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Autore: Nazuhi    06/10/2014    1 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 16- “Il primo duello per un’amica

 

-Mi rifiuto di credere a una cosa del genere!-strillò Crowler, battendo le mani sul tavolo, con fare stizzito.
-Crowler, si calmi!-disse Sheppard pacatamente, cercando di far placare l’uomo.
-Mi meraviglio di lei, cancelliere! Come fa a credere ad una cosa del genere?! Inoltre, è stato uno Slifer a dirlo!-continuò il vice-cancelliere.
-Questo cosa c’entra? Chumley sarà anche uno Slifer, ma non mentirebbe mai. Inoltre, anche Yomi ha ammesso che è stato Makoto.-sottolineò il cancelliere.
-Sì, ma-
-A prescindere da tutto ciò, resta comunque un fatto grave che uno studente sia finito in infermeria, vittima di bullismo. Makoto o no, dobbiamo prendere provvedimenti.-si intromise Banner, interrompendo il dottor Crowler, il quale, per tutta risposta, gli lanciò un’occhiataccia. Faraone, che come sempre si trovava tra le braccia dell’uomo, sbadigliò rumorosamente. Il professore mormorò qualcosa al grasso felino, che iniziò a fissarlo con i suoi soliti occhi del tutto inespressivi.
-Il professor Banner ha perfettamente ragione. Non possiamo lasciare che succeda di nuovo. Dobbiamo prendere provvedimenti! Non voglio che i miei studenti finiscano in infermeria…-anche la professoressa Fontaine era d’accordo con il collega.
“Adesso ci si mette pure lei? Solo perché la vittima é una ragazza del dormitorio femminile… Non capisco come fanno a fidarsi di quella Slifer. Potrebbe essersi inventata tutto per mettere in cattiva luce Makoto. Dopotutto, lui è il miglior duellante di tutta l’Accademia…” pensò indignato il vice-cancelliere. Non sopportava quando qualcuno accusava uno dei suoi ragazzi, soprattutto se era uno dei suoi pupilli.
-Non la capisco, signorina Fontaine. Come fa ad essere sicura che la ragazza e l’altro Slifer non si siano inventati tutto?-chiese Crowler, cercando di non alzare troppo il tono della voce, per non irritare la professoressa.
-E lei come fa ad essere tanto sicuro che Makoto sia innocente?-chiese a sua volta la donna, cercando di nascondere l’indignazione che la domanda del collega aveva fatto nascere.
-Bè… Ecco…-l’uomo dal buffo accento non sapeva cosa rispondere.
La donna sorrise, compiaciuta di aver messo in difficoltà il vice-cancelliere. Non sopportava quando l’uomo metteva in discussione la parola degli studenti del dormitorio rosso. Per lei gli studenti erano tutti uguali e li aveva sempre trattati nel solito modo, senza fare differenze. Crowler, invece, preferiva di gran lunga gli studenti del dormitorio blu e non aveva mai fatto nulla per nascondere questa sua preferenza. Anzi, si divertiva a tormentare i poveri Slifer durante le sue lezioni.
-Comunque è sufficiente chiamare Makoto e chiedere spiegazioni.-continuò la donna, rivolgendosi agli altri colleghi.
Sheppard annuì. Era perfettamente d’accordo con la giovane professoressa.
-Adesso non ci rimane che pensare ad una punizione esemplare…-continuò poi il cancelliere, grattandosi pensieroso la testa pelata.
-E se non fosse stato Makoto?-chiese Crowler, alzandosi di nuovo in piedi.
-La cosa non cambia. Dobbiamo comunque pensare a come punirlo.-disse Banner, volgendosi verso il collega biondo. Poi rivolto agli altri, chiese:
-Quindi, come procediamo?
Per diversi secondi la stanza cadde nel silenzio più totale.
-Potremmo espellerlo.-propose un insegnante, dopo qualche minuto.
-Non saprei… Forse si tratta di una punizione un po’ troppo eccessiva…-mormorò pensieroso Sheppard.
-Non direi. Anche il gesto è grave; non credo che l’espulsione sia eccessiva…-commentò Banner.
-Non sappiamo nemmeno come si è svolto il fatto... Potrebbe benissimo essere colpa di entrambi.
Crowler si era di nuovo intromesso per difendere il suo amato studente. La donna si spazientì del tutto e, alzandosi in piedi, accusò il collega di favoritismo.
-Possibile che lei debba sempre comportarsi così, quando di mezzo c’è un ragazzo del dormitorio blu?!
Il vice-cancelliere indietreggiò con la sedia, più per la sorpresa che per altro. Era la prima volta da quando Fontaine era giunta in Accademia, che alzava la voce nei confronti di qualcuno.
-Adesso cercate di calmarvi, tutti quanti! Non sappiamo ancora di preciso cosa sia successo, però la ragazza è stata picchiata e su questo non ci piove. Dobbiamo decidere cosa fare e come punire l’aggressore. E se viene fuori che in parte la colpa è anche di Yomi, puniremo anche lei.-disse Sheppard con tono autoritario, mettendo fine a quegli inutili battibecchi.
-Potremmo declassarlo. Se è un Obelisk o un Ra possiamo declassarlo al dormitorio rosso. Credo che per molti questa punizione sia anche peggiore di una espulsione. In questo modo, se vorrà ritornare al dormitorio originale, dovrà darsi parecchio da fare. Inoltre, la sua vita al dormitorio rosso potrebbe diventare molto, molto difficile...-propose Banner, sorridendo da dietro gli occhiali. Aveva ignorato la discussione dei suoi due colleghi ed aveva continuato a pensare per tutto il tempo a come risolvere il problema.
-Mmh… Sì, credo che possa andare bene… Ma se fosse del dormitorio rosso? Non possiamo declassarlo ulteriormente…-sottolineò l’uomo pelato.
-In tal caso, lo bocceremo. Se sarà costretto a ripetere l’anno, forse non avrà più tanta voglia di fare il bulletto.-disse pacatamente l’uomo dai lunghi capelli corvini, continuando ad accarezzare il gatto grassoccio.
Il cancelliere si prese qualche minuto di silenzio per pensare. Poi disse che l’idea non era male e che avrebbero agito in quel modo.
-Grazie per la collaborazione, a tutti quanti! Crowler, lei rimanga pure. Gli altri possono tornare alle loro attività.-disse Sheppard rivolgendosi ai presenti.
Non appena gli altri insegnanti furono usciti, il cancelliere si rivolse a Crowler, chiedendogli di andare a chiamare Makoto.
-Dobbiamo assolutamente parlargli.-aggiunse poi.
Il vice-cancelliere fece un cenno d’assenso ed uscì dall’ufficio, ancora indignato per il modo in cui avevano trattato il suo adorato studente. Sheppard lo guardò uscire, scuotendo la testa di fronte all’ottusità del suo braccio destro.
“Non cambierà mai! Dovrebbe imparare che gli studenti sono tutti uguali e vanno trattati nel solito modo, invece… Non so come fargli capire che i ragazzi del dormitorio rosso sono studenti come gli altri. Prima o poi, imparerà!”
Era rimasto solo da diversi minuti, quando sentì bussare alla porta.
-Cancelliere, abbiamo un problema!-esclamò Atticus castano, entrando di getto nell’ufficio dell’uomo.
-Atticus? Yusuke? E’ successo qualcos’altro?-fece l’uomo pelato, squadrando i due giovani e cercando di nascondere la sua preoccupazione.
-Si tratta di quello che è successo a Yomi. Ci ha raccontato quello che le ha fatto… Dovrebbe ascoltarci!-disse Yusuke, avanzando di qualche passo.
-Sono tutt’orecchi! Ditemi pure…-rispose Sheppard, pronto ad ascoltare il racconto dei due.


****

Yomi e Zane stavano camminando il più velocemente possibile, facendosi largo tra gli studenti dell’Accademia.
-Cosa hai intenzione di fare?-chiese la ragazza, mentre attraversavano il corridoio del secondo piano.
-Non ti preoccupare; non gli permetterò di farti del male…-le rispose l’altro.
-Non mi sto preoccupando…-commentò la Slifer a bassa voce.
-Mi dispiace di metterti in pericolo… Sarebbe stato molto meglio se non ti portavo con me.
-Tanto sarei venuta lo stesso!
-Lo so…
“Si sta realmente preoccupando per me? Non capisco perché lo faccia… Non è da lui!” pensò la ragazza, guardandolo.
-Se le cose si mettono male, abbandonami pure.-fece l’altro, mentre scendeva le scale del primo piano.
-Non se ne parla! Non ti lascio da solo!
-Potrebbe diventare troppo pericoloso…
-Non m’importa! Io non ti abbandono!-esclamò la ragazza, fermandosi di colpo a metà scalinata. Zane si voltò, stupito.
-Siamo amici, giusto? Perché dovrei abbandonarti?
-Perché Makoto è pericoloso…-mormorò l’altro, abbassando lo sguardo.
-Questo non è un motivo!
-Potrebbe farti del male e-
-Guardami in faccia!
L’Obelisk alzò gli occhi verso l’amica, sorpreso. Era la prima volta che lei si comportava in quel modo e il Kaiser non se l’aspettava. Non credeva che potesse essere testarda fino a quel punto.
-Non voglio che ti faccia del male…
-Nemmeno io!-esclamò Yomi, continuando a fissarlo dritto negli occhi. Zane distolse lo sguardo e si voltò dall’altra parte. Non era abituato a vederla da quella prospettiva e si sentiva leggermente a disagio. Era più alto di lei di quasi venti centimetri e di solito era lui che la guardava dall’alto; quella volta, invece, era diverso. Nonostante la differenza di altezza, lo studente si trovava quattro gradini sotto la ragazza e per guardarla in volto era costretto ad alzare la testa. E da quella prospettiva riusciva a scorgere alcuni suoi tratti che non era abituato a vedere.
-L’avevi promesso…-fece, poi.
-E’ inutile che tu insista! Io non ti abbandono! E se ti rifiuti di portarmi con te, ti seguirò lo stesso!-esclamò Yomi, scendendo i quattro gradini che li separavano.
Zane si voltò leggermente per guardarla, poi mormorò:
-Sei un’idiota…
La Slifer, per tutta risposta, gli fece la linguaccia, poi riprese a camminare, come se niente fosse. Il Kaiser la guardò per qualche secondo, poi sospirò e la seguì.
Ormai erano giunti al piano terra e non avevano trovato alcuna traccia del ragazzo; sembrava che si fosse volatilizzato nel nulla. Avevano chiesto a diversi studenti, ma nessuno era in grado di dire dove fosse finito il miglior duellante di tutta l’Accademia. Non appena svoltarono l’angolo per imboccare il corridoio che portava all’arena, lo intravidero fermo davanti alla porta, come se niente fosse.
Non appena lo vide, Zane trattenne Yomi per un braccio, per impedirgli di avventarsi sullo studente, e la costrinse a nascondersi dietro l’angolo.
-Perché mi hai fermata?-chiese la giovane contrariata.
-Perché ti saresti avventata su di lui per picchiarlo…
-Mi sembra ovvio!
-Cerca di calmarti…-le disse l’Obelisk, continuando a tenerla per un braccio.
-Come puoi chiedermi-
-Prima di affrontarlo, voglio che tu ti calmi. Capisco che tu sia infuriata, ma devi promettermi che cercherai di mantenere i nervi saldi e lascerai fare a me. Makoto non è stupido, sono sicuro che abbia escogitato un modo per farla franca e l’ultima cosa che voglio è che ci riesca.
-…
-Non posso lasciare che resti in Accademia…
-Ok, ho capito. Cercherò di non reagire…
Zane fece un cenno d’assenso e diede una leggera pacca sulla testa della ragazza; poi si diresse verso Makoto. Yomi lo seguì, titubante. Non era ancora sicura del fatto che fosse una buona idea. Inoltre, non sapeva cosa avesse intenzione di fare Zane e l’idea di non sapere cosa frullasse nella testa dell’Obelisk, la rendeva oltremodo ansiosa. E la vista dello studente del terzo anno le stava facendo salire di nuovo la paura.
“Non ho niente di cui avere paura… C’è Zane con me; andrà tutto bene! Non ho niente di cui preoccuparmi… Devo solo fidarmi di lui!” pensò la ragazza, mentre seguiva, a debita distanza, l’amico del secondo anno.
-Makoto!-esclamò l’Obelisk, mentre si avvicinava all’altro duellante.
-Zane? Non è da te cercarmi…-disse l’altro, mentre sorrideva spavaldamente. Poi si accorse della presenza della Slifer e la sua espressione si oscurò per un attimo.
-Devo parlarti un attimo. In privato.-esordì l’Obelisk del secondo anno.
-In privato?-chiese Makoto, lanciando una rapida occhiata alla Slifer. Poi, sorridendo:-Ok, non c’è problema. Andiamo all’arena dei duelli? Sono sicuro che in questo momento sia vuota...
Detto questo, il biondo precedette i due verso la stanza dei duelli, facendo loro segno di seguirlo. Una volta dentro, si voltò verso Zane e Yomi. I due studenti si accorsero subito che la sua espressione era cambiata radicalmente; non sorrideva più e sembrava alquanto scocciato.
-Bè, che diavolo volete?-ringhiò il biondo, alzando la voce.
-Yomi mi ha detto cosa è successo…-iniziò cauto il giovane dai capelli blu.
-Oh, ma davvero! Che farò adesso? Sono proprio nei guai!-esclamò, sarcastico, il bullo. Poi scoppiò a ridere sguaiatamente.
-Se fossi in te non riderei…
-Pensate davvero che la cosa mi interessi? Poveri idioti! Zane, da te non me l’aspettavo proprio! La stupidità di Atticus deve essere contagiosa! Forse è meglio che prenda precauzioni… Non voglio contrarre anch’io il suo morbo!-fece l’altro, continuando a sghignazzare.
-I professori sono a conoscenza di tutta la faccenda…-continuò, calmo, l’altro Obelisk, ignorando completamente i commenti sarcastici di Makoto.
-E allora? Crowler non crederà mai ad una storia simile e la colpa finirà per ricadere su di lei. Mi dispiace, ma non avete ottenuto proprio nulla! Anzi, come minimo sarà lei ad essere espulsa!-il biondo iniziò di nuovo a sghignazzare.
-Cosa te lo fa pensare?-chiese Zane, fissandolo dritto negli occhi.
-Ma cosa stai dicendo?!
-Crowler sarà anche il vice-cancelliere, ma non spetta a lui l’ultima parola. Sheppard non è così ingenuo e Yomi non è così violenta da fare a pugni con la gente…
-Non è violenta, dici? Sbaglio, o è stata lei la prima ad attaccare briga con Jonouchi?
-In realtà, la colpa era soprattutto di Jonouchi. E questa volta la situazione è diversa! La vittima è lei e dato che hai cercato di violentarla, pensi davvero che Crowler continui a difenderti? Finché si trattava di fare il bullo con gli Slifer, di rubare le carte rare che possedevano o il pranzo, poteva anche proteggerti. Ma dopo quello che hai fatto oggi, non ci sarà niente che ti potrà salvare. Tantomeno Crowler.
Makoto indietreggiò leggermente. Stava iniziando a dubitare della sua immunità. Stava iniziando a pensare che probabilmente questa volta non l’avrebbe fatta franca.
-Maledetta puttana! Sei andata a spifferare tutto ai professori! A quanto pare, le puttanelle rimangono puttanelle fino alla fine! E tu sei anche della peggior specie!
-Non hai alcun diritto di parlarmi in quel modo!-esclamò Yomi, cercando di mantenere la calma. Si stava arrabbiando e stava facendo un grande sforzo per non perdere del tutto la pazienza. Non voleva complicare ulteriormente la situazione ed inoltre aveva promesso a Zane che si sarebbe controllata.
-Ma sentitela! Sentiamo, cosa dovresti essere, se non una puttana? Guardati! Sei circondata di uomini, esattamente come fanno le puttane! Ed è inutile che fai tanto la santarellina; puttana sei e puttana rimani! Invece di sprecare tempo qui, potresti andare a battere in strada! Saresti più utile!-la punzecchiò il biondo.
-Bastardo! Vuoi fare a botte per caso?!-esclamò la Slifer, avvicinandosi di qualche passo.
-Yomi, lascia perdere.-disse Zane, cercando di far placare l’indole violenta della ragazza e trattenendola per un braccio. Non voleva che si avvicinasse ulteriormente allo studente del terzo anno.
-E come faccio?!
-Povera puttana! Non te l’hanno mai detto che le donne violente non piacciono a nessuno? Dovresti fare la brava bambina e rimanertene zitta e buona in un angolo!
-Ma stai zitto!-esclamò la giovane, voltandosi verso il biondo, che, invece, continuava a sghignazzare, punzecchiando i due ragazzi.
“Cosa aspettate a picchiarmi?! In fondo, è quello che vuoi, no puttanella? In questo modo, con un po’ di fortuna e qualche mazzetta, posso farla franca e far ricadere la colpa su di te!” pensò divertito l’Obelisk del terzo anno, mentre continuava ad offendere la Slifer.
-Puttana!
-Prova a ripeterlo, bastardo!
-Yomi, calmati! Stai facendo solo il suo gioco.-disse il giovane dai capelli blu, trattenendo con fatica la ragazza per un braccio. In quel momento, avrebbe preferito la ragazza in lacrime di prima.
“Ormai è talmente arrabbiata da non riuscire nemmeno a capire a quale gioco stia giocando. Se continua così, non credo che riuscirei a tenerla ancora per molto. E se riesce anche solo a sfiorarlo, Makoto avrà un buon motivo per cercare di farla franca. Chiaramente sta cercando di farle perdere la pazienza per farsi picchiare, ma non riesco a farlo capire a Yomi. Non mi ascolta più! L’unica cosa che sente sono le sue offese e non credo che riuscirà a tollerarle ancora per molto… Devo trovare un modo per farla calmare…” pensò il Kaiser, mentre tratteneva l’amica per i fianchi. Era costretto ad abbracciarla e a fare forza con le gambe, pur di non farsi trascinare dalla studentessa.
“E’ veramente forte… Non credevo che una ragazza così esile, potesse nascondere una forza sovrumana.”
Poi si rivolse a Makoto e continuò:
-Pensi davvero di farla franca facendoci perdere la pazienza? Pensi che sia un completo sprovveduto, giusto? Non ho alcuna intenzione di venire alle mani con te… Non voglio darti alcun pretesto per farla franca.
-Parla per te! Io avrei una mezza voglia di prenderlo a sberle!-esclamò Yomi, sempre più arrabbiata per il comportamento del biondo.
-Hai un bel coraggio, puttana! Prima non sei stata in grado di difenderti; cosa ti fa pensare di poterci riuscire adesso? Sarai anche brava a fare a botte, ma il sottoscritto è esperto di arti marziali. Tu sei solo una principiante; per quanto tu possa essere brava, senza tecnica non potrai mai sconfiggermi. Finirò sempre con il sottometterti!
-Se fossi in te non ne sarei così sicuro!-fece la Slifer, senza nemmeno rendersi conto di quello che stava dicendo. Ormai era talmente arrabbiata che non riusciva ad essere lucida e non si stava rendendo conto che stava facendo esattamente il suo gioco. Zane, invece, si era reso conto di quello a cui stava mirando il giovane del terzo anno e stava cercando di farlo capire anche all’amica.
-Se hai così tanta voglia di vendicarti, possiamo riprendere da dove ci hanno interrotti! Che ne dici, eh? Possiamo appartarci da qualche parte… Magari in camera mia! Potrei legarti braccia e gambe, chiuderti quella bocca da troia che ti ritrovi e costringerti a fare tutto quello che voglio. Sarai costretta a soddisfarmi in tutto e per tutto! Non sei contenta?
-…
-Non vedo l’ora di toccare quel bel corpicino… Non hai idea di cosa ti farei!
-Sei vomitevole…-commentò la Slifer, portandosi una mano sul petto, come a volersi proteggere dagli sguardi inquisitori dell’altro.
-Che cosa cattiva da dire! E pensare che fino a qualche giorno fa, non facevi che sorridermi! Che peccato! Ma la colpa è tua!
-Come può essere colpa mia…-mormorò la studentessa, indietreggiando leggermente.
Yomi si era calmata del tutto. Gli sguardi viscidi dell’altro studente le facevano paura e, se non fosse stato per la presenza di Zane dietro di lei, probabilmente si sarebbe messa a tremare.
-Non l’hai capito? Più ti comporti in questo modo, più peggiori le cose!-esclamò Makoto, continuando a sghignazzare cinicamente.
-Cosa stai blaterando?-fece la Slifer, sempre più intimorita dal giovane. Le stavano tornando in mente le sensazioni che aveva provato poco prima e la paura stava prendendo di nuovo il sopravvento. Si sentiva di nuovo un topolino indifeso tra gli artigli del gatto. Si sentiva messe alle strette, con le spalle al muro.
-Sapete, ho sempre visto le donne come se fossero solo degli oggetti. Oggetti che mi stufavano dopo poco tempo! Per me hanno un solo scopo; quello di intrattenermi e soddisfare ogni mio bisogno e ogni mio capriccio… Purtroppo, le altre ragazze dell’Accademia sono tutte frivole e superficiali, deboli e bisognose di attenzioni! Sono noiose! Le donne come quelle non sono divertenti e non riescono nemmeno ad entusiasmarmi. Ma tu sei diversa! Sei violenta, testarda… Le donne con un’indole violenta come la tua sono quelle che preferisco! Più ti comportavi in quel modo e più mi eccitavo… Sai, il tuo modo di fare da teppista mi eccita parecchio! E l’idea di toglierti tutto quello in cui credi mi eccita molto di più!-continuò l’altro.
-Ma cosa…
-Quando le privi della loro dignità e le tratti come meritano, come oggetti, diventano docili come agnellini… Diventano più remissive di tutte le altre messe insieme! Sono veramente uno spasso! Le vedi in lacrime, mentre maledicono se stesse, e poi finiscono con il farsi del male da sole! Piegare una donna che crede di essere forte e indipendente è la cosa che mi rende più felice in assoluto! Soprattutto dopo averla usata ed essermela spassata un po’ con il suo corpo!
-Tu sei pazzo…-commentò Zane, tirando indietro la studentessa e mettendosi tra lei e il biondo.
-Pazzo? No, non direi… Semplicemente non ho alcun rispetto per le donne. Non sai quanto sia faticoso fingere di essere carino e gentile con tutte! Poi incontro la puttanella intenta a litigare con i miei ragazzi. All’inizio ho pensato che fosse una ragazza come tutte le altre; ma mi stavo sbagliando. Era una puttanella violenta, aggressiva e indisciplinata, e quelle come lei mi hanno sempre eccitato!
-Maniaco…-mormorò Yomi, nascondendosi sempre di più dietro la schiena del giovane del secondo anno.
-Maniaco? Andiamo, so bene che piace anche a te!-commentò Makoto.
-Non è vero… Tu sei solo un essere schifoso…
-Non mi interessa un bel niente di quello che pensi di me!-esclamò l’altro, avanzando verso gli altri due.
-Non ti avvicinare!-fece Zane, indietreggiando di qualche passo e cercando di mantenere le distanze dall’altro studente.
“Devo impedirgli di avvicinarsi. Non posso lasciare che si avvicini a Yomi…” pensò, poi, lanciando una rapida occhiata alla ragazza che si stava nascondendo dietro la sua schiena. Nonostante le sue mani tremassero, i suoi occhi continuavano a fiammeggiare; il carattere aggressivo di Yomi stava prendendo il sopravvento sulla sua paura.
Il biondo li squadrò per qualche secondo, poi sospirò.
-Non ho molto tempo da perdere… Spostati da lì e finiamo quello che abbiamo iniziato prima!
-Col cavolo!-gli rispose la Slifer, continuando a rimanere dietro alla schiena di Zane.
-Forse non sono stato chiaro… Ti ho detto che non ho tempo da perdere!-continuò Makoto, facendo segno alla ragazza di avvicinarsi.
-E io ti ho detto che non ho alcuna intenzione di spostarmi di qui!
-Puttana! Troia che non sei altro! Tu non hai alcun diritto di rifiutarti! Tu sei solo un oggetto; non hai alcun diritto! Spostati!
-Lei non farà un bel niente!-esclamò l’Obelisk del secondo anno, arretrando di qualche altro passo e costringendo l’amica a seguirlo. L’altro ragazzo gli lanciò un’occhiataccia, poi, rivolgendosi a Yomi, le ordinò:
-Avanti, spogliati!
-Non ci penso nemmeno!-esclamò la matricola.
-Maledetta puttana che non sei altro! Ho detto che devi spogliarti, hai capito?!
-Adesso basta! Hai superato il limite!-esclamò Zane, nero dalla rabbia.
-Taci! Queste non sono cose che ti riguardano e per i miei gusti ti sei intromesso anche fin troppo! Non sai quanta fatica ho dovuto fare per cercare di allontanarla da te e da quegli idioti dei tuoi amici! Le ho provate di tutte, ma era difficile! La puttanella si era davvero affezionata a voi… Esattamente come un cane! O forse dovrei dire una cagna!
Makoto scoppiò a ridere sguaiatamente; sembrava divertirsi e non si rendeva conto della situazione in cui si trovava.
-Sei un verme…-commentò Zane.
-Mi dispiace, ma non mi interessa. L’unica cosa che voglio è la puttana che difendi tanto!
-Non ti azzardare a toccarla con le tue luride mani!-esclamò l’Obelisk dai capelli blu.
-Guarda, guarda! Qualcuno qui si sta affezionando un po’ troppo… Cosa ti ha promesso? Sesso?
-Sei veramente patetico…
-Patetico io?! Ma guardati! Stai difendendo una cagna di terz’ordine… Dovresti unirti a me, invece!
-Adesso hai decisamente passato il limite!
-Allora sistemiamo la faccenda con un duello!-fece l’altro.
-Per me va bene…
Makoto sghignazzò divertito.
-Idiota! Non avresti dovuto accettare! Se vinco io, mi prendo la puttanella e tu dovrai convincere Sheppard a non espellermi. Anzi, dovrai dirgli che sei stato tu ad aggredirla e farti espellere al mio posto. Se vinci tu, dirò al cancelliere che la colpa è mia.
-Zane, non accettare! Anche se vinci, non otterrai niente! Lui non manterrà mai la parola!-si intromise Yomi, afferrando l’amico per un braccio.
-Taci cagna! Invece di preoccuparti per gli altri, dovresti preoccuparti per quello che ti succederà dopo che avrò sconfitto questo scemo!-le urlò il biondo.
-Ci penso io a lui…-le disse l’Obelisk, ignorando il commento dell’avversario.
-Sì, ma…-provò a ribattere la ragazza.
-Lo so anch’io che probabilmente non otterrò nulla, ma se c’è una piccola possibilità per risolvere questa storia, allora voglio provarci. Sconfiggendolo, avrò una piccola possibilità di cacciarlo dalla scuola e allontanarlo per sempre da te. Inoltre…
-Ma se perdi, potrebbe picchiarti e farti del male!
-Non ho alcuna intenzione di perdere! Non posso e non voglio perdere… Se dovesse succedere, lui potrebbe aggredirti di nuovo e io non voglio che accada… Non preoccuparti, vincerò!-la rassicurò l’altro, mettendole una mano sulla spalla.
“Se perde, Makoto è capace di picchiarlo a sangue! Non m’interessa cosa potrebbe succedere a me, ma non voglio che lui si faccia male per colpa mia… Zane, per favore, fai attenzione…” pensò preoccupata la giovane matricola, mentre guardava l’amico salire sul campo da gioco.
Dopo aver preparato i dueling disk, i due diedero il via alla partita.
-Inizio io!-esclamò il biondo, pescando la sua sesta carta. Diede un’occhiata alla sua mano e sorrise spavaldo, certo della vittoria.
-Attivo la carta magia “Terraformare”, grazie alla quale posso aggiungere una carta magia terreno dal deck alla mia mano. Scelgo “Il santuario nel cielo” e provvedo subito ad attivarla. Se non ti dispiace, preferisco spostare il nostro duello in un luogo che mi è più congeniale. Zane, puttanella, benvenuti nel regno degli angeli!
Per effetto della carta, lo sfondo intorno all’arena e ai due duellanti cambiò di colpo. I due Obelisk si trovarono di colpo di fronte ad un santuario sospeso nel cielo. La tecnologia della Kaiba Corp era fenomenale; era in grado di far sembrare dei semplici ologrammi talmente realistici da rimanere senza parole ogni volta che veniva attivata una carta. Soprattutto se ad essere state attivate erano delle carte magia terreno. Il campo da gioco era circondato da un cielo azzurro intenso e il bianco brillante dell’edificio, che circondava i due sfidanti, creava un contrasto che, a lungo andare, stancava la vista.
-Non ho ancora finito! Attivo la carta magia “Hinotama”, che ti fa perdere 500 LP, e posiziono una carta coperta. Poi evoco “Strega Oscura Dunames” in posizione di attacco.-continuò il ragazzo, posizionando le varie carte sul proprio dueling disk.
Il mostro che aveva evocato comparve dalla sua parte del terreno. Aveva fattezze femminili, con due grandi paia di ali bianche che le spuntavano dalla schiena. Inoltre, indossava una specie di armatura rossa e guanti e gambali bianchi.
-Termino qui il mio turno.-disse poi.
-Tocca a me!-esclamò Zane.
Dopo aver pescato una carta, diede un’occhiata a quelle che aveva in mano.
“Posso evocare Cyber Drago e attaccare la sua strega oscura. Questa carta è meglio se la tengo da parte, per ora. Volendo, potrei anche fare questa mossa… No, è meglio procedere con cautela. Non posso permettermi di sbagliare.” riflettè l’Obelisk.
-Dato che non ho mostri sulla mia parte del terreno, mentre tu ne controlli uno, posso evocare “Cyber Drago” in posizione di attacco.
Il serpente meccanico apparve sul campo di gioco. I suoi 2100 punti di attacco lo facevano sembrare ancora più pericoloso e minaccioso, di quanto non lo fosse di suo.
-Avanti “Cyber Drago”, attacca “Strega Oscura Dunames”!
Il serpente si avventò sulla strega dell’avversario, distruggendola. Nonostante Zane fosse riuscito a distruggere il mostro dell’avversario, i LP del biondo non vennero minimamente intaccati.
-Scommetto che ti starai chiedendo come mai non ho subito alcun danno…-commentò, spavaldo, il bullo.
-In realtà, no.-rispose l’altro.
-Bè, comunque è grazie all’effetto di “Il santuario nel cielo”. Mi dispiace, ma non posso subire danno da un combattimento che coinvolga mostri di tipo fata. E purtroppo per te, il mio deck è pieno zeppo di mostri di tipo fata!-esclamò Makoto.
Zane non si scompose. Sapeva bene quale era l’effetto della sua carta terreno.
“Devo trovare il modo di distruggere quella carta magia. Oppure attaccarlo direttamente. E forse, ho appena trovato un modo per farlo…” pensò lo studente del secondo anno, guardando di nuovo le carte che aveva in mano.
-Posiziono una carta coperta e termino il mio turno.
-Sei patetico! Pesco! Poi evoco “Zeradias Araldo del Paradiso” in posizione di attacco e termino qui il mio turno.
Sul campo comparve un essere alato, armato di lancia. Le ali erano verdi, come l’elmo che gli proteggeva la testa. Il volto, invece, era rosso fuoco.
“Il suo mostro ha 2100 punti di attacco, gli stessi di “Cyber Drago”. Se avesse attaccato “Cyber Drago”, si sarebbero distrutti entrambi, ma Zane, al prossimo turno, avrebbe potuto evocarne un altro e attaccarlo direttamente. In questo modo, però, nessuno dei due può attaccare, almeno finché non riusciranno ad evocare un mostro più forte.” rifletté la Slifer, mentre osservava il duello a poca distanza dall’arena.
-Pesco. Attivo la carta magia “Anfora dell’avidità”, che mi permette di pescare altre due carte. Poi attivo “Differente capsula dimensionale”, con la quale rimuovo dal gioco per due turni una carta dal mio deck. Trascorso questo lasso di tempo, la carta rimossa viene aggiunta a quelle che ho in mano.-disse l’Obelisk, mentre sceglieva la carta da rimuovere e, dopo averla tolta dal mazzo, rimescolava il proprio deck.
“Ho rimosso “Tifone Spaziale Mistico”. Se riesco a giocarmi bene questi due turni, al prossimo potrò distruggere quella fastidiosissima carta magia terreno e poter finalmente ridurgli a zero i suoi Life Points.” pensò l’Obelisk, mentre ricontrollava la sua strategia. Le carte che aveva in mano erano sufficientemente potenti, ma non voleva rischiare troppo giocandole. Aveva preferito agire con più cautela, vista la posta in gioco.
“Devo agire con calma. Non posso rischiare di sbagliare e conoscendo le reali capacità di Makoto, non posso permettermi nemmeno di sottovalutarlo.”
-Dopo aver fatto ciò, ti passo la mano.-disse rivolgendosi all’altro duellante.
Yomi stava assistendo al duello, preoccupata. Makoto era il miglior duellante di tutta l’Accademia e, sebbene anche Zane fosse un duellante di alto livello, l’altro era ritenuto superiore a tutti. E, sebbene l’Obelisk fosse stato chiaro nel dire che si sarebbe occupato lui di tutto, la ragazza era in ansia lo stesso.
“Speriamo che sappia ciò che sta facendo… Non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere se perdesse!” pensò d’istinto la Slifer, storcendosi convulsamente le mani.
Il biondo, intanto, aveva già pescato la sua carta.
-Attivo anch’io “Anfora dell’avidità” e pesco altre due carte. Poi posiziono un mostro coperto e metto un’altra carta coperta. Termino il mio turno.-esclamò, posizionando le carte.
-Pesco.-disse il giovane dai capelli blu, aggiungendo la carta che aveva pescato alla mano.
“Un altro “Cyber Drago”… Proprio quello che ci voleva! Grazie a quest’altra carta, posso distruggere entrambi i suoi mostri.” pensò il giovane. Poi, rivolgendosi all’avversario, disse:
-Attivo la carta magia “Polimerizzazione”, grazie alla quale posso fondere il “Cyber Drago” che ho sul terreno con quello che ho in mano e, in questo modo, evocare “Cyber Drago Gemello”.
Un mostro meccanico, anch’esso con le sembianze di un serpente a due teste, comparve sul terreno, di fronte al ragazzo.
-Avanti, attacca il suo mostro coperto.
Il serpente meccanico creò una sfera di energia che usò per distruggere il mostro avversario.
-Hai distrutto “Evocatore Nova” e dato che “Il santuario nel cielo” si trova sul terreno, posso evocare “Parshath Cavaliere Volante” in posizione di attacco.-esclamò Makoto, mettendo in campo il suo mostro, una specie di centauro rivestito di ali.
-Poco male! Il mio mostro può attaccare una seconda volta e questa volta scelgo il tuo “Zeradias”…
-Mi dispiace deluderti, ma attivo una delle due carte coperte: “Scudo prosciugante”! Per effetto di questa carta, annullo il tuo attacco e guadagno ben 2800 LP.
L’indicatore dei Life Points dell’avversario salì a quota 6800, mentre quello di Zane rimaneva a 3500.
“La differenza tra i due adesso è di 3300 LP… Non è tanta. Zane può ancora vincere. Tra l’altro il suo mostro è il più forte. Però, finché la carta “Il Santuario nel cielo” resta sul terreno, non c’è modo di potergli infliggere un danno ai Life Points.” pensò Yomi, sempre più agitata. Era consapevole che la situazione non si stesse mettendo bene per il giovane del secondo anno.
“Devo avere fiducia! Mi ha promesso che avrebbe vinto… Sono sicura che vincerà!”

***

Nda:
Parliamo di Makoto... L'idea per questo personaggio mi è venuta così dal nulla. Volevo qualcuno a cui contrapporre Yusuke, Atticus e sopratutto Zane ed è nato Makoto. Infatti, si tratta del miglior duellante dell'Accademia, come poi lo diventerà Zane, ed è uno degli studenti più popolari della scuola, come Atticus; inoltre è apparentemente una persona gentile e generosa, come lo è Yusuke. Il nome l'ho scelto per due motivi. Il primo è il suo significato; infatti, in giapponese, "Makoto" significa "sincerità" e questo crea un contrasto con il suo vero carattere, che tutto è tranne che sincero. Il secondo è per il fatto che si tratta di un nome molto femminile, che ben si sposa con il suo aspetto fisico e i suoi apparenti modi di fare da principe azzurro. Il suo deck, invece, l'ho ideato basandolo su una carta in particolare: "Il santuario nel cielo". Si tratta di una carta magia terreno che impedisce di subire danno da combattimenti che coinvolgono carte di tipo fata. Questa carta sottolinea il fatto che anche Makoto, un po' come i suoi LP, è intoccabile, essendo il miglior duellante di tutta la scuola ed avendo dalla sua parte l'appoggio sia dei professori (sopratutto Crowler), che di gran parte degli studenti. Inoltre, anche il fatto che il suo deck sia composto da mostri di tipo fata, si sposa bene con la sua finta natura, il suo soprannome (l'Angelo dell'Accademia) e il suo aspetto fisico, che ricorda molto quello di un angelo (sono sempre raffigurati con i capelli biondi).

  
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