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Autore: goccia_chan    06/10/2014    1 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Scoperte, mostruosità e biscotti al cioccolato
 
 
Se c’era un momento nel quale Grimmjow avrebbe ruggito dalla felicità era quello. Finalmente quella donna era sua, era tra le sue braccia e finalmente la stava baciando. Se in un momento iniziale le labbra si erano sfiorate leggere, ora il ragazzo stava dando fondo a tutta la sua foga. Minami si era sentita stringere dalle possenti braccia dell’arrancar e una mano era scivolata fino alla nuca tra i suoi capelli come se volesse tenerla immobile per non farla scappare. Il bacio era diventato decisamente più profondo e passionale e la principessa che si era ritrovata investita da quella potenza si sentiva come ipnotizzata, incapace di uscire da quella situazione e di non ricambiare. Le labbra incollate le une alle altre si cercavano e le loro lingue si intrecciavano avide una dell’altra. Il tempo e lo spazio erano come immobilizzati, fermi in quel preciso istante che sembrava essere eterno.
 
Si staccarono per riprendere fiato. Lei si tirò su rossa in viso con il fiato corto, lui fece scivolare le mani lungo i fianchi, ansimante, la fronte imperlata di un leggero sudore. In quell’istante il tempo ricominciò a scorrere e i pensieri di Minami si sbloccarono realizzando cosa era appena successo.

Lei aveva baciato Grimmjow.

Vegeta le aveva detto di non mettersi nei guai.

Lei e Grimmjow si erano baciati.

Si era appena messa nei guai.

Lei + Grimmjow + bacio = cazzata apocalittica.

Merda.

Concretizzato tutto questo nel giro di una frazione di secondo scappò via a gambe levate con un mezzo gridolino mollando lì, da solo, senza nessuna spiegazione, il povero arrancar colto totalmente alla sprovvista dalla reazione della ragazza.
Dopo essersi dileguata in un qualche angolo dell’enorme palazzo Minami  iniziò a dare una serie di testate al muro.
Merda, merda, merda perché l’aveva fatto, ma che cavolo le era preso? Perché proprio Grimmjow?
Perché è ovvio che ti piace le suggerì una vocina nella testa.
Dannazione aveva maledettamente ragione. Allora perché era fuggita via?
Ovvio, anche se ti piace rimane una cazzata colossale. Già…iniziò ad immaginarsi le possibili implicazioni di una eventuale storia con l’arrancar. Probabilmente suo padre le avrebbe fatto saltare la testa, se non l’aveva mai fatto fino a quel momento… bhe… questa era la volta buona, era decisamente troppo grossa per passarla liscia pulendo un paio di pavimenti. Sua madre avrebbe iniziato immediatamente a diseredarla solo al pensiero di una possibile unione bastarda non tra sayan. Suo fratello invece molto più probabilmente avrebbe cercato di ridurre Grimmjow a brandelli talmente piccoli da non essere potuti raccattare nemmeno con scopa e paletta.
Una prospettiva rosea.
Pensare di superare un ostacolo del genere era come pensare di fare un buco da un lato all’altro del pianeta con un cucchiaino da the... della polly pocket!
Perché doveva essere tutto così dannatamente complicato??? Perché lei doveva essere complicata?
E adesso cosa avrà pensato Grimmjow? Infondo lo aveva molato lì scappando via urlando, manco si fosse resa conto di baciare un rospo. Si schiaffò una mano in faccia.
Alla fine era sempre lui, un insopportabile maniaco, magari si stava facendo tante seghe mentali per niente. Molto probabilmente non gliene importava nulla di quel bacio. Magari l’unica cosa che poteva averlo soddisfatto era il fatto che alla fine era lei che aveva ceduto. Si. Quasi sicuramente era così.
Meglio, almeno avrebbe potuto evitarsi di recuperare il cucchiaio della polly poket; anche se quel pensiero la lasciava con senso di vuoto allo stomaco. Possibile che l’idea di quello stupido idiota la tormentasse tanto?
 
Mentre era appoggiata con la testa al muro e le braccia penzoloni sopraggiunse Radish che la stava cercando «già ti faccio un favore almeno potresti farti trovare»
Minami si girò verso di lui senza staccare la fronte dalla parete «grazie testa di banana, ma nel caso la tua estrema sensibilità non ti avesse mandato il giusto segnale, ti informo che sono in piena crisi esistenziale, è ovvio che non me ne vado in giro saltellando»
«e secondo te come facevo a sapere che oggi preferisci startene rintanata in un buco piuttosto che fare casino in giro come fai tutti i santi giorni?»
«uff…hai ragione anche tu»
Radish rimase per un attimo basito, non era da lei non controbattere. Le lanciò un pacchettino che Minami afferrò al volo.
Almeno adesso sapeva cosa fare piuttosto che passare tutto il resto del tempo a crogiolarsi...era capitato a fagiolo.
Il sayan la guardò con circospezione non l’aveva mai vista con un aria così preoccupata «guarda che anche mio fratello e Tarles ti stavano cercando, credo tu debba andare in missione con loro»
«si attacco questa a Dodoria e vado»
Radish iniziò a inveirle contro completamente sconvolto da quella rivelazione «sei impazzita completamente??? tu vuoi piazzare una microspia addosso a Dodoria?!? Ma che ti frulla in quel cervello che ti ritrovi?»
«non farla tanto lunga, tanto è solo questione di tempo. Freezer prima o poi ci farà tutti fuori e tu lo sai! Voglio solo scoprire cosa ha in mente. La storia dell’avvelenamento casuale non me la bevo»
«almeno vedi di non farti beccare»
La sayan gli scoccò uno sguardo glaciale. Come se le potesse farsi scoprire da un inetto come Dodoria «dì a Turles che tra 15 minuti sarò alle navicelle».
Minami si mise in moto. In quel momento doveva pensare solo a quello che stava per fare. Non poteva permettersi distrazioni di alcun tipo. Il che era una gran fortuna, almeno per un po’ non avrebbe pensato al problema principale: Grimmjow.
 
L’arrancar dal canto suo era rimasto completamente spiazzato dalla fuga della giovane, non riusciva a dare un senso al suo comportamento. In fondo era stata lei a prendere l’iniziativa e che le fosse piaciuto era fuori discussione, allora perché diavolo era scappata via terrorizzata? Quella maledetta donna gli doveva delle spiegazioni, l’avrebbe costretta a dargliele se necessario. Si ritrovò a sogghignare «che donna maledettamente complicata»
 
***
 
Minami si fermò di fronte alla porta della camera di Dodoria. Tese l’orecchio per capire cosa stesse facendo. Uno scroscio d’acqua. Molto probabilmente stava facendo la doccia.
Allungò la mano destra nella quale galleggiava come sospesa nel vuoto una piccola sfera d’acqua verso la serratura della porta. Il liquidò si riversò nella chiusura e prese la forma di una chiave mentre congelava.
La principessa fece scattare la serratura e ripose la chiave di ghiaccio in una tasca dei pantaloni. Scivolò silenziosa nella camera portandosi nei pressi della corazza dell’alieno. Tutto a un tratto si spalancò la porta del bagno e ne fuoriuscì lo scagnozzo di Freezer che aveva dimenticato l’asciugamano sul letto. La ragazza con un balzo felino si rifugiò nell’angolo tra due pareti e il soffitto, sospesa nel vuoto sostenuta soltanto dalla forza delle braccia e delle gambe.
Dovette fare uno sforzo di volontà enorme per seguire con lo sguardo ogni movimento dell’alieno rosa tutto nudo appena uscito dalla doccia; ma non poteva permettersi di farsi scoprire, doveva essere pronta a cogliere e a reagire a ogni minimo movimento sospetto.
Si prese però mentalmente l’appunto di lavarsi gli occhi nell’acido una volta uscita.
Lo scouter di Dodoria iniziò a squillare.
Ma cosa aveva fatto di male perché gli andasse tutto storto in quel momento?
Ah già  =_=
 
«no Zarbon non ho ancora scoperto nulla, sembra che qui nessuno sapesse nulla dei poteri di quella mocciosa fino ad oggi»
 
Come se i sayan andasse a spiattellare tutto proprio a te.
 
«Nimbes 298 hai detto? Allora proverò a trovare qualcosa di utile»
«si Zarbon appena trovo qualcosa ti informo» chiudendo la chiamata «ah, se riesco a trovare come fa quella ragazzina ad avere i poteri di quelle idiote di Nimbes Freezer mi ricompenserà di certo ahahahaha» rientrando nel bagno.
 
Cosa? Ma che diavolo stava farneticando? C’era chi aveva dei poteri simili ai suoi? Perché diavolo non l’aveva mai saputo? Cosa significava? Nimbes 298?
Se Minami prima si sentiva in completa confusione ora era sconvolta. Non riusciva a credere a quello che aveva origliato e non riusciva a capire cosa c’entrasse lei e i suoi poteri con la popolazione di un altro pianeta che fino a quel momento non aveva mai nemmeno sentito nominare. Si riscosse, quello non era il momento di pensare, doveva agire e uscire da lì al più presto. Scese dall’angolo dove si trovava e attaccò all’interno della corazza la microspia. In questo modo avrebbe fatto luce anche su quel mistero. Uscì da quella maledetta camera senza fare alcun rumore e si diresse in fretta e furia verso le navicelle. Doveva allontanarsi da lì, doveva andarsene. Almeno avrebbe potuto pensare con calma. Calma…parola grossa, in quel momento si sentiva come un vetro andato in mille pezzi.
Raggiunse i suoi compagni di missione  e strappò dalle mani di Tarles il foglio delle missiva.
«siamo nervosetti eh? Eppure non l’avrei mai detto»
«stai zitto»
Salirono sulle loro astronavi monoposto e partirono.
La missione era piuttosto banale. Un acquirente si era lamentato di un pianeta perché infestato da un mostro. Dovevano solo andare a farlo fuori. Cavolate. Ma per il momento era sufficiente per distrarsi. Aveva decisamente troppi pensieri in testa, sentiva che sarebbe esplosa.
Atterrarono sul pianeta. Era piuttosto verdeggiante, l’atmosfera calma e tranquilla, nessun mostro in vista. Si alzarono in volo e iniziarono a esplorare  i dintorni, scorsero un villaggio disabitato e iniziarono lì la loro ricerca.
Kaharoth si avvicinò alla principessa «Minami, sembri piuttosto preoccupata, c’è qualcosa che non va?» era sempre stata allegra e spensierata e vederla tutto a un tratta cupa e triste lo impensieriva.
«un mucchio di cose...ma non ho molta voglia di parlane in questo momento. Grazie comunque» abbozzando un tenero sorriso
«come preferisci»
«ehi voi due brigatevi, ho trovato qualcosa» Tarles li stava richiamando indicando un edificio di legno.
Si avvicinarono. La casa era crollata in un punto, come se qualcosa dall’alto l’avesse colpita sfondando dal tetto l’abitazione, nei pressi del crollo vi erano tre lunghi solchi. Erano sulla buona strada. Si spostarono in cerca di altri indizi in un boschetto e trovarono altri solchi simili a quelli di prima e profondi buchi nel terreno, come se qualcosa l’avesse colpito e perforato. Chissà che creatura era quella che li aveva procurati. Giunsero infine al limitare della selva che si apriva per lasciare spazio a un lago sconfinato.

Guuuurgle…
 
Tarles e Minami si girarono verso il terzo sayan che si stava tenendo lo stomaco.
«ehm, io avrei un po’ fame facciamo una pausa?»
Minami tirò fuori da uno zainetto qualche cibaria, compresa la scatola dei suoi biscotti al cioccolato preferiti.
«ooh ma questi devono essere buonissimi» Kaharoth si avvicinò languidamente ricevendo un sonoro ceffone.
«questi sono miei! nessuno può toccare i miei biscotti al cioccolato!»
«sei crudele!!! Ma poi io ho fame queste cose non sono sufficienti!!!»
«bene allora vai a pescare!!!» Minami gli diede scherzosamente un calcio dritto nel fondoschiena facendolo finire nel lago.
«non pensavo saresti stata tanto nervosa…» Tarles si era seduto nell’erba e guardava la principessa sogghignando
«che intendi dire?» imitandolo e sedendosi anch’essa
«dopo quello che ho visto pensavo di trovarti euforica»
La sayan lo squadrò con aria interrogativa, non capiva di cosa stesse parlando.
Il ragazzo iniziò a ridacchiare «allora a che punto siete arrivati tu e ciuffo blu?»
La ragazza sbiancò istantaneamente. Come, dove, quando, PERCHÈ lo sapeva???????????
«non so a cosa ti riferisci» voltandosi e fischiettando cercando di fare la finta tonta.
«Radish non ti ha detto che ti stavo cercando? Sai ti avevo già trovata ma eri…impegnata e non ho voluto disturbarvi…»dicendo il tutto in tono suadente.
Colpita
La faccia della principessa ora era talmente sconvolta che ilragazzo decise di continuare a prenderla in giro, in fondo non era una cosa che capitava tutti i giorni «però Minami, non è nemmeno un sayan, no no no, cosa dirà tuo fratello quando lo verrà a sapere? E tuo padre?»
Colpita e affondata.
Bene ci mancava solo questa per completare il quadro della giornata. Si sdraiò a terra a pancia in giù e cominciò a dare delle testate al terreno «è tutto già abbastanza complicato non ti ci mettere anche tu!»
Tarles iniziò a ridere «dai volevo solo imbarazzarti un po’»
«simpatico» tornando a sedersi
«bhe allora fino a dove siete arrivati?»
«smettila con certe domande, che ti frega?»
«niente è solo divertente»
«sei quasi più irritante di lui»
«è una cosa seria?»
«…. Non lo so»
«come fai a non saperlo? Vi sarete detti qualcosa!»
«ehm….no»
«come no?»
«sono scappata via»
«tu cosa?»
«quando mi sono resa conto di quello che era successo sono scappata»
«pfff….pff…..hahahahahahaahah» Tarles si stava letteralmente spanciando dalle risate. Non riusciva a trattenersi.
«che diavolo hai da ridere?!?!»
«ahahaha! In queste cose sei proprio una mocciosa! Ahaha!» cercò di tornare serio «bhe ma tu cosa hai intenzione di fare?»
«ehi ragazzi ho preso un pesce!!!» Kaharoth a distanza di qualche decina dimetri dalla riva stava tornando con il bottino tra le mani. Data la stazza della preda la si sarebbe potuta definire tranquillamente una balena.
Prima che Minami potesse rispondere a Tarles un ombra buia comparve dal bosco e si abbatté feroce sui due sayan.
 
*
 
Grimmjow dopo tutto il giorno che la cercava e tentava di scoprire dove si era cacciata si era imbattuto in Radish e con qualche domanda era riuscito a scoprire che quella maledetta donna era in missione con il fratello del sayan e un altro tizio. Di lì a poco sarebbero tornati.
La ragazzina dai capelli rossi che aveva visto il giorno prima in compagnia della principessa si stava avvicinando anche lei alla zona di arrivo delle navicelle con una scatola e dei vestiti in mano.
L’arrancar  scorse Minami con addosso solo la maglia di Kaharoth, i suoi vestiti arrotolati tra le mani e coperti di una sostanza trasparente appiccicosa, capelli arruffati e impiastricciati con la medesima sostanza. I due sayan che l’avevano accompagnata nella missione si lanciavano sguardi di intesa e sogghignavano divertiti. Che diavolo era successo? Perché aveva addosso solo la maglia di quel tipo?
Radish che era lì con lui si avvicinò al fratello «che avete combinato?»
Eiko si avvicinò alla principessa porgendole i vestiti che prese, pronta per infilarsi sotto una doccia. Senza alzare lo sguardo, fumante di rabbia, passò di fronte a Grimmjow non degnandolo nemmeno di uno sguardo e continuò a camminare attraverso l’atrio  sibilando tra i denti «stupido coccò gigante!» aprendo la porta del bagno e sparendo dietro di essa sbattendola.
L’arrancar  guardò i due sayan con aria interrogativa, che scoppiarono in una fragorosa risata. Si sedettero attorno a un tavolo adiacente al bagno.
Grimmjow aveva deciso di sentire la storia, non solo perché era incuriosito, ma soprattutto per due motivi: doveva sapere cosa aveva fatto quella donna per tutto il giorno ed era l’occasione buona per bloccarla e parlarle. Turles, in un primo momento, osservò l’arrancar per qualche secondo che lo ricambiò con uno sguardo di odio e irritazione, quindi si decise a iniziare a raccontare.
«avevamo trovato solo qualche indizio sul fantomatico essere che infestava quel pianeta, così ci siamo seduti a mangiare qualcosa in un prato. Stavo facendo qualche domanda alla nostra sbavata  giusto per farla arrabbiare un po’»
Che cosa si erano detti? Quel maledetto aveva deciso di farlo incazzare sul serio allora. Quella donna era sua, nessuno poteva permettersi di tormentarla, a parte lui ovviamente.
«visto che eravamo distratti » lurido bastardo «ci siamo accorti solo all’ultimo momento di un ombra alle nostre spalle. Pensavamo ci stessero attaccando e così per schivarlo siamo saltati via. Ma l’attacco non era per noi! Minami ci è rimasta di sale quando ha visto una gallina gigante afferrare nel becco la scatola dei suoi biscotti che si era portata dietro e inghiottirla» Altra risata senza contegno, ormai raccontava tutto con le lacrime agli occhi. «Avreste dovuto vederla, si è gettata nel becco della gallina urlando nessuno può mangiare i miei biscotti al cioccolato! Dal becco spuntavano solo le gambe che si agitavano da tutte le parti. Poi la gallina l’ha inghiottita!! A quel punto abbiamo pensato di intervenire ma lei è risbucata aprendo di forza il becco facendo leva con le gambe e un braccio e la scatola dei biscotti dall’altra!!! Ed è anche riuscita a uscire.»
I tre sayan ed Eiko iniziarono a ridere, anche Grimmjow che fino a un secondo primo era schiumante di rabbia iniziò a sogghignare immaginandosi la scena.
« Ma la parte più spassosa è stata la sua faccia quando si è resa conta che lei e soprattutto i biscotti erano pieni di saliva di gallina! E non poteva più mangiarli!! È stato uno spasso»
«NO! È stato uno schifo!» Minami era uscita dal bagno rivestita con i capelli lavati ma ancora bagnati lanciando la maglietta a Kaharoth.  Si sedette anche lei e appoggiò la testa al tavolo in segno di sconforto «i miei biscotti! Tutti pieni di bava di gigapollo! Stramaledettissimo coccò!»
In quel momento Eiko appoggiò al centro del tavolo la scatola che aveva ancora tra le mani…erano i fantomatici dolcetti. La principessa si voltò a guardare l’amica con aria sognate e si gettò su di lei abbracciandola «eiko-chan ti voglio bene! Sei la migliore». Kaharoth allungò una mano per poter assaggiare uno dei dolci ma Minami piantò un coltello nel tavolo dritto tra due dita del ragazzo e con uno sguardo simile al demoniaco gli sibilò «ho detto che NESSUNO può magiare i miei biscotti al cioccolato!»
Entrò Vegeta appena rimpatriato anche lui «smettetela di ridere come idioti e finitela di fare casino» riportando all’ordine tuti i presenti.
 
Ecco ora poteva dire addio alla possibilità di rimanere da solo con lei. Guardò la ragazzina dai capelli rossi, l’avrebbe tenuta come ultima risorsa, ma il piano che aveva in mente stava già prendendo forma.
 
 
 
  
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