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Autore: BLU REI_Celestellina    11/10/2008    11 recensioni
Dice un'antica leggenda che il sole ama la luna, la luna il sole ama, ma mai insieme possono stare. Quando il sole arriva, la luna se ne va, e quando arriva la luna, se ne va il sole. Solo uno sguardo, uno sguardo e basta... Chiara e Andrea, il giorno e la notte, il sole e la luna, due mondi che non si incontrano mai, ma come dice la leggenda... il sole ama la luna, la luna il sole ama." Ciao a tutte, come avete potuto leggere, questa è una storia a più mani. Due per la precisione: Celestellina e BluRei, ma c'è di più...Questo racconto nasce con l'idea di far seguire a due persone diverse l'evoluzione interiore dei due personaggi principali. Fateci sapere se l'esperimento è riuscito! Baci, BLU REI e Celestellina NOVITA': IN TUTTI I CAPITOLI I VIDEO CON LA COLONNA SONORA DI CHIARA E ANDREA
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: Promiscuous girl
Il sole ama la luna,
la luna il sole ama

Capitolo 4: Promiscuous girl




Sento il vento infiltrarsi tra i capelli e carezzarmi con dita invisibili mentre scappo via da Andrea, dalle sue parole scortesi, dai suoi occhi che mi hanno scavato a fondo nell’anima. Le lacrime che sono riuscita a stento a trattenere davanti a lui adesso scorrono libere. Che scema! Chissà che penserà adesso di me! Me ne sono scappata come una stupida. I miei propositi di una conversazione senza litigi sono miseramente sfumati. Certo, io sono arrivata come l’angelo salvatore, e in fondo Andrea ha ragione, che posso saperne io della sua vita e dei suoi problemi? Non avevo alcun diritto di andargli a fare la morale. Forse ho sbagliato a dargli il mio lettore mp3, magari si è sentito umiliato. Che cavolo ho fatto???

È meglio che io torni di corsa a casa! Questa giornata è da cancellare. Ma dimmi tu se quella si doveva mettere in testa di salvarmi. Io e lei conoscerci? Come può pensare che io, proprio io, decida di mettermi ad ascoltare la musica con lei in mezzo alla strada! Certo che le ragazze sono proprio strane! È vero che i suoi occhi mi ricordano quelli di mia madre, ma se pensa che avrò pietà per lei se lo scorda! “Dai Andrea, qual è la cosa migliore che ti è capitata oggi?” Hmf! Ho di nuovo un lettore mp3! E VAI!!!

- Sei tornato?

- Non mi vedi?

- Fai poco lo spiritoso e vatti a cambiare. Prima di riaprire il locale voglio dare una pulita alla casa. Se fosse per te vivremmo in un porcile. Cos’hai alle orecchie?

- Cuffie!

- Non mi avevi detto che il tuo lettore si era rotto? Dove l’hai preso quello? Se scopro che hai rubato i soldi dalla cassa sei rovinato!

- Non è nuovo! Guarda.

- Allora dove l’hai preso? L’hai rubato!

- Certo, perché per te io le cose posso solo averle rubate!

- Tu non sei il tipo da avere amici che ti fanno regali del genere.

Cavolo Andrea, tuo padre per una volta nella sua vita ha ragione! Neanche gli sgherri con cui esci sempre si sarebbero mai sognati di darti il loro lettore.

Eccomi finalmente arrivata a casa. Mi chiudo dietro la porta lasciando fuori tutte le preoccupazioni. Qui non c’è niente che mi possa far male, che mi possa deludere. È il mio nido dove sono protetta, al sicuro da tutto e tutti. Poso lo zaino a terra nell’ingresso e mi dirigo in cucina. La tavola è già apparecchiata e c’è un buon profumino. Mamma mi sorride tra il vapore delle pentole, corro a darle un bacio e lei come al solito mi chiede com’è andata la giornata. Io rispondo come al solito che è andata bene. Ma le parole di Andrea non vogliono saperne di andarsene.

- OOH! Mi hai sentito!? Dimmi dove hai preso quel coso!

- Tanto non mi credi. Pensa quello che vuoi!

- Va bene! Allora penso che l’hai rubato e non esci di casa per una settimana!

- Buono. Allora se uccido un tizio mi dai un mese?

- Io non so più cosa devo fare con te Andrea?!

- Se ti dico che me lo ha regalato una ragazza di scuola, mi credi?

- Con la faccia da schiaffi che hai è possibile.

- Hmf!!

- Andrea.

- Eh!

- Mi raccomando.

- Mi raccomando cosa?

- Usa il preservativo.

- Ma che cavolo dici! Primo, lo so da me. Secondo, non sono discorsi che voglio fare con te e terzo.

- Terzo?

- Quella che me lo ha regalato non mi interessa affatto!

- Ma. Sarà. Tu comunque stai attento. Non voglio sorprese. Ci mancherebbe solo che mi porti guai in casa.

- I guai li portano le ragazze e non i ragazzi! Ahi!

Cioè, mio padre che mi da gli scappellotti. Manco fossi alle elementari.

- Vai a cambiarti e cominciamo le pulizie.

- Io però avrei fame.

- Cambiati, mangia un panino e comincia a pulire la cucina!

Il rumore della porta che si chiude ci avvisa che anche papà è tornato. Subito vado a rifugiarmi nel suo abbraccio, e i brutti pensieri se ne vanno via di colpo, accompagnati dall’immagine del bel tenebroso Andrea. Mamma è già pronta con i piatti, così mentre il mio papo va a posare le sue scartoffie da avvocato la aiuto a portare in tavola. Il pranzo a casa è sempre un bel momento, soprattutto se c’è anche papà con noi. Eh si, qualche volta non ce la fa a tornare per pranzo, ma è normale, poverino, con il lavoro che fa deve accontentarsi di mangiare un panino al bar del tribunale. Ovviamente i manicaretti di mamma sono un’altra cosa!

- Ehi Scriccioletta, hai già finito? Guarda che non sei a dieta! –

- Si papo lo so, ma non ho più fame! –

- La mamma sarà proprio contenta di cucinare per te, vero Francesca? –

- Dai Mauro lasciala stare, se non ha più fame! –

- Ecco, vedi? Anche mamma te lo dice! Se non ho più fame! –

- Ah bene! Fate la coalizione? Adesso vi faccio vedere io! –

Io scappo subito perché so già che queste parole preannunciano una lotta all’ultimo … solletico. Certo, papà è sempre più veloce di me. Mamma invece di aiutarmi se la ride beata, tanto la torturata sono io, non lei! Finalmente riesco a sfuggire alle sue grinfie e a raggiungere la torre della salvezza, camera mia!



“Ho capito, ti do fastidio”. “Mi dispiace che la pensi così.” “Tu nemmeno mi conosci.” Andrea, smettila di pensare a lei! Pensa alla sua amica. Chiara Giordano può portarti solo guai. Lei non ti apprezzerebbe mai per quello che sei! Vuole solo cambiarti! Casomai in questo momento sta piangendo abbracciata al suo orsacchiotto di peluches e un giorno, non molto lontano, vorrà che tu gliene regali due o tre. Lasciala perdere!

Ancora con le lacrime agli occhi mi butto sul letto, senza accorgermi che sto per piombare sulla mia palla di pelo, che per fortuna scappa in tempo, prima di essere schiacciata da me! La prendo mentre con le zampette cerca di risalire sul letto, e me la metto sulla pancia, accarezzandola. È la mia gattina, Jamila, bella in arabo, un batuffolo color miele dal pelo lungo e gli occhioni grigi. Lei per un po’ si struscia e fa le fusa, poi si stufa e se ne va a giocare con il filo della lampada sul comodino. Ripenso ancora alle parole di Andrea e alla misera figura che ho fatto io. Mi vergogno troppo perfino per raccontarlo a Viola. Anche lei sicuramente si metterebbe a ridere e mi prenderebbe per stupida. Forse se gliene avessi parlato prima, lei mi avrebbe evitato tutto ciò. Andrea si sarà fatto anche lui una risata, e starà ascoltando musica dal mio lettore mp3! Spero solo che non lo dica in giro perché non saprei che dire, morirei di vergogna! Sento l’odore del caffè e infatti subito dopo mamma mi chiama. Il caffè segna la fine della pausa per tutti. A me tocca andare a fare i compiti, papà torna allo studio, e mamma anche lei va a lavorare. È commercialista e lavora nello studio di mio nonno, suo padre, quindi può anche permettersi la mattinata libera ogni tanto, come oggi, però il pomeriggio anche a lei tocca uscire di casa! In realtà ha ripreso a lavorare solo da un po’ di anni a questa parte, perché fino a quando io ero a scuola media lei è rimasta in casa per me. E si, è una brava mamma, non c’è che dire!

- ANDREA!!!

- EH!!

- Se hai finito con la cucina, comincia a pulire il bagno.

- Odio pulire il bagno. E poi non capisco perché tocca sempre a me? Siamo in due, no? Ogni tanto potresti pulirlo anche tu!

- Ti lamenti solo per non lavorare!

- Pà.

- Mh!

- Stasera esco con gli amici.

- Sbaglio o eri in punizione?

- Sbaglio o ti ho detto che non ho rubato niente?

- Non fare tardi, domani c’è scuola.

- Mh!

- Ahi!! Questo è il secondo scappellotto oggi!

- Sono sempre troppo pochi per te!

- Ok, ok, ma per oggi ne ho avuti abbastanza!

- Si, per oggi si! Dai finiamo le pulizie tra un’ora devo riaprire il negozio.

- Ti devo aiutare in negozio?

- Tu che dici?

- Faccio i compiti e scendo! Ah! Oggi ho fatto la prima interrogazione di matematica.

- Mh.

- Mh! Mh! E poi lo dici a me che parlo per monosillabi! Non ti interessa sapere com’è andata?

- Lo so già, com’è andata.

- ???

- Tu non sei stupido. La tua intelligenza è al di sopra della media. Quello che mi preoccupa è il tuo caratteraccio e la tua svogliatezza. Mi raccomando Andrea, se ti fai bocciare anche quest’anno ti mando a lavorare in fabbrica!

Non credevo che mio padre pensasse quelle cose di me! Lo sento distante ma in fondo mi conosce. Ha solo un problema, non si fida di me! E fa bene!

E adesso al lavoro! Per domani c’è latino, inglese e matematica. Inizio dal latino, che è la cosa che più mi scoccia. Per fortuna riesco a sbrigarmi in fretta, e inglese e matematica non sono un problema. Mentre ricontrollo gli esercizi d’inglese squilla il telefono, finalmente ho la scusa per fare pausa!

- Pronto? –

- Chiara? Sono Vittoria –

- Ciao! –

- Che facevi? –

- Ho appena finito inglese –

- Hai fatto latino? –

- Si! Mi resta solo mate, perché? –

- Niente, allora dato che hai quasi finito ci vediamo fra un’ora davanti il bar vicino scuola? –

- Si, fra un’ora ce la faccio, ma come mai? –

- Niente, ha organizzato Lucia per passare un pomeriggio assieme, vengono anche Viviana, Giovanni, Francesco e Marco. Lo dici tu a Viola? –

- Certo, allora ci vediamo fra un’ora davanti il Bar Alba –

- Si, a dopo! –

Già sono elettrizzata per l’uscita un po’ a sorpresa, era da tanto che non uscivamo tutti assieme. Chiamo subito Viola al cellulare.

- Violetta! Preparati ad uscire! –

- Ciao, tutto bene anch’io grazie! –

- E dai, tanto lo so che stai bene, ci siamo separate all’uscita di scuola! –

- Si si, che c’è? –

- Lucia ha organizzato un’uscita, ci vediamo fra un’ora al Bar Alba, viene anche Marco! –

- Ah … Fra un’ora? Kia non ce la faccio! –

- Come no? Perché? –

- E devo ancora studiare! Ho fatto solo latino –

- Ma così ti perdi l’uscita! Dai fai inglese e mate te la passo io domani –

- Si, è facile per te! Tanto oggi ti ha già interrogata! Io quest’estate non ho aperto libro, non mi ricordo niente! Ti ricordo che siamo all’ultimo anno, e quest’anno ci sono gli esami! –

- Non ci avevo pensato … Ma allora proprio non vieni? –

- Kia, no! Come te lo devo dire? Dispiace anche a me! –

- Idea! Vengo a fare mate da te e ti aiuto a ripassare tutto, poi quando finiamo raggiungiamo gli altri –

- Ma così tu ti perdi l’uscita … No veramente Kia, ce la faccio da sola, tu vai! –

- Sicura? Guarda che non ci metto niente a venire –

- Sicura, sicura! Anzi fai una cosa, controllami Marco! –

- Ehehehe va bene capo! Comunque se cambi idea basta che mi chiami al cellulare –

- Ok! Ci sentiamo! –

- Ciao buono studio! –

Ti ti ti ti

Ti ti ti ti

- “Goya”, dimmi!

- Io e Picasso siamo appiedati. Che fai la porti tu la macchina?

- Ci potete contare.

Come volevasi dimostrare. Mai darmi fiducia! Perché appena ti giri ti frego la macchina. Eh! Eh! Eh!

Gli esercizi di matematica sono fatti in un attimo, e ho anche il tempo per darmi una sistemata, tanto il Bar Alba è vicino, e anche se ritardo, ormai mi conoscono tutti, non posso arrivare in anticipo, ci perderei la faccia! Chiamo mamma per avvertirla che sto uscendo, che si ho finito i compiti, si torno prima di cena, si sono con persone che conosce. Ogni tanto è stressante il solito interrogatorio, ma in fondo non mi fa poi tanti problemi, per fortuna! Pronta per uscire!

Eccoli, sono già tutti là! Che strano vedere Marco ad una delle nostre uscite pomeridiane! Fino all’anno scorso non c’era mai, stava sempre con la sua ex e quelli del classico. In fondo non ho con lui molta confidenza, è Viola che ci ha sempre parlato di più. Lei dice che è simpatico, quindi mi fido, e poi anche a me sta simpatico.

- Ciao raga! –

- Ecco la ritardataria! –

- Dai! Solo 10 minuti! Che volete che siano in confronto all’eternità! –

- Niente! Tanto noi abbiamo deciso che fare senza di te! –

- Eh si, chi tardi arriva male alloggia, non hai potere di replica! –

Come al solito ognuno dice la sua … prima o poi anche loro arriveranno in ritardo e allora … ci penserò io!

- Quindi dove si va, dato che avete deciso? –

- Alla cioccolateria in centro –

- Che buono! –

- Scusate ma Viola? – chiede giustamente Marco

- Ah si, non viene! Stava ancora studiando matematica, dato che non si ricordava niente! –

- Bene! Allora possiamo andare! –

- Chi mi ospita sulla moto? –

- Kia Sali con me, tieni il casco –

- No Vittoria, io non aspettavo altro per sfoggiarla in giro sulla moto! –

- Francè, e che le ragazze si sfoggiano adesso? No no vado con Vittoria! –

Dopo così tanto tempo è bello ritrovarsi di nuovo insieme, è quasi come se i mesi dell’estate non avessero interrotto nulla, e ognuno è ansioso di raccontare le avventure delle vacanze. Subito ritroviamo le nostre solite battute. All’inizio Marco è un po’ a disagio, ma poi si ambienta subito, mettendosi a scherzare con Giovanni. Hanno preso di mira Vittoria. Giovanni gliene dice di tutti i colori nella speranza che lei si decida, Vittoria se la ride alla grande. Io Vivi e Lucia un po’ diamo man forte a Vittoria, un po’ prendiamo in giro Francesco che, dato che sa che Giovanni con Vittoria fa sul serio, ci prova con noi tre, nella speranza che almeno una di noi ci stia. Francesco è proprio simpatico, è il solito tipo dalla battuta facile e la parlantina allegra, che fa credere chissà che quando in realtà tutti sanno che il suo è tutto fumo e niente arrosto.

Finalmente arrivano le cioccolate, tutte diverse, e ovviamente ognuno vuole assaggiare quella degli altri! Così quando ci alziamo per andarcene sul tavolo ci sono una serie di macchie di vario colore, dal nocciola al marrone scuro, al bianco al verde per chi, come me, ha preso la cioccolata al pistacchio, discretamente coperte da una serie di tovagliolini, tutti quelli che c’erano nel distributore sul tavolino. Ovviamente la cameriera che viene a ritirare i soldi ci guarda male, così usciamo ridendo lasciandola alle prese con vassoi e pezzuole.

Ci salutiamo felici di questo pomeriggio trascorso allegramente, senza pensare troppo alla scuola, e ce ne torniamo a casa. Vittoria mi accompagna in moto, è sempre molto gentile, e simpatica. Anche con lei ci conosciamo dalle medie, ma lei non abita così vicina a casa mia, così anche se andiamo molto d’accordo non abbiamo mai legato come me e Viola. Chissà che sta facendo adesso, sarà ancora alle prese con la mate? Speriamo bene!

Dopo cena guardo un po’ di tele, ma stasera non c’è molto da vedere, i soliti distretti di polizia che chissà a quale serie sono arrivati, e che non ho mai seguito, al contrario di papà, che per queste cose e per i vari commissari Montalbano e affini esce pazzo. Accendo il pc, su msn non c’è nessuno collegato, nemmeno Viola, chissà che fa. Niente da fare, vado a letto, magari mi addormento! E non ho più nemmeno il mio lettore per ascoltare un po’ di musica con le cuffie! Jamila è già pronta ad acciambellarsi vicino a me, sa che mi piace coccolarla prima di dormire, e lei, furba, non rifiuta mai un po’ di coccole! Chissà se anche Andrea ascolta la musica a letto dall’mp3 … il mio … Domani prevedo già una giornata difficile. Speriamo che non mi prenda in giro!

- Oh! Ma quanto c’hai messo?

- Ho dovuto aspettare che mio padre si addormentasse. Dovevo fregargli le chiavi. Dove andiamo?

- Al Lupo mannaro

- Certo che avete una fantasia...

- Avete? Perché, tu dove vorresti andare?

- Andiamo al San Salvador.

- Così lontano?

- Lontano? Scusate, ma io che la rubo a fare la macchina di mio padre? Tanto vale che usciamo a piedi!

- Ma vuoi mettere quanto siamo più fichi con la macchina?!

- Ma vuoi mettere quanto siamo più idioti ad andare sempre nello stesso postò?

- Hai sentito che la settimana prossima apre un nuovo locale?

- Si, ma la settimana prossima!

Dopo una mezz’ora di discussioni sterili ci convinciamo ad andare al solito pub. Spesso mi chiedo perché mi ostino a stare con questi ottusangoli! E poi ricordo! Perché tuo padre ha ragione. Tu non hai amici. Sei poco affidabile, scontroso e pezzo di merda. Hmf!

- “V.G.”!

- Dimmi!

- Hai visto le ragazze che sono appena entrate?

- No, dove?

Non posso credere ai miei occhi! Li stropiccio ben bene e ci riprovo. Ehi! La situazione non cambia. È lei! È proprio lei! Cosa ci fa una ragazza timorata di Dio come lei in un pub a quest’ora? Dovrebbe essere a casa con mamma e papà!

- “V.G.”! Ti piace quella?

- Eh?

- La guardi da quando è entrata.

- Chi è?

- Una della mia classe.

- Ah. Una nuova preda!

- Hmf!

- E quindi nella tua nuova classe ci sono delle “monelle”.

- Non fino ad oggi.

- “V.G.”, attacca! Sguinzaglia il cane! Quella ha qualcosa da nascondere! Se insisti cade.

- Cade anche se non insisto!

“Picasso” aveva ragione. Quella aveva qualcosa da nascondere. Di giorno angelo e di notte demonio? Devo scoprirlo. Prendo una birra ed un analcolico e mi avvicino.

- Viola. Che sorpresa vederti qui senza il tuo cagnolino al guinzaglio!

- Non è giusto che parli di Kia in questo modo! In fondo non l’ha fatto apposta di romperti l’iPod.

- Stavamo parlando di te! Che ci fai in questo postaccio?

- Mi diverto. Ih! Ih! Ih!

Che risata orribile! Almeno è carina. Andrea, adesso ci vuole un po’ del tuo sangue freddo. Lo so che gli ormoni stanno ballando, ma calmati, oppure questa scappa. Tecnica della coercizione. Siediti al bancone con i tuoi amici e fissala. Le ragazze che ci sono con lei cominceranno ad invidiarla perché c’è uno che la fissa e la costringeranno a non perdere l’occasione.

- “Vi”, hai visto come ti guarda quello?

- Si, è un mio compagno di classe.

- Uno così è in classe con te? Perché non ce lo presenti?

- E no ragazze. L’ho visto prima io!

- Però quello non mi sembra un tipo che puoi fare aspettare. Quello ne trova quante ne vuole. Ti conviene sbrigarti.

Fatto! Adesso falla impazzire.



- Perché mi fissi?

"All I can do is try, gimme one chance (tutto ciò che posso fare è provare, dammi una possibilità)
What's the problem I don't see no ring on your hand (qual è il problema non vedo anelli sulla tua mano)
I be the first to admit it, I'm curious about you, you seem so innocent "
(sono il primo ad ammetterlo, mi incuriosisci, sembri così innocente)

- Ti dispiace? Saresti la prima!

- Non è questo.

"You wanna get in my world, get lost in it (vuoi entrare nel mio mondo, perderti in esso)
Boy I'm tired of running, let's walk for a minute "(ragazzo sono stanca di correre, camminiamo per un minuto)

- Vuoi ballare?

- Qui? Non siamo in una discoteca.

- Ma c’è la musica! Ti vergogni? Non vuoi essere guardata ed ammirata da tutti e tutte?

Solletica il loro ego, ed in pochi istanti le convincerai a fare quasi ogni cosa!

- Oh! “Goya”, hai visto?

- Cosa?

- Guarda come si struscia quella. Se fossi al posto di Andrea sarei già uscito dai gangheri.

- A lui piace giocare al gatto col topo.

Praticamente è fatta! Mi basterebbe un gesto per portarmela a letto. Ma non le darò questa soddisfazione senza soffrire un po’.

- Scusa, vado un attimo dai miei amici.

- Vai a pavoneggiarti con i tuoi amici?

- Hmf! No, do a te la possibilità di farlo con le tue amiche.

- Che indisponente!

- “V.G.”, sei stato grande! La tua tecnica funziona sempre.

- Aspetta a cantare vittoria. Manca ancora l’ultima fase. Deve tornare da lui ed invitarlo ad uscire un’altra volta.

- Verrà, verrà. Quanto scommettiamo?

- Voi due dovreste smetterla di guadagnare su di me! Voglio una percentuale.

- Tu già ti becchi le donne.

- Ah! Ah! Ah!

- Vedo che ti stai divertendo.

- E tu, hai finito di divertirti?

- Si, stiamo andando via.

- Buono a sapersi.

È già la terza volta che suonano questa canzone. E non ce ne potrebbe essere una più adatta.

"Promiscuous girl (ragazza facile)
you're teasing me (mi stai prendendo in giro)
you know what I want (tu sai quello che voglio)
and I got what you need" (ed io ho ciò di cui tu hai bisogno)

Neanch’io riesco a credere a quello che sta accadendo.

"How you doing young lady (come fai signorina)
the feeling that youre giving really drives me crazy (le sensazioni che mi dai mi fanno diventare pazzo)
you don't have to play about the joke "(non buttarla sullo scherzo)

Mi si avvicina lenta, ha una minigonna da capogiro, mi blocca il ginocchio tra le sue cosce. Il petto è sempre più vicino alla mia mano, con le labbra mi sfiora l’orecchio e: “Ci vediamo sabato sera!”.

"Promiscuous boy (ragazzo facile)
you already know (già lo sai)
that I'm all yours (che sono tutta tua)
what you waiting for?" (che stai aspettando?)

I ragazzi mi guardano attoniti. “Picasso” da trenta euro a “Goya”. Ma nessuno dei due sa che io sono ancora più stupito di loro. Mai e poi mai mi sarei aspettato un atteggiamento tanto spregiudicato da lei. Voglio proprio vedere cosa farà domani in classe.

****

Andrea, ricorda: Ok andare a dormire alle tre di notte, ok fumare, ok mangiare schifezze. Ma non bere più di tre birre quando l’indomani devi andare a scuola! Ho un mal di testa insopportabile. E in più mi tocca dire grazie alla tontolona. Non vorrei che racconti a Viola che mi ha dato il suo lettore e che io non l’ho ringraziata. Mi rovinerebbe tutto il lavoro che ho fatto ieri sera.

Finalmente ricreazione! Non ce la facevo più! Alla fine il prof Majorana non ha più interrogato in mate. Viola ha studiato tutto il pomeriggio per niente, poverina! Bé, proprio per niente no, almeno ne sapeva un po’ più di ieri! La lascio con le altre e corro in bagno prima che si affolli del tutto, tra chi va a fumarsi la sigaretta e chi ha scambiato il bagno delle ragazze per un circolo di arte e cultura contemporanea, ovvero fa disegni sul muro e spettegola.

- Oh, ciao Paolo. Sai dov’è quella che sta seduta davanti a me?

- Chiara o Viola?

- La mora. Ma tanto so già che sono insieme.

- No.

- Cosa?

- Mi pare che Chiara sia andata in bagno e Viola sia in cortile con Marco.

- Grazie. A buon rendere.

Per fortuna Andrea non ha mosso un muscolo verso di me, almeno credo, dato che non l’ho nemmeno guardato. Se ho ben capito le sue abitudini, adesso non si muoverà dall’aula per tutta la ricreazione, e io non rientrerò se non quando la prof d’inglese starà per entrare. Se sono fortunata e riesco ad evitarlo fino a lunedì magari si dimentica che esisto. Purtroppo io da stamattina non faccio che pensare a lui e ai suoi occhi, e questo un po’ mi spaventa. Certo, mi dico, sto pensando a come evitarlo, quindi non è così tragica!

Non che mi faccia piacere sapere che Viola sia con Marco, ma almeno non devo ringraziare la “signorina sbadatella” davanti a lei.

Ho già preso i soldi così non devo rientrare in classe. Gli altri saranno già fuori, devo sbrigarmi. Oddio, non può essere, che ci fa Andrea fuori dal bagno delle ragazze? Che faccio? Forse se guardo per terra e cammino veloce ce la faccio a non dare nell’occhio.

- Ciao

- Ciao

Mi ha fermato! Che dico, che dico, che dico? Ma perché mi ha fermata se non parla? Che vuole fare? Devo scusarmi? Non ho nemmeno il coraggio di guardarlo, di incrociare quello sguardo così diretto. Mi sembra di essere esposta al pericolo davanti a lui, è come se mi leggesse dentro. Ma insomma, che figura sto continuando a fare? Forza Chiara, alza la testa e parla!

Tiene lo sguardo basso. "Certo, dopo il modo in cui l’hai trattata ieri!" Mi sento a disagio! "Ti credo. Primo, non sei capace di dire grazie. E secondo, siete imbambolati da un paio di minuti davanti al bagno delle ragazze. Ma dai! Che ci vuole? Dille grazie e vai via! Non è che dopo ci devi uscire insieme o diventate amiconi. Allora?"

Uno, due, tre.

Uno, due, tre.

- Scusami!

- Grazie!

- Di cosa?

- Di cosa?

- Scusami per ieri. Io non ti volevo giudicare.

- Non ti devi scusare. Anzi...grazie per l’iPod! Ciao.

Fatto! E adesso speriamo di farla finita con questo stillicidio.

Uff, ce l’ho fatta! Dai, non è stato poi così terribile, riprenditi! Il cuore mi va a mille all’ora! E poi che fa, viene anche lui fuori? Speriamo che non abbia intenzione di fermarsi con noi, se no io oggi muoio!

- Kia, dove sei stata?

- In bagno.

- Ti senti male?

- No Viola, è tutto a posto.

- A proposito di stare male, ma ieri dove sei finita Viola? Ti aspettavamo al Bar Alba.

- Avete ragione ragazzi, ma ieri sera ho dovuto studiare.

Ehehe, Viola si sta rifacendo del tempo perso ieri! Sono proprio carini lei e Marco, e ieri Marco ha chiesto subito di lei, si vede che ci sperava che veniva! Ancora non gliel’ho raccontato! Chi sa come sarà felice di saperlo!

Non avrei voluto ascoltare, ma non so perché le merdate mi arrivano subito all’orecchio! Quindi la ragazzina mente agli amici per poter frequentare le bettole. Avevo capito bene, di giorno angelo e di notte diavolo. Ottimo!

Si! Lei è davvero perfetta per me. Di giorno strusciati quanto vuoi con il tuo bambolotto, ma di sera , accanto a te avrai un uomo vero!

Voglio che tu sappia!

Voglio che tu ti senta accerchiata!

Più avrai paura e più ti legherò a me!

Appena rientriamo in classe tiro in disparte Viola con la scusa di controllare gli esercizi d’inglese e le racconto di Marco. Mentre parliamo Andrea si avvicina al suo banco, dietro di noi. Ma che fa? Prima mi ringrazia e poi mi fa la piazzata?

La campanella è suonata, mi avvicino spavaldo e con il ghigno malefico. Lei sta parlando con la sua amica. Non mi vede. Sbatto le mani sul banco e mi piazzo dietro di lei. Mi guarda...trema. anche l’altra osserva tutto con timore. Mi chino su di lei e porto la mia bocca al suo orecchio.

Adesso mi va di giocare!

Lei trema!

Non ci credo, parla a Viola all’orecchio e Viola è arrossita, ma che avrà da dirle in quel modo? Non capisce che la mette in imbarazzo? In fondo non si sono mai neanche parlati!

Mi chino ancora un po’, le lecco il lobo dell’orecchio e le sussurro:

"Promiscuous girl (ragazza facile)
wherever you are (ovunque tu sei)
I'm all alone( io sono tutto solo)
and it's you that I want" (e voglio te)











_________________________________l'angolo di BLU REI & Celestellina

Cele*: ta daaaaaaaan! Non ve lo aspettavate vero?
BLU: Cele, certo che non se lo aspettavano, ci abbiamo messo un secolo!
Cele*: Ma no, dico di Viola!
BLU: ah! Io dico della lentezza lumachifera che ci ha colpito! Ma va bene ... non se lo aspettavano neanche di Viola! Certo che dal titolo qualcosa dovevano aspettarsela!
Cele*: Certo, se no il titolo che ce lo mettiamo a fare? Coreografia?
BLU: ehehehehe (omino che si strica a terra)P.S. vorremmo dire a tutti i nostri fans (scusate l'ardire) che questo capitolo è stato scritto tra mille peripezie e notti insonni, quindi, per pietà, diteci cosa ne pensate....
Cele*: In parole povere, recensite!
BLU: già già :p

Ci inchiniamo a ringraziare gli UNDICI preferiti!!!! baby_dark, Bella4 e Bella5 (che è la stessa persona?), Bellis (baciottini), GIUGGIOLINA1808, Junna, Kaoru, kiki92, Laprinc, lorella, Sheila84
(BLU: io mi inchino ma mi fa un pò male la schiena)
E ora passiamo a rispondere alle recensioni!

lorella: lo stupenda e il bravissima con ben due punti esclamativi ci hanno mandate in sollucchero e vedere che c'era una nuova estimatrice della nostra storia ci ha dato il colpo di grazia! Speriamo che anche questo capitolo sia di tuo gradimento ... facci sapere!

Kaoru: che ci recensisci sempre due volte! ti arriverà presto a casa il premio fedeltà e buongusto con la modica cifra di 99,99 € iva inclusa! Ti ringraziamo nuovamente per averci "appellate" nuovamente geni! Speriamo che tu abbia finito col dentista così questo capitolo ti sembrerà ancora più bello, e si, Andrea ha addosso una bella corazza, dura spessa e lucente, non è proprio quella del principe azzurro, ma vedremo che succederà di questa corazza ....

Sheila84: carissima, in quanto a spararci la polvere troppo in fretta ... dopo mille anni il nuovo capitolo è qui!!!!! e abbiamo un sacco di assi nella manica, quindi resta sintonizzata su questo canale! grazie per i complimenti e perchè anche tu ci segui pedissequamente in ogni nostro lavoro!

Junna: che sorpresona! occhietti a stella coriandoli stelle filanti e petardi ... siamo felicissime! come vedi tra viola e marco tutto benissimo ihihihihihi (ma quanto siamo cattive?) e l'attesa non è stata troppo lunga, era solo un pò ... (at) tesa ... A parte gli scherzi siamo contente che Andrea e Chiara ti piacciano come personaggi e ti aspettiamo con una nuova recensione!

Laprinc: il tuo sguardo selettivo ancora una volta ha fatto centro! Eh si Andrea non è rockettaro come tuo nonno, come vedi da questo capitolo non è più un uomo propriamente "solo" anche se di problemi ne ha ancora (comunque gli uomini soli si incontrano dove la gente va a telefonare). Siamo contente che la storia ti è piaciuta, inoltre, come vedi, Viola è corsa a comprare il manuale da te consigliato per modernizzarsi un pò, chiara ancora non l'ha trovato in libreria ...

Laprinc: due recensioni come le tue meritano due risposte! Meno male che tuo nonno in pigiama sulla punto ci sta solo seduto e non se ne va in giro! per il resto tutto come da sopra! Aloha! Nihao! Hola! Goddbye! Au revoir! Aufiedersen! Ciao!

saluti a tutti e ci rivediamo al prossimo capitolo! recensite gente, recensite! (BLU: è una minaccia?... si!)

Ah! Scusate per la dimenticanza! La canzone che da il titolo al capitolo è "Promiscuous girl" di Nelly Furtado
  
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