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Autore: eliseCS    05/10/2014    2 recensioni
...L’unica cosa che proprio non sopportava era Grifondoro o, più precisamente Stefan Grifondoro.
Il che era naturale se la Casa in cui eri stata smistata era Serpeverde, e il tuo nome di battesimo era nientemeno che Celaena Astoria Serpeverde...
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E' la mia prima ff, siate clementi... ma non troppo! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Mi assicurano che dopo i primi capitoli la storia migliora :) (dovevo ancora riscaldarmi...)
Grazie a tutti e buona lettura :)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I fondatori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1 – iniziamo a inquadrare meglio la situazione …

 
Capelli lisci, biondi, lunghi fino a metà schiena.
Occhi verdi, brillanti, curiosi e critici verso tutto e tutti.
Labbra non troppo carnose che riservavano sorrisi solo a chi sapeva meritarseli.
Altezza nella media e corpo niente male, almeno secondo quanto la stragrande maggioranza della popolazione maschile della scuola affermava di riuscire ad intuire attraverso i vestiti della divisa.
Celaena era bella, ne era consapevole, e lo sfruttava a proprio vantaggio. Qualsiasi cosa avesse voluto le bastava chiedere, anche se non ne aveva bisogno: libri da portare? Compiti già fatti? C’era sempre qualcuno pronto a darle una mano.
Nonostante tutto, però, la ragazza cercava di limitare il più possibile la richiesta di favori: aveva una reputazione da mantenere, e di certo non sarebbe stata lei, nella sua famiglia, quella che avrebbe fatto fare brutte figure, e proprio per questa questione di orgoglio ci teneva a dimostrare a tutti che lei, per essere la migliore, non aveva bisogno dell’aiuto di nessuno.
Celaena, solo Lena per gli amici più intimi, era nata il terzo giorno d’inverno dell’anno 994, e al momento aveva appena iniziato il suo settimo e ultimo anno a Hogwarts, l’unica scuola di Magia e Stregoneria in tutta l’Inghilterra. E in quegl’anni non era certo passata inosservata: fin da subito di era dimostrata una delle allieve più brillanti della scuola in diverse delle materie che venivano trattate, al quinto anno si era guadagnata la carica di Prefetto e aveva superato con il massimo dei voti gli esami, mentre quell’anno sarebbe stata addirittura una dei quattro Caposcuola. Era molto fiera della Casa in cui era stata smistata, ma certo non disprezzava gli studenti delle altre Case: le piaceva molto conoscere persone nuove, da dovunque esse venissero; studiare insieme ai Corvonero o passare pomeriggi tranquilli con i Tassorosso.
L’unica cosa che proprio non sopportava era Grifondoro o, più precisamente Stefan Grifondoro.
Il che era naturale se la Casa in cui eri stata smistata era Serpeverde, e il tuo nome di battesimo era nientemeno che Celaena Astoria Serpeverde.
Già all’epoca del suo primo anno i rapporti tra il padre di Celaena e Godric Grifondoro avevano iniziato ad incrinarsi, e la ragazza aveva finito per far sua l’inimicizia del padre nei confronti di quello che una volta era suo amico.
Ovviamente, in quanto professore, Celaena non poteva nulla nei confronti di Godric, ma questo non era altrettanto vero per quanto riguardava il figlio, ovvero Stefan .
Evidentemente anche il giovane Grifondoro aveva, come lei, fatto sua la causa del padre, e infatti già dai primi anni i due non potevano stare insieme in una stanza senza arrivare alle mani. Con il passare degli anni, poi, le varie offensive erano passate su un livello più alto: se da undicenni il massimo che riuscivano a fare era scambiarsi qualche pugno procurandosi saltuariamente un paio di occhi neri, crescendo avevano entrambi imparato ad usare quello che era stato loro insegnato. Come quando Celaena aveva accidentalmente fatto cadere degli aculei di porcospino nella pozione di Stefan quando era ancora sul fuoco, facendo saltare in aria il suo calderone; o quando una mattina a Stefan era scivolato del Veritasserum nel succo di zucca di Celaena, e lei era dovuta stare chiusa in Sala Comune finchè l’effetto della pozione non era svanito, per evitare che le venisse posta qualsiasi domanda alla quale le avrebbe dovuto per forza rispondere dicendo la verità.
Andò così a finire che la prima cosa che tutti imparavano arrivando a Hogwarts, invece del regolamento scolastico, era che bisognava stare lontani da Celaena e Stefan quando stavano litigando, a meno che non volevi ritrovarti schiantato e risvegliarti in infermeria con la pelle blu e strane escrescenze simili a tentacoli su tutta la faccia.
Fortunatamente, nel corso dell’ultimo anno, scontri nel genere non si verificavano più di una volta alla settimana, e, la maggior parte delle volte, i due si limitavano a ignorarsi a vicenda, insultandosi reciprocamente se proprio non riuscivano a trattenersi.
Ma quell’anno sarebbe stato diverso …
 
Mentre finiva di riporre accuratamente i suoi effetti personali nel baule che avrebbe portato con sè a scuola, Celaena promise infatti a se stessa che, in occasione del suo ultimo anno a Hogwarts, si sarebbe comportata da persona civile e non si sarebbe lasciata distrarre da Stefan, qualsiasi cosa lui avesse fatto.
Le sue riflessioni furono interrotte dal padre che la chiamava: tutto era pronto per la loro partenza alla volta di Hogwarts. Celaena salutò Winter, l’elfa domestica che si occupava di lei quando era a casa, e, dopo aver stregato il baule in modo che si muovesse da solo, lanciando un ultimo sguardo alla sua camera decorata di verde si chiuse la porta alle spalle e si affrettò a scendere le scale.
Trovò il padre nel grande salone che la aspettava in piedi di fianco al grande camino con lo scrigno della Polvere Volante in mano. A differenza della maggior parte degli altri studenti, ogni anno lei e il padre si recavano alla scuola utilizzando quel metodo: alla fine ti sporcavi un po’ di cenere, ma era molto più veloce (e sicuro) che spostarsi in carrozza o con la scopa.
Prima di entrare nel camino –abbastanza alto da far passare comodamente anche suo padre- Celaena non potè fare a meno di riguardare l’enorme dipinto che vi troneggiava sopra, in cui era ritratta sua madre, Astoria, morta quando lei aveva solo quattro anni. Salutandola col pensiero la ragazza entrò nel camino prendendo una generosa manciata di Polvere dallo scrigno, sorrise al padre e con voce decisa esclamò: “Hogwarts!”
 
 
 
 
 
 
 
Ok, ho aggiornato così presto solo perché avevo il capitolo già pronto … e poi perché in quello precedente non avevo ancora scritto praticamente nulla :)
Chiedo perdono (anche per il futuro) per quelle cose che verranno inserite pur non essendo dell’epoca, come la polvere volante, ma d'altronde non è colpa mia se i libri da cui prendo spunto, ovvero quelli di Harry Potter, sono di un’epoca ben più recente! Se qualcuno volesse lasciare una 'recensioncina' piccola piccola...
Spero comunque che come inizio vi piaccia, alla prossima!
   
 
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