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Autore: Asgarafallattah    05/10/2014    0 recensioni
"E se esistesse un luogo sulla terra ove il tempo potesse fermarsi... tu ci andresti mai?"
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV - Nulla è reale, tutto è lecito
 

La vita non è che un'ombra che cammina, è un povero clown che si pavoneggia e si agita nelle sue ore su un palcoscenico e poi non si sente più: è un racconto narrato da un idiota pieno di suoni e furia, non significa niente. 
[Shakespeare - Macbeth]

E' incredibile come la vita di una persona possa cambiare completamente da un giorno all'altro. Come un puledro che improvvisamente diventa stallone, come un pesce che, saltando fuori dall'acqua, vede che c'è dell'altro sopra il mare. E' così che si scoprono le cose, cosa esiste al di fuori di se stessi, per caso. C'è chi non crede al caso, chi lo ritiene stupido, tutto ha una spiegazione, niente destino, homo faber fortuna suae, eppure è nella natura dell'uomo credere che il destino esista e che il caso domini molte azioni umane. 
Come si può altrimenti spiegare un volantino casualmente trovato per strada che riporta una frase collegabile senza dubbio a ciò che prima si era letto?
Agon infatti collegò subito la frase "il tempo non aspetta nessuno" con ciò che suo fratello gli aveva scritto nell'ultima lettera, ovvero "E se esistesse un luogo sulla terra ove il tempo potesse fermarsi, tu... ci andresti mai?", fu inevitabile ripensare a Victor.
Non appena infatti ne ebbe la possibilità, tornato a casa, si sedette innanzi la propria scrivania, pensieroso, riflettente, qualcosa in sé non andava, era come se quella coincidenza l'avesse scombussolato. In fondo, però, era solamente una frase. Eppure il tempo... il tempo... cosa è il tempo?
Il tempo non è altro che l'unità di misura dell'uomo. [Lucy]
Dunque decise di fare qualcosa che negli ultimi tre anni non aveva mai fatto: rispondere alla lettera di suo fratello. Aprì infatti il cassetto della sua scrivania tramite una chiave appositamente nascosta e da lì estrasse una cartella, lasciandone nel cassetto altre due. All'interno di questa cartella erano presenti dieci buste ma l'ultima conteneva solamente una lettera. Le cartelle infatti rappresentavano i tre anni che il fratello aveva finora passato fuori casa, le buste invece rappresentavano i mesi ed ogni mese arrivavano in media quattro lettere mandate ogni domenica. Era ottobre per cui all'interno, essendo quel giorno il primo lunedì del mese, vi era solamente una lettera che Agon ricevette esattamente il giorno prima.
Dunque estrasse l'unica lettera presente nella busta del mese di ottobre e la lesse, sussurrandone le parole:
Hey Fratellino,
Come stai? Spero vivamente che la risposta possa essere "sto bene", sono infatti costretto ad immaginare il tuo stato d'animo visto che da te non ho mai notizie se non da mamma e papà.
Ad ogni modo ogni mi sono imbattuto in una cosa strana e allo stesso tempo divertente: un passante, per strada, ha cominciato a parlarmi (in tedesco ovviamente) ed io ancora non capivo bene, aveva un accento strano. Gli ho dunque chiesto di parlarmi in inglese così che io potessi effettivamente capire cosa mi stesse dicendo. Di tutto il discorso precedentemente pronunciato mi disse solo una frase che ti scriverò dopo, a fine lettera.
Io l'ho guardato con fare interrogativo e lui si è messo a ridere, mi ha dato una pacca sulla spalla ed è andato via. Ammetto che l'odore che emanava sapeva davvero tanto di birra, non che a Berlino sia difficile non trovare qualcuino che "profumi" di birra.
Ad ogni modo, spero di ricevere una risposta da parte tua, sopratutto perchè mi piacerebbe sapere cosa ne pensi:
"E se esistesse un luogo sulla terra ove il tempo potesse fermarsi, tu... ci andresti mai?"
In fede
Victor

Dopo averla riletta estrasse un foglio bianco da un blocchetto che teneva appositamente riposto su una mensola, prese una penna rigorosamente punta fine nera e cominciò a scrivere. In realtà non scrisse molto, anzi, scrisse solo una frase, ovvero la frase che aveva letto sul volantino quel giorno mentre andava a scuola. Non scrisse nient'altro nella lettera, né un "come stai?", né una firma o una qualche forma di affetto nei confronti del fratello, solo quella frase. 
Quella sera, insieme alle lettere da spedire a Victor, oltre quelle dei genitori di Agon, vi era anche la sua e di questo i due genitori ne erano veramente molto contenti, seppur non immaginavano che, all'interno, non vi fosse scritto nient'altro che una frase.
 
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Eccomi, sono di nuovo io! Questa è una piccola parte offtopic (se avete letto il precedente capitolo lo sapete già altrimenti lo potete facilmente intuire) Intanto un grazie a chi ha letto questo quarto capitolo della mia storia, nella speranza che possa esservi piaciuto anche questo capitolo. Per chi non avesse letto gli altri, consiglio quanto meno di leggere anche solo i primi due che sono brevi e servono da introduzione alla storia (giusto per capirci di più).
Ancche stavolta, se avete domande, dubbi, chiarimenti o critiche, qualora siano costruttive, scrivetemi pure, commentate, ogni risposta è immensamente gradita. 
Detto ciò, un saluto,

SweetBeaver

 
   
 
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