Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Sarucc    06/10/2014    0 recensioni
Bets era una semplice ragazza, aveva un bel lavoro, degli amici che le volevano bene, una bella vita ma tutto quello che aveva stava per cambiare..
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Arrivammo a casa sua in meno di mezzora. Certo che Ovi era spericolata nel guidare. Macedonia ci venne incontro mentre scendevamo dalla macchina. “Hey ragazzi! Tutto ok?” annuimmo tutti. “Allora, dove ci porti oggi?” erano quasi le sette. La mia pancia reclamava del cibo. “Prima di tutto andiamo in casa che mangiamo la grigliata. Il mio moroso l’ha preparata con tanto amore.” Disse con tono sognante. Feci ruotare gli occhi e Zac mi tirò una gomitata nelle costole. –Bang bang- squillò il mio telefono. Mi allontanai dalla compagnia per rispondere. Era un numero che non conoscevo. “Pronto?” Risposi. “Bets? Sono Noah. Dove sei?” Riattaccai, scuotendo la testa. Ma che si impicciava? Tornai dai miei amici che avevano appena finito di mettere il pollo e le salsicce nei piatti. Andai nella cucinetta a prendere la birra dal frigorifero. –Bang bang- “Che vuoi Noah?” Non rispose subito. “Che torni a casa.” Riattaccai ancora, mi dispiaceva ma stava esagerando. Ritornai dai miei amici. “Ecco la birra rega!” Urlai. Esultarono mentre distribuivo le bottiglie.
Verso le nove ci dividemmo, Zac e il moroso di Mace andarono in salotto mentre noi ragazze salimmo in camera per cambiarci i vestiti. “Bets tu che ti metti?” Fissai dentro l’armadio di Mace e presi un paio pantaloni strappati, la sua maglia dell’Abercrombie e un maglioncino bianco semplice. Mostrai il completo alle ragazze che annuirono. I loro outfit erano formati da vestiti corti con calze oppure da maglie scollate e jeans attillati ma in ogni caso le cose che non potevano mancare erano le nostre giacche da motociclisti e i tacchi. Erano le uniche due cose che non mi rifiutavo di mettere per una bella serata di musica e alcool.
Appena le ragazze si finirono di truccare scendemmo al piano di sotto dove intanto il moroso di Mace aveva invitato un suo amico.
Ragazze lui si chiama Dave.” Lo salutammo. Presi le chiavi della macchina e le lanciai a Ovi. Uscimmo e partimmo con due macchine. Ovi, io, Tia e Zac in una e Dave, Mace e il suo moroso nell’altra.
-Bang bang- “Basta Noah! Mi stai seriamente rompendo.” Dove sei?” I miei amici mi guardavano curiosi. “Basta. Non sono affari tuoi.” E riattaccai. “E’ un ragazzo che viene a lavoro con me, è da prima che mi stressa.” Spiegai. Annuirono senza fare domande.
Arrivammo al club Blue Nights alle dieci, giusto in tempo per iniziare a festeggiare. “Ragazzi però prima dell’alcool direi che ci sta una sigarettina veloce.” Propose Ovi. Tirammo fuori i pacchetti e tra chiacchiere varie fumammo almeno tre sigarette per uno.
Entrammo che tutti erano già in pista a ballare. Trascinai i miei amici a ballare. Tra una canzone e l’altra ci andavamo a bere un po’ di Malibù.
Verso l’una prendemmo quattro bottiglie di Vodka alla pesca, ci sedemmo al tavolo e iniziammo a bere come spugne. Ovi e il moroso di Mace si trattennero dal bere tanto, visto che avevano il compito di riportarci a casa. Quando le finimmo tornammo in pista, anche se eravamo del tutto disfatti la musica ci teneva in piedi.
Per il resto del tempo che rimasi in pista non avevo la consapevolezza di niente di quello che facevo, pensavo solo a muovere i piedi.
Alle tre spaccate la gente iniziava a diradarsi e uscire per vomitare. Appena spenta la musica uscimmo anche noi, barcollanti e fin troppo euforici. I nostri amici sobri ci portarono a casa di Macedonia, dove ci fecero entrare a fatica. Toccato il pavimento di casa crollammo tutti addormentati.
-Bang bang. Bang bang. Bang bang. Bang Bang.- Suonava con insistenza il mio telefono. Mi svegliai che erano le sette e mezza. La testa mi doleva come non mai. Mi guardai attorno, erano tutti addormentati a terra. Mi alzai a fatica e andai in bagno. Fissai la mia immagine allo specchio. Capelli arruffati, trucco sbavato, occhi rossi e succhiotto sul collo. Devasto puro. Scossi la testa. Andai in camera di Mace, aprii l’armadio e le presi una felpa semplice, un paio di pantaloni e raccolsi le mie scarpe. Tornai in bagno e feci una doccia calda. Quando finii erano le otto e venti, i miei amici dormivano ancora, così mi cimentai nell’arte del preparare la colazione. Tostai il pane, tirai fuori le arance per spremerle, presi la frutta e i cereali. Preparai la tavola e vi poggiai tutto sopra.
Tornai in salotto dove tutti giacevano e presi il telefono. Chiamai Noah che mi aveva intasato di messaggi. “La finisci di perseguitarmi?” Gli domandai furiosa. “Sto solo cercando di tenerti alla larga dai guai. Ma ieri sera non ci sono riuscito.” Sospirò. “Oggi vieni?” Domandò. “Il giovedì ho il giorno libero.” Non rispose, mi salutò e chiuse la telefonata. Svegliai i pigroni, che non avevano proprio una bella cera. Si alzarono e facemmo colazione assieme. “Ieri sera è stato fantastico ma siamo veramente messi male eh.” Brontolò Zac. Dave rise. “Avete sboccato come Dio comanda ragazzi.” Disse Ovi e il moroso di Mace confermò sorridendo. Scossi la testa e versai il succo nei bicchieri.
Dopo che tutti si diedero una sistemata lasciammo la casa di Mace per andare a casa mia.
Ciao nonna.” Dissi entrando. Zac, Tia e Ovi fecero lo stesso e quando mia nonna ci salutò andammo al piano di sopra. “Che stanchezza.” Disse Zac sospirando e buttandosi sul mio letto. Presi la poltrona e l’avvicinai a lui. “Però ci stava una serata così.” Dissi. “Si ma ragazzi non vi si regge quando siete ubriachi.” Sospirò Ovi. Le domandai se sapesse qualcosa del succhiotto. “Ad un certo punto della serata un ragazzo ti si è avvicinato, sembrava ti conoscesse.. vi siete messi a ballare e poi ti ha fatto quello prima di sparire.” Rabbrividii al pensiero che potesse essere stato Noah. Non indagai oltre, glielo avrei domandato personalmente a lui il giorno dopo.
Uscimmo a pranzo. Il cinese mi tirava su dopo una serata di sbronza totale. Mentre mangiavamo i nostri involtini primavera, Ovi ci raccontò di come un tipo tentò di abbordarla dicendole che i suoi orecchini risplendevano quanto i suoi denti.
Mi accompagnarono a casa verso le tre. “Domani passate da me?” Annuirono e partirono.
Cercai le chiavi di casa. “Dannata borsa!” pensai. Mentre le cercavo mi sentii toccare la spalla. Il ragazzo del bus era di fronte a me e sorrideva, come le altre volte. Controllò il mio collo e il sorriso svanì. Lo salutai. Rimase in silenzio. “Senti, pure tu ti ci metti a perseguitarmi?” Domandai scocciata. La mia domanda sembrò sorprenderlo ma almeno ricevetti una risposta. “Perseguitarti?” Era impressionante quanto la sua voce somigliasse a quella di Noah. Annuii. “Stavo solo cercando di fare amicizia.” Rispose annoiato facendo spallucce. “Bel modo di iniziare un’amicizia.” Sbuffai. Rise. “Scusa ma devo perfezionare la mia tecnica.” Annuii ancora. “Il tuo nome sarebbe?” Domandai. Scosse la testa. “Non ti dirò il mio nome.” Ero stupita. “E come pensi che dovrei chiamarti?” Sorrise. Scossi la testa, non capendo perché non mi dicesse il suo nome. “Non mi sembra un buon modo per iniziare qualcosa. Come faccio a esserti amica non sapendo il tuo nome?” Domandai. Sembrò pensarci su un attimo ed infine fece spallucce. Sospirai. “Non ho tempo da perdere con ste cazzate.” Si imbronciò. “Mi chiamo Max.”  Disse sospirando. Annuii. “Bene Max. mi sapresti dire perché quando hai visto il succhiotto hai cambiato espressione?” Chiesi dubbiosa. Sembrò agitarsi. Spostava il peso da una gamba all’altra. Si mise a fissare le macchine che passavano. “Non dirmi che..” Tornò con lo sguardo su di me. Lo fissai sbigottita. “Scusa ma come ti sei permesso?” Abbassò lo sguardo. Corsi in casa, sbigottita e stupita. Ma che stava succedendo?
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sarucc