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Autore: EraUnaBambina_    08/10/2014    1 recensioni
'Ed eravamo sulla sdraio, mi sentivo malissimo in quel momento, ma ero tra le sue braccia, ed era quello l'importante. Gli dico:"Mi gira troppo la testa, mi sento male" e lui:"Qui l'unica che mi fa girare la testa sei tu." E dopo questa frase, mi ha letteralmente fatta uscire pazza. Come prima ubriacata, devo dire che non è andata male.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Scolastico
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Nuova follia, iniziare una storia con un lungo flashback. Ma forse non è una storia così, a caso, no; è la mia storia. Spero davvero vi piaccia, aspetto tante critiche, mi servono molto. Un bacio a tutti:*
* TRE MESI PRIMA *

La scuola era già finita da un mesetto, e in questa nuova estate 2014 mi aspettavo qualcosa di migliore. Quella precedente non era andata benissimo, anzi, devo dire che a pensare alle vacanze passate mi taglio la faccia. Mi reputo una stupida adesso, figuriamoci l’anno scorso, appena uscita dalla terza media, con tanta inesperienza, una risata sguaiata, costumi orrendi, brutto portamento, voglia di iniziativa pari a 0 e chi più ne ha più ne metta. Ma l’estate 2014 no, l’estate 2014 sarebbe stata diversa, anzi, doveva esserlo. Avevo ormai smesso di andare dietro a quel coglione che, dopo un anno e tre mesi, mi aveva solo fatta stare male. Non eravamo fidanzati, né scopamici, né nulla: ero una delle troiette di turno, forse quella che gli concedeva meno. Ero rimasta vergine, e lo sono tutt’ora, nonostante le sue continue insistenze. Non eravamo niente, io e lui, ma nonostante tutto ci ho sempre sperato in un ‘noi’ (santo cielo, un anno e tre mesi di pianti e sofferenze non è poco!), anche se alla fine io stessa mi dicevo di smetterla. Eravamo semplicemente due amici, compagni di classe, che, quando ne avevano voglia si baciavano (anzi, quando lui ne aveva voglia, perché io l’avrei baciato continuamente). Era tornato di nuovo dalla sua ex, per l’ennesima volta, e mi sono rotta le palle. Ho detto ‘Basta’, e mi sono stupita di me stessa, perché non avrei mai creduto di riuscirci. Tornata dalla vacanza durante la quale ho ricevuto la scioccante notizia, ho deciso di prendere tutto più tranquillamente, senza affezionarsi più.
Frequentavo un lido bellissimo, e mi sono data al beach volley senza sosta, riscoprendo un vecchio talento. Facevo, e faccio tutt’ora, pallavolo da una vita, ma mettermi in gioco davanti ad amici anche più bravi di me senza vergogna o paura è stato un traguardo personale. Non mi interessava proprio nulla degli altri, io vivevo di un paio di cose: pallone, rete, altri 3 amici, e un campo segnato, nient’altro. E con questa scusa, ho conosciuto un sacco di persone, tra cui lui.
Non è stata una cotta lunga o estenuante quella per lui, ma mi ha segnato l’estate. Veniva nella mia stessa scuola, e durante l’anno scolastico mi aveva chiesto l’amicizia su Facebook; l’avevo accettata, senza farmi troppi problemi: era abbastanza conosciuto. E niente, per un po’ di giorni consecutivi vedo questo biondino dagli occhi azzurro cielo, e sapevo che mi avrebbe guastato un po’ la vita.
E infatti non mi sbagliavo.
Inizialmente non ci salutavamo nemmeno, ma un paio di volte abbiamo giocato insieme o contro e da li abbiamo fatto amicizia. Era simpatico, e soprattutto all’inizio si era preso molto di confidenza. Più volte capitava che mi abbracciava, o mi faceva sedere sulle sue gambe, o mi chiedeva baci sulle guance: insomma, per conoscerlo da giusto qualche giorno era dolce. Mi aveva persino chiesto il mio numero perché dovevo inviargli alcune foto che gli avevo scattato di nascosto. E dopo quella chiacchierata su What’sApp, mi sono resa conto che forse mi piaceva. Appena mi è arrivato quel ‘Vabè io mi cucco, notte <3’ mi sono rattristata, e ho iniziato a leggere e rileggere ciò che ci eravamo scritti. E già iniziavo a sentirmi fottuta.
E poi arrivò il giorno fatidico: serata di inaugurazione del locale più bello della zona. A sentire il suo nome pensi “il top del top”, perché è davvero il posto più bello nel quale io sia mai andata a ballare. La prima serata, a mio parere, è l’evento al quale non si deve mai mancare, ed è per questo che non me le perdo mai. Quel giorno siamo andati lo stesso al lido, me lo ricordo ancora.
La festa iniziava alle 21,30 e noi siamo tornati a casa tardissimo, tipo le 19,30, ma non mi sono posta problemi: più tempo passavo con lui, più ero felice.
Me lo sentivo, sarebbe stata una bellissima serata. Non sapevo ancora se l’avrei passata con le mie amiche a ballare o tra le braccia di qualcuno, e in realtà non sapevo nemmeno chi sarebbe potuto essere questo ‘qualcuno’. Avevo solo una parola in mente, le parole di mia madre: “Divertiti.”
 
_ Angolo Autrice:)
Eccomi qui, il ritorno di un disastro ahah D: A parte gli scherzi, volevo scrivere qualcosa di orginale, non la solita storia; così ho pensato:”Cosa c’è di più bello ed originale della propria storia?” Penso che ognuno di noi ne abbia passate di tutti i colori, o almeno, io (purtroppo) si, e ho deciso di condividere con voi i miei ultimi periodi, visto che sono le uniche cose che riesco a scrivere decentemente.
 
  
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