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Autore: Miss One Direction    06/10/2014    12 recensioni
- No, ragazze, no! Non lo voglio conoscere! - urlai in preda alla disperazione.
- Tu lo conoscerai e basta! - risposero in coro.
- E se poi è un secchione, asociale, con gli occhialoni, i brufoli, i peli e passa le giornate a mangiare schifezze e leggere libri di fantascienza che si capiscono solo loro? - chiesi terrorizzata, rabbrividendo al solo pensiero.
- Tu non stai bene ma non fa niente. Lo conoscerai, vi metterete insieme e vivrete felici e contenti - esclamò Daniela, con aria sognante.
E poi ero io quella che non stava bene...
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- No, ragazzi, no! Non la voglio conoscere! - urlai, preso dalla disperazione.
- Non fa niente, la conoscerai e basta! - urlarono loro a tono.
- E se poi è una racchia con i brufoli, gli occhialoni, asociale oppure una snob con un carattere orribile? - chiesi terrorizzato, schifandomi al solo pensiero.
- No! È bellissima, dolcissima... forse un po' strana, ma perfetta per te quindi, caro il mio Harold Edward Styles, dimostra di avere le palle e conoscila! - alzò la voce Louis, afferrandomi per le spalle.
E poi ero io quello strano...
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=RVqNKUOLIAQ
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MANUELA'S POV.

- Non ho mai detto una cosa simile! - ribattei per la centesima volta cercando di non far vedere le mie guance completamente rosse
- Oh si, hai detto:"Harry, ti amo. Sei la mia vita!" - rispose cercando di imitare la mia voce, non riuscendoci 

Non credo che tu abbia quella voce... 
Ma nemmeno io, criceto. Fa pena a imitare le persone, devo ammetterlo.
Tu non parli come una gallina, assomigli di più a un tacchino.
Su questo non posso darti torto. 
Eravamo a casa da soli, in cucina e da più di un'ora Harry non stava facendo altro che scassarmi le palline che non avevo rinfacciandomi il fatto che gli avessi detto di amarlo. Io non potevo dargliela vinta, non ero fatta così: se non volevo dire una cosa non avrei ceduto davanti a niente; figuriamoci poi se lo dicevo davanti a lui, pff. 
Era la sera del 31 dicembre, i nostri genitori erano a una festa di Capodanno e noi avevamo deciso di rimanere a casa: tutto normale, vero? No. I nostri genitori, soprattutto i miei, non avrebbero mai permesso di lasciarci da soli sotto lo stesso tetto; quando i miei mi avrebbero lasciata da sola con un ragazzo, i maya avrebbero azzeccato la data della fine del mondo. Per rimanere a casa avevamo inscenato varie scuse, una più stupida dell'altra, che però avevano dato il risultato voluto. 
Dal canto mio, mi ero scaldata la fronte con un phon e avevo recitato la parte di una sottospecie di "malata terminale" che aveva convinto mia madre a lasciarmi a letto per non peggiorare il mio stato di salute. Come sono perfida, eh eh. 
Harry invece aveva scelto la scusa più facile:"Non mi va di venire a quella festa: non conoscerò nessuno e di sicuro mi annoierò. Preferirei uscire con Max e gli altri stasera: un brindisi a mezzanotte, una passeggiata e così via". Anne in risposta alla fine aveva ceduto, permettendogli di uscire con i suoi amici di lì... peccato che, successivamente, il mio ragazzo mi avesse confessato che i suoi amici fossero in America per le vacanze. Mente criminale anche lui, non c'è che dire. In sostanza i nostri genitori erano assolutamente convinti che noi due fossimo in due luoghi completamente diversi: invece eravamo a casa, ad aspettare la mezzanotte insieme. 
Dal giorno di Natale entrambi avevamo fatto di tutto per mantenere nascosta la nostra relazione, anche se un bacino qua e là quando non ci guardavano ci era sempre scappato. Il mio ricordo preferito? Il 26 dicembre eravamo andati tutti quanti ad Edimburgo, un'ora di treno interminabile per colpa dei binari mezzi ghiacciati, e i nostri genitori non avevano sospettato niente di niente. Io però avevo avuto le farfalle nello stomaco per tutto il tempo...

Eravamo quasi arrivati a destinazione e mi stavo convincendo sempre di più che appena fossi scesa dal treno mi sarei nascosta nel primo carrello di valigie che mi sarebbe passato vicino. Il motivo? Un ragazzo, anche abbastanza carino ma insopportabile, che mi aveva scartavetrato le ovaie per tutto il tempo e non accennava a smettere.
- Sai, magari potremmo conoscerci meglio: sapere da dove vieni, cosa ti piace... il tuo numero di cellulare -  propose a un certo punto, con un sorrisetto alla fine carico di perversione.
- Si certo, e magari io potrei tirarti un calcio: in fronte, in bocca... in mezzo alle gambe - risposi in modo sarcastico e acido, giusto per levarmelo di torno, e molto tentata di farlo sul serio.

Il bello di tutto? Harry si era seduto proprio dietro di noi e, ogni volta che quel ragazzo ci provava, sentivo un respiro profondo dietro le spalle. Inutile dire che a ogni "Harry, ti senti bene?" di Anne, rischiavo di soffocare a causa delle risate trattenute.
Vederlo geloso mi aveva fatto tornare il buon umore, anche perché significava che in quella relazione non ero l'unica gelosa. Se non fosse stato per il "piccolo" particolare della relazione nascosta, ero più che sicura che quello sarebbe potuto essere uno dei natali più belli della mia vita. La cosa più importante però... mi stavo rendendo conto che anche Harry mi amasse, non era solo illusione: si capiva da come mi guardava. 

- 1) io non ho quella vocina da bimbaminchia che hai appena fatto - puntualizzai guardandolo con un sopracciglio alzato

O meglio: non ero sicura di avere quella voce... Ho letto su Facebook che la voce che noi stessi sentiamo in realtà non è quella che la persona davanti a noi sente. Anzi, alcune volte è completamente differente. E se avessi davvero quella vocina senza nemmeno saperlo?
Fidati: non è così. Io sono costretto a sentirti blaterare 24 ore su 24 e non hai la voce che ha appena imitato lui.
Cosa farei senza di te, criceto... 
Mi guardò con un sorrisino strano ma, stranamente, mi lasciò proseguire. Aveva qualcosa in mente...

- E 2) - continuai un po' più perplessa - ... io non ho mai detto che sei la mia vita! - 

Avevo alzato un po' troppo la voce... Ops. A quel punto si avvicinò in un secondo e mi si parò davanti per non farmi più scappare; lo aveva pianificato dall'inizio, quel cretino: non voleva permettermi di scappare solo perché, così facendo, sarei diventata bordeaux e avrei confessato. Ripeto: che razza di mente criminale. 

- Ah! Ci sei cascata: non hai detto che sono la tua vita, ma non hai negato di aver ammesso di amarmi - affermò fiero di sè stesso guardandomi dall'alto

Un attimo: per quanto il mio criceto stesse rielaborando la frase appena detta... dovevo ammetterlo: mi aveva fregata. Maledetto. 
Assunsi un'espressione accigliata ma, avendo ormai perso, mi arresi all'evidenza e ricambiai lo sguardo. 

- Non capisco mai questi giochetti - risposi cercando di non scoppiare a ridere per la sua faccia convinta.
- E secondo te perché l'ho appena fatto? - chiese lasciandomi un bacio quasi impercettibile e fuggendo di corsa in salotto

Iniziai a inseguirlo scoppiando finalmente a ridere e lì mi lasciai andare: in fondo stava solo scherzando. Era solo una mia impressione... o Harry si era iniziato ad aprire un po' di più? Non lo so... lo vedevo molto più rilassato rispetto ai mesi precendenti: rideva sempre, gli piaceva stuzzicarmi per farmi arrabbiare, non si preoccupava di nessuna conseguenza. 
Vuoi vedere che il tuo piano sta funzionando?
Avevi dubbi? Quel pensiero positivo mi rese ancora più allegra e mi permise di partecipare ancora più attivamente a quella sorta di acchiapparello casalingo. In un momento qualcosa nella mia mente scattò all'improvviso, non lasciandomi nemmeno il tempo di pensare alle conseguenze. (che novità, pff.)
Smisi di correre e, dopo essermi assicurata che mi stesse guardando gli feci segno di salire al piano di sopra con me. Avevo un pensiero contorto in mente, una cosa da fare di cui di sicuro non avrei più parlato da lì per tutta la vita, ma ero più che sicura che fosse quella la parte più bella di me: orgogliosa nell'anima ma allo stesso così impulsiva da poter fare le cose più assurde all'improvviso, pensandoci in quel momento stesso. 
Con un sopracciglio alzato mi raggiunse e, dopo aver incrociato la sua mano con la mia, proseguimmo verso le camere da letto fino ad arrivare alla sua. Gli chiesi con lo sguardo se potessi entrarci e, dopo un suo sorriso rassicurante, varcammo entrambi la soglia di quella camera arancione piena di poster dei Coldplay. 
Wow...
Puoi dirlo forte, criceto... 
Non sapevo che amasse quella band, io ne avevo sentito sì e no 5 o 6 canzoni. A dirla tutta non avevo mai visto Harry con un paio di cuffie nelle orecchie, avevo sempre pensato che per lui la musica fosse solo un'arte qualsiasi, a contrario di me che la considerato pura e semplice ragione di vita. Se in fututo avessi avuto bisogno di una sola ragione per vivere avrei scelto di certo la musica; vale la pena vivere per qualcuno/qualcosa che ci fa stare bene, no? Ecco, io vivevo grazie alle note e a quelle parole che insieme formavano un brano.
Perché mi ero spinta fino alla camera di Harry? Avevo fatto un resoconto della casa nei giorni precendenti e, da fuori, avevo notato una piccola terrazza corrispondente proprio alla sua stanza. 
Lo condussi sempre più vicino alla finestra e, dopo esserci stretti nei nostri maglioni, uscimmo all'aria aperta. 
Dopo il giorno di Natale il tempo ci aveva dato un po' di tregua: aveva smesso di nevigare per 3 giorni mantenendo però la stessa aria gelida caratteristica di quel periodo. Quella sera invece stava iniziando a scendere qualche piccolo fiocco qua e là, il cielo invece era nero come la pece: un'atmosfera leggermente dark ma estremamente tranquilla e purificante. Glasgow non distava molto, si poteva vedere benissimo quella città assolutamente meravigliosa diventata magicamente bianca: era un paesaggio così suggestivo da sembrare quasi una cartolina o una di quelle foto che puoi trovare solo su Tumblr. 

- Perché mi hai portato qui? - mi chiese Harry accanto a me, mentre una nuvoletta bianca gli usciva dalla bocca.
- Sono sempre stata una testa calda, un'orgogliosa nell'anima, un mulo con la testa più dura di un muro... - iniziai a predicare cercando di ricordare tutte le frasi che mi avevano attribuito in quegli anni.
- E il punto dov'è? - mi interruppe con un sorriso - sai com'è: fa leggermente freddo qui fuori - 
- è vero: ho ammesso di amarti. Ma non ti ho detto quanto. Oddio, so che me ne pentirò già da domani mattina... - continuai staccandomi da lui e allargando le braccia come se stessi in volo. 

Non riuscivo a vedere l'espressione di Harry, dal momento che gli stavo dando le spalle, ma potevo comunque immaginarla: una faccia della serie "Questa sta fuori di testa.". Sapevo di esserlo; andiamo, una persona normale non avrebbe mai fatto  una cosa del genere. Eppure io ero lì, davanti a Glasgow, con fiocchi di neve infilati nei capelli e sul viso ma non mi importava.

- Io amo Harold Edward Styles più di me stessa! - urlai con tutta la voce che avevo in corpo in direzione della città.

Dopo qualche secondo partì un leggero eco e quelle stesse parole che avevo appena pronunciato mi riempirono le orecchie fino a scomparire nel vuoto. Era quello il senso della libertà?
Vedi che tu non hai quella voce bimbominchiosa che ha imitato Harry? 
Zitto criceto, non rovinare questo momento. Lo avevo fatto davvero, avevo davvero urlato quelle cose... Wow. 
Riconosco di aver provar provato un certo timore prima di girarmi per vedere quale reazione avesse avuto il mio ragazzo, poteva rappresentare tante cose: confusione per la sorpresa, rabbia per averlo sbandierato ai quattro venti, felicità per il gesto romantico o, la peggiore di tutte, indifferenza. Inutile dire che, quando mi girai completamente verso di lui, mi si tolse un macigno dallo stomaco. Era diventato magicamente tutto rosso, con le labbra piegate in un enorme sorriso e gli occhi lucidi come non li avevo mai visti: lo avevo reso felice, gli avevo aperto le porte del mio cuore. Ora sta a lui entrarci.
Iniziai a respirare un po' più profondamente a causa dell'urlo ed ero più che sicura che la nuvoletta bianca proviniente dalla mia bocca rendesse tutto più vero. Harry non accennava a muoversi, sembrava che il freddo gli avesse congelato ogni muscolo fino a farlo diventare un pezzo di ghiaccio. 
Più lui non osava fare altro che fissarmi e più io non facevo altro che domandarmi se avevo fatto la cosa giusta, se non fossi risultata troppo infantile ai suoi occhi o se quel gesto fosse stato sufficiente. Non ero sicura di niente, avevo paura di tutto eppure la bassa temperatura accanto a me non mi stava sfiorando in un centimetro: mi sentivo come se fossi chiusa in una bolla insieme a lui, dove l'unica fonte di calore erano i nostri corpi avvampati dall'imbarazzo. 
Non riuscendo ad aspettare un altro secondo di più senza far niente, mi riavvicinai nuovamente a lui e gli sventolai una mano davanti agli occhi. 
Hai rovinato tutta l'atmosfera romantica, idiota.
Ma se questo non si muove, che vuoi da me?! 
Dopo aver sbattuto un paio di volte entrambe le palpebre, finalmente ritornò "normale": si coprì la bocca con le mani e mi guardò come se fossi la cosa più preziosa del mondo. Era così fottutamente bello... 

- Tu sei pazza... - sussurrò continuando a sorridere per poi scuotere leggermente la testa
- Ho battuto la testa da piccola contro un armadio -  risposi ridendo, trascinandomi dietro anche lui 

Lasciandomi completamente spiazzata, mi strinse a sé fortissimo e per un solo attimo mi sorse una domanda spontanea: sarei sopravvissuta dopo uno stritolamento così? 
Possibile che sprechi il mio potenziale per pensare certe fesserie in un momento così?! No Maria, io esco.
E ciao.
Nonostante il pensiero stupido, mi ricomposi praticamente subito e lo strinsi anch'io mettendomi sulle punte: si può mai rovinare un momento così? Accarezzai i suoi, ormai lunghi, capelli con il naso e inspirai a pieni polmoni quel profumo assolutamente meraviglioso... Se è un sogno non svegliatemi, vi picchio se vi azzardate. Una volta tornati al nostro posto, decidemmo di tornare dentro: non avevo ancora ricevuto le risposte che volevo ma potevo comunque ritenermi abbastanza soddisfatta. Una volta nella stanza, chiuse la finestra per non raffredare l'intera stanza e si girò di nuovo verso di me: chissà a che pensava... Avrei dato qualsiasi cosa pur di entrare nella sua testa anche solo per un secondo, chissà: magari ci avrei trovato un criceto, esattamente come nella mia.
Abbandonando quasi subito quest'ipotesi, scossi la testa con un sorriso e fu lì che successe l'impensabile: Harry mi si parò di nuovo davanti, afferrandomi il viso con una velocità impressionante e baciandomi con una passione tale da farmi ricordare uno dei nostri primi baci, prima che io corressi via in lacrime. Non so bene cosa lo spinse a un tale gesto, forse ne aveva bisogno, forse ne aveva voglia o forse era semplicemente eccitato. Non lo so nemmeno io. Sta di fatto che non mi ritirai affatto: per quanto mi costasse ammetterlo, lo volevo parecchio anch'io. Con un salto allacciai le gambe intorno al suo bacino e mi abbandonai completamente ai suoi movimenti; sapevo cosa sarebbe successo, lo avevo capito dall'inizio ma non ero né spaventata né perplessa. So che sembra ridicolo per una che aveva già perso la verginità un anno prima, ma fino ad allora non mi ero ancora decisa a combattere le mie maledette insicurezze. Non avevo bisogno di qualcuno che le facesse sparire al posto mio, può sembrare paradossale ma avevo semplicemente bisogno di qualcuno che me le parasse davanti così da poterle affrontare da sola. E Harry, forse incosapevolemente, ci era riuscito: mi aveva fatta sentire amata, speciale... ma soprattutto, e forse per la prima volta, bella
Continuammo a baciarci con trasporto fin quando non finimmo entrambi sul letto prima di scoppiare a ridere: eravamo un caso perso. Fu in quell'istante che mi resi conto di stare sopra di lui e divenni rossa in un attimo: anche durante la mia prima volta avevo preferito non avere il controllo, mi metteva troppo in imbarazzo. Vedendomi in quello stato, il mio ragazzo fece leva sulle braccia e riprese a baciarmi per farmi dimenticare di tutto. Piano riuscito Styles, te lo concedo. Con una mossa quasi fulminea riuscì a improgionarmi sotto il suo corpo e mi sentii finalmente protetta, una bambina che si sente al sicuro in una stretta così amorevole.
Mi ero lasciata prendere dalla situazione, dalle emozioni dovute all'eccitazione; sensazione che aumentò quando sentii i suoi polpastrelli freddi sotto il maglione, a contatto con la mia pelle che fino ad allora stava quasi bruciando. Non stavo provando nessun tipo di timore o paura, ero solo desiderosa di lui.  A quanto pare anche lui lo era di me. Gli permisi di accarezzarmi la schiena godendomi a pieno quel mix di emozioni che mi stava travolgendo: non avevo mai amato così tanto una persona, nemmeno Nick. In confronto al mio ex, Harry era completamente diverso: aveva un tocco più delicato, una delicatezza degna di un bimbo, ma mi faceva sognare anche solo con un semplice bacio... Non perdo nemmeno tempo a elencare tutte le altre differenze, mi sembra scontato dire che il mio ragazzo sarebbe risultato 1000 volte meglio in ogni ambito. 
Quando mi sfilò il maglione, lasciandomi in reggiseno, ebbi una paura terribile di cosa stesse pensando: portavo una terza abbondante (fin troppo, secondo me) ma non avevo di certo degli addominali scolpiti, anzi. In un gesto quasi spontaneo mi staccai dalle sue labbra e mi coprii l'intero busto con le braccia, fottuta timidezza... 

- Non ti azzardare, ehy - disse sfiorandomi il mento con un dito per poi guardarmi negli occhi - sei perfetta, non ti devi vergognare di niente. Niente. - 

Riflettei su quelle parole qualche minuto ma poi, cercando di credergli, mi scoprii di nuovo per lasciare che mi guardasse: mi sentivo estremamente piccola e indifesa... 

- Come puoi, anche solo pensare, di non essere perfetta? - sussurrò per poi lasciarmi una serie di baci umidi lungo tutto il collo

Ecco il mio tasto dolente: i baci sul collo. Posso sembrare una pervertita, ma non appena ricevevo dei baci proprio in quella zona andavo completamente in trans, avrei potuto stuprare chiunque me li lasciasse. Harry, ovviamente, non poteva saperlo ma forse era meglio così: sarei risultata patetica. Quando arrivò a una delle bretelline del reggiseno lo fermai per poter togliergli il maglione: non era giusto, io in reggiseno e lui vestito, tks. Trovandomi davanti a quella miriade di tatuaggi quasi mi venne da ridere: non pensavo si fosse tatuato anche un'enorme farfalla proprio sugli addominali. 

- Una farfalla? - gli chiesi ridacchiando
- Cosa c'è di strano? - rispose giocando con l'elastico dei miei leggins
- Niente - dissi assumendo la sua stessa espressione accigliata per poi riprendere a baciarlo

A parte il fatto che quel coso è enorme?
Ah, sei tornato?
E certo, mica mi potevo perdere la vostra prima scopata. Che, scherzi? 
Sorvoliamo. 
Iniziai ad accarezzargli l'intero petto e lui, nel frattempo, si decise a sfilarmi anche i leggins. Ecco, lì le mie guance stavano assumendo tutti i colori dell'arcobaleno. Mi accovacciai non appena mi resi conto della situazione e per un singolo momento sperai che i nostri genitori tornassero, non riuscivo a mostrarmi per quello che ero. Non ci riuscivo proprio. Un altro fattore imbarazzante? Dicembre = Inverno = ... niente ceretta. Avete capito bene, io d'inverno non mi facevo mai la ceretta... 

- Amore... - sussurrò accarezzandomi una guancia
- Mmh? - mugugnai con una faccino triste 
- Non ti devi preoccupare di niente, io non sono come gli altri. Io ti amo, più di qualunque altra cosa e non ti farei mai niente del male. E sappi che l'ultima cosa che farò sarà giudicare il tuo fisico. Non sei una modella, questo è vero, ma cazzo: ai miei occhi sei assolutamente meravigliosa: semplicemente, fottutamente, incredibilmente... meravigliosa. - continuò lasciandomi baci continui in fronte, sulle due guance, sul naso e in fine sulla bocca

Annuii leggermente con un sorriso e, cercando di sconfiggere le mie stesse insicurezze, mi lasciai completamente andare a lui.  Non avevo mai dato importanza a una frase, ad essere sinceri: non importa il giudizio degli altri, puoi dire di avere tutto solo quando la persona che ami ti reputa bellissima. Fino ad allora non ci avevo mai creduto: ero sempre stata ossessionata dal giudizio degli altri, nonostante mi costasse ammetterlo, e avevo sempre pensato che fosse una sorta di battuta il fatto di poter accontentarmi solo del giudizio della persona che avrei amato. In quel momento invece, sotto Harry, solo con la nostra intimità... iniziai a crederci anch'io. Anche la sottoscritta aveva capito cosa significava "sentirsi bene con sé stessa". Dopo circa 10 minuti eravamo già rimasti completamente senza vestiti, solo i nostri corpi a contatto l'uno con l'altro. Fu lì che mi chiese: - Sei sicura? - 
Inutile dire che annuii decisa, più emozionata che mai. Posso sembrare esagerata, patetica o infantile: io vi rispondo che ero semplicemente innamorata. Averlo dentro di me significava dare maggior importanza al nostro rapporto, diventare a tutti gli effetti una persona sola, diventare effettivamente sua. Quando gli passai il preservativo però, cambiò di nuovo posizione e di conseguenza mi ritrovai di nuovo sopra di lui. Lo potevo guardare dall'alto, poter distinguere ogni disegno o scritta nera presente sul suo corpo e potevo andare certa che quello sarebbe rimasto il momento più imbarazzante della mia vita. Diventai ancora più rossa di quanto lo ero già, guardandolo con aria spaesata e non sapendo nemmeno io cosa fare. Avrei dovuto farlo eccitare di più, coprirmi, scappare...? Il mio cervello, e di conseguenza il mio criceto, erano andati in blackout totale. Ero completamente nuda, non nel senso figurato della frase, io ero nuda per davvero: non indossavo vestiti che coprissero il mio fisico, avevo tolto la maschera di grande ragazza infantile e felice per lasciare spazio alla vera me... Per un momento pensai quasi di essere vuota anche dentro, una sorta di corpo in cui se qualcuno avesse bussato si sarebbe sentito l'eco per la mancanza di qualcosa all'interno. Non sapevo spiegare se quella sensazione fosse brutta o bella, sapevo solo che non l'avevo mai provata prima davanti a un'altra persona. 
Mentre le mie guance non si decidevano a scolorirsi e il mio corpo non si decideva a rispondere a qualche comando, Harry se ne stava lì: a guardarmi intensamente dal basso, con gli occhi socchiusi e le labbra piegate in un sorriso innocente. 

- H-Harry che cosa... - balbettai coprendomi istintivamente il seno con le braccia
- Tu dici di odiarti, di essere grassa, di non stare bene né con i vestiti né con altro che non siano felpe o leggins. Dici di odiare il tuo corpo solo per un paio di chili in più, sei convinta di essere insopportabile e di essere giudicata da tutti... - rispose convinto continuando ad analizzarmi attentamente
- Cosa... - 
- Sei convinta di questo e di molto altro... Ma non sai come la penso io: non sai che dal primo momento che ti ho vista, nonostante non sopportassi molto i tuoi modi di fare, ho subito pensato che fossi una delle ragazze più belle che avessi mai visto. Non sai che piano piano, imparando a conoscerti giorno per giorno, ho scoperto dei lati di te che mai avrei trovato in altre persone. L'unica cosa che sai, e che conta, è che mi sono innamorato di te. Sì Manuela, sono innamorato di te. Non reciterò Augustus in The Fauth Is In Our Stars solo perché risulteri troppo banale. - confessò con una risata all'ultima frase che mi strappò una risatina anche a me - Ma non ti ho fatta scoprire in questo modo, mettendoti sopra di me, solo per scopi fisici. L'ho fatto per farti capire che io non mi stancherò mai di guardarti, anche con questi piccoli rotolini o le cosce che si toccano tra loro. Mai. -

Non appena finì di parlare, ebbi davvero la certezza che qualcosa stesse cambiando dentro di me. Harry, in un modo o nell'altro, era stato nel mio cuore dall'inizio... in quel momento capii che il mio cuore ormai appartenesse a lui. Mi venivano i brividi al solo pensiero che mi lasciasse o che tutta quella favola finisse, mi si annebbiava la vista solo all'immaginarmi da sola in una stanza, senza quel Raperonzolo che mi stuzzicasse... Pensieri troppo brutti per un momento come quello, decisamente troppo.
Mi scappò un sorriso spontaneo, una sorta di scudo per non dare a vedere la mia commozione, e da lì in poi la notte fu solo nostra: io ero diventata sua, lui era diventato mio. Allo scoccare della mezzanotte ci eravamo baciati l'ennesima volta per inaugurare il nuovo anno... la verità? Era stata tutta una scusa del cazzo per poterci baciare di nuovo. Restammo così, nudi, accucciati l'uno all'altra e con le gambe tra quelle dell'altro, per quasi tutta la notte; mi ero completamente dimenticata dei chili in più, dei peli sulle gambe ecc... Avevo solo lui in mente, un pensiero bellissimo che non avrei mai sciupato con pensieri superflui derivati da una frivolezza come l'aspetto fisico. 
La mattina seguente fui costretta a tornare in camera mia, cercando in tutti i modi di non svegliare i nostri genitori, ma prima di andare mi concessi altri 5 minuti giusto per ammirarlo: anche di prima mattina, con i capelli davanti alla faccia e la bocca socchiusa, riusciva a trasmettere una delicatezza che avrebbe potuto far invidia a chiunque... Per evitare di lasciarlo senza nemmeno un pensierino, gli lasciai un biglietto sul cuscino (ho fatto la rima, eh eh) che speravo gli avrebbe fatto piacere.

Non cito Hazel di "The Faulth Is In Our Star" solo per non risultare banale, ma una cosa posso dirla anch'io: ti amo... e guai a te se guardi anche solo di striscio un'altra ragazza. Ormai sei mio, ciccio friz :P I love u. 
Peace and Love.
Xx Manuela <3








                                                                                                                  You are mine. 








Spazio Autrice: *prende il dizionario* sono qui, pronta a tradurre ogni singolo insulto che scaglierete contro di me per colpa del mio imperdonabile ritardo. Anyway... Sono viva! Alcuni di voi lo sapevano già, ammettetelo u.u ho postato pochi giorni fa una One Shot fresca fresca su Zayn e oggi sono qui. Non sembra vero neanche a me u.u
Volete sentire la "giustificazione" odierna? Bene: è il primo capitolo, in tutta la mia "carriera", che scrivo con una scena un po' più spinta. Per dirla in altre parole? è il primo capitolo dove racconto, quasi completamente, un atto sessuale! Non ho potuto spingermi nei dettagli: a) perché la storia è gialla; b) perché mi sembrava anche troppo; c) perché ci ho messo secoli a scrivere questo pezzettino e d) perché non so cosa pensare delle mie doti di scrittura in questo campo, assolutamente estraneo a me... Per come sto parlando assomiglio al mio professore di storia ma ok.
Tornando serie: in questo capitolo non succede un beato bip ma, visto che su 350 recensioni nella metà non c'è scritto altro che chiedermi di far trombare sti poveri tizi, ho deciso di accontentarvi u.u Perché ho aggiunto il particolare della ceretta? Sono sicura che voi lettrici sarete d'accordo con me sull'argomento: possibile che non esista UNA SOLA Fan Fiction dove la protagonista si faccia la ceretta? Sono nate tutte senza peli! Non è giusto, la mia storia non è normale quindi ho voluto specificare u.u inoltre io d'inverno la ceretta non la faccio sul serio, quindi. Dopo essermi sputtanata abbastanza, direi che posso andare avanti. 
Domande del giorno, le volete sentire? E io ve le dico lo stesso u.u:
1) cosa ne pensate della mia prima opera "pervy"? (che poi tanto pervy non è ma questi sono solo futili dettagli);
2) quale frase vi ha colpito di più nell'intero capitolo? (ne ho scritte molte filosofiche quindi mi aspetto che le calcoliate u.u);
3) secondo voi come finirà questa vacanza?;
4) pensate dovrei creare una versione cartacea di questa storia? Chissà, magari in futuro il mio criceto mi costringerà a farlo u.u
Volevo ricordarvi inoltre di iscrivermi (o seguirmi, o aggiungermi o altro) sui vari social network che trovate nella mia pagina account, inoltre volevo anche avvertirvi che questa storia è presente anche su Wattpad (con capitoli senza orrori ortografici e scritti MOLTO meglio).
Detto questo direi che il telegiornale può concludersi qui: per oggi è tutto, in diretta dalla mia cameretta in collaborazione con il mio pupazzo dei Puffi. Arriverderci e buona notte!
Peace and Love
Xx Manuela
   
 
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