Clarisse guarda
fuori
dalla finestra.
Ha lo sguardo attento
ma
tranquillo, e anche un po’ nostalgico.
Il paesaggio innevato
della città le dà un senso di serenità e pace.
E’ bello do
po tanto
tempo e tanti sforzi trovare un posto in cui sentirsi a casa.
-Mammaaaa!!-irrompe una voce nei suoi pensieri.
Si gira e sorride
, pronta
ad accogliere a braccia a aperte quel piccolo uragano.
-Che c’e di grave; Adrianne?-
-E’ tornato
papà, è già di sotto, mi ha detto di chiamarti per
scendere!-
-Arrivo subito, tu
intanto vai.-
Persa nella sua fitta
rete di pensieri non si era accorta di nulla.
Dopotutto erano passati
quindici anni dal giorno “di svolta”, e come ogni
“anniversario” lei si era rintanata nella sua mente, nel luogo
dei
suoi ricordi.
Come era cambiata
la sua
vita da quel giorno, ora poteva dirlo più che mai!
Perché la
sua vita
era cambiata davvero, aveva saputo crescere e reagire.
Dopo aver finito
la
scuola aveva cambiato posto, gente e vita. E alla fine era riuscita a trovare
quella pace che cercava da troppo tempo. E adesso ricordava con un sorriso
e un
po’ di malinconia quella ragazzina di quindici anni sempre troppo triste
e cresciuta troppo in fretta. Che aveva sulle spalle un peso esageratamente
grande da portare. Che vedeva la vita in un modo molto diverso da come tutti
gli altri come lei la vedevano.
Fortunatamente quella
ragazza è riuscita a superar tutto e a rendere la sua vita migliore.
Clarisse ricorda
ancora
quel giorno di settembre di dieci anni prima, quando so=
lo e
spaesata metteva piede per la prima volta in posto nuovo e sconosciuto,
con due valigie, qualche soldo e tanto coraggio.
Era seguita la ricerca di
un lavoro e di una casa, i sacrifici, le delusioni ma anche le gioie e le
vittorie. Ma poi Clarisse si era abituata alla nuova vita, la nuova
città e la nuova gente; si era fatta molti amici e la sua vita le
piaceva. E a completare il tutto era arrivato Derek.
Ed era stato subito il
colpo di fulmine. Anche se Clarisse aveva tentennato, aveva riflettuto e aveva
provato ad evitarlo. Perché infondo aveva ancora paura di amare qualcuno
veramente e completamente, dopo tutto ciò
che
aveva passato. Ma lui era diverso e questa volta per davvero. Non c’erano
stati dubbi, notti insonni, paure e illusioni. Era stato amore, passione,
gioia.
Ma in realtà
;
c’era anche stato dolore. La sua partenza, per un intero anno. E
nonostante i buoni propositi di forza e le promesse, il vuoto di una relazione
a distanza c’è e si fa sentire in ogni momento della giornata,
come un peso nel cuore. Eppure avevano superato anche quello; un lungo anno
di
telefonate e di solitudine.
E qualche anno
dopo
che era tornato era nata Adrianne. E quella era
stata
la più grande gioia. Sentire qualcosa crescere dentro di sé,
vederlo nascere e poi crescere davanti ai tuoi occhi è qualcosa di meraviglioso
e non ha eguali.
E inevitabilmente
Clarisse apre il secondo cassetto del comodino e prende quella lettera. Che
nonostante il tempo che passa è ancora lì, Clarisse l’ha
sempre portata con sé, perché è una delle cose più
;
preziose che possiede.
Perché senza
quella lettera quel giorno avrebbe smesso di vivere.
Perché grazie a
lei ha potuto ricominciare a scrivere la sua avventura.
E grazie a lei ha
tutto
ciò oggi, ciò che poi in realtà cercava.
E perché grazie ad
essa ha trovato la forza in ogni momento della sua vita, non soltanto quella
mattina di tanti anni prima. Se sentiva di star per cadere, riprendeva quel
piccolo foglio di carta in mano e ritrovava la sua forza.
Tutt’ora Clarisse
non riesce a capire chi possa averla scritta. Chi possa averla capita
così bene e sia riuscito a far capire a lei se stessa. Ma vorrebbe tanto
incontrarlo per ringraziarlo per tutto….
-Tesoro, ancora con la
lettera? Io ti stavo aspettando di sotto, di solito vieni sempre ad
accogliermi! Potrei anche offendermi..-
-Scusami tanto, ma sai
anche tu che giorno è oggi..- Gli dice
alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a lui.
-Sì, hai ragione.
Potrei mai scordarlo? Tremo ancora al pensiero del tuo racconto.- le dice lui,
con occhi apprensivi ma amorevoli.
-Non preoccuparti,
è acqua passata. Dopo tutto ne abbiamo passate
tante no? E adesso andiamo.. che Adrienne
aspetta di sotto!-
ma mentre fa per andarsene lui la blocca con la
mano..
-Non mi pare che
tu mi
abbia salutato come si deve!- Le dice con un sorriso a fior di labbra. E poi la
trae a sé, forte ma dolce allo stesso tempo.
In un bacio appassionato.
Un bacio voluto e
sperato.
Un bacio ritrovato.
Un bacio bello e
vero.
Sempre come se fosse il
primo, oppure l’ultimo. Dipende da che prospettiva lo si vede.
Dopo un tempo che
sembra
interminabile, le labbra si staccano, con un sorriso.
-Meglio scendere
per
davvero, ora!-
-Clarisse!-
e lei si gira, sempre col sorriso.- Dimmi!-
-Mi aspetterai ogni volta
che me ne andrò? Ti basterà solo questo? Solo noi insieme,
senza nient’altro di più?-
e lei si gira e lo abbraccia, con tutto
l’amore di cui solo una persona che ha sofferto davvero è capa
ce.
-Perché questa
domanda ora? E’ molto più di quanto avrei mai potuto desiderare!-
E lui si illumina
rincuorato dalle sue parole. Perché a volte i dubbi possono impadronirsi
di ognuno di noi..
Ma Clarisse non ha dubbi
sul fatto che finchè vedrà quegli
occhi
che l’hanno fatta innamorare così ridenti e felici, non
potrà fare a meno di sentirsi completa.
E di nuovo un bacio.
Questa volta interrotto però..
-Uffa però
..state sempre a sbaciucchiarvi voi! Quando usciamo mamma?? Ho fame, stasera dovevamo cenare fuori! Muoveteviii-
E’ Adrienne che scalpita, sempre decisa e perentoria, la
giusta fusione tra la mamma e il papà.
-Sì adesso
andiamo
tesoro, mettiti il cappotto!-
-Va bene!- e corre via,
sempre in fermento.
-Meglio andare, che
già scalpita!- Gli dice lei, entusiasta più di quanto voglia
dare
a vedere, a causa della bella atmosfera del suo ritorno.
E lui ride, accompagnato
poi dalla figlia appena rientrata in salone.
Una risata bella
e vera.
Una risata viva e
gioiosa.
Ma soprattutto
contagiosa, che prende anche Clarisse.
Che poi realmente
capisce
che tutto ciò che voleva è riuscita a trovarlo.
Soffrendo e faticando. Ma
che alla fine ne vale la pena, se quello che si riesce poi ad avere è
una cosa così bella.
Perché la
vita non
è di certo una favola, e Clarisse lo sa bene, ma non è detto
che
non abbia un lieto fine!
Questo sequel ce
lo avevo
pronto da un pezzo, ma ho potuto inserirlo solo ora! Spero che
quest’ultimo risvolto sulla vita di Clarisse sia di vostro gradimento=
, e
che non vi stufi oltremodo XD
Ringrazio veramen
te tutti
coloro che mi hanno commentato, spendendo un po’ di tempo per me, i
vostri commenti mi danno la carica, anche perché questa è una
delle mie prima one-shot, e
tendendo ad essere molto auto- critica, non ne ero affatto soddisfatta. In
particolare:
Ethereal Clover: Cousinnn, grazie di aver sostenuto ed elogiato
continuamente il mio piccolo disastro XD E poi i complimenti da teee, grande geniaH,
ti voglio bene!
Bellis: Sono davvero felice che questo mio racconto
abbia fatto così tanto. Non lo avrei mai creduto possibile,e per me scriverlo è stato un piacere! Grazie
per il
complimento *-*
Altovoltaggio: Mi dispiace per gli errori di battitura,
evidentemente per sbadataggine non vi ho fatto caso XD
Pensa
che le parole di Madre Teresa le ho trovate per caso girando, mentre scrive
vo,
e nonostante in questo periodo non sia molto religiosa, mi sono sembrate
perfette. E per il fatto dell’angelo..
all’inizio doveva essere così, ma in realtà non so nean
che
io bene cosa sia.
TH Susy TH: Sisterrr, sai cosa penso in propo
sito
alle mie capacità XD Grazie cmq di aver letto la mia ff
e sono felice che tu l’abbia apprezzata. Ti adorro (L)
Momoko89: Bè.. che dire, non è stato affatto inopportuno né ammorbante il tuo commento, anzi mi ha fatto molto piacere che tu abbia voluto condividere con me ciò che provavi. Questa ff è stata una fusione t ra le mie idee e l’esperienza di una mia cara amica. Sono molto felice che ti sia piaciuta e che ti abbia impressionata così tanto. Grazie mille
FlyGirl 92: Grazie mille, sono contenta che ti sia
piaciuta e che tu condivida fortemente le mie opinioni
^^
Angel Texas Ranger:
Grazie mille!!