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Autore: Marte97    09/10/2014    0 recensioni
"Si era costruita un muro, alto e spesso, dietro al quale aveva richiuso tutte le sue ferite e, forse, anche la capacità di amare di nuovo"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella mattina vedere qualcosa è pressoché impossibile; la pioggia forma come un velo opaco davanti agli occhi e il vento le sferza i capelli sul viso, se ancora i suoi possono definirsi “capelli” talmente sono ormai ingarbugliati.
Lo sa che farà tardi a scuola, ma non vuole pensarci; tanto quel che è fatto è fatto.
All’improvviso, dopo ben quattro anni di liceo, andare a scuola ha un nuovo interesse; ci sono dei nuovi compagni nella sua classe e uno di questi, Alistair, non sembra poi così male: ha la giusta aria di mistero che deve avere ogni ragazzo che interessi a Madison, tutto sommato nemmeno brutto. Ma le qualità che lei cerca in un ragazzo per lui finiscono lì. Alistair non è estroverso e sfacciato, ma bensì timido e riservato, parla poco con tutti ma risponde sempre gentilmente; non è un casinista né uno che attacca a discutere o la cui voce sovrasta quella degli altri; no, seduto lì, in un angolo nelle prime file, potrebbe passare inosservato per chiunque: tranne che per lei.
Mentre una ciocca color mogano si libra nell’aria riflette per la milionesima volta perché un ragazzo che è l’antitesi del suo tipo ideale le interessi così tanto, un ragazzo che non ha nulla di apparentemente speciale, un ragazzo che con lei non c’entrerebbe niente, con una Madison sarcastica, persino acida a volte, dalla vita incasinata ma con un sorriso enorme e una gran voglia di vivere tra le nuvole.
Vorrebbe parargli per confermare quella micro vocina dentro di sé che le sussurra che lui è insignificante. Eppure, ogni volta che ci prova, perde la parola, proprio lei che può perdere tutto meno che quella; sarebbe capace di dialogare anche con un muro. Non trova argomenti sufficientemente interessanti, non lo vuole disturbare, pensa che, oramai, dopo un mesetto di scuola, abbia già una ristretta cerchia di persone che considera simpatiche e lei non è tra queste. Semplicemente ha già deciso che getterà la spugna ma, quando si ritrova a pensare questo, attacca un’altra vocina, più tagliente e insistente, che le insinua il dubbio che lei agisca così perché non vuole innamorarsi, perché non vuole nessuno, anche se avrebbe bisogno di qualcuno. La verità è che Madison di batoste in amore ne ha prese anche troppe e non ne è mai uscita con qualcosa di concreto in mano; dopo l’ultima, avvenuta neanche troppo tempo prima, che l’aveva lasciata letteralmente a pezzi, si era costruita un muro, alto e spesso, dietro al quale aveva richiuso tutte le sue ferite e, forse, anche la capacità di amare di nuovo.
E’ riuscita ad arrivare puntuale, non ha la minima idea di come abbia fatto.
Alistair è lì, seduto nel solito angolo, da solo con indosso una di quelle felpe enormi che a lei piacciono tanto.
« Dovresti andargli a parlare » le mormora all’orecchio perentoria Erika, una delle sue migliori amiche.
« E che gli dico? “Ciao, non ci siamo praticamente mai parlati, ma eccomi qua!”. E’ ridicolo, Eri »
« Sei un caso perso » fa scuotendo la testa.
“Lo so” pensa fiacca Madison. Lei è il caso perso per eccellenza.
Si limita ad osservarlo, dalla parte opposta dell’aula. Tanto, a chi potrebbe mai piacere un disastro come lei?
   
 
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