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Autore: Cordelia    22/01/2005    8 recensioni
All’improvviso, Regina Mallory diventa la ragazza più desiderata della scuola. Il primo a cedere al suo insospettabile fascino è il famoso Harry Potter, seguito dall’acerrimo nemico Draco Malfoy e da Ron Weasley… ma cosa c’è sotto? Hermione Granger, stretta una insolita alleanza con Cho Chang e Pansy Parkinson cercherà di mettere luce sul mistero.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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°° Ancora poco, un solo capitolo e questa fan fiction vedrà il termine. Ma se questa vi è piaciuta, non disperate perché il seguito è dietro l’angolo:
Bad Candy è il titolo, e la pazzia dovuta ad un sortilegio nuovamente il filo conduttore. Non anticipo altro...°°

CAP6 THREE BOYS IN LOVE – 2°part [The Salvage]-


Angel Hai bisogno di essere salvata?
Kate Bene, questa è senza dubbio la frase più strana che sentirò questa sera.
From Angel [Puntata N.2 “Lonely Hearts”Prima stagione]


AVVISO MUCHO IMPORTANTE! -

A chi soffrisse di diabete sono costretta a vietare la lettura di questo capitolo che celebra l’unione proibita della mia coppia preferita e di un'altra abbastanza UNCONVENTIONAL, a causa dell’elevato contenuto di miele. Grazie per l’attenzione.



- Cho, Regina, ma che diamine sta succedendo?- Domandò Ginny tra l’arrabbiato e il sorpreso. Aveva dovuto interrompere la lettura di un libro stupendo e per di più, proprio nel momento più bello, dove i due protagonisti, in seguito ad incredibili peripezie, intrighi e tradimenti si giuravano amore eterno su una stupenda scogliera marina.
– Sapete quanto c’è voluto per mettere le mani su quel dannato romanzo? DUE MESI. E la lista d’attesa è lunga quasi quanto la lingua di mio fratello, quindi vi lascio immaginare quanto io adesso sia…
- Chiudi il becco!- Le intimò Cho. – E’ proprio per Ron che ci siamo dannate l’anima tutto il santo giorno!
Luna s’interessò subito all’argomento, tormentandosi una ciocca bionda tra le dita magre. – Che è successo?
Cho e Regina si scambiarono un occhiata e la Tassorosso sentì il viso andarle in fiamme. – Diglielo tu, Chang.- La pregò.
La Cercatrice non se lo fece ripetere. Spiegò la situazione con quanta più chiarezza possibile, impiegando poco più di due minuti di frenetico gesticolare e parole all’rinfusa. Ginny e Luna ascoltavano attente, la carnagione già chiara che tendeva sempre di più ad un candore latteo. Quando ebbe concluso, Cho tirò un profondo respiro, mentre le due amiche si scambiavano un occhiata sbigottita più che giustificabile.
- Dio. – Fu tutto quello che riuscì a dire Ginny.
- Che fine hanno fatto adesso Ron e Harry?- Domandò Luna sull’attenti.
- Da quello che la Parkinson è riuscita a cogliere, c’entra Silente, ma non sappiamo…
Regina sbiancò di colpo. Quello che aveva detto la sera prima ad Harry… Il suo palese desiderio di vederlo annegare in una vasca di orche assassine…
– Oh, NO!
Lo sguardo di Cho divenne attento e diffidente. - Che cosa c’è?
- Io… io credo di sapere che cosa voglia fare.
***
- “Era perfetto. Ero me stessa e venivo accettata.” Ci mancava solo che dicesse una frase fatta come “è stato il momento più bello della mia vita” o “ero la sovrana del mondo” e la prendevo a calci per così tanti giorni che…
- ZITTA e CORRI.
- Ma a te non ha fatto venire i nervi? INSOMMA, era PATETICA.
- Sei patetica anche tu quando si parla di Malfoy. – sottolineò Hermione acida.
La faccia di Pansy si contrasse dallo sforzo e dalla preoccupazione. Non aveva modo di strusciarsi addosso al suo tesoro da quasi un giorno e ogni più piccola provocazione era quasi impossibile da essere colta dato che gli ormoni le accecavano la vista.- Che cosa pensi che voglia fare?
- Chi? Malfoy?
- No, chi ti spaccherà la faccia, ovvero io.- Ribatté indignata.
- Non lo so, ma qualsiasi cosa si sia messo in quella zucca vuota la sta facendo nell’Aula di Incantesimi.
- E come mai?
- E’ lunedì.
La spiegazione era breve ma più che esauriente. L’Aula di Incantesimi era l’unica a quell’ora che potesse essere usata da uno studente particolarmente mal intenzionato per portar a termine le proprie malefatte e il fatto che fosse lunedì implicava che Vitious non avrebbe messo piede nel proprio habitat naturale per almeno due orette buone.
Tutto per il momento procedeva bene, nonostante il destino dei suoi due migliori amici fosse appeso a chissà quale filo.
Dovevano muoversi.
- Signorina PARKINSON!- Guaì Gazza sbucando dal suo ufficio come uno scarabeo dal suo nascondiglio nel letame. Mrs. Purr seguì il padrone con innata grazia e lo sguardo altezzoso di una vera signora.
- Ma che vuole?- Fece Hermione temendo che il suo cuore non sarebbe riuscita a reggere un altro colpo del genere.
- Dannazione, è per quella storia della… Granger, vai tu. - Sussurrò impercettibile. – Io mi libero dello scocciatore e ti raggiungo. E MI RACCOMANDO… - Ci tenne a ricordarle. – Anche se non credo che ci sia bisogno di dirtelo… IL BACIO… sulla guancia.
- Risparmia il fiato per inventarti qualcosa con Gazza. – La invitò Hermione sprezzante. – E buona fortuna.
Poi scappò via diretta verso l’aula di Incantesimi.
***
- Sei sicura che Ron sia qui?- Chiese Ginny trafelata. Luna alzò le spalle. – La…la pianta parla chiaro. – Balbettò indicando la Mappa del Malandrino con un cenno della testa. – Che fine pensi che abbia fatto?
- Be’, forse sta mandando un Gufo. – Disse Luna spalancando la porta della Guferia. – Dopotutto è questo quello che si fa qui.
- Dimentichi che è mio fratello. – Sottolineò Ginny con tono malevolo. – Lui non SA scrivere.
- Giusto. – Convenne Luna poco convinta. Lo sguardo turchino svolazzò tra le gabbie enormi che raccoglievano i gufi adibiti al solo utilizzo scolastico, grandi e armoniosi pennuti bianchi come la neve che strepitavano sommessamente.
- Io vado da questa parte.- Disse Ginny indicando l’ala est della voliera. – Tu vai dall’altra.
Luna annuì, anche se avrebbe preferito non dividersi dall’amica. Quella storia, benché non ci avesse capito molto, non le piaceva neanche un po’ e non le sembrava prudente separarsi per andare alla ricerca di un essere che una volta rispondeva al nome di Ron.
Senza fare alcun rumore avanzò in direzione del parapetto, dove il tetto inclinato regalava un fantastico nascondiglio agli occhi dei curiosi. Ci era stata un paio di volte quando il Bagno delle Ragazze era troppo pieno di gente o di pozioni illegali nascoste nei cubicoli inutilizzabili per poterci stare davvero in pace, e tirando le somme, era davvero un bel posto: tranquillo ed estremamente discreto dove poter sostare in pace con i propri pensieri e le proprie paure senza alcun disturbo.
Luna sorrise un poco al pensiero di quello che era riuscita a realizzare nella sua piccola oasi appena qualche giorno prima sul conto di Ron, ma era troppo timida per poterlo dire ad alta voce. Anche se adesso era il burattino di Regina non significava che fosse improvvisamente diventato sordo.
Volse lo sguardo appena oltre la cinta di protezione e quello che scorse la fece impallidire di un candore latteo.
Ron era a pochi centimetri di distanza dall’orlo del tetto, Avrebbe voluto chiamarlo e con lui avvisare anche Ginny, ma era troppo lontana e se si fosse accorto che qualcuno lo stava osservando, per lo spavento forse si sarebbe buttato sotto senza nemmeno volerlo.
Questa volta avrebbe dovuto fare tutto da sola.
Fece un respiro profondo, e con la gambe che le tremavano dalla paura si sporse in avanti, appoggiando il piede instabile sulle tegole rosse che facevano da coperta ad Hogwarts da tempo immemorabile.
”Oddio, adesso cedono.” Pensò terrorizzata mentre, con cautela, si impegnava nel mettere un piede davanti all’altro. Un metro solo e sarebbe stata vicino a Ron quello che bastava per potergli puntare la bacchetta davanti alla faccia.
***
Regina e Cho in un batter d’occhio giunsero davanti all’ufficio del Preside, quando l’orologio sopra una statua marmorea con le fattezze della Fenice segnava mezzogiorno meno dieci.
- E’ ridicolo. – Sbottò la Corvonero. – No… non posso credere che Harry voglia AMMAZZARE Silente!
- Secondo me si. – Ribatté invece l’altra improvvisamente sicura di se. – Sono certa che arriverà da un momento all’altro.
- Ma… ma per Harry è come un padre dopo la morte di Black!- Cercò di spiegare Cho. – Non può fargli questo!
- Basta Chang. Tieni la bacchetta in mano e facciamo finta di non esistere.
Poi, con un botto atono e inconsistente, cadde il silenzio.
L’unico rumore che si udiva era quello incessante dello scorrere dei minuti del grande orologio posto all’entrata camuffata dell’Ufficio e il respiro affannoso delle due ragazze, accucciate l’una di fianco all’altra, l’espressione atterrita che non celava il loro stato d’animo.
Che cosa sarebbe successo se fossero arrivate in ritardo? Se Harry avesse già ammazzato Silente? Voldemort avrebbe attaccato subito Hogwarts? Oppure l’avrebbe risparmiata?
Un rumore di passi le distolse dai loro pensieri inopportuni e autolesionisti. Dall’angolo che congiungeva i due corridoi sbucò uno strano Harry Potter con gli occhiali penzolanti sopra il naso e la divisa scolastica quasi ridotta a brandelli.
- Oddio, Harry, che hai combinato!?- Saltò su Regina con gli occhi che le lacrimavano dall’apprensione. Cho la seguì a ruota, anche lei preoccupata come non mai.
L’espressione del ragazzo nel vederla mutò completamente, da affranta a gaudiosa. – Regina, piccolo fiore di primavera, mio bonbon alla crema pasticcera, che cosa ci fai in questo luogo dimenticato da Dio?
- Cerco di evitare che tu faccia qualche cavolata. – Disse brusca. – Che hai fatto?
- Oh, niente. – Minimizzò con un sorriso a 32 denti. – Ho avuto una piccola discussione con la Signora Grassa su al terzo piano. Non mi voleva far entrare, e così l’ho costretta con la forza.
Non c’era un minuto da perdere. – Harry… - Bisbigliò Regina con il cuore in gola. Cho le fu subito accanto.
Il ragazzo fissò prima l’amata e poi la Cercatrice di Corvonero con lo sguardo perso nel suo lago di beatitudine che era il viso di Regina.
Le due ragazze gli puntarono la bacchetta in mezzo agli occhi e la fecero girare tre volte in senso orario. Poi la deposero e, scambiandosi un ultimo sguardo atterrito, decisero di parlare entrambe.
- Anche se ho fatto tutto questo casino e ti ho fatto del male mi è piaciuto molto che tu fossi così innamorato di me. Mi ha fatta sentire bene e questo è tutto merito tuo. – La voce era spezzata ma determinata. Non credeva che sarebbe riuscita ad ammettere davanti a una sua vittima di averla deliberatamente usata come un bambolotto. Harry era immobile. Regina gli si avvicinò e pose sulla sua guancia rosea un piccolo e leggero bacio. Poi si fece da parte.
Cho avanzò di un passo, sicura e per nulla intimorita. - Non credo che tu mi sia mai piaciuto sul serio. Mi ricordavi molto Cedric e dovrò cercare di farmi una ragione del fatto che tu non sei lui e che lui è morto. Parlavamo molto di te quando eravamo soli e mi manca moltissimo. Ma tu per me sei molto importante e vorrei rimanervi vicina.
E così detto appoggiò le labbra sulla sua fronte in modo materno e si allontanò, scrutando il viso del Ragazzo Sopravvissuto in un misto tra lo speranzoso e il terrorizzato.
Ma gli occhi fissi e vitrei di Harry stavano riprendendo luce e calore, ritornando, lentamente alla normalità.
***
L’Aula di Incantesimi era a pochi metri di distanza. Ancora uno sforzo, uno soltanto e sarebbe riuscita a mettere fine a quella follia.
Si precipitò dentro senza nemmeno darsi il tempo di riflettere sul da farsi e quello che vide non le piacque per niente.
Draco era inginocchiato davanti a uno specchio dai bordi raffinati e lavorati, la bacchetta stesa a mezz’aria nella mano destra e un libro dalla copertina scura nella sinistra. La luce soffusa della stanza e l’acre odore d’incenso lasciavano trapelare un senso di sonnolenza e di vecchiume intenso che andava scemando a mano a mano che il piccolo vortice di energia si espandeva nell’interno del riflesso irreale che lo specchio rimandava indietro.
Un leggero rumore, come di un fruscio insistente o lo scorrere eterno dell’acqua accompagnavano le parole latine sussurrate da Draco nel rituale. Hermione ne colse alcune e si sentì gelare il sangue nelle vene. Stava invocando il Demone dell’Eterna Giovinezza. L’idea sarebbe stata buona se avesse voluto conquistare un anima dell’aldilà dato che dopo quel rito sarebbe rimasto così poco di lui che nemmeno con l’aspirapolvere sarebbero riusciti a mettere insieme abbastanza resti da poter essere compianti.
- Expelliarmus!- Urlò Hermione con quanto fiato aveva in corpo. Si slanciò in avanti rompendo lo specchio con un calcio ben assestato e interrompendo all’istante il vortice magico al suo interno.
Draco fissava la scena senza avere la forza di reagire… o almeno, non di reagire all’istante. Dopo un attimo di sbigottimento dovuto al fumo, si alzò e le tirò uno schiaffo in pieno viso. Hermione lo accolse senza scomporsi e con una mossa quasi tropo abile per lei, riuscì a farlo inciampare nel libro che aveva lasciato cadere a terra e a trascinarlo sul pavimento dove sarebbe stato quasi innocuo.
Scivolò a terra sulla schiena, senza farsi troppo male ma con gli occhi che saettavano ingiurie da ogni capillare. Hermione gli si sedette sullo stomaco, lasciando andare le gambe lungo i fianchi di lui in una posa che molti avrebbero definito equivoca e con un gesto veloce delle mani gli costrinse i polsi a terra, stando però attenta a non perdere la bacchetta di mano.
- DIO, MA SEI IMPAZZITO?!
- Lasciami stare, Granger!- Ululò Draco senza riuscire a muoversi. – Devo finire l’invocazione!
- Stammi a sentire Mago Merlino dei poveri, con quel demone non si scherza. Se sei stato bravo, ti ruba la giovinezza e la trasferisce ad altri, ma se hai pronunciato male una sola parola, prima, ti sottrae tutta la gioventù che ti rimane da vivere, poi ti ammazza ed infine se ne ritorna nella sua dimensione a fare l’uncinetto con il tuo tesoro.
- Ma Regina…
- Regina vi ha stregati! E adesso, se non ti dispiace, devo cercare di rimediare.
Girò tre volte la bacchetta in senso orario e si preparò a parlare. - Io ti stimo moltissimo in fin dei conti. – Farfugliò con le guance in fiamme. – E ti sono grata per il modo in cui mi metti alla prova.
Hermione si abbassò adagio, molto lentamente … Come mai Draco non si muoveva più? Dannazione, in questo modo la metteva in una gran brutta condizione… e se fosse entrato qualcuno? Che cosa avrebbe pensato nel vederla a cavalcioni di Malfoy e a tre centimetri di distanza dalla sua bocca? Ma dopotutto anche se si fosse mosso non sarebbe cambiato molto, giusto?
“No, invece sarebbe cambiato, sarebbe cambiato tutto!” le urlava la parte razionale a cinica di se. Perché se lui si fosse mosso, si fosse per lo meno opposto, forse lei non avrebbe avuto quel dannato istinto di baciarlo… e di baciarlo sul serio.
- Scusa… ma devo. – Tentò di giustificarsi, più con se stessa che con il Serpeverde. Ma mentre chiudeva gli occhi e cercava di tranquillizzarsi, accadde qualcosa che del tutto inaspettatamente cambiò le carte in tavola a sfavore di entrambi…
Draco aveva capito quello che voleva fare, e benché le sue braccia fossero immensamente più forti di quelle del bel prefetto non trovava ne la forza, ne la volontà di respingerla. Non era più la timida Hermione con i dentoni da latte e i capelli arruffati, la ragazza che odiava e che allo stesso tempo non trovava il coraggio di allontanare… era una giovane donna, bellissima e intelligente, forse la più degna ad aspirare una possibilità per poter…
No, ma che stava farneticando?!
Nonostante la ragione gli riempisse il cervello di molti dubbi e perplessità, il cuore non aveva nessuna titubanza. In un lungo e perfetto istante, la distanza tra le loro bocche si assottigliò sempre di più… fino a che non ci fu più spazio alcuno. Le labbra di schiusero e i due rivali si cimentarono nella pratica dell’azione che mai avrebbero immaginato di dover attuare in quel modo così dolce e tenero: con quel bacio, non solo Hermione aveva liberato Draco dalla magia di cui era schiavo, ma anche da ogni suo pregiudizio e passato insegnamento. Il mondo aveva un'altra prospettiva.
Il sangue misto che una volta avrebbe meritato il più sincero disprezzo di Draco, adesso non importava più, ribolliva come il suo di una sensazione di proibito appagamento e trasgressiva felicità. Non importava più il fatto che uno era un Serpeverde e l’altra una Grifondoro: al cospetto di se stessi erano semplicemente un ragazzo e una ragazza che avevano scoperto quanto la linea tra amore e odio fosse sottile e fragile.
Nulla sarebbe più stato come prima.
***
- Ron. – Disse a bassa voce Luna sperando di richiamare l’attenzione senza farlo cadere dal tetto.
Il rosso si girò, gli occhi come pigiati all’interno della cavità oculare e colmi di lacrime. – Che vuoi?
Luna si ritrasse di qualche centimetro, incerta sul da farsi.
Doveva stare attenta a come parlava, l’umore era un fattore determinante nella buona riuscita dell’operazione che sperava sarebbe riuscita a liberare l’amico dall’incantesimo.
- Come mai sei qui?- Chiese con una vocina flebile e leggermente stridula. – Non mi sembra che tu stia molto bene.
Ron tirò sul col naso, nascondendosi la faccia nella manica nera della divisa.
- Non capisci. – Sussurrò, la parola rotta dal pianto. – Io sono un illuso. Un perdente. Il piccolo, stupido, Ronald, il classico migliore amico buono solo a dispensare consigli e prestare la propria spalla per poter essere inzuppata di lacrime. Sono stufo di questo ruolo, sono stanco di essere sempre ingannato dagli atteggiamenti degli altri: prima Hermione, poi Regina… Dio, REGINA! Anche lei, alla quale ero pronto a giurare amore eterno! E invece no. Nemmeno a lei piacevo. Anche per lei non ero nient’altro che un amico.
- Ron, non dire così.
- E invece lo dico, Luna. E’ la pura e semplice verità: pensaci, pensaci solo un attimo, per la miseria! Nessuno, nemmeno a casa mi ha mai davvero considerato qualcuno. Il mio è l’ultimo nome da ricordarsi dell’albero genealogico, e non perché sono il più piccolo, ma perché sono il MASCHIO più giovane. Ginny è speciale solo perché è una ragazza e perché una volta è stata posseduta da Voldemort. E invece io? Ho trovato la Camera dei Segreti, ho combattuto al fianco dell’Ordine della Fenice, sono diventato prefetto, ho vinto la migliore partita con gli scacchi magici mai giocata ad Hogwarts, e cosa sono rimasto? L’amico di Harry Potter. Solo e unicamente un appendice del suo enorme successo, non c’è UN SOLO campo nel quale io vada meglio di lui o mi distingua. Hermione è la mente, Harry l’eroe e io quello che copre i buchi nella foto ricordo. Sono stufo di tutto questo. SONO STANCO FINO ALLA NAUSEA. Voglio farla finita Luna: in questo modo Regina saprà che c’era qualcuno in questa scuola che l’amava al punto tale da togliersi la vita per lei. Forse in questo riuscirò a superare Harry, che ne pensi? Lui voleva uccidere Silente.
Luna non sapeva che dire. Tremava e pregava che non facesse nulla di stupido e che quelle parole piene d’amarezza fossero partorite dalla parte incantata di Ron. Ma poi, in quel momento le venne un idea. – Ron… non cadere. Harry… lui non ti supererà, stanne certo. Solo che… che se ti sfracelli a terra non avrai nemmeno una foto sulla Gazzetta del Profeta e penso che non sia quello che tu voglia. Ma se permetti che sia io a…
Non terminò la frase. Gli occhi di Ron si accesero di insperata gratitudine, la stessa che lo spinse ad avvicinarsi alla ragazza per aiutarlo a compiere quel folle gesto che così tanto credeva di desiderare.
- Si. Si, grazie. Aiuta questo povero idiota a realizzare il suo sogno.
Alzò la bacchetta all’altezza del viso di Ron che assisteva paralizzato, e la girò tre volte in senso orario. - Non è vero che sei un idiota. – Affermò sicura. - Tu mi piaci molto.
Si alzò rapida sulle punte dei piedi e gli regalò un piccolo e timidissimo bacio a fior di labbra.
L’incantesimo si dissolse come una pozza d’acqua in piena estate.
Ron barcollò per qualche istante, annaspando nell’aria rarefatta di settembre nel tentativo di riprendere l’equilibrio. - Luna… io…
- Va tutto bene. – Lo tranquillizzò lei con un sorriso. – Adesso però scendiamo di qui e andiamo in Infermeria: sei molto pallido.
Continua…

Si, lo so, lo so… se è un po’ terrificante cercate si scusarmi, ma la mia vena artistica sembra non volerne sapere di funzionare....
L’ultimo capitolo necessita solo di essere controllato, e poi, con ogni probabilità martedì posterò tutto.
Passiamo ai ringraziamenti…
Viola del pensiero: Grazie mille dei complimenti! Anche a me piace molto Pansy, e ho adorato le battute che le ho fatto fare... penso che rispecchino benissimo il suo personaggio!
Sabry: Ecco qui... i contro incantesimi sono un po' banali forse, ma molto, molto significativi!Al prossimo capitolo![PS: Personalmente adoro la battutta che ho messo all'inizio dello scorso capitolo.. una delle più belle mai dette, a parer mio!]
GinnyMolly88: però.... grazie! Colgo l'occasione per farti ancora i complimenti per la tua Fic!Aspetto il proximo capitolo!Ah, e se ti interessa, aggregati pure al progetto su Mean Girls! Ho buttato giù una paginetta e mi piace moltissimo!Be', ci bekkiamo su MSN!
Minù: Grazie mille... so che l'idea non è l'idea dell'anno, ma sono contenta che ti sia piaciuta!
Patty: Pansy così è fortissima... be', cmq per il sito mi sto attivando!Ti farò sapere!
Savannah: Ti giuro, quando ho letto il tuo commento c'è mancato poco che dessi fuori di matto!Sono davvero lusingata che ti piaccia, perchè detti da te questi complimenti sono a dir poco... be', non me li aspettavo e mi hai fatto davvero una bella sorpresa! Davvero, grazie!
ReginaGeorge: Be', grazie mille!Per Mean Girls appena ci bekkiamo su MSN ti faccio vedere quello che ho preparato!A presto tesora!
mira'82: Ricevere la tua mail mi ha fatto molto piacere!E grazie mille per i complimenti!
supergaia: Qui penso di essere un po' uscita dallo schema comico, ma credo fosse indispensabile!Appena posso ti aggiungo ai contatti!E non ti preoccupare, coppia Draco/Herm è assicurata nella prossima fic... anche perchè è il seguito di questa... un po' diversa... ma spero di non deluderti!
Alyssa: Soddisfatta la tua curiosità? Spero di si, anche perchè non saprei che fare in caso contrario! Grazie mille dei commenti!

Al prossimo e ultimo capitolo.... The Happy Ending

  
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