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Autore: vas_happenin09    08/10/2014    1 recensioni
Che succederebbe se un ragazzo con un passato difficile, sempre ricoperto di lividi incontrasse un ragazzo ricco, con una famiglia affettuosa e una vita invidiabile? uno dei due è inavvicinabile, l'altro ciò che vuole ottiene, riuscirà ad ottenere la fiducia del ragazzo?
potete trovare questa FF anche su Wattpad in quanto scritta da me.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 9


I still feel your touch in my dreams. 

Forgive me my weakness, but I don't know why. 

Without you it's hard to survive. (1)

Anche quella mattina appena si svegliò afferrò il telefono e compose il numero del ragazzo che ormai sapeva a memoria, ma puntualmente non rispondeva mai. Dal giorno in cui Liam gli fece aprire gli occhi e lo fece alzare dal suo letto per dirigersi di nuovo all'appartamento di Zayn (anche se alla fine non ebbe il coraggio di andarci), era passata quasi una settimana. Non sopportava più quella situazione e doveva fare qualcosa, era completamente perso di Zayn e non aveva intenzione di farselo scappare.

I can't let you go

Want you in my life.(1*)

Decise che sarebbe andato al negozio dove lavorava per chiarire tutto, anche se probabilmente se la sarebbe fatta sotto e sarebbe tornato a casa. La sua paura era quella di essere rifiutato, di essere respinto dal ragazzo che già credeva di amare! Non lo conosceva molto ma era intenzionato a conoscerlo fino in fondo. Era già ora di pranzo e Louis uscì dall'Università per dirigersi nel negozio con un discorso già ben studiato in mente, aveva passato tutte le due ore di finanza a pensarci e si riteneva piuttosto soddisfatto del risultato, anche se sapeva benissimo che si sarebbe dimenticato tutto e avrebbe fatto la figura dell'idiota; per lui non era molto semplice dire ad un ragazzo che gli piaceva, soprattutto se una settimana prima lo aveva sbattuto fuori di casa. Con una grande forza di volontà uscì dall'auto e si avviò all'entrata del negozio, ma la porta era chiusa e su di essa c'era un cartello con scritto 'chiusi per pausa pranzo'. Guardò il cartello degli orari e notò che non avrebbero aperto prima delle tre del pomeriggio ed erano solo le due. Decise di aspettare lì, sperava che il ragazzo uscisse per fumare una sigaretta o prendere un po' d'aria cosí si sedette sul marciapiede e osservò le persone passare dall'altro lato della strada, mentre ripensò al suo discorso. Era pronto a tutto. 

Il negozio aprì alle tre e un quarto e il castano rimase deluso quando notò che il ragazzo che apriva la porta non era Zayn, ma un ragazzo ricciolino che lo fece entrare accennando un sorriso. Non sapeva che fare, si aspettava che aprisse il moro e sarebbe stato tutto più semplice, stava pensando di andarsene a gambe levate quando sentì il ragazzo parlare.

-come posso aiutarla?- Harry incrociò le mani dietro la schiena mentre guardava curioso il ragazzo davanti a sé, gli ordini di Zayn erano quelli di mandarlo via ma voleva sapere cosa lo aveva spinto ad aspettare per più di un'ora seduto sul marciapiede.

-io.. uhm, stavo cercando Zayn- accennò un lieve sorriso Louis mentre si guardava intorno, perché tutte a lui? Harry lo osservò e si chiese perché Zayn lo stesse evitando, era così bello.

-in questo momento non è qui, mi dispiace- accennò un sorriso dispiaciuto mentre Louis abbassò lo sguardo sospirando, passandosi poi una mano sul viso per pensare sul da farsi.

-sai dove posso trovarlo?- chiese ingenuamente, anche se sapeva che la risposta sarebbe stata un no, proprio come accadde. Ringraziò il ragazzo ed uscì velocemente dal negozio, salendo sulla sua costosa auto per dirigersi a casa sua. Era una situazione patetica. 

Quando Louis uscì dal negozio e partì con la sua auto, Harry fece un cenno a Zayn di uscire da dietro il bacone dove si era nascosto quando vide il ragazzo seduto sul marciapiede. Tirò un sospiro di sollievo mentre il ricciolo lo guardava male; avevano molta più confidenza da quando il castano era entrato in casa del moro e quest'ultimo aveva deciso di raccontargli cos'era successo con Louis, quando Harry non smetteva di fare domande sul suo pessimo umore. 

-non capisco perché lo eviti, ci tiene a te Zayn e anche se suo padre ha fatto quello che ha fatto non puoi penalizzarlo per un errore non suo- disse saggiamente Harry, per un momento pensò di aver convinto il moro.

-suo padre non vuole vedermi Haz, è già difficile andare contro a tutti gli omofobi che ci circondano, non ho voglia di andare contro anche a suo padre- scosse la testa sospirando mentre riponeva in alcuni scaffali gli indumenti lasciati in giro dai clienti prima della pausa pranzo. 

-fottitene di suo padre Zayn, come fa esattamente lui!- prese il ragazzo per un braccio fermandolo dal suo lavoro, costringendogli di guardarlo negli occhi e accennò un sorriso dolce, facendo poi un cenno con il capo. -vai a chiamarlo, ti copro per qualche minuto- il moro restò a guardarlo indeciso, dopo qualche istante annuì passandogli alcuni indumenti che aveva tra le mani e gli stampò un bacio sulla guancia facendolo ridacchiare.

-grazie Harry- mormorò andando poi a passo deciso nello spogliatoio afferrando il proprio telefono, trovando una chiamata persa da parte di Louis. Lo richiamò subito mentre si sedeva sulla panchina attaccata la muro, mordendosi il labbro leggermente nervoso; rispose dopo il secondo squillo.

-Zayn..- mormorò sorpreso, non si aspettava di certo una sua chiamata dopo tutte quelle che aveva ignorato.

-Louis.. mi dispiace per il mio comportamento in questi giorni- sospirò abbassando lo sguardo mentre aspettava una sua risposta, che non tardò ad arrivare.

-n-non.. preoccuparti Zayn, dove sei?- il moro spalancò leggermente gli occhi, che poteva rispondere? di certo non che era a lavoro da quella mattina e che si era nascosto dietro il bancone quando era entrato nel negozio.

-io.. sono appena arrivato a lavoro e devo scappare, Harry mi cerca! ci sentiamo stasera Lou- accennò un sorriso pensando alla sera stessa, non vedeva l'ora di risentirlo di nuovo.

sembri una ragazzina alla sua prima cotta, datti un contegno per la miseria! pensò. 

-va bene, buon lavoro- Zayn avrebbe giurato di sentirlo sorridere. Si salutarono e quando il moro tornò nel negozio non riusciva a smettere di sorridere! Andò dietro la cassa prendendo il vestito che una donna sulla cinquantina aveva scelto e lo osservò, spostando poi lo sguardo sulla donna.

-ottima scelta signora, questo colore le risalta gli occhi- sorride con dolcezza alla signora davanti a sé mentre la vedeva arrossire lievemente. Le porse il suo vestito in una busta mentre aspettava che lo pagasse; quando pagò la signora si avvicinò al ragazzo mettendogli in tasca una banconota dicendo -sei molto gentile tesoro- gli fece l'occhiolino e poi se ne andò. Zayn non sapeva se fosse una buona cosa, non gli era mai successo ma quando prese la banconota e notò che erano cento dollari spalancò gli occhi: bastava così poco per ottenere cento dollari in più? Di sicuro avrebbe riprovato. Riportò i soldi nella propria tasca facendo finta di niente. Per i ricconi che andavano a fare spese in quel negozio cento dollari equivalevano a due dollari per le persone comuni. 

A fine giornata Zayn invitò Harry a casa sua a mangiare una pizza, avrebbe offerto lui e ovviamente il ricciolo non rifiutò. Quel pomeriggio riuscì a fare ben 250 dollari facendo complimenti su complimenti a donne che compravano qualsiasi cosa, talvolta consigliando anche un paio di scarpe da abbinare a qualche vestito. Durante la settimana di assenza di Louis, il moro capì quanto ci tenesse a quel ragazzo, sperava di vederlo davanti la porta di casa sua quando tornava dal lavoro e che non si limitasse soltanto a delle chiamate la mattina, il pomeriggio e la sera. I primi giorni non rispose perché non voleva più incasinarlo con il padre, era meglio se non si sarebbero più visti ma gli mancava troppo. Il suo umore era stato a terra per tutta la settimana fino a quel momento e la parte migliore era che il giorno dopo sarebbe stato sabato e finalmente si sarebbe riposato dopo tutte quelle notti passato sveglio a pensarlo.  

Mentre camminava spensierato con Harry al suo fianco, ridacchiando e scherzando con lui come se si conoscessero da anni, spuntarono tre ragazzi dal solito vicolo che aveva ospitato il suo corpo ricoperto di sangue parecchie volte. Sbuffò alla vista Steav mentre ridacchiava con le altre due sanguisughe, aveva in volto un ghigno poco amichevole. I due ragazzi dovettero fermarsi davanti gli atri tre dal momento che bloccavano la strada.

-non rompere il cazzo, Jankis- sbuffò visibilmente scocciato. Sapeva che la sua prima regola con gli altri due era: non picchiarlo in pubblico e quando è con altre persone. Steav sapeva benissimo che se Zayn lo avesse trovato da solo lo avrebbe probabilmente ucciso prendendolo a pugni, sapevano entrambi che il moro era più forte nonostante fosse più piccolo rispetto a lui; motivo per il quale andava sempre in giro in branco. Steav Jankis aveva 23 anni ed era alto, poco più di Harry e guardava entrambi con un ghigno stampato in faccia. Ignorò il commento di Zayn e si passò una mano fra i suoi capelli biondi, mugolando piano mentre osservava i due ragazzi.

-Malik- fece un piccolo cenno con il capo che sarebbe dovuto sembrare un piccolo saluto, continuando poco dopo mentre spostava lo sguardo sul ricciolo. -è il tuo nuovo fidanzatino?- ammiccò scoppiando poi a ridere insieme ai suoi amici, Zayn gli sarebbe saltato al collo e avrebbe iniziato a riempirlo di pugni se solo non ci fossero stati gli altri due.

-sei geloso per caso?- alzò le sopracciglia ghignando mentre prendeva per un braccio Harry, il quale scoppiò a ridere molto divertito dal suo commento, trascinandolo poi con lui mentre superava i tre ragazzi.

-sei solo un frocio- rispose il biondo mentre lo guardava visibilmente irritato, Zayn in tutta risposta scosse la testa ridendo ancora più forte, girandosi poi verso di lui alzando le spalle.

-almeno io ho il coraggio di ammetterlo, al contrario di te Steav- piegò appena la testa di lato guardandolo, continuando prima che potesse rispondere. -e non dire di non esserlo perché si vede benissimo e inoltre, dai a me del frocio quando non ti ho mai visto con una ragazza- lo guardò aspettando una sua risposta, che come immaginava non arrivò. Sapeva benissimo che l'avrebbe pagata quando si sarebbero incontrati di nuovo, quando Zayn sarebbe stato da solo. Harry accennò una risata mentre insieme al moro tornavano a casa in assoluto silenzio, era un silenzio pesante. 

-chi erano quei tizi?- chiese Harry per spezzare quell'insopportabile silenzio, si accorse che Zayn stava fumando solo quando girò lo sguardo verso di lui. Il moro in tutta risposta alzò le spalle continuando a guardare davanti a sé, non era il momento di parlarne, ma Harry continuò ad aspettare una risposta che non arrivò.

-Zayn, dimmi chi cazzo sono!- quasi strillò fermandosi in mezzo al marciapiede, lo guardò fisso negli occhi e il ragazzo sbuffò, consapevole del fatto che prima o poi glielo avrebbe detto.

-è una storia lunga Harry, un giorno poi te la raccondeterò- tagliò corto Zayn, riprendendo subito dopo a camminare verso casa, ma il ragazzo non si diede per vinto e lo seguì.

-dimmi l'essenziale per capire che in guai ti sei messo- chiese il più piccolo mentre saliva quei tre scalini davanti il piccolo condominio dove Zayn abitava, quest'ultimo si passò una mano fra i capelli mentre con l'altra prendeva le chiavi di casa, aprendo il portone.

-la madre di Steav è la madre di Ashley- disse breve e conciso entrando dentro il condominio. Salì velocemente le scale per arrivare al primo piano ed entrò in casa con un Harry visibilmente sorpreso e confuso alle spalle. Trovò Ashley sdraiata sul divano che dormiva e la loro vicina, la quale le faceva da baby-sitter una volta ogni tanto, che guardava un programma alla televisione. La donna non accettava mai soldi da Zayn, diceva che le faceva piacere stare un po' con Ashley e che non doveva preoccuparsi, quindi salutò i due ragazzi sottovoce e tornò nel suo appartamento. 

-quindi non siete fratelli?- se ne spuntò fuori Harry guardando Zayn prendere in braccio la bambina e portarla nella sua stanza, lasciandola dormire. Chiuse la porta della stanzetta e andò sul divano, sprofondandoci dentro con un pensante sospiro.

-è complicato la questione, Haz- si passò la mano fra i capelli neri e sospirò, chiudendo gli occhi. Il ragazzo capì che probabilmente non sapeva se parlarne con lui o meno, così tentò di convincerlo.

-Zayn, io non ho molti amici qui e tu per me sei già importante, ti considero già mio amico e mi fido di te, tu dovresti fidarti di me- sospirò appena guardando il più grande mentre prendeva un respiro profondo -forse è perché passiamo tanto tempo insieme durante la giornata ma secondo me c'è già un rapporto di fiducia fra noi se mi hai raccontato di Louis e mi hai portato a casa tua- 

-ti ricordo che la prima volta che sei entrato qui dentro non ti aveva invitato nessuno!- aprì gli occhi puntandoli su quelli verdi del più piccolo, accennando una risata. Il riccio alzò le spalle ridacchiando e si sfilò le scarpe, incrociando le gambe sul divano mentre Zayn afferrò il telefono cercando nella rubrica il numero di una pizzeria.

-fammi ordinare due pizze e proverò a raccontarti qualcosa- sbuffò appena il moro portandosi il telefono all'orecchio, Harry sorrise soddisfatto. Mentre Zayn ordinava le pizze, il ricciolo aspettava ansioso e un po' preoccupato: quei tre ragazzi erano il doppio del moro, iniziò a pensare che probabilmente era in qualche giro di droga, o che il cliente era lui e non poteva piú pagarla.

me ne sarei accorto se lavoro si faceva qualche doseno?  pensò.

Si risvegliò dai suoi pensieri quando il moro buttò il telefono sul divano, di fianco a lui e diede voce ai suoi pensieri prima che il cervello lo fermasse.

-spacci droga?- Zayn alzò le sopracciglia girandosi a guardarlo.

-non spaccio droga Harry- accennò una lieve risata, scuotendo la testa. Non sapeva il perché di quella domanda e non gli interessa, era troppo occupato a pensare a un modo per raccontare tutto al ragazzo. 

-non.. non so da dove iniziare- mormorò il moro abbassando lo sguardo, non aveva mai raccontato della sua situazione a nessuno e si trovava in difficoltà, preferiva non parlarne. 

-puoi iniziare dicendomi dove sono i tuoi genitori- allungò una mano afferrando quella del moro, Zayn intrecciò le loro dita sospirando, stava combattendo una guerra contro sè stesso per riuscire ad aprirsi con lui. 

-mia madre è morta quando ero molto piccolo, si chiamava Norah.. so solo che era una bellissima donna- accennò un lieve sorriso quando Harry iniziò ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice. Zayn prese coraggio e continuò dopo una manciata di minuti. 

-mio padre si è preso cura di me fino all'età di tredici anni. Ho capito di essere gay quando trovai una rivista di mio padre sotto il suo letto, ero disgustato da quello che vedevo ma pensai che forse lo ero solo perché non era cosa che approvavo, vendere il proprio corpo per soldi, ma poi iniziai ad essere attratto da un mio amico d'infanzia e non sapevo cosa pensare e cosa fare.- alzò lievemente le spalle tenendo lo sguardo sulla sua mano intrecciata a quella del riccio e accennò un sorriso amaro.

-così lo dissi a mio padre sperando che riuscisse a capire.. mi riempì di calci e pugni, mi urlò che ero contro natura, che non ero più suo figlio e che non voleva una checca in casa sua, ma avevo solo tredici anni, dove potevo andare? Iniziò a frequentarsi con la madre di quel tipo, Steav, poco tempo dopo rimase incita e decise di abbandonare la sua vecchia famiglia per stare con mio padre.. ma morì durante il parto.- Harry per tutto il tempo rimase in silenzio ad ascoltare, stringendo la sua mano mentre il moro teneva lo sguardo basso, perso nel vuoto. 

-è per questo che Steav ti da' sempre addosso?- riuscì a trovare la forza di sussurrare dopo qualche minuto di silenzio, avrebbe voluto stringerlo in un forte abbraccio ma non sapeva se era il caso. Zayn ignorò la sua domanda, ci sarebbe arrivato dopo.

-ho scelto io il nome Ashley, mio padre quando uscì dalla sala parto mi disse che era morta e che mi sarei preso cura io della bambina perché per lui ero donna, era quello il mio compito: accudire i bambini, preparargli da mangiare quando tornava a casa e stare zitto, non dovevo fiatare quando mi abbassava i pantaloni e mi prendeva a cinghiate, se urlavo mi picchiava ancora più forte.. diceva che doveva punirmi, che essere gay era una malattia e che prima o poi sarei guarito- per Harry quello era troppo, non poteva immaginare una vita come quella, lo abbracciò senza pensarci due volte e il moro chiuse gli occhi, si strinse forte al suo petto sospirando. 

-quel bastardo morì un anno dopo in una sparatoria, era un poliziotto. Io ed Ashley siamo stati mandati all'orfanotrofio ma anche lì siamo stati maltrattati, cercavo di proteggerla in tutti i modi e molte volte la facevo dormire nel mio letto anche se non volevano, lei aveva paura e non mi interessava se venivo picchiato, era un abitudine per me.- il riccio lo strinse ancora di più a sé confortandolo ma dovette alzarsi poco dopo per via del campanello che suonava, prese le pizze e pagò tornando poi sul divano vicino a Zayn, il quale continuava a guardare in terra, non lo aveva mai guardato negli occhi. Mise le pizze sul tavolino e gli passò una fetta, la pizza lo avrebbe tirato un po' su di morale. Zayn lo ringraziò e ne mangiò un boccone.

After all you put me through 

You'd think I'd despise you 

But in the end I want to thank you 

'Cause you made me that much stronger(2)

-quando sono uscito da quell'inferno mi trovai un lavoro e Steav iniziò a picchiarmi nel vicolo che hai visto oggi, dava la colpa a me perchè sua madre è morta, come se fosse colpa mia che sua madre andava a scopare con mio padre; se fosse da solo lo stenderei al tappeto ma loro sono tre e io uno solo- momorò con la bocca piena e quando ingoiò ne mangiò un altro pezzo, continuando poco dopo -tirai fuori la bambina da quell'istituto e diciamo che l'ho adottata, quindi se anche tu te lo stai chiedendo, non è mia figlia è solo la mia sorellastra- si alzò dal divano andando in cucina dove prese due birre, tornando subito dopo sul divano. Era sollevato del fatto che adesso qualcuno sapesse la sua storia, era come se si fosse tolto un gran peso dalle spalle, si sentiva decisamente meglio. 

-non voglio che Louis sappia tutto questo, per questo mi sono arrabbiato quando suo padre ha fatto delle ricerche su di me, non ne aveva il diritto- il riccio annuì comprensivo continuando a mangiare, anche lui aveva vissuto male la sua omosessualità a causa dei bulli a scuola ma non era minimamente paragonabile a quello che aveva passato il moro, se si fosse trovato nei suoi panni probabilmente si sarebbe suicidato, non era poi così forte come invece lo era Zayn. 

-hai mai avuto un ragazzo?- chiese il riccio continuando a mangiare la pizza, bevendo poi un sorso di birra. 

-si, uno solo ma quando sono entrato in orfanotrofio mi ha lasciato dicendomi che mi tradiva- rispose il moro mangiando come un animale, era davvero affamato. Decisero di cambiare discorso parlando di sport, di lavoro e di Louis, il punto debole di Zayn. Rimase un po' deluso quando non ricevette nessuna chiamata da parte di quel ragazzo, ma sapeva che si sarebbero sentiti il giorno dopo quindi si rilassò in compagnia di Harry, addormentandosi poi sul divano. 

(1)Continuo a sentire il tuo tocco nei mie sogni

Perdona la mia debolezza, ma non so perché

Senza di te è difficile sopravvivere

(1*) Non posso lasciarti andare

Ti voglio nella mia vita.

(Everytime we touch, Cascada)

(2) Dopo tutto quello che mi hai fatto, 

Penserai che ti disprezzo

Ma alla fine, voglio ringraziarti

Perché mi hai reso molto più forte. 

(Fighter, Christina Aguilera)

  
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