Giorno 3 - Voce
Rumpelstiltskin parcheggiò la Cadillac
nera a pochi metri dal locale di Granny, dal quale si poteva già
udire un gran brusio di voci allegre, risate e bicchieri tintinnanti.
Spense il motore e si voltò verso sua
moglie, seduta accanto a lui dal lato del passeggero. Lei gli
sorrise, raggiante ed emozionata al pensiero della serata che li
attendeva.
- Dobbiamo proprio farlo, Belle? Siamo
ancora in tempo per ripensarci e tornare a casa. -
- Dài, Rumpel, me l'avevi promesso!
Non sono mai stata al karaoke e Ruby mi ha assicurato che ci sarà da
divertirsi. -
Oh, su questo non c'è dubbio. Pensò
l'uomo. Per lei e tutti gli altri sarà molto divertente
vedere il Signore Oscuro esibirsi come un fenomeno da baraccone sulle
note stonate di qualche stupida canzoncina.
Belle intuì i suoi
pensieri e gli prese dolcemente una mano. - Amore, andrà tutto bene.
Non dobbiamo cantare per forza. Ci siederemo in un angolo, ordineremo
qualcosa da bere e ascolteremo gli altri, poi ce ne andremo. Non
siamo obbligati a fare nulla che non vogliamo. -
Rumpelstiltskin
sospirò: dubitava molto che la signorina Lucas avrebbe concesso a
lui e a Belle di starsene in disparte, sorseggiando un tè in tutta
tranquillità.
- D'accordo,
sweetheart. Andiamo. - disse, sforzandosi di sorridere e di non
imprimere alla propria voce un tono troppo mesto e rassegnato.
La giovane gli
schioccò un sonoro bacio sulle labbra e si affrettò a scendere
dall'auto, pronta per affrontare quella nuova, eccitante esperienza.
Rumpelstiltskin le
offrì il braccio, galante come sempre, e, insieme, si avviarono
verso la tavola calda.
Quando varcarono la
soglia, l'uomo si sentì morire. Pareva proprio che mezza Storybrooke
avesse deciso di riunirsi da Granny quella sera e, fatto ancora più
irritante, ogni singola testa presente nel locale si era voltata
verso la coppia che era appena entrata e ora, decine e decine di
volti li osservavano con morbosa e malcelata curiosità.
Rumpelstiltskin
prese a frugare con lo sguardo l'intero luogo, alla disperata ricerca
di un angolino appartato e lontano dagli occhi indiscreti degli
avventori. Adocchiò un minuscolo tavolino e due sedie vuote che
potevano fare al caso suo, poco distanti dal bancone e, per contro,
parecchio lontani dalla postazione, leggermente rialzata, dove
l'intero gruppo dei nani si stava esibendo in un possente coro di
“Heigh Ho”.
Fece per condurre
Belle verso quel rifugio sicuro, quando Ruby Lucas spuntò dalla
folla e si gettò al collo di sua moglie.
- Belle! Come sono
contenta di vederti! Devo ammetterlo: non credevo che saresti mai
riuscita a convincere tuo marito a venire qui stasera! - disse,
ammiccando in direzione dell'uomo.
- Di certo saprà
che mia moglie è una donna piena di risorse, signorina Lucas. -
ribatté lui, senza riuscire a dissimulare una nota d'orgoglio nella
propria voce.
Belle gli rivolse
un gran sorriso. - Se ti può consolare, Rumpel, è stato tutt'altro
che facile persuaderti a partecipare a questa serata. -
Con grande sollievo
di Rumpelstiltskin, Ruby abbandonò presto quella conversazione per
unirsi al Dr.Whale alla postazione karaoke, dalla quale
l'affascinante medico aveva appena attaccato con Thriller, di
Michael Jackson, così lui e Belle riuscirono finalmente a prendere
possesso dell'unico tavolo libero rimasto nel locale.
- Vedi, Rumpel? Non
è così male, dopotutto. - mormorò la ragazza, accarezzando le dita
del marito, ancora intrecciate alle sue.
L'uomo annuì. -
No, sweetheart. In effetti non lo è. -
Non voleva
deluderla, eppure, il suo sesto senso gli diceva che il peggio doveva
ancora arrivare.
Pochi minuti dopo,
la voce calda e tonante di Granny riuscì a sovrastare gli acuti di
Ruby e Whale per domandare loro cosa desiderassero da bere.
- Due tè freddi al
limone, per favore. - rispose Belle, gioviale.
- Arrivano subito!
- La donna si appuntò le ordinazioni sul taccuino e si allontanò,
lasciandoli soli.
Rumpelstiltskin
osservò la gioia e l'entusiasmo che illuminavano l'angelico volto
della sua amata e, in quel momento, si disse che avrebbe sopportato
qualsiasi cosa pur di vederla così felice e radiosa.
Sei il Signore Oscuro! Cosa sarà
mai affrontare una serata canora?!
Tra una canzone e
l'altra, si erano ormai fatte le 23:00.
Sul piccolo palco,
allestito per l'occasione, si erano succeduti cantanti, più o meno
talentuosi, coppiette che avevano intonato duetti romantici e melensi
e cori di nani che avevano reso onore alla loro fama di minatori
canterini e fischiettanti.
Dopo il loro
ingresso, nessuno aveva più fatto caso alla curiosa coppia formata
dal padrone della città, bastardo e senza cuore, e dalla dolce
bibliotecaria dagli occhi turchini e limpidi come acqua di fonte.
Rumpelstiltskin
stava finalmente per rilassarsi un poco, quando Ruby strappò il
microfono a Leroy, che stava terminando la sua esibizione e parve
molto contrariato.
La lupacchiotta
aveva uno sguardo furbo che non prometteva nulla di buono. - Bene! E
ora, signore e signori, vorrei invitare qui sul palco i piccioncini
più schivi della città. Così timidi da essersi sposati in gran
segreto nella foresta, senza dire niente a nessuno! Coraggio,
sposini! Fatevi avanti, tanto avete capito benissimo a chi mi sto
riferendo! -
Rumpelstiltskin
strinse più forte la mano di Belle nella sua. Ormai, i due avevano
nuovamente addosso gli occhi di tutto il locale.
- Avanti, ragazzi!
Abbiamo preparato una splendida canzone per voi! - li incitò Ruby.
- Rumpel? Andiamo?
-
L'uomo guardò sua
moglie, rossa in viso ma sorridente.
- Suppongo di non
avere altra scelta, dearie. - sospirò.
La coppia si alzò
lentamente dal tavolo, senza smettere di tenersi per mano. La folla,
attonita, si scostò per lasciarli passare, come se fossero stati due
criminali condannati al patibolo.
Rumpelstiltskin li
avrebbe volentieri tramutati tutti in lumache, dal primo all'ultimo,
ma si lasciò condurre da Belle fino al palchetto, dove Ruby li
accolse con un sorriso smagliante.
- Un bell'applauso
al signore e alla signora Gold! -
L'entusiasmo della
ragazza sembrò non riuscire a contagiare il pubblico, dal quale si
levarono sporadici, esitanti e timorosi battiti di mani.
Lei non vi fece
caso e iniziò ad armeggiare con l'attrezzatura, scorrendo i titoli
delle canzoni e soffermandosi, infine, sulla prescelta.
- Ho pensato che
fosse perfetta per voi due. - disse, strizzando l'occhio a entrambi.
Così dicendo,
senza tanti complimenti, rifilò loro due microfoni e scese dal
palco, mentre una dolce melodia riempiva l'ambiente.
Belle e
Rumpelstiltskin riconobbero immediatamente l'incipit della canzone.
Si trattava di un pezzo particolarmente romantico tratto dal film La
Bella e la Bestia, che i due avevano visto insieme innumerevoli
volte.
All'improvviso,
Rumpelstiltskin si sentì molto meno a disagio e i suoi occhi
incontrarono l'oceano profondo di quelli di Belle, che iniziò a
cantare dolcemente:
Tale as old as time,
True as it can be
Barely even friends
Then somebody bends
Unexpectedly
L'uomo chiuse gli
occhi e si beò della voce di usignolo della sua amata che si
diffondeva tutto intorno a lui, dentro di lui.
All'improvviso non
si trovava più nel locale di Granny, o a Storybrooke, o nella
Foresta Incantata, o in qualunque altro luogo fisico. No, era in un
posto ameno, un paradiso dove esisteva solo il melodico canto di
quella serafica creatura che era sua moglie, il suo Vero Amore.
Ad un tratto seppe
che era giunto il suo momento di attaccare e non ebbe alcuna
esitazione:
Just a little change
Small to say the least
Both a little scared
Neither one prepared...
Insieme. Le loro
voci si unirono in un intreccio perfetto e soave:
Beauty and the Beast
Seguitarono a
cantare per i restanti tre minuti che li separavano dalla nota finale
e, quando la musica si dissolse, il silenzio che regnava nel locale
era completo.
Nessuno fiatava,
come se il loro duetto avesse trasformato tutti i presenti in statue
di pietra all'ascolto delle loro voci.
Solo dopo un lungo
minuto, Ruby prese ad applaudire con entusiasmo, seguita a ruota da
Archie, visibilmente commosso, e, via via, anche dal resto della
folla.
- Be', sembra che
non siamo stati così terribili. - commentò Belle, regalando un
sorriso luminoso a suo marito.
- No, dearie, direi
di no. - ammise lui, sorridendo a sua volta.
Questa me la paghi, signorina Lucas!
Da Stria93:
Bentrovati, miei cari, a questo
terzo appuntamento giornaliero con i RumBelle. :)
Se “Alcool” mi ha dato parecchio da pensare, questa shot si è
praticamente scritta da sola.
Oggi
ho veramente poco da dire. Lascio a voi l'ardua sentenza e passo
subito a ringraziare Chrystal_93, Euridice100, padme83,
Rusty93 per aver recensito il
capitolo di ieri; Ariki, Beabizz,
Dearly_Beloved, Emyscarano, janecaulfield, Julie_Julia,
padme83, Rusty 93 per aver
inserito questa raccolta tra le seguite/ricordate/preferite, e
tutti i lettori che sono
passati da qui.
Scusate se non riesco a stare al passo con le recensioni e le
risposte, ma non temete: prima o poi recupererò tutto. :)
L'appuntamento
è, come al solito, per domani, con uno dei prompt che mi ha dato più
soddisfazione sviluppare per questa week: BAMBINI/FIGLI.
Un bacio, meravigliose creature! <3