Il mio nome è Isabella Rebecca Anne Severide, ho vent'anni e vivo a Londra, precisamente a Camberwell, in un piccolo appartamento composto da una cucina, una camera da letto, un bagno e un salotto, senza dimenticare la mia fantastica terrazza con vista sulla strada più trafficata della città! Da quando ho compiuto quindici anni lavoro con Anne Smith, ovvero mia nonna .... Non voglio annoiarvi con la descrizione della mia vita prima di quel giorno, prima del giorno in cui in realtà ho iniziato a vivere, perciò voglio raccontarvi come è stata la mia esistenza dopo quel Sabato 12 aprile 2013.

Come ogni mattina dopo aver preparato le brioches, mi stavo dedicando alle torte che avrei dovuto consegnare nell'arco della giornata quando sentii la nonna e la zia Mary urlare e ridere come due pazze in preda ad una crisi isterica.
Uscii dalla cucina e mi diressi verso il salone della nostra pasticceria, la '''Sweet Dreams'' e proprio dietro al bancone, capii la ragione dei loro schiamazzi: Harry Styles, mio migliore amico ed ex collega, era lì davanti ai miei occhi, lì di fronte a me in carne ed ossa. Il mio cuore si fermò per un attimo e a stento trattenni le lacrime, Harry si avvicinò e mi alzò da terra e quando mi rimise coi piedi al suolo, mi abbracciò e disse: « Isabel!!!...Cristo Santo quanto mi sei mancata!».
Lo strinsi forte e affondai il mio viso sul suo petto senza riuscire a dire altro che «Harry!».
Erano passati tre anni da quando l’avevo visto e sentito l’ultima volta e da allora ero cambiata, così come era cambiato lui.
Decise di mettersi il grembiule e aiutarci a servire i clienti e proprio come ai vecchi tempi, passammo una mattinata tra risate, scherzi e barzellette.
Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato al 2010, quando ancora eravamo Bella ed Hazz, due migliori amici che condividevano tutto, ogni cosa. Alla chiusura si rivolse a me e disse: « Isabel stasera ti voglio a casa mia! Ho bisogno di stare con te! ...Faremo una festa e tu non puoi mancare!». 
Lo guardai, ero molto timida, da sempre, così mi limitai ad arrossire e abbassare gli occhi.
Mia nonna e mia zia stavano lì a fissarmi, ma tutto d'un tratto spezzarono il silenzio e guardandomi si rivolsero ad Harry: « Stasera Bella ci sarà! Tienila un po' fuori casa Harry!».
Arrossii dalla vergogna e nascosi il mio viso in evidente stato d'imbarazzo con le mani.
Styles iniziò a ridere e mi fece scoprire il volto, sospirai e poi gli dissi « D’accordo Hazz! Ci sarò! ....ma.... dove abiti ora???» ero sicura che non abitasse più nella topaia di Bourbon Street, insomma ora poteva permettersi dii più, molto di più di un monolocale polveroso con una camera, un bagno ed uno spazio che lui chiamava ''LA CUCINA'' ma che in verità era fornita di fornelletto da campeggio e un tavolo pieghevole da pic-nic che ricordo fosse di colore blu.
Sorrise e mi diede un bacio sulla fronte « Non ti preoccupare di questo piccola! Passo a prenderti alle otto, vestiti bene mi raccomando!» disse uscendo.
Ripresi il lavoro che avevo interrotto, ripensando ai momenti passati con lui e a quanto mi era mancato.
Credevo si fosse dimenticato di me e della nostra amicizia ma adesso era qui, e speravo avremmo trascorso molto tempo assieme nonostante i suoi impegni, nonostante la sua vita non fosse più la stessa da quando era diventato famoso.
Ero così agitata ed euforica allo stesso tempo, volevo stare con Harry ma avevo una strana sensazione, non eravamo più i ragazzini di tre anni fa, eravamo ventenni, in uno stato a metà tra l'essere adolescenti e adulti, le nostre vite erano cambiate, noi eravamo delle persone diverse.
C'era una sola cosa che mi risuonava chiaramente in testa: io avevo bisogno di Harry.
Fino a tre anni prima era stato lui che mi aveva protetta dai bulli e dalla solitudine, ma da quando era partito il mio mondo non era più lo stesso, era tutto buio, era tutto vuoto.
Sapevo per certo che sarebbe stato lui a salvarmi ancora una volta, dalle mie paure e dalle mie insicurezze, da tutto ciò che mi impediva di essere me stessa, tuttavia questa volta Harry non avrebbe fatto tutto da solo.