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Autore: Regina Acqua    09/10/2014    1 recensioni
Piccoli momenti quotidiani vissuti dai protagonisti con i loro adorabili,ma anche no,fratellini.Le nazioni saranno dei bravi fratelloni? O periranno davanti agli occhietti dolci e all'astuzia dei più piccoli?
Dedicata a tutti coloro che hanno fratelli o sono figli unici.
E' la mia prima FF...sono nervosa!
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve,perdonate il ritardo,ma ho avuto molto da studiare e ho dovuto lasciare a metà questo secondo capitolo, finito a fatica.
Premetto che non ne sono soddisfatta ma mi rifarò.


 Francis non era il tipo di ragazzo che si faceva scoraggiare dalla vita,qualsiasi cosa il destino  o il caso aveva in serbo per lui lo accoglieva a braccia a aperte e un sorriso spensierato. Affrontava tutto ciò che gli capitava con molta serenità,   forse anche troppa gli amici,un trasloco in una nuova città,una furiosa litigata fra i suoi genitori…
Nulla avrebbe mai sconvolto la sua vita  almeno cosi cadeva anche lui.
Una giornata non tanto calda era stata l’inizio di tutto:Francis,un bambino di otto anni, beveva il suo latte caldo in cucina,giocando con qualche ciocca ribelle della sua bionda chioma. Non sospettava minimamente che sua madre fosse incinta,fino a quando i signori Bonnefoy  non gliene avevano comunicato chiaro e tondo.
Francis accolse la notizia con tranquillità,sapeva già che con la sua futura sorellina (perché si’,se lo sentiva che sarebbe stata una femminuccia )avrebbe avuto un delicato e squisito rapporto:le avrebbe pattinato i capelli e avrebbero giocato assieme.
Con un sorriso Francis penso che quella mattina non era poi così fredda…

OTTO ANNI DOPO:
Una giornata non tanto calda era appena iniziata e due tazze per la prima colazione erano state posate sul tavolo in cucina.
Alla fine la tanto attesa sorellina era arrivata ma con un bel nome da maschietto:Matthew.  Bambino che somigliava tanto al fratello nell’ aspetto ma non nel carattere. Stessi capelli biondi arricciati naturalmente e occhi profondi blu.
Anche un ‘estraneo avrebbe indovinato la parentela dei due.
La grossa differenza risiedeva nel carattere. Se Francis era spigliato e allegro,il piccolo era molto,ma molto più riservato e timido .Due caratteri completamente diversi e con la grossa differenza di età,sembrava impossibile che i due legassero,tuttavia l’occasione avvenne quando Monsieur Bonnefoy  venne trasferito dal Quebec negli U.S.A…
Inutile dire che tragedia per i due adulti che vantavo origini francesi ,mentre per i figli sembrava una vera e prioria avventura:Francis ne era entusiasta,adorava viaggiare ,conoscere nuove persone,fare esperienze(di tutti i tipi) e scoprire nuove culture. Lo faceva sentire cosi vivo,così reale mentre  Matthew….Matt aveva solo otto anni,non capiva bene a  cosa stava andando  incontro,sapeva solo che sua fratello maggiore,quella persona che era sempre così gentile con lui,che gli sorrideva sempre non ne era contrario,perciò non doveva essere poi così male…quindi sorrideva timidamente ogni qualvolta qualcuno ne parlava.
Ah quanto si sbagliavano.
L’America non era come il Canada,come il Quebec e di questo i due sene resero subito conto.
Ma ciò che gli fece aprire gli occhi fu la difficoltà di instaurare amicizie. Nessuno dei due si integrò tanto facilmente ,Francis veniva visto come troppo appariscente  ma la tenacia e la sua fedeltà verso se stesso vennero premiate.
Il problema fu Matt la sua insicurezza mista alla timidezza … ci provò ,ci provò davvero a fare amicizia però non otteneva risultati  e per un bambino di otto anni era  davvero pesante.
Era  arrivato anche a chiudersi in camera pur di  non andare a scuola. Lì si sentiva così solo e perso cosi diverso.
Fu allora che i genitori decisero di intervenire ,facendolo parlare a forza con Francis 
-Toc toc è permesso Matt?  Domandò il ragazzo sulla porta mentre bussava. Nessuna risposa ,solo un fagottino rannicchiato sul letto.  Sospirando ribussò ,anche se già sapeva che il fratellino lo avrebbe ignorato ancora,povero Mattew ,sembrava così inconsolabile.
Non aspettandosi nulla Francis si andò a sedere direttamente accanto a lui e scostò un pochino il plaid per scoprire la faccina dell’altro. Gli si presentarono davanti un paio di occhietti arrossati e un viso rigato da lacrime silenziose,era da parecchi minuti che stava in quello stato di semi coscienza,non provando altro che il desiderio di piangere un po’.   Un sorriso rassicurante si dipinse sulla faccia del ragazzo  più grande : -Mon petit frère …. che succede?Mamma dice che non vuoi più andare a scuola,è vero?                                       Domando calmo accarezzando una guancia paffutella.
Matt non rispose,un po’ perché non voleva un po’ perché sospettava  una paternale sull’importanza della scuola,dell’educazione per il futuro,  voleva solo tornare in Canada,voleva tornare ad avere degli amici perché si sentiva cosi solo,tremendamente solo e triste.
-Io…non…non  ci voglio più andare li.  Incomincio timidamente per poi continuare visto l’attenzione che il fratello gli stava donando. Occhi seri e concentrati e orecchie aperte,pronte all’uso   - E perché mai?
Domando comprensivo,Francis non sottovalutava mai le situazioni,soprattutto con il fratello,sapeva  che c’era molto di più dietro al suo bel faccino perso dietro ai vetri degli occhiali e sotto a quei capelli splendenti(come i suoi)
Un piccolo sospiro e la sua voce si fermò,non voleva diglielo,lui non avrebbe mai capito. Lui era amato da tutti, lui era  cosi apprezzato  che non poteva capire che cosa si provasse a essere invisibili.
Una mano blocco tutti quei pensieri posandosi sui capelli biondi,li spettinarono ridacchiando e poi due braccia lo tirarono fuori dalle coperte facendolo sedere sulle ginocchia del fratello  –Matt dimmi tutto,per favore .Non voglio che tu pianga,io ti voglio bene,sei il mio fratellino e qui siamo  tutti preoccupati per te .Per favore.
A quell’appello ,colmo di affetto la bocca del piccolo si agito,fino a diventare una linea segmentata. Una lacrima leggera e poi un'altra e un'altra ancora corsero giù per le sue guancie,la voce tremante per i singhiozzi diceva parole sconnesse e il corpo si buttò in avanti,contro il petto di Francis, raggomitolandosi lì per cercare un po’ di quiete mentre la sua piccola anima veniva rotta e disturbata dal pianto.
-Shhh  shh che succede?a me puoi dirlo…
-Gli altri bambini mi ignorano…non mi fanno mai giocare con loro,non mi vedono mai …è colpa mia Francis?che ho fatto di male? 
A quelle parole le braccia del più grande si chiusero su di lui ,come un paio d’ali,lasciandolo sfogare,gli avrebbe spiegato tutto dopo quando si sarebbe calmato,ora aveva capito molto di più  sul piccolo Mattew,Francis ne avrebbe fatto tesoro e non  avrebbe mai permesso in futuro che il suo fratellino piangesse cosi disperatamente.
Mai più.



E' il doppio del capitolo su Arthur e Alfred,non l'ho fatto apposta.
Grazie a chi leggerà e a chi si fermerà a lasciare un commento.
Al prossimo capitolo ^-^
   
 
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