio da parte sua. Sinceramente non me lo ero mai chiesta,ma sapevo di non provare nulla per Dake per questo non mi ero mai fatta domande "I-io.. non.. forse..perchè?" Castiel rimase sorpreso dalla mia risposta "Forse? Mi stai dicendo che stai con un tipo che non sai di amare?" Non aveva tutti i torti,mi ci ero messa insieme per dimenticare il dolore che mi aveva fatto provare Castiel e per avere qualcuno nella mia vita,per sentirmi meno vuota,meno sola,per sentire o provare una qualsiasi cosa,ma non potevo dirgli così,non potevo dirglielo,non dovevo. "é ovvio che lo amo,stavo solo scherzando" emisi una finta risata ma non se ne accorse,si limitò a prendere un lungo respiro "Bè devo dirti la verità,lo sai quanto io voglia vederti felice ma.. non credo di poterlo sopportare" non mi sembrava di parlare col Castiel che conoscevo io,mi sembrava un'altra persona,ma che gli era successo? Annuii confusa ed ascoltai ciò che aveva da dirmi "Quando sono andato a casa sua l'altro giorno,è vero che lo ho convinto a tornare con te ma solo perchè ti vedevo triste,quando ho scoperto che.. che lui.. che ti tradiva.. io mi sono rimangiato tutto.. è tornato con te per farmi un dispetto,per usarti.. non credo ti ami davvero.." Rimai immobile continuandolo a fissare negli occhi, ciò che mi aveva detto mi aveva paralizzata. Una lacrima mi rigò il viso,solo una,mi ero dimenticata quanto fossero calde. Ma quella lacrima non era per Dake,non me ne fregava un cazzo di lui e di quello che faceva,ma era per Castiel,aveva fatto tutto quello per me e.. non me lo aveva detto solo per vedermi sorridere. Lo vidi deluso e arrabbiato,ma non con me,e non mi piaceva vederlo così,stava male senza motivo,anzi,un motivo c'era e si chiamava Dake, stava male per colpa sua perchè lui credeva che faceva star male me. Non aveva molto senso,era strano,ma era così. Castiel non ci pensò due volte e mi strinse a sè,io rimasi immobile,stavo pensando come farla pagare a Dake,ma non per quello che mi aveva fatto,non me ne fregava niente di me,ma per quello che aveva fatto a Castiel. Un conto è fare un torto a me,che non me ne frega un cazzo,e un conto è fare un torto alle persone che amo,allora lì si che mi incazzo. Preparati Dake,dò ufficialmente via al gioco.
   
 
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