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Autore: FairyQueen78    10/10/2014    14 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non passò molto tempo che Kiba, Gyakusatsu e Kagizume fecero ritorno dalla loro missione di ricognizione, raggiungendo Sesshomaru e gli altri capifamiglia in uno dei numerosi piccoli accampamenti allestiti dagli alleati e nascosti nel folto della foresta.

- Allora?! - chiese lapidario Sesshomaru scattando in piedi appena li vide avvicinarsi

- Nessun movimento, nessun rumore, nessun odore... però... – riferì Gyakusatsu preoccupato

- Cosa c'è?! Parlate! - li incalzò nervoso Sesshomaru

- Sull'altro lato della montagna, ai piedi della collina, abbiamo incrociato un ampio sentiero nel bosco – spiegò Kiba – L'abbiamo seguito e... conduce ad una specie di grotta... sembrerebbe un luogo sacro o qualcosa del genere, perché l'entrata è delimitata da una shimenawa*. Però anche lì c'è una calma innaturale... non so dirti perché, ma non abbiamo osato entrare a vedere... - confessò

- E avete fatto bene! - esclamò Sesshomaru

- Sesshomaru – lo chiamò Kagome – Non credi che quella potrebbe essere l'entrata alla tomba del Nue? -

- Sì, Sacerdotessa. E il fatto che sia così sguarnita non mi piace per niente. Vi siete avvicinati alla collina?! - chiese di nuovo ai suoi cugini

- No - rispose Kagizume – C'era qualcosa o meglio... non c'era niente... troppo “niente”... non so se mi spiego?! Non c'era il minimo odore che provenisse da quella direzione... Credo che tu abbia ragione, cugino, dev'esserci una barriera intorno alla collina e anche bella tosta se riesce a trattenere tutto così! Abbiamo preferito non avvicinarci troppo per timore di rivelare la nostra presenza. -

- Capisco... ottima decisione. E questo rende tutto ancora più sospetto. Tutto sigillato! Tutto bloccato! Tranne l'unica cosa che ci interessa davvero: la tomba del Nue! E' chiaro come il sole che si tratta di una trappola. - mormorò Sesshomaru tra sé e sé.

Inuyasha tornò ad ascoltare rapito, come nei giorni precedenti, suo fratello maggiore: che differenza che c'era tra loro, lui si sarebbe buttato a capofitto in quell'unica apertura senza pensarci due volte! Pensò alle occasioni in cui lo aveva visto combattere in passato, aveva sempre avuto l'impressione che anche lui si lanciasse senza indugi contro gli avversari, strafottente e pieno di sé, ma adesso si rendeva conto che in realtà quella calma apparente, tutta quella sicurezza, non gli derivavano solo dal fatto di “ritenersi” superiore a qualsiasi avversario... No, lui “sapeva” di essere superiore al suo avversario, ci rifletteva bene, ogni volta. Non era arroganza la sua, ma consapevolezza alla quale giungeva solo dopo aver valutato bene il suo nemico e il campo di battaglia, anche se di solito non lo dava a vedere, c'erano tutti quei ragionamenti dietro la sua freddezza e i suoi interminabili silenzi.

- Allora che facciamo, Sesshomaru? - incalzò Goomon

- Temo che dovremo preparaci al peggio! Dovremo irrompere attraverso la barriera usando Tessaiga, ma sarà un salto nel buio visto che non abbiamo il minimo indizio su cosa ci aspetti dall'altra parte. Inoltre infrangendo la barriera renderemo immediatamente evidente la nostra presenza al nemico, anche se a questo punto è quasi sicuro che sappiano già che siamo qua. Dovremo schierare al meglio le nostre truppe e giocare d'astuzia, ma non vi nascondo che sarà rischioso! Sembra che si siano verificate tutte le mie ipotesi peggiori. - spiegò – Se qualcuno vuole tirarsi indietro, è il momento di farlo. - proseguì guardando Goomon con freddezza.

– Ma l'alternativa ad attaccare adesso è aspettare di essere attaccati... – intervenne Inuyasha - ... chissà dove e chissà quando, sicuramente quando meno ce lo aspettiamo... quando non saremo uniti... e allora sconfiggerci sarà ancora più facile, no?! - gli chiese tranquillo – Perché non ci dici chiaramente cosa hai in mente, Sesshomaru?! Così ognuno potrà decidere di conseguenza. Io comunque sono con te, fratello: ho già avuto due bruschi risvegli per colpa di questi stupidi Nue e non ci tengo ad avere il terzo! - concluse ironico

- Bene... - esordì Sesshomaru rivolgendo una strana occhiata a Inuyasha e al resto dei capifamiglia che lo guardavano attenti – Ipotizzando di esserci tutti e visti anche i nuovi alleati, la mia idea è questa... -

Come la sera precedente, Sesshomaru, descrisse nel dettaglio il suo piano d'attacco, elaborato in base ai nuovi sviluppi e alla conformazione della zona, e di nuovo ebbe la piena attenzione di tutti i membri dell'assemblea, ai quali si erano uniti anche Miroku, Sango, Shippo, Royakan e Koga in qualità di rappresentanti degli alleati minori. Quando Sesshomaru terminò la sua lunga dissertazione, il Generale fu felice di constatare che suo figlio aveva ottenuto di nuovo il pieno appoggio di tutto il clan.


 

La strategia venne prontamente comunicata ad ogni squadra e in breve tempo i Demoni Cane e i loro alleati furono pronti ad entrare in azione.

- Allora è tutto chiaro?! Hai capito bene quello che devi fare? - chiese Inuyasha a Kagome - Mi raccomando, fai attenzione! Il tuo è un compito molto rischioso. - aggiunse preoccupato

- Ma certo, tesoruccio, fidati di me! - rispose Kagome con aria complice, facendogli l'occhiolino, mentre gli spediva un bacio con la punta del dito.

Inuyasha emise un profondo sospiro guardandola allontanarsi insieme a Ginta e a un paio di lupi:

- Andiamo, Sesshomaru! - esclamò sconsolato in direzione di suo fratello – Spero solo che quest'idea assurda funzioni. -

- Non serve che funzioni! Basta che ci faccia guadagnare tempo. - rispose secco Sesshomaru dirigendosi verso la cima della montagna insieme a lui e Fusawashi.

- La fai facile tu... ma se qualcosa va storto non te lo perdonerò! Sta rischiando la vita per una tua idea!! - rispose Inuyasha con rabbia.

Sesshomaru gli rivolse una delle sue solite occhiate imperscrutabili e non rispose: non era quello il momento di seguire i consigli di suo padre! Al contrario. Stava per scatenarsi l'inferno ed era il momento di usare a pieno gli insegnamenti di sua madre!


 

Kagome e Ginta raggiunsero il sentiero e, camminando piano e con circospezione, arrivarono all'imboccatura della caverna. Kagome lanciò una rapida occhiata preoccupata alla shimenawa appesa in alto, come un festone, all'entrata della grotta, prese un profondo respiro e sfilò piano, dalla faretra, una delle sue frecce posizionandola sull'arco con estrema attenzione. Nel far questo sfiorò quasi il viso di Ginta che camminava, in punta di piedi, proprio dietro di lei e il Demone Lupo sbottò infuriato:

- Ehi! Guarda a come ti muovi! Mi hai quasi ficcato la punta della freccia in un occhio! Vuoi purificarmi a morte?!!! -

- E allora non starmi così appiccicato! - rispose nervosa Kagome – Fai silenzio adesso, o ci scopriranno! -

Avanzando sempre con estrema cautela, pronta a puntare la freccia davanti a sé, Kagome prese un altro profondo respiro e si decise a varcare la soglia della caverna. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che non successe niente:

- Allora tu aspettami qui e tieniti pronto. - mormorò a Ginta prima di inoltrarsi nel buio della caverna seguita da uno dei lupi.

Le nude pareti di roccia sfilavano di fianco a lei, rischiarate di quando in quando dalla luce di una fiaccola

“Che gentili! E' evidente che eravamo attesi!” pensò con ironia tra sé e sé.

Proseguì il suo cammino per alcuni minuti, senza mai abbassare la guardia, finché sul fondo della grotta non comparve una tenue luce: la lunga galleria sembrava terminare in una specie di ampio salone circolare, illuminato a giorno, dove le torce erano molto più numerose e al centro del quale si trovava un piccolo tempietto di legno posto su un altare rialzato da terra.

Kagome rivolse a quella piccola costruzione uno sguardo carico di sospetto e poi tornò a guardarsi attorno rapidissima ma non notò nessun movimento strano; allora si rilassò leggermente e si diresse dritta verso il piccolo tempietto: evidentemente i resti del Nue dovevano essere conservati lì dentro.

“Prima mi sbarazzo di quel Nue prima potrò tornare dagli altri, questa grotta continua a non piacermi!” pensò allungando una mano davanti a sé per aprire le porte del tempietto ma appena sfiorò il pannello di carta di riso, una densa scia di fumo nero iniziò a fuoriuscire rapidamente, attraverso la fessura tra le porte, invadendo l'intera grotta e una profonda risata malefica scosse le pareti di roccia:

- AHAHAHAH!!! Sei in trappola, sacerdotessa!!! - gridò una voce possente intorno a lei mentre le nubi iniziavano a prendere consistenza dando origine a tre mostruose e gigantesche chimere dalla testa di scimmia che la guardavano ghignando minacciose, occupando interamente lo spazio all'interno della grotta.

- Questo è tutto da vedere! - gridò Kagome scagliando la sua freccia dritta verso un grosso vaso di terracotta rimasto sguarnito all'interno del tempietto. Quando la freccia la colpì, l'urna si sgretolò lentamente, emanando una luce accecante, e alla fine andò in frantumi rivelando il suo contenuto: uno specchio.

- Non è possibile! - gridò sconvolta Kagome

I Nue risero di nuovo:

- AHAHAHAH!!! Stupida umana, ciò che cercavi non è qui! E adesso... MUORI!!! - gridarono scagliandosi contro di lei.

- Vai presto! - gridò Kagome al lupo che era con lei, incoccando rapidissima un'altra freccia e scagliandola contro uno dei Nue. Il lupo corse velocissimo fuori, verso l'uscita, sparendo di nuovo nell'oscurità del lungo corridoio di roccia, mentre la freccia di Kagome andava a segno e il primo dei Nue si dissolveva con un grido lancinante.

Gli altri due si bloccarono di colpo, increduli.

- Com'è possibile?! Maledetta!!! - gridò un secondo Nue cercando di addentarla. Ma Kagome fu più veloce e scoccò una terza freccia colpendolo sul muso; così anche quello sparì in una nube di finissima polvere

Il terzo Nue, però, fu più veloce e assestò una potente zampata davanti a sé colpendo in pieno Kagome alla schiena e scaraventandola a terra. Quando, dopo alcuni secondi, lei riaprì gli occhi si ritrovò schiacciata sotto il peso della gigantesca zampa di tigre di quell'orribile creatura, con la testa incastrata tra due dei suoi artigli, e l'orrendo muso del Nue che le ansimava in faccia.

- Parla! Chi diavolo sei, donna?! Com'è possibile che tu abbia sconfitto i miei compagni con un colpo solo?!!! - chiese il mostro furibondo.

Una risata sprezzante si dipinse sul bel volto di Kagome deformandone i lineamenti delicati:

- Vuoi proprio saperlo, brutto mostro?! - chiese con una vocetta stridula e infantile prima di dissolversi in una nuvola di fumo.

Il Nue fissò sbalordito il punto tra i suoi artigli in cui, fino a un attimo prima, si trovava la sacerdotessa, sollevò incredulo la sua enorme zampa e fece appena in tempo a vedere una piccola palletta di pelo rosso correre verso la faretra e le frecce, che si erano sparpagliate a terra nell'impatto di poco prima, afferrane una velocissimo e lanciarsi senza indugi tra le sue zampe, verso il suo petto:

- Addio, babbeo! - esclamò il piccolo cucciolo di volpe prima di conficcargli la punta della freccia nel costato, con tutta la forza che aveva, colpendolo al cuore.

- NOOOOO!!! - gridò infine l'ultimo dei tre Nue dissolvendosi anche lui.

Shippo raccolse le frecce rimaste e corse velocissimo fuori dalla grotta, dove trovò Ginta e i due lupi che ululavano al cielo con quanto fiato avevano in gola.


 

AUUUUHHHHHHH!!!!!

- E' il segnale! - esclamò Koga dalla cima della montagna che sovrastava l'ampia collina – Niente di fatto, Sesshomaru, era una trappola! Ma stanno bene e le frecce funzionano! - aggiunse rivolto al Demone Cane nascosto tra le rocce poco sotto di lui

- Ah! Quella piccola canaglia di Shippo ce l'ha fatta! - esclamò entusiasta e sollevato Inuyasha, accucciato anche lui di fianco a suo fratello.

- Bene! - sibilò tra i denti Sesshomaru – ALL'ATTACCO!!! - gridò scattando in piedi e lanciandosi con un balzo giù dalla rupe, insieme a Inuyasha, Fusawashi e il resto della loro squadra di Demoni Cane. Si librarono nel cielo sopra la collina, mentre Koga e un manipolo di Demoni Lupo li seguivano lasciandosi scivolare velocissimi lungo il fianco della montagna.

Inuyasha sfoderò immediatamente Tessaiga, la cui lama si fece all'istante rossa come il sangue, gridando:

- CICATRICE DEL VENTO!!! -

L'aria, poco sotto di loro, tremò leggermente e i profondi solchi tracciati dalla cicatrice colpirono qualcosa; un bagliore luminoso, come un'enorme cupola di vetro smerigliato, rivelò la sua presenza nel cielo sopra la collina e su tutta la zona circostante, tra la montagna e il mare, prima di dissolversi e sparire per sempre rivelando, in tutta la sua crudezza, la vera natura di quel luogo che era apparso tanto pacifico e meraviglioso fino a un attimo prima.

Il cielo si oscurò di colpo riempiendosi delle ormai familiari nubi nere che nascondevano i Nue e un'immensa aura maligna si sparse tutto intorno, sembrava impossibile che fosse tutta contenuta in quella barriera, avvolgendo il paesaggio in una tetra nebbia rossastra, che, al sensibile olfatto dei Demoni Cane, emanava un orrendo fetore di morte.

Le folte chiome degli alberi lasciarono il posto a miseri e squallidi scheletri di legno secco, il verde dei prati che ricopriva la collina venne sostituito da terra bruciata, arida e percorsa da profonde spaccature causate dalla siccità; persino l'azzurro del mare lasciò il posto a una distesa rossastra e putrida e la spiaggia, che sembrava incontaminata fino a un attimo prima, adesso era invasa da carcasse di piante e animali marini in decomposizione, portate a riva dalla corrente. Come se tutto questo non bastasse, sulla sommità della collina, che era apparsa all'inizio come un ampio prato sgombro, adesso erano tornati visibili i resti di un villaggio. Atterrando tra le case in rovina, Inuyasha non poté non notare anche ciò che restava degli abitanti di quel luogo: solo scheletri ancora avvolti nei loro miseri abiti logorati dal tempo, sorpresi da una morte misteriosa mentre sembravano intenti nelle loro solite faccende quotidiane: una donna tra due alberi, con quello che rimaneva di una lunga corda, vicino a un cesto pieno di stracci vecchi e ammuffiti che un tempo dovevano essere stati dei panni freschi di bucato; un uomo seduto sulla porta di casa con in grembo i resti di una grossa rete, doveva essere un villaggio di pescatori, e poi... Inuyasha distolse lo sguardo non riuscendo a sopportare la vista delle spoglie di quella che doveva essere una madre, caduta a terra, con un piccolo fagotto tra le braccia e un altro piccolo scheletro aggrappato alle sue gambe.

- Maledizione!! - sbottò stringendo i pugni e mordendosi il labbro con tutta la forza che aveva – Siamo arrivati tardi! -

- Non dire assurdità! - lo rimproverò Sesshomaru al suo fianco – E' evidente che tutto questo risale a molto tempo fa. Non è certo cosa recente come gli attacchi che abbiamo subito noi! Si direbbe che i Nue abbiano lavorato a lungo nell'ombra prima di cercare vendetta... -

In quell'istante una voce potente risuonò nell'aria:

- E così siete riusciti ad arrivare fino a qua, stolti Demoni Cane?! Avete firmato la vostra condanna a morte! -

- Già in passato avete assaggiato le nostre zanne - rispose spietato Sesshomaru rivolto alle nubi nere sopra le loro teste – ma a quanto pare la lezione non vi è bastata, osate ancora sfidarci, immonde creature! Dite pure addio alla vita! -

Sollevò un braccio sopra la sua testa per poi puntarlo deciso davanti a sé e un'altra squadra di Demoni Cane spuntò fuori dal folto dell'unico tratto di foresta ancora verdeggiante. Insieme a loro c'era Kagome che si preparò a scagliare contro il cielo una delle sue frecce, ma subito, dalle fitte nubi nere che li sovrastavano, saltò fuori un Nue che le si avventò contro. Stava per raggiungerla quando al lato opposto del villaggio un'altra Kagome, puntandogli una freccia contro, gridò:

- Dove guardi brutto mostro?! Io sono qua! -

Il Nue rimase un attimo interdetto, indeciso su quale sacerdotessa attaccare per prima; a quel punto un altro Nue lo raggiunse e si lanciò contro la seconda sacerdotessa ma a un altro capo ancora del villaggio, comparve un'altra Kagome, questa volta insieme a Miroku, e i Nue ruggirono di nuovo pieni di rabbia. Distratti da quella nuova apparizione non si accorsero dei Demoni Cane che si lanciarono su di loro atterrandoli e trapassandoli con le loro spade mentre le due Kagome si avvicinavano e scagliavano le loro frecce contro i due mostri agonizzanti, dissolvendoli in una nube di polvere.

- L'avete voluto voi, stupidi Demoni Cane! - ruggì di nuovo la voce sopra le loro teste.

L'ormai familiare fischio acuto e penetrante, trapassò le orecchie di Inuyasha e del resto della squadra e tutti si accasciarono a terra sopraffatti dal dolore.

- AHAHAHAH!!! E' la vostra fine, stolti! - rise soddisfatta la voce – Non potete fare niente contro di noi! Strisciate come i vermi che siete e infine morite! -

Approfittando di quell'attimo di debolezza un gran numero di Nue uscirono dalle nubi e si lanciarono sui Demoni Cane e sui loro alleati, pronti a sopraffarli facilmente, mentre si contorcevano dal dolore. Quei mostri spaventosi atterrarono in mezzo ai resti del villaggio, pronti a divorare i loro avversari, ma appena furono vicini i Demoni Cane, si rimisero prontamente in piedi e scattarono verso di loro, trapassandoli e abbattendoli con le loro lame.

- Com'è possibile?!!! - ringhiò un Nue steso a terra di fronte a Sesshomaru, che lo guardava sprezzante con Bakusaiga in pugno e una sottile fascia di pelliccia bianca sulle orecchie e intorno alla testa.

- Con chi credevate di avere a che fare, stupidi scimmioni?! - sibilò il Demone Cane mozzandogli la testa senza tante cerimonie, prima di voltarsi verso suo fratello che, nel frattempo si era avventato contro un altro Nue insieme a Koga, entrambi con una fascia di folta pelliccia stretta intorno alla testa a coprirsi le orecchie.

Sesshomaru dovette ammettere che l'idea dei Demoni Lupo non era poi così stupida.

Vedendo i loro compagni sconfitti così facilmente, altri Nue si materializzarono dalle nubi e si lanciarono contro i loro avversari.

“Ma quanti sono?!” si chiese Sesshomaru prima di fare nuovamente cenno ad un'altra squadra di Demoni Cane di unirsi alla lotta.


 

Frattanto la vera Kagome se ne stava ancora nascosta nel folto della foresta insieme a Gyakusatsu, Kiba e al Generale che, ligio al suo dovere e alla promessa fatta a suo figlio, non si era allontanato da lei nemmeno per un secondo.

- Come va, Gyakusatsu?! Ti senti meglio?! - mormorò preoccupata Kagome, china di fronte a lui, con le mani appoggiate sopra le grandi orecchie del demone che se ne stava seduto ai piedi di un albero.

- S-sì... g-grazie... - balbettò lui imbarazzato e ancora un po' sofferente, senza osare guardarla in faccia, rosso come un peperone.

– Per fortuna Sesshomaru è stato previdente e ti ha lasciato fuori da questa parte dello scontro... - commentò ancora Kagome

- Hai una fortuna sfacciata, cugino! - lo apostrofò Kiba mentre, sporgendosi oltre il grande cespuglio che circondava la zona, si guardava intorno, insieme al Generale, per controllare che non arrivassero nemici – Te ne stai bello tranquillo a farti coccolare da Kagome... Per la prima volta in vita mia, ti invidio quegli enormi paravento che ti ritrovi! - precisò stizzito

- Che fai?! Ti ci metti anche tu, adesso?! Come quell'idiota di Kagizume! - rispose offeso Gyakusatsu – Non le ho chieste io queste mostruosità! Oltretutto mi fanno un male cane, nonostante la pelliccia e l'aiuto di Kagome! - sbottò, poi tornò a rivolgersi timidamente alla sacerdotessa – Scusami... per colpa mia stai sprecando un sacco di energie... -

- Ma no, non preoccuparti. Se Sesshomaru ha ragione, questa tortura finirà presto, appena i Nue si accorgeranno che il loro verso infernale è ormai inefficace. - gli rispose lei sorridendo gentile – E poi, infondo sono contenta di avere una scusa per toccarle: sono così carine! - confessò con una risatina divertita stingendole un po' di più tra le mani e massaggiandole delicatamente, come faceva sempre con quelle di Inuyasha.

Gyakusatsu trattenne il fiato e diventò ancora più rosso:

- N-non farlo, ti prego! - esclamò imbarazzatissimo

- Oh scusami... ti ho fatto male?! - mormorò mortificata Kagome

- N-no... non è questo... t-tutt'altro - balbettò impacciato – è che non sono abituato... ad essere toccato così... e s-sono molto... sensibili... ecco! - confessò fissando il terreno ai suoi piedi.

Fu il turno di Kagome ad arrossire:

- Oh cielo! S-scusami... non lo sapevo... I-inuyasha non è così... “sensibile”... - mormorò imbarazzata

- Questo è quello che credi tu, mia cara... - ridacchiò divertito il Generale

- Ma insomma... Generale! Si può sapere fino a che punto vi fate gli affari nostri nell'aldilà?! - esclamò scandalizzata Kagome - Anzi, no! Non voglio saperlo! - si corresse subito

- Tranquilla, la vostra intimità è inviolabile anche per noi. - rispose sorridendo il Generale

- Arriva qualcuno! - li interruppe Kiba

Shippo e Ginta si fecero largo tra i cespugli e li raggiunsero trafelati.

- Kagome! Kagome! Ce l'ho fatta! - esclamò eccitatissimo il piccolo Demone Volpe – Peccato che non conti come esame, avrei preso un sacco di punti! -

- Ne dubito. - lo corresse Ginta – Senza le frecce di Kagome non avresti combinato un tubo... -

- Questo non è vero! Senza il suo potere demoniaco le mie frecce da sole non avrebbero funzionato. - precisò Kagome - Sei stato bravissimo, Shippo! - aggiunse poi con un sorriso.

- E' vero, Shippo, ti sei comportato come un vero guerriero! Tuo padre sarà fiero di te! - lo lodò anche il Generale.

Il piccolo demone sorrise soddisfatto ma poi si riscosse:

- Ah! Giusto! Ti ho riportato queste. - disse porgendo a Kagome le frecce avanzate - Ne ho usate solo quattro. Quei bestioni erano talmente grossi che occupavano tutto lo spazio: era impossibile mancarli. - spiegò Shippo

- Bravo! Dalle a Kiba, lui ne farà buon uso! - disse Kagome ancora con le mani sulle orecchie di Gyakusatsu.

- Puoi starne certa! Non sprecherei mai una delle tue preziosissime frecce, so bene quanto ti siano costate, Kagome, non voglio vederti star male di nuovo! Spero che i tuoi compagni facciano altrettanto, piccola volpe! - ammise Kiba infilando le frecce nella sua faretra, insieme alle altre che Kagome aveva già provveduto ad impregnare con la sua aura sacra. L'aveva concentrata solo sulla punta per permettere ai demoni di maneggiarle senza troppi rischi, ma questo le aveva richiesto molta fatica e così ne aveva realizzate un numero limitato, da usare con parsimonia ed estrema attenzione.

- Ehi! Per chi ci hai preso! Anche tra i Demoni Volpe ci sono degli ottimi arcieri! - rispose Shippo risentito.

- E della tomba?! Che mi dici, Shippo?! - chiese Kagome preoccupata.

- Niente da fare! Era finta... - mormorò il piccolo demone mortificato

- Mmmhhh... c'era da aspettarselo... - ammise Kagome pensierosa – E com'era la finta tomba? - chiese

- Nella grotta c'era un tempietto e dentro c'era un vaso. - spiegò Shippo - Gli ho lanciato una freccia convinto che contenesse le ceneri del Nue ma invece c'era solo uno specchio. -

- Uno specchio?! - chiese perplessa Kagome – E l'hai colpito? -

Shippo ci pensò un po', era successo tutto così rapidamente che non gli aveva prestato molta attenzione:

- Mi sembra di sì... però... ora che mi ci fai pensare... non mi sembra che si sia rotto... - mormorò incerto

- Dici sul serio?!!! - scattò Kagome folgorata da un pensiero – Ne sei sicuro, Shippo? E' importante! - lo incalzò

- Beh... sì, direi di sì... - rispose il piccolo demone.

- Ti è venuta un'idea, Kagome? - le chiese Gyakusatsu

- Forse... Insomma, mi domando... perché mettere uno specchio in quel vaso?! Perché non lasciarlo semplicemente vuoto?! Potrebbe essere un indizio per trovare il vero Nue ma... Aaahhh... avrei bisogno di sapere cosa c'è là fuori! - sospirò indicando, con un cenno della testa, in direzione del campo di battaglia.

- Ehhhh... – sospirò Kiba – Bella e intelligente! Ma che ci trovi in quel mezzodemone?! Non preferiresti uno come me?! - chiese voltandosi a guardarla e, sorridendole, aggiunse più serio – Vuoi che vada a dare un'occhiata? -

- Ti ringrazio Kiba ma vorrei vedere con i miei occhi... E per l'ennesima volta: AMO. MIO. MARITO! Davvero, dovresti lasciarmi perdere! Con tante belle demoni che ti corrono dietro... - lo rimproverò scherzando

- Ma è proprio questo il punto: se mi corrono già dietro che gusto c'è?! - rispose lui con una strizzatina d'occhio – Strapparti al cuginetto sarebbe molto più divertente... -

- Tu scherzi col fuoco, Kiba! - lo rimproverò Gyakusatsu – L'hai visto, Inuyasha, ieri?! T'avrebbe ammazzato senza tanti complimenti! Ho ancora i brividi se ci ripenso... -

- Gyakusatsu ha ragione. - intervenne il Generale – Purtroppo ho lasciato una pesante eredità a mio figlio... se si lasciasse sopraffare dal suo sangue demoniaco, sarebbe molto più spietato di tutti voi! - per questo lui e Sesshomaru si erano affrettati a seguirlo, quando l'avevano visto correre via in quel modo.

- Inuyasha è ancora in pericolo, Padre?! - chiese Kagome preoccupata

Il Generale le sorrise rassicurante:

- Diciamo che migliora ogni giorno di più, anche grazie al tuo aiuto, ma ne deve fare ancora di strada prima di riuscire a controllare davvero il suo potere. E' ancora presto per cantare vittoria. -

Kagome tornò a rivolgere la sua attenzione ai rumori che provenivano dall'esterno della foresta, pregando con tutta sé stessa che Inuyasha stesse bene e che quel fracasso infernale finisse presto in modo da lasciarla libera di agire.

- Kagome... vai pure se vuoi... io mi arrangio! - le disse dolcemente Gyakusatsu intuendo i suoi pensieri.

- Non se ne parla! Non lascerò queste adorabili orecchie e il loro proprietario in balia di quelle bestiacce! - scherzò lei.

- Vacci piano coi complimenti... - le rispose lui arrossendo di nuovo – Non sono abituato nemmeno a quelli... Inuyasha è davvero fortunato! - la vide arrossire di nuovo – Tranquilla, cuginetta, non ti sto facendo la corte! Non sono come quel testone di Kiba, io lo capisco quando una battaglia è persa in partenza. Sono solo invidioso. - ammise con un sorriso.

- Sai, quando ti ho visto la prima volta mi hai fatto quasi paura, sembravi così serio e burbero... ma adesso... penso che tu abbia tante qualità... oltre che delle bellissime orecchie! - scherzò Kagome – Sono sicura che presto troverai anche tu una persona speciale che saprà apprezzarti. - concluse dolcemente.

- Grazie, Kagome... ma per ora sei l'unica a pensarla così... e a dire che ho delle belle orecchie! - rispose Gyakusatsu sorridendo.

In quel momento l'infernale stridore dei Nue, com'era cominciato, cessò.

- Finalmente! - esclamò Kagome con un sospiro di sollievo.

- Bene! Direi di muoverci, Kagome! Voi altri tornate ad unirvi alle vostre squadre! - li esortò il Generale.

– Tieni, Gyakusatsu. - disse lei restituendo al demone la pelliccia per coprirsi le orecchie – Non si sa mai... Buona fortuna! - aggiunse poi dandogli un casto bacio sulla fronte – Piccolo Shippo, Ginta, fate attenzione! - disse abbracciando il cucciolo di volpe che annuì deciso – Kiba, mi raccomando... - concluse semplicemente guardandolo preoccupata e strappandogli un sorriso speranzoso: adesso ci sarebbe stato un bacio o un abbraccio anche per lui, pensò! Ma quel sorriso gli morì sul volto quando invece lei si voltò tranquillamente per andarsene.

- Ehi Gyaku, quando questa storia sarà finita... ricordami di ammazzarti! - sbottò Kiba invidioso.

- Eh?! Come?! Sì, sì... - balbettò distrattamente Gyakusatsu mentre guardava, con aria trasognata, Kagome che si allontanava in compagnia del Generale.


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Glossario

shimenawa = corda sacra decorata con strisce di carta bianca piegate a zig zag (shide), utilizzata per delimitare aree o oggetti sacri.


 

Angolo dell'autrice

Alzi la mano chi si è fatto fregare da Shippo/Kagome! XD

Ok, nessuno... -.-'... io c'ho provato a creare un po' di suspanse... T_T

Allora, Destyno?! Ti ho stupito almeno un po'?! XD Visto che Sesshomaru ha saputo sfruttare anche lui e le altre volpi?! ;) (Sì sì, ha deciso tutto lui, io non c'entro niente... figurati se m'ascolta ^^')

Scrivendo questi capitoli mi sono resa conto di quanto sia difficile descrivere le battaglie: si passa dal rischiare di essere tremendamente ripetitivi a non saper come fare a descrivere ciò che sta succedendo molto rapidamente ma che merita una descrizione più dettagliata... quindi descrivere tutto senza dilungarsi troppo o si perde “il ritmo” della scena. In questo senso disegnarle nei manga dev'essere sicuramente più facile a meno di perdersi in grovigli incomprensibili (ehmNarutoehm). Spero di esserci riuscita, ma se qualcosa non vi è chiaro ditemi pure. ;)

Alla prossima ^_^

   
 
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