Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Gufo di ebano    07/10/2014    1 recensioni
"Ho ucciso intere famiglie per te, ho abbandonato tutto quello che avevo per seguirti, è adesso mi lasci così? "
"Ertas...io non ti ho mai amato"
Tre ribelli in un mondo di ingiustizie.
Un tiranno da uccidere.
Un amore da salvare.
Senza regole, senza pudore, senza morale.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questo è il primo capitolo della mia prima storia ( e ne seguiranno molti ma molti altri). Spero vi piaccia!


Freddo... Terra dura. Erano quelle le prime sensazioni gli mandava il corpo steso per terra. Intorno a Dektera non c'era altro che una luce ambrata. Pian piano si delineava un bosco... Cercava di alzarsi, ma le gambe gli cedevano...  C'erano dei segni rossi sulle sue gambe. 'Prova a toccarli' le disse una voce nella sua testa; all'istante un dolore sordo gli percosse il corpo. Era viva.

Shira si alzò dal suo letto; i tre soli che brillavano nel cielo riscaldavano la cella in pietra... Sorrise. L'ultima gara di tiro con i coltelli era finita male... Quell ubriacone di Nag aveva insinuato che avesse barato, ed i due pugnali a forma di serpente erano finiti a pochi centimetri da piedi dell'uomo. 'Non mi sfidare' aveva detto con un mezzo sorriso, e lui aveva cercato di aggredirla. Come al solito.  La cella era umida e le catene arrugginite; Zara era un paesino di campagna, ed era facile fuggire dalle prigioni malandate. Un tintinnio aveva rivelato quello che qualcuno aveva fatto cadere dalle sbarre che davano sulla piazza del mercato: una lima. 'Tanto hai tempo' pensò lei. Se fosse stata abbastanza silenziosa le guardie non l'avrebbero sentita.

Un momento dopo correva insieme a Gherar,il suo Mutaforma... Non lo aveva mai visto nella sua forma normale ma si divertiva tanto a immaginarlo nelle forme più disparate. Leopardo , scoiattolo, pappagallo... Ma non c'era tempo per pensare adesso, dovevano fuggire... 'Andiamo Gher' pensò lei. Il gatto nero che poco prima saltava tra i rami adesso era la lince che accompagnava una strana ragazza dai capelli neri e blu.

Si sedette sull'erba; chissà che effetto avevano fatto... Lei, una ragazza con tanto di tuta di pelle nera, pugnali da lancio e spadone... Gherar adesso, una lince abbastanza grande da essere cavalcata e con due occhi verde smeraldo, ma aveva già cambiato forma per andare in ricognizione. Erano una coppia strana loro due, due estranei che si erano incontrati in una prigione; 'Vediamo come se la cavano le due Bestie' aveva detto la guardia della prigione di Hetra, uno dei carceri più attrezzati per tipi come loro... Le guardie ridevano quando la vedevano, ma Shira aveva fatto spegnere quelle risatine da quando Gherar aveva cominciato ad accompagnarla nel carcere. Era quasi comico vedere come i prigionieri ( principalmenti uomini collerici e puzzolenti) si ritrevano da quel demonio dagli occhi verdi, e sarebbe stato ancora più strano vedere i mezzi sorrisi dei carcerati quando la guardia aveva avvisato della fuga di Shira.E adesso era lì, una ricercata...

Gli alberi si muovevano intorno a lei... Cadeva per terra e si rialzava, ma la terra le sfuggiva da sotto ai piedi. Si svegliò con un suono improvviso; un insieme di note stonate echeggiarono nell'aria, e Dektera fece appena in tempo a evitare le decine di frecce che si lanciavano fameliche verso di lei; in un momento lanciò i suoi pugnali che disegnarono un arco fino alle gole degli arcieri e un altro luccichio fini gli altri... erano tutti stesi per terra , agonizzanti. Era il terzo agguato che evitava; dopo la fuga dal bosco dove si era ritrovata le sue armi avevano trovato modo di essere usate, e anche Sherar aveva avuto la sua parte. 

Shira si alzò di scatto, e corse verso la fonte del rumore che l'aveva fatta alzare; in un istante il pugnale cercò la gola della vittima, e l'altra lama fu altrettanto lesta...Ma in quella ragazza c'era qualcosa che le assomigliava quasi paradossalmente... Gli stessi occhi viola, gli stessi capelli neri e blu...
'Non può essere lei...' pensò lei... E corse ad abbracciare Dektera, la sorella che credeva morta nella fuga da Hetra.

Avevano ucciso le decine di guardie che sorvegliavano le due prigioni di massima sicurezza, due furie che lanciavano pugnali e portavano morte, e ad accompagnarle erano i due Mutaforma, due tigri che combattevano senza esclusione di colpi contro chiunque osasse ostentare una lama. 'Finalmente libere' avevano detto le due combattenti con una risata dopo essere volate via su Gherar e Sherar verso il Rifugio. Era un labirinto di tunnel che si snodava tra le montagne, e l'unico modo per non perdersi era capire il codice che si nascondeva in un incisione sulla porta di roccia. Lo avevano scavate da piccole. 'Ci servirà' avevano detto... ed era proprio vero; il Rifugio non era mai stato scoperto da nessun viandante o guardia.        

I tre soli splendevano sulle montagne che nascondevano da tempo il Rifugio.                              
'Il prossimo obiettivo è Cira' aveva detto Shira indicando un puntino sulla cartina.                        
'Dovremmo liberare i carcerati di ogni singola prigione di Mannas?' aveva sospirato Dektera                
'Lo sai che il nostro esercito deve essere il più grande possibile'                                                          
 Era quello il loro obiettivo; raggruppare un esercito abbastanza grande da spodestare il tiranno che aveva invaso le Quattro terre: Mannas ( al Nord), Rekta ( ad Est) Tanara ( al Sud) e Glader ( ad Ovest). In ogni prigione in cui entravano i carcerati cominciavano a ribellarsi, a strepitare, a fare di tutto per cercare di aiutarle; una volta un condannato a morte aveva sottratto ad un boia la scure e aveva comiciato a reclutare altri prigionieri, ed erano usciti trionfanti verso il Rifugio. Ed era lì adesso che si ritrovava il loro esercito, tra un viavai di carcerati liberati dagli altri combattenti, messaggeri che li aggiornavano su tutto quello che accadeva all'infuori e persone comuni  che si volevano aggregare alla Comunità.                            

Vivere lì dentro era duro; i contadini potevano coltivare solo quello che cresceva con la poca luce che filtrava da un enorme buco situato sulla cima della montagna, i combattenti dormivano nei letti appena sbozzati che si trovavano piani bassi insieme al tesoro comune, e il resto del tempo lo passavano a cacciare selvaggina per la Comunità o conquistare villaggi e prigioni, mentre i messaggeri dovevano andare in anonimato per tutte le Quattro terre per informarli di tutto.

Cira era facile da prendere; le truppe si schierarono nella zona limitrofa ai boschi , e in breve conquistarono il villaggio. Chi avesse voluto aggregarsi a loro doveva essere degno di fiducia, e gli altri venivano lasciati in pace nel villaggio, liberi di condurre la loro vita come sempre. Con Cira le terre di Mannas erano conquistate, e una parte del loro piano si era compiuto.                   
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Gufo di ebano