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Autore: katyjolinar    05/10/2014    2 recensioni
18 anni sono un traguardo importante per tutti. Per un vichingo segnano l'ingresso all'età adulta e a Berk si celebrano in un modo molto particolare, soprattutto se chi compie gli anni è il figlio del capo villaggio
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Passarono alcuni giorni, durante i quali Hiccup riuscì a riprendersi dalla botta ricevuta alla testa.
Suo padre si era assicurato che le ragazze dell´isola non gli stessero troppo dietro, in modo da non operare troppe pressioni sulla scelta che avrebbe dovuto fare il mese successivo.
Hiccup si mostrava cordiale con tutte, ma aveva dovuto far capire a Testa bruta che noon erano molto graditi i suoi tentativi di attirare la sua attenzione, tanto più che la giovane si stava mostrando particolarmente scontrosa nei confroti di Astrid, che pero` non poteva controbattere piu` di tanto nel suo solito modo a causa della gamba rotta.
Inoltre, seguendo il consiglio del padre, Hiccup cercava di non mostrare preferenze per nessuna delle ragazze, almeno in pubblico, per non assistere a lotte tra donne al solo scopo di eliminare la concorrenza. Ma in realta` aveva gia` fatto la sua scelta, l'aveva fata da tempo, anche se non se ne era mai reso pienamente conto.
Intanto fervevano i preparativi per Snogghelhog ed erano tutti impegnati nelle varie mansioni. Stoick aveva assegnato al gruppo di Hiccup il compito di supervisionare i lavori e aiutare nella costruzione di una grossa stalla per i draghi dell'isola, ricavata in una delle vecchie caverne scavate dai Morte Sussurrante e dal Morte Urlante che un tempo avevano infestato Berk; dovevano allargare le entrate, rinforzare le pareti e costruire delle vasche d'acqua in cui le femmine potevano far schiudere le loro uova. Hiccup aveva anche progettato dei speciali trespoli su cui gli animali potessero riposare in pace.
Una sera, mentre faceva il suo solito volo con Sdentato, Hiccup decise di sorvolare il villaggio, approfittando delle tenebre non attirare sguardi indesiderati.
La neve era alta, ma non tanto da richiedere il trasferimento temporaneo dell'inera comunita` al rifugio, per cui erano tutti rifugiati nelle loro capanne, con le fiestre ben serrate per non lasciar uscire il calore dei loro focolari domestici.
A parte il finestrone di casa sua, usato da lui e Sdentato come rampa per i loro voli, vide solo un'altra finestra aperta. Si abbasso` di quota; sapeva esattamente a chi apparteneva quella casa, e voleva approfittare del fatto che nessuno lo vedeva per poter fare due chiacchiere con una delle occupanti dell'abitazione.
Sdentato plano` silenzioso sopra la casa, per poi atterrare sul tetto della casa, proprio accanto alla finestra aperta. Hiccup scese dalla sella e si avvicino` alla finestra nel modo piu` silenzioso che la sua protesi metallica potesse permettergli di fare, poi si affaccio` e guardo` dentro.
Astrid era seduta vicino al suo baule delle armi, e controllava il filo di alcuni pugnali, mettendo da parte quelli che avevano bisogno di un'affilata. Il ragazzo la chiamo`, mantenendo pero` la voce bassa per non farsi scoprire da altri, e lei si volto`, sorridendole, quindi prese la stampella che usava per camminare senza gravare troppo sulla gamba fratturata e ando` alla finestra.
"Hiccup! Cosa ci fai qui?" chiese, mentre il ragazzo si siedeva sul davanzale.
"Niente di che..." rispose lui "volevo solo vedere come stavi." continuo` facendola sedere accanto a lui e passandole una mano sui capelli.
Astrid sorrise, lasciandolo fare. Da quando erano tornati a Berk non avevano ancora avuto modo di vedersi da soli per poter parlare in santa pace, ma soprattutto parlare di quanto successo il giorno del compleanno di Hiccup. Non che fosse successo molto, ma quanto accaduto poteva cambiare molto il modo in cui si sarebbero potuti relazionare da quel momento in poi.
Il silenzio regno` per alcuni minuti. Fu il ragazzo a romperlo.
"Ti va un volo con Sdentato?" domando` "Prometto che non andiamo lontano."
Astrid sorrise nuovamente e annui`, lasciando poi che il ragazzo la prendesse in spalle e la facesse sedere in groppa al Furia Buia. Pochi minuti dopo erano in volo verso il punto piu` alto dell'isola; atterrarono alla base dell'antico monumento di pietra che i berkiani chiamavano "Mensa del Gigante", perche` ricordava un enorme tavolo di pietra, ma il cui ricordo della costruzione era perso nella notte dei tempi e solo Odino sapeva come erano state tirate su quelle enormi pietre. Hiccup smonto` dal drago e aiuto` ancora Astrid, facendola sedere nella zona libera dalla neve esattamete sotto la pietra trasversale, e si sistemo` accanto a lei, mentre Sdentato si accuccio` poco distante, lasciando loro un minimo di privacy.
Hiccup prese di nuovo a giocare con una ciocca di capelli di Astrid, mantenendo ancora il silenzio tra loro. Sapeva che doveva dire qualcosa, o almeno fare qualcosa per sbloccare la situazione, ma cosa? Non avevano piu` parlato dal suo compleanno, e non sapeva cosa esattamente lei volesse sentirsi dire.
Decise che avrebbe agito d'istinto, senza pensare troppo, quindi si avvicino` alla giovane, e le afferro` delicatamente il mento, guardandola negli occhi.
Astrid era immobile, non oppose alcuna resistenza all'iniziativa del ragazzo, e i suoi occhi resarono fissi, immersi in quelli di lui, in attesa della mossa successiva, che non si fece attendere.
La mano si sposto` sulla sua guancia. Era incredibilmente calda, molto piacevole; Astrid chiuse gli occhi, rilassata.
Hiccup si avvicino` ulteriormente, le sue labbra sfiorarono quelle della ragazza. Lei socchiuse le sue, dandogli via libera.
La bacio`, finalmente. Era una sensazione stupenda, sentiva il sapore delle sue labbra: fruttato, dolce, inebriante!
Lentamente approfondi`, sfiorando lentamente la sua lingua, mentre le mani ormai andavano per conto proprio. La fece distendere, continuando a baciarla.
Si spostò sopra di lei e, qualche secondo dopo, interruppe il bacio. Non se la sentiva di andare oltre, non in quel momento, ma si sentiva su di giri come mai prima d'ora, era una sensazione di felicità estrema.
Astrid gli carezzo`il viso, baciandolo ancora. Stava bene lì, insieme a lui; non sentiva neanche piu`il freddo. Sapeva cosa avrebbe voluto fare, e sapeva che lui non sarebbe andato avanti senza il suo permesso. Gli diede un altro bacio, e dopo rimasero ancora fronte su fronte per qualche altro secondo.
"Hiccup, io ti amo... ti amo da un sacco di tempo..." sussurro` Astrid, con un filo di voce.
Il ragazzo sorrise, facendole una carezza. Era quello che voleva sentirsi dire da tempo, da quando non era ancora nessuno, da prima di diventare il Signore dei Draghi. Le bacio` la tempia, spostandosi con le labbra all'orecchio della giovane.
"Ti amo anche io, Astrid. Ti amo da sempre." disse lui, dandole dei leggeri baci.
Astrid ricambio`, passando una mano sulla casacca di Hiccup. Era quello che il giovane uomo aspettava: il via libera per andare oltre.
Era una notte fredda. La neve era alta, ma ai due ragazzi, distesi sotto la Mensa del Gigante, in cima al monte piu` alto dell'isola, non importava. L'unica cosa importante, in quel momento, era il loro amore, tenuto rinchiuso nei loro cuori per parecchi anni ed ora finalmente liberato.
Si amarono per ore, quasi persero la cognizione del tempo, e quando si decisero di rivestirsi cominciava a vedersi un chiarore all'orizzonte.
Hiccup chiamo` Sdentato, che era rimasto a dormire poco lontano senza disturbarli, e fece sistemare la bionda, infine si mise ai comandi.
Astrid si tenne ai fianchi del compagno, era rilassata e sicura che qualunque cosa fosse successa sarebbe andata bene. Hiccup era con lei, e sapeva che non l'avrebbe lasciata per alcun motivo.
"Ti vengo a prendere alla stessa ora la notte prossima." disse il giovane, portandola in casa e baciandola, prima di calarla dalla sua finestra "Per ora è meglio non farci vedere troppo in giro. Da Snoggheldhon sara` diverso, sara` ufficiale." concluse, poi spiccò il volo di nuovo, in direzione della sua capanna.
   
 
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