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Autore: Imatommogirl    19/10/2014    0 recensioni
Questa storia parla di Isabella una ragazza timida, riservata che sognava e aspettava il principe azzurro...
...scusate, ricomincio e prometto di essere seria...
Bella sono io, una ragazza come tante, con i sogni e le speranze di una ventenne qualunque, però avevo un vantaggio in tutto questo, o meglio avevo un angelo che mi permetteva di vivere ed essere me stessa: Harry. Harry Styles, era il migliore amico che potessi desiderare, mi salvava da quando avevo quattro anni e anche se ero diventata grande era tornato, dopo tre anni, per salvarmi ancora. Tuttavia stavolta non era solo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo a casa sua, solo l’ingresso era grande come tutto il mio appartamento, terrazzo compreso, «Vieni Bezz!» disse notando la mia espressione persa nel vuoto, rinsavii ed entrai, la musica era altissima, io stavo dietro di lui, nascosta come sempre a causa di quella stupida timidezza non mi lasciava mai. Tenevo stretta la mano di Styles mentre attraversavamo la stanza piena zeppa di gente. Mi fece passare avanti a lui indirizzandomi verso una porta che dava sul  giardino del retro, così uscimmo e ci dirigemmo verso un gruppo di persone seduti lungo la piscina. Harry mi presentò ai suoi amici, il primo con cui iniziai a conversare fu Josh, il batterista, proveniva dal mio stesso quartiere perciò era l'unico con cui avessi realmente un qualcosa di cui parlare e che seppur famoso ai miei occhi era ancora un ragazzo semplice e normale. Riconobbi Louis che era con la sua ragazza, Eleanor, se ne stavano un po’ in disparte ma sembravano carini, non parlavano molto, stavano per i fatti loro. Lei stava col cellulare in mano e lui era disteso sul bordo della piscina intento a guardare il cielo. Niall si alzò colpito da un attacco di fame, Harry mi prese per mano e mi invitò a seguire lui e il biondo verso il gazebo dove si trovava il buffet. Le lanterne appese e appoggiate in ogni angolo del giardino creavano un'atmosfera surreale, intravedevo molte persone e tra di loro cercavo gli altri ragazzi, o una sagoma familiare che non fosse Harry Styles, il quale notando il mio apparente disagio mi presentò Sophia, la ragazza di Liam che stava seduta sugli scalini da sola. « Harry non ha parlato altro che di te da quando siamo arrivati a casa! Cosa c’è esattamente tra di voi?» chiese. Sorrisi divertita e le raccontai della nostra amicizia e degli anni in cui lavorammo al panificio, chiudendo il discorso con «E’ il mio migliore amico!».

Harry si buttò sul divano e sbuffò, poi guardando Liam disse: « Dov’è quell’idiota di Tommo???». Zayn si alzò e cercò l’amico « Eleanor è riuscita come al solito a convincerlo ad andarsene, ne ho piene le scatole di quella ragazzina capricciosa, ogni volta che cerchiamo di fare una serata tra amici lei la rovina! Sono arci stufo! E Louis sarebbe ora che si svegliasse!». Una ragazza bionda si avvicinò a Malik e gli disse « Zayn è tuo amico! Smettila di dire sempre così! In fondo quella è la sua ragazza! Magari si stavano annoiando!In ogni caso smettetela di fare sempre polemica e divertitevi!». <> disse Zayn allontanandosi dal gruppo continuando a commentare l'assenza di Louis e la sua relazione. « Litigano sempre, lei ha sempre il broncio e se ne stanno in disparte. Sono noiosi! Si lasciano e si rimettono insieme, ogni santo mese, hanno rotto! Ne ho le scatole piene» intervenne Liam.

Mi allontanai con Soph e Perrie, entrammo in casa, ammirai le foto che erano appese ai muri, molte erano quelle dei photoshoot, altre erano semplici foto ricordo, poi Niall si aggregò a noi così mi fece visitare la casa. Era immensa, era bellissima, insomma era praticamente una casa da sogno! Arrivammo in camera di Harry, che ovviamente era un disastro, non era cambiato di una virgola, sopra il comodino c’era una nostra foto, io e lui a Central Park, proprio l’anno in cui il suo sogno si realizzò. Sulla cornice c’erano ancora i cuori che gli avevo disegnato io ‘’Friends Forever and Ever, Bezz & Hazz’’. Ero commossa ma Niall cominciò a dire stupidaggini riguardo al mio rapporto con Harry e io mi misi a ridere come da tanto tempo non facevo. Io ed Harry eravamo talmente amici, eravamo fratelli, e nonostante fosse passato tanto tempo noi non lo sentivamo, eravamo sempre gli stessi di tre anni prima. Passai una serata splendida, mi divertii un sacco con i ragazzi.


Il giorno seguente al mattino nella piccola pasticceria ‘’Sweet Dreams’’ arrivarono Zayn, Niall, Liam, Harry e Louis. La nonna era felicissima, si avvicinò ai ragazzi e chiamò zia Mary «Piccola mia sapevo che avresti trovato il ragazzo con il tuo amico Harry ma addirittura quattro … non credi di esagerare?». Arrossii, ma non era ancora finita, mia nonna si entusiasmava quando vedeva qualche ragazzo giovane in negozio e faceva di tutto per farmici uscire. Finalmente quel momento imbarazzante finì, o almeno io credevo, nonna si rimise al lavoro e rivolgendosi ai ragazzi li invitò a fermarsi: « Ragazzi ora voglio che voi vi sediate! Isabella Severide cosa fai ancora qui?!? Vai a prendere i pasticcini che hai fatto! Avanti che questi giovanotti non hanno tutto il giorno!». Harry rideva come un pazzo e dava corda a mia nonna: «Muoviti Bella! Abbiamo fame!». Ridevano tutti, io ero così imbarazzata ma allo stesso tempo mi stavo divertendo. Andai a prendere i miei cupcakes, che fino ad allora avevo servito solo agli amici della nonna. Sapevo che erano buoni ma avevo comunque paura di fare brutta figura, non erano clienti qualunque.
«Ecco qua ragazzi» dissi appoggiando il vassoio al centro del tavolo. «Si chiamano Cupcakes dell'amore. Mia nipote è una romanticona anche se dell’amore non ne sa nulla!» intervenne la mia adorata nonnina. Sprofondai dalla vergogna mentre mi riavvicinavo al tavolo con le tazzine del tè. In quel momento arrivò la zia Mary che mi salvò dalla tempesta di complimenti della nonna. Mi sedetti coi ragazzi. «Bella questo è il cupcake più buono che io abbia mai mangiato! Neanche in Irlanda li fanno così buoni!» disse Niall. Mangiarono tutto e passammo un’ oretta insieme a parlare. Erano tutti felici e sereni, un po’ meno Louis. Avevamo parlato un po’ ma rimaneva molto sulle sue. Niall non mi lasciò un attimo, si registrò il mio numero di cellulare e cominciò ad inviarmi messaggi senza senso. Dopo un po' i ragazzi se ne andarono ma prima mi fecero promettere di portare qualche dolcetto per la sera. Io, Perrie e Soph nel pomeriggio ci trovammo in centro e visitammo un po’ di negozi, poi ci recammo in un bar molto carino e chiacchierammo per qualche oretta. Mi trovavo molto in sintonia con loro, erano così dolci. Ad un tratto vedemmo Eleanor, la salutammo ma lei continuò dritta senza risponderci. « Ha ragione Zayn. Quella è una povera montata!» disse Perrie rivolgendo lo sguardo verso la ragazza che si stava allontanando.


La sera Niall prese la chitarra e cominciò a suonare. Harry si alzò di scatto e entusiasta disse: «Facciamo una sfida! Vediamo chi riconosce più canzoni! Niall suona e noi ci dividiamo in squadre io Liam e Zayn contro Bella , Perrie e Soph». Accettammo la sfida! Noi ragazze in principio eravamo in difficoltà ma poi Niall cominciò a suonare gli accordi delle loro canzoni, e per loro iniziò la disfatta. Tutti mi guardavano increduli, le sapevo tutte. «Che c’è ragazzi! Sono una directioner!» dissi arrossendo e abbassando lo sguardo. Non riuscivo a trattenermi, era più forte di me. «Oh mio Dio! Isabella sei un fenomeno...inquietante a dire il vero! Ma ci hai fatto vincere! » disse Soph e scoppiammo tutti in una risata. «Ok direi che le ragazze hanno vinto! Ora vado a mangiare, suonare mette appetito!» disse Niall. In quell’istante entrò Louis che salutò velocemente e poi scomparve nella sua stanza « Scommetto che hanno litigato di nuovo! Ora basta! Vado a parlargli!» disse Harry con tono deciso e tutt’altro che amichevole. Io mi alzai e lo seguii in corridoio, gli afferrai una mano e lo attirai verso di me « Harry lascialo in pace! Lascialo stare! Sono sicura che se vorrà parlare verrà da te subito! Ma ora non credo sia una buona idea! So che lo fai per il suo bene ma secondo me è meglio lasciarlo solo!» dissi guardandolo negli occhi. Lui si divincolò e lasciò la mia mano poi guardando la porta della camera di Louis abbassò la testa e disse:  « Bella deve smetterla di stare male per niente! Si sta rovinando e sta mettendo a rischio tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi anni! ». Gli misi una mano sulla spalla e gli sussurrai: « Hazz… io non conosco Louis, ma conosco te e ti chiedo per favore di lasciarlo in pace! Lui ci tiene al gruppo e sicuramente in questo momento ha bisogno di un amico non di essere sgridato, almeno non stasera! ». Harry abbassò nuovamente lo sguardo e sbuffò « Hai ragione Bella! » prese fiato e mi abbracciò «Torniamo in salotto!» disse trascinandomi dietro di lui. Mi dispiaceva tanto per Louis ma non lo conoscevo per niente e quindi anche se non era nella mia natura lo lasciai solo. « Bezz le ragazze si fermano qui stasera e vogliamo che ti fermi anche tu! » mi disse Niall iniziando a farmi il solletico per convincermi. Sorrisi e accettai. Perrie e Sophia mi accompagnarono a casa a prendere alcune cose, pigiama, spazzolino, caricabatterie, trucchi...insomma il necessario. Quando rientrammo in casa dei ragazzi ci accomodammo sul divano e dopo aver spettegolato un po’ loro si addormentarono, io non riuscivo a chiudere occhio così andai in cucina e mi feci un tè. Non avevo acceso le luci perché non volevo svegliare nessuno. Andai contro a qualcosa o meglio a qualcuno: «Ops scusa!» sussurrai. Era Louis, che accese la luce della stanza e mi sorrise: « Tranquilla! Scusa tu! Che fai in piedi?». Gli dissi che non riuscivo a dormire e così mi ero preparata un tè, gli chiesi se ne volesse un po’ anche lui e annuì. Cominciò a parlarmi un po’, argomenti tipo cibo e musica, poi mi chiese «Come vi conoscete tu ed Harry? ». Io gli raccontai tutto, della nostra infanzia e di quando lavoravamo assieme nel panificio. « E’ una testa calda quel ragazzo! Non si è mai fatto comandare da nessuno! Neppure dai nostri manager eppure con te è diverso! » disse appoggiando la tazza del te sul tavolino «Bè siamo molto amici…  Anche lui in molte situazioni influenza le mie scelte. Siamo cresciuti assime, come fratelli…!» dissi alzandomi per riporre la tazza nel lavandino. Prese fiato e sussurrò «Grazie per averlo fermato… So che non era nelle sue intenzioni ma credo che mi avrebbe fatto ancora più male ricevere la sua ramanzina dopo la giornata infernale che ho passato…. Quindi.... grazie!» disse con uno sguardo malinconico. Mi voltai verso lui e gli dissi « Harry è un ottimo amico… e ci tiene molto a te solo che quando è nervoso non ragiona e ferisce la gente…. Non serve che mi ringrazi! Anche io preferisco rimanere sola quando sono arrabbiata o confusa! Ma Harry questo non lo capisce….o meglio non lo concepisce e non lo accetta…è più forte di lui!». Louis annuì e abbassò lo sguardo. Presi fiato e continuai: « Louis io e te non ci conosciamo ma credo che con la vita che fate sia giusto che vi prendiate una pausa ogni tanto... Siete sempre sotto i riflettori, sempre sotto pressione e quindi io lo capisco quando decidete di rimanere soli, quando volete isolarvi dal mondo....Credo sia giusto! Quindi non farti condizionare dagli altri... prenditi i tuoi spazi perché non ne hai molti e tienili stretti… E in questi spazi cerca di essere felice!!». Lo guardai e gli sorrisi, lui ricambiò e alzandosi si diresse verso la porta della stanza: «Hai ragione Isabel! Buonanotte…. E grazie ancora!». Io rimasi ancora un po’ in piedi, poi mi rimisi sul divano e finalmente mi addormentai. Sophia si svegliò e così anche io e Perrie. «Ragazze che dormita! Oggi dobbiamo andare a prendere il sole al lago!! Forza in piedi!!!». Tutti si alzarono meno che Harry. Andai in camera sua e mi buttai sul suo letto « Patatone svegliati! Dobbiamo andare al lago! », gli feci il solletico e lo tormentai fino a che lui si alzò e prese a  vendicarsi contro di me « Isabella sono esausto! Lasciami in pace!». Anche Niall entrò in camera e cominciammo una lotta con i cuscini, poi arrivò Liam « Bambini è ora di andare!!! » disse rivolgendosi a noi. Passai da nonna in pasticceria per dirle che oggi sarei stata via, Niall era con me per farsi dare dei pasticcini. Passammo una giornata così bella, ci divertimmo tanto, tra barzellette, giochi e scherzi. Poi il mio cellulare squillò, era mio padre. Da anni non avevo sue notizie era sparito, scappato via da me. Decisi di non rispondere, ci avrei pensato dopo, volevo solo godermi un po’ di pace con i miei nuovi amici. Harry si avvicinò a me e mi disse: «Scusa Bell! Louis voleva parlarmi e così ero con lui…si è lasciato con El e stavolta è definitivo, è convinto di quello che fa! Detto tra noi....Era ora…!!».

Al tardo pomeriggio me ne andai e aiutai nonna al panificio, chiusi il locale e tornai a casa. Anche se non volevo farlo ripensai a mio padre che nello stesso istante mi richiamò. Un po’ titubante risposi e mi sedetti sul divano. Mi chiese di vederci e io accettai, era pur sempre mio padre, così anche se non sapevo cosa aspettarmi mi incamminai verso il suo albergo che si trovava a pochi metri da casa mia. Quando arrivai e lo vidi i miei occhi si riempirono di lacrime e lo abbracciai, lo strinsi forte perché io gli volevo molto bene, nonostante tutto. Lo seguii al bar dell’hotel e mi sedetti di fronte a lui. Parlammo per un po', cose futili per lo più, ad un tratto prese un respiro e mi disse: «Isabella mi hai deluso!». Dopo 3 anni di assenza assoluta direi che non era affatto un buon inizio, lo lasciai continuare anche se i miei occhi avevano già cominciato a lacrimare, «Pensavo che mi avresti cercato…. Io sono tuo padre e… invece te ne sei fregata solo perché te lo ha detto tua madre, o per chissà quale altro motivo! ». Io mi arrabbiai molto a quelle parole, sentii il fuoco scorrermi nelle vene, e così senza pensarci gli dissi quello che per anni non avevo detto a nessuno : « Si è vero non ti ho cercato! Ma l’ho fatto per scelta mia! Mamma non mi ha obbligato anzi mi ha sempre detto di mantenere rapporti con te… Sei tu che te ne sei andato e ora hai anche il coraggio di dirmi che sono una delusione!?!? Ho sofferto già abbastanza per la tua mancanza e queste tue parole mi hanno distrutto di nuovo! Io ho il diritto di stare bene! Avrei voluto averti al mio fianco, sempre, nei momenti belli e soprattutto in quelli brutti. Ma tu non ci sei mai stato! Io ti voglio bene ma non potrò mai e poi mai sentirmi tua figlia! Mi dispiace essere stata una delusione per te ma vedi io non credo di meritarmi tutto questo, mi dispiace se non sono stata la figlia che desideravi, mi dispiace davvero!». Piangendo mi alzai dal tavolo e me ne andai, uscii e portai via con me tutta la tristezza e l’amarezza che avevo dentro. Piansi per tutta la notte, senza interruzione. Il giorno seguente andai a lavoro. Nonna aveva intravisto qualcosa di strano e cercò di farmi parlare, ma io non volevo e non parlai. Le giornate passavano, i ragazzi mi invitavano spesso ad uscire ma io declinai i loro inviti.


Un pomeriggio decisi di andare a fare una passeggiata, avevo bisogno di scaricarmi, così andai in un bosco che distava poco da casa mia e lì cominciai a camminare veloce, sempre più veloce, per evitare di pensare, per evitare qualunque pensiero riguardo a mio padre, anche se era impossibile. « Isabella! Hey! » mi sentii chiamare, mi voltai e vidi Louis. Avevo detto ai ragazzi che stavo poco bene e che non sarei andata con loro al lago! Presi fiato e ripresi il controllo di me stessa, lo salutai e sorrisi: «Ciao Louis!» gli dissi aspettandolo mentre camminava verso di me. « Harry ha detto che stavi male! Come ti senti?» disse guardandomi diritto negli occhi. Odiavo mentire e ogni volta che lo facevo venivo scoperta, arrossii e abbassai lo sguardo poi sospirai e gli dissi: « Non sto male tranquillo… Ho solo bisogno di stare un po’ sola e sai bene che dirlo ad Harold Edward Styles è inutile perché lui non mi lascerebbe sola!». Lui sorrise e mi diede una pacca sulla spalla poi aggiunse « Qualcuno giorni fa mi ha detto che bisogna ritagliarsi degli spazi in cui essere felici e lasciare la tristezza altrove. Tu che stai facendo?». Alzai lo sguardo e accennai un sorriso « Io elargisco sempre buoni consigli solo che poi sono la prima a non seguirli!». «Vieni voglio portarti in un posto! » disse facendomi segno di seguirlo, accelerò il passo e io mi adeguai alla sua andatura. Arrivammo su una collinetta mi sedetti sull’erba verde e guardai il cielo, era così limpido e azzurro. «Che è successo?» mi chiese voltandosi verso di me, io continuai a guardare in alto e sussurrai « Passerà tutto, è sempre così, tutto passa, tutto si risolve!». Lui insistette e così presi un respiro profondo e gli raccontai quello che era successo con mio padre. Ascoltò, non disse una parola, mi lasciò esprimere quello che avevo dentro. Harry non mi avrebbe mai lasciata parlare, avrebbe commentato continuamente. Quando finii rialzai lo sguardo verso il cielo e sentii Louis prendere un respiro «Bella… Tuo padre rimane sempre tuo padre, anche se ti fa soffrire, anche se non hai contatti con lui… Mio padre è sparito dalla mia vita quando avevo dieci giorni. Io ho avuto la fortuna di avere il compagno di mia madre che mi ha cresciuto come fossi suo figlio e mi ha adottato! ». Lo guardai e gli sorrisi poi gli domandai in che modo riuscisse a reagire così, ad affrontare quel dolore. Lui si voltò verso di me e mi guardò negli occhi per qualche istante: « Ogni volta che piango perché mi sento rifiutato da mio padre mi ricordo delle persone che per me ci sono ogni giorno, il mio patrigno, le mie sorelle, mia madre e i ragazzi…una persona mi ha rifiutato ma altri miliardi mi amano! E questo vale anche per te Bella… Tua nonna, tua madre, Harry e i ragazzi … io… Noi ti vogliamo bene così come sei!». Una lacrima mi rigò il viso, Louis me l’asciugò e mi convinse ad andare al lago. Ci trovammo lì, mi buttai tutto alle spalle anche se solo per un pomeriggio.


La sera seguente li invitai da me, preparai una tavola nel giardino del mio appartamento proprio dietro alla pasticceria e cucinai, accesi un po’ di musica e poi andai a prepararmi. Arrivarono e iniziammo subito a divertirci, ero così felice di averli incontrati, erano così speciali. Entrai in cucina per prendere qualche birra e Louis mi seguì « E’ bello vederti sorridere sai?! » disse appoggiandosi allo stipite della porta, io mi girai e lo ringraziai. Mi voltai di nuovo verso il frigo per prendere le bibite e lui mi disse: «Vedi è così che le persone che ti vogliono bene desiderano vederti… E anche io voglio vederti così!». Appoggiai tutto sul tavolo e lo abbracciai. «Grazie Lou!» gli dissi staccandomi da lui. Mi aiutò con le birre così io presi la torta. Niall ci si tuffò dentro. Si offrì di tagliarla e poi dopo aver servito tutti si mise a mangiarla direttamente dal vassoio. Era così che volevo stare, volevo stare bene, volevo stare con loro. Si erano fatte le cinque del mattino, entrai in casa e portai dentro un po’ di piatti. Poi mi misi sul terrazzo a guardare il cielo attirata dalla bellezza delle stelle. Mi appoggiai al muro e continuai a fissare in alto. « Che bello il cielo stasera! » sussurrò Louis, sorrisi e gli risposi « Già! E’ perfetto! ». Mi prese la mano e mi fece alzare lo sguardo verso di lui, si avvicinò lentamente e mi diede un bacio sulle labbra. Mise la sua mano sulla mia schiena e il nostro bacio si prolungò. Quando ci staccammo sorrisi e abbassai lo sguardo. « Ti ho fatta sorridere tante volte negli ultimi giorni, devo sentirmi onorato!» disse ridendo. Odiavo l’odore della birra che aveva sulle labbra ma non volevo smettere di baciarlo, così presi il suo viso tra le mie mani e lo portai verso di me. Louis cominciò a raccogliere i bicchieri e i piatti, mi avvicinai a lui e gli dissi: « Lou lascia stare faccio io domani mattina vai a sederti anche tu!!! ». Si voltò verso di me e sorrise: «Solo se tu vieni con me…. Mettiamo in ordine… insieme… e poi andiamo con i ragazzi!». Annuii e lo aiutai. Lo cercai per la casa e lo trovai in terrazzo. Mi fece sedere sulle sue gambe e mi strinse forte, lo sentii premere il suo viso sulla mia schiena « Che pace! Magari durasse per sempre!» dissi io chiudendo gli occhi.>>

Mi sentivo amata come non mai, così serena e felice. Stavo iniziando a capire quale era la mia strada, avevo chiaro in mente cosa dovevo fare per essere felice: continuare a stare con i ragazzi e iniziare ad amare Louis Tomlinson.
   
 
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