Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: FairyQueen78    17/10/2014    9 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sull'arida collina deserta la battaglia tra Nue e Demoni Cane continuava ad infuriare ormai da ore. Le orribili chimere non accennavano a diminuire. Per quante ne abbattessero Inuyasha e i suoi, dalle nere nubi che coprivano il cielo, continuavano ad emergerne altre. Sesshomaru aveva cercato di coinvolgere poco alla volta le varie squadre, in modo da avere sempre energie fresche a disposizione, ma ormai la fatica iniziava a farsi sentire un po' su tutti e l'effetto sorpresa si era ormai esaurito, così ogni singolo scontro diventava sempre più duro e lungo da affrontare. Solo i guerrieri più forti come Sesshomaru e Goomon sembravano in grado di abbattere quelle creature con un solo colpo, ma tutti gli altri Demoni Cane dovevano avventarsi in piccoli gruppi di due o tre su un unico Nue, per riuscire ad avere la meglio; per non parlare dei gruppi formati dai soli alleati minori.

Miroku, in sella a Kirara insieme a Sango, cercava di purificare quanti più Nue possibile con i suoi o-fuda e nel frattempo cercava di rifornire, senza farsi notare, anche i Demoni Volpe che avevano assunto il suo aspetto. Per le frecce di Kagome, purtroppo non c'era rimedio: dovevano cercare di farsele durare il più a lungo possibile. Se le armi delle finte sacerdotesse fossero diventate inefficaci, sarebbe stato evidente per il nemico che Kagome non era tra loro. Per questo motivo, la maggior parte dei Nue abbattuti veniva “distrattamente” lasciata a terra nella speranza di eliminarli con calma al termine di quella estenuante guerra.

Inuyasha, che non era abituato a combattere in gruppo, faticava ad usare Tessaiga al meglio per paura di colpire i suoi stessi alleati, limitandosi a brandirla come una qualsiasi spada, e questo gli costava parecchie energie. Si soffermò un attimo a riprendere fiato, lanciando una rapida occhiata ai suoi compagni che continuavano a combattere attorno a lui:

“Sesshomaru aveva ragione!” pensò osservando i sosia di Kagome e Miroku, verso i quali si concentravano la maggior parte degli attacchi dei Nue, e ripensò alle parole di suo fratello durante l'ultima riunione.


 


 

- Non capisco a che dovrebbe servire tutta questa pagliacciata! - aveva sbottato il mezzodemone dopo che suo fratello aveva illustrato a Shippo il ruolo che avrebbero avuto lui e i suoi simili.

Sesshomaru aveva soffocato a stento un sospiro esasperato e si era limitato a rispondere:

- Mi sembra ovvio! Tra un centinaio di potenti Demoni Cane e un' unica, debole, sacerdotessa umana, tu chi preferiresti attaccare?! -

- Kagome non è debole! - l'aveva difesa Inuyasha con orgoglio

- Resta il fatto che è da sola. - aveva ribattuto Sesshomaru – Per i Nue è sufficiente bloccare lei per vanificare tutto il nostro attacco! E' l'unione dei nostri poteri a poterli annientare definitivamente, se uno dei due viene a mancare non c'è modo di sconfiggerli! Ed eliminare lei è sicuramente la scelta più semplice... lo capirebbe qualsiasi idiota! -


 


 

- Ehilà! Batti la fiacca, cagnolino?! - lo richiamò Koga alle sue spalle affondando gli artigli di Goraishi nella gola di un Nue che Fusawashi aveva appena scaraventato a terra – Non riesci a combattere senza la tua Kagome intorno?! - chiese ironico

- Non dire sciocchezze! Saperla lontana da quest'inferno può solo facilitarmi le cose! - sbraitò tornando ad alzare la guardia contro un Nue che gli si stava avvicinando pericolosamente ma che fu subito intercettato da Kunou poco lontano da lui.

- E allora mi spieghi perché non ti decidi a combattere seriamente?! Continui ad agitare la tua spada come un coltellino! - lo rimproverò

- Ci sto provando, ma non è così semplice! Sembrano tutti decisi a mettersi in mezzo. Finirei per colpire qualcuno dei nostri. - sbotto mentre un altro Nue veniva abbattuto da Ikioi e scaraventato a terra poco lontano da lui.


 

- Tsk! Che spreco! - borbottò Ikioi poco sopra le loro teste osservando Inuyasha finire il demone che aveva appena abbattuto lui.

- A che ti riferisci? - gli chiese Fusawashi, che l'aveva raggiunto per aiutarlo, soffermandosi per un attimo al suo fianco.

- A Tessaiga, ovvio! Non posso credere che la potente spada del Generale sia finita in mano a quella mezza calzetta? Non riesce nemmeno a brandirla come si deve! - sbottò

- Tu dici?! - rispose dubbioso Fusawashi – Eppure con la barriera se l'è cavata molto bene... Devo ammettere che mi ha stupito... -

- Pensate a combattere voi due! - li rimproverò Sesshomaru trafiggendo alla gola un Nue che stava per colpirli alle spalle – Mio fratello sa badare a sé stesso! Stategli alla larga!-

- Come?! Prima ci imponi la sua presenza e poi vuoi lasciarlo solo in balia del nemico? Sarebbe già crepato da un pezzo se non gli coprissimo le spalle! - ringhiò Ikioi

- Non mi sembra di avervi ordinato di fargli da balia! - sibilò irato Sesshomaru – Credete davvero di fargli un favore?! Gli siete solo d'intralcio! -

- Come osi... - abbaiò Ikioi facendo per avventarglisi contro, ma Fusawashi lo bloccò:

- Calmati, siamo nel bel mezzo di una battaglia! Non è il momento di discutere tra noi! - lo rimproverò.

Sesshomaru lo guardò gelido ma non disse una parola: con pochi gesti decisi, fece segno alla squadra di Ikioi, che stava combattendo in aria tutto intorno a Inuyasha, di farsi da parte. I demoni lo guardarono perplessi, ma uno dopo l'altro iniziarono a ritirarsi, lasciando un varco del quale i Nue non tardarono ad approfittarsi, per cercare di raggiungere le squadre che combattevano a terra.


 

Il grido di Koga risuonò allarmato nell'aria:

- Cagnolino!! -

Inuyasha alzò lo sguardo sopra la sua testa e vide una decina di Nue lanciarsi in picchiata verso di lui, ma notò anche con sollievo che la via era finalmente libera:

- Ci penso io! - gridò rassicurante a Koga e agli altri demoni vicino a lui – CICATRICE DEL VENTO! - gridò vibrando un colpo sopra la sua testa.

Affilati vortici d'aria si staccarono rapidi dalla lama di Tessaiga travolgendo i Nue che caddero a terra uno dopo l'altro, senza vita.

Sesshomaru afferrò Ikioi, che osservava stupefatto la scena, per il risvolto della sua veste e, avvicinandogli pericolosamente il viso al suo, sibilò minaccioso:

- Ve lo ripeto: gli siete solo d'intralcio! - dopo di che lo lasciò andare di scatto, ordinando deciso – E ora tornate a combattere! -


 


 


 

Kagome e il Generale si erano spinti fino alla grotta, per fare un sopralluogo. Kagome aveva insistito per vedere con i suoi occhi il luogo descritto da Shippo, non che non si fidasse del suo piccolo amico, ma temeva che gli fosse sfuggito qualche dettaglio importante e aveva preferito controllare.

Dopo essersi assicurato che non ci fossero pericoli, il Generale l'aveva seguita all'interno della grotta e adesso osservava curioso Kagome che continuava a guardarsi intorno ispezionando attentamente ogni angolo, ogni anfratto, completamente immersa nei suoi pensieri, scuotendo di tanto in tanto la testa con fare preoccupato e confuso:

- Posso almeno sapere a cosa stai pensando?! Magari se me ne parli, posso darti una mano? - le chiese sorridendole premuroso.

Kagome si riscosse e accennò anche lei un tenue sorriso:

- Sì, avete ragione... - rispose tornando subito seria - Shippo ha detto che dentro l'urna che ha infranto c'era uno specchio... - spiegò riprendendo da capo il filo dei suoi pensieri.

- Già, questo dettaglio ti ha colpito subito... ma perché?! - chiese perplesso il Generale

- Uno specchio... in una grotta delimitata da una shimenawa... cioè un luogo sacro. Uno specchio che non si rompe se viene colpito da una freccia sacra... Ho pensato subito che potesse essere un goshintai e adesso ne ho la conferma. - spiegò avvicinandosi ai resti del tempietto e del vaso, in mezzo ai quali giaceva, ancora intatto il piccolo specchio sacro.

- E quindi?! Qual'è il problema se qui c'è un goshintai? - chiese ancora il Generale che proprio non capiva dove lei volesse arrivare.

- Un goshintai non è cosa da lasciare in giro così! E' il corpo di un Kami! L'oggetto sacro per eccellenza! Dovrebbe essere conservato in un tempio, nel luogo più sacro e inviolabile, nell'honden! Perché questo invece si trova abbandonato in una grotta?! - si chiese infervorata Kagome – E non una grotta qualsiasi! Ma un luogo che corrisponde esattamente a ciò che cerchiamo, alla tomba descritta dalle leggende, e per di più sorvegliato da dei Nue... Perché dei demoni dovrebbero sorvegliare un goshintai? -

- Per tenderci una trappola, no?! - rispose il Generale come se fosse ovvio

- No... non era necessario... potevano semplicemente appostarsi nella grotta e aggredire chiunque fosse entrato... perché portare qui un goshintai?! - si chiese ancora Kagome, poi sembrò illuminarsi di colpo - Forse... non ce l'hanno portato loro! Forse c'era già... Ma chi ce l'ha messo? Perché? - si chiese ancora sempre più confusa.

- Forse gli abitanti l'avevano messo in questa grotta perché al villaggio non avevano un tempio... - ipotizzò il Generale

- Non avevano un tempio ma hanno un goshintai?! - rispose Kagome poco convinta – No, mi sembra molto improbabile. Se fosse solo questo... sarebbe stato logico costruirne uno, anche piccolo e modesto, se non avevano molti mezzi... Oltretutto... No! Quella shimenawa all'entrata... è solo un palliativo, un pallido tentativo di rendere questo luogo degno di ospitare una divinità... senza contare che... Oh! Insomma, guardi qua! - esclamò sconfortata Kagome afferrando un frammento dell'urna che conteneva lo specchio – Le sembra questo il modo di conservare un oggetto sacro?! Senza il minimo rispetto, rinchiuso in un dozzinale vaso d'argilla, nascosto agli occhi del mondo come se fosse qualcosa di cui vergognarsi! - scosse di nuovo la testa affranta e riprese più calma – Io davvero non riesco a capire. Mi ero illusa che Shippo si fosse sbagliato, che fosse veramente questa la tomba, che i resti del Nue fossero davvero nascosti qui da qualche parte e che il goshintai fosse... un tentativo di depistarci o... un modo per proteggere questo luogo ma... qui non c'è niente del genere! Non è un luogo sacro e non è nemmeno un luogo carico di aura maligna da dover tenere sotto controllo, è solo... una grotta. Una banalissima grotta! -

- Quindi, secondo te, questo goshintai non appartiene a questo luogo ma dovrebbe stare in un tempio... Ed è stato portato qui... da qualcuno... per chissà quale motivo... giusto?! - chiese il Generale cercando di aiutarla, con scarso successo, a focalizzare i punti essenziali

- Esatto! - rispose sconsolata Kagome – Un goshintai dovrebbe stare in un tempio e invece sta qua! Nella presunta tomba di un Nue. E allora la tomba... - “dov'è?!” stava per chiedersi quando un'idea la colpì come un lampo. - Non sarà... Il tempio! - realizzò sconvolta - Oddio, è assurdo... No no, non può essere... non dire assurdità, Kagome! - si rimproverò scuotendo vigorosamente la testa - Però forse... Forse se troviamo il tempio potremmo trovare qualche indizio sulla vera tomba del Nue! - concluse decisa

- Vorresti andare là fuori... a cercare un tempio... nel bel mezzo di una battaglia?! - le chiese stupito il Generale

- Qui siamo a un punto morto... non abbiamo niente da perdere se facciamo un tentativo, no?! - esclamò Kagome

- No, non è prudente lanciarsi nella mischia adesso, rischieremmo di essere individuati facilmente. - la contraddisse il Generale.

- Non se fingerò di combattere come le altre. Ognuna delle mie copie ha al suo fianco un Demone Cane, non daremo nell'occhio. - insistette lei.

- Inuyasha ha ragione: sei proprio testarda, ragazza mia! - la rimproverò scherzosamente il Generale – Beh, non per niente sei riuscita a tener testa a mio figlio e a buona parte del clan... - ammise

- La prego Generale, dobbiamo raggiungere il villaggio e cercare il tempio! E' l'unica pista che abbiamo! Un tempio è l'unico posto dove potrebbero essere conservati documenti o notizie scritte su questa storia, se ce ne sono. Insomma in un semplice villaggio come questo, in quest'epoca... qui non esistono biblioteche o uffici pubblici, è il tempio l'unico luogo deputato a custodire cose simili. - spiegò con fervore guardandolo negli occhi supplicante.

Quello sguardo strappò un sorriso al Generale:

- Bella e intelligente! Ha ragione Kiba! Ehhh... se avessi 500 anni di meno... - scherzò il Generale – Sono felice che ci sia una donna come te al fianco di mio figlio... - aggiunse serio guardandola con affetto – E va bene, hai vinto tu! Andiamo a cercare questo tempio! -


 

Tornarono sui loro passi e raggiunsero il limitare della foresta, ai piedi della collina, dove infuriava la battaglia, poco lontano videro la squadra di Gyakusatsu pronta ad entrare in azione insieme ad altri demoni volpe trasformati e decisero di mischiarsi a loro. Appena Sesshomaru dette il segnale la squadra di demoni partì all'assalto dirigendosi verso il villaggio e Kagome e il Generale li seguirono.

Kagome incoccò subito una freccia, pronta a colpire, e per fortuna, perché appena uscita allo scoperto un paio di Nue si materializzarono dalle nubi, che ancora offuscavano il cielo, e gli si lanciarono contro pieni di rabbia. Il Generale fu subito pronto e le si parò davanti facendole scudo col suo corpo, estrasse la spada, vibrò due potenti fendenti in aria e i Nue caddero a terra con il petto squarciato da due profonde cicatrici. Kagome rimase impietrita difronte a quella scena, cercando di capire quando la lama avesse colpito quei due mostri:

“Possibile che con il solo spostamento d'aria...?!” pensò allibita. Era dunque questa la forza del Grande Generale Cane?! Del padre di Inuyasha?! La forza da cui aveva avuto origine la Cicatrice del Vento?!

- Vai, Kagome! Tocca a te! - le ordinò il Generale riscuotendola dai suoi pensieri

- S-sì! - balbettò scagliando due frecce nei corpi dei Nue, che ora giacevano a terra esanimi davanti a lei, dissolvendoli all'istante.

- Ne arrivano altri! - l'avvertì il Generale – Muoviamoci! Io mi occuperò di loro, tu inizia a guardarti intorno e cerca di trovare questo fantomatico tempio! -

Kagome annuì decisa.

Tra le capanne del piccolo villaggio, in mezzo ai resti dei suoi abitanti e a quella nebbia rossastra che avvolgeva tutto, si agitavano un sacco di Demoni Cane misti a Demoni Lupo, finte sacerdotesse, monaci e ai cadaveri dei nemici abbattuti; altri Demoni Cane stavano combattendo in aria cercando di intercettare i Nue appena uscivano allo scoperto. Di quando in quando Kagome riusciva a vedere Hiraikotsu che vorticava nell'aria, aiutando i Demoni Cane ad abbattere alcune di quelle orribili creature, seguito da Sango e Miroku in groppa a Kirara. Il monaco lanciava i suoi o-fuda con maestria contro i resti dei Nue, mentre ricadevano a terra, riuscendo a purificarli prima che raggiungessero il suolo. Anche Kohaku si dava un gran daffare: con la sua falce a catena stava trascinando a terra una di quelle creature aiutato da un gruppo di Demoni Lupo, che si avventarono sul mostro appena questo toccò terra.

In quella bolgia infernale, Kagome cercò di individuare qualcosa che somigliasse al suo obbiettivo ma non era per niente facile.

- Proviamo a dirigerci verso la parte più alta del villaggio! - gridò al Generale che aveva appena abbattuto un altro Nue.

Si mossero veloci cercando di nascondersi tra i resti di quei mostri giganteschi che giacevano al suolo, Kagome avrebbe voluto fermarsi a purificarli ma erano un'infinità, avrebbe esaurito le sue frecce in un batter d'occhio. Notando la sua indecisione, il Generale le cinse le spalle con un braccio incitandola a non fermarsi mentre continuavano a correre a riparo da occhi indiscreti, ma non sfuggirono allo sguardo di Inuyasha che riconobbe al volo sua moglie, prima ancora di vedere suo padre accanto a lei.

- Kagome! - bisbigliò tra sé e sé – Che diavolo ci fa lei qui?! - si chiese allarmato.

Stava per correre da lei quando Sesshomaru gli si parò davanti:

- Vuoi ucciderla, idiota?! - lo rimproverò gelido

- Sesshomaru, togliti! - gli intimò Inuyasha

- Se adesso vai da lei, sarà chiaro anche ai nemici quale tra queste è la vera sacerdotessa! Ce li avrà tutti addosso in men che non si dica! E' questo che vuoi?!! - ringhiò furente – Torna a combattere e fidati di nostro padre! Datti da fare! Se la Sacerdotessa si è mossa vuol dire che ha in mente qualcosa, se ti sta a cuore la sua incolumità e l'esito di tutto lo scontro è meglio cercare di attirare su di noi l'attenzione di questi stupidi Nue! -

- Maledizione! - imprecò Inuyasha guardando con apprensione la sua Kagome che spariva tra i resti delle capanne del villaggio e costringendosi a voltarsi dalla parte opposta, per resistere all'impulso di seguirla.

Urlando come una furia si lanciò sul primo Nue che osò venirgli contro, sfogando su di lui la sua rabbia e abbattendolo con un colpo solo. Sentì il suo sangue demoniaco fluirgli vorticoso nelle vene:

Vi ucciderò, maledetti! Vi ucciderò tutti! Non vi permetterò di far del male alla mia Kagome!” ringhiò il demone nella sua testa.

“Esatto, amico! Vedo che finalmente ci troviamo d'accordo!” si rispose.


 

Mentre lei e il Generale si avvicinavano al centro del villaggio, Kagome avvertì nettissima la sensazione che l'aura maligna si stesse intensificando e il familiare senso di nausea tornò a farsi sentire prepotentemente.

“No! Non adesso!” pensò disperata mentre il suo stomaco iniziava a ribellarsi.

Sentiva il bisogno di prendere dei profondi respiri ma l'aria intorno a lei era irrespirabile e avrebbe solo peggiorato le cose. Cercando di proteggersi si portò una mano alla bocca e in quel momento avvertì una brezza leggera sfiorarle il viso, come se cercasse di allontanare da lei quell'aria malsana. Kagome si guardò la mano stupita e sorrise vedendo la pietra del suo anello risplendere di una tenue luce azzurra.

“E' il taglio nel vento...” realizzò sorpresa “Stai cercando di proteggermi?! Grazie, amore mio...” pensò con un sorriso sfiorando il suo anello con un bacio.

- Tutto bene, Kagome?! - le chiese il Generale sorreggendola

- Sì – rispose sorridendo un po' più serena – Da questa parte l'aura maligna è molto più forte... abbiamo sbagliato direzione... Non è possibile che ci sia un tempio... una zona sacra, qua! - ammise preoccupata

Ma proprio in quel momento, in mezzo a quella fitta nebbia rossa, le sembrò di intravedere una sagoma familiare

- Ma quello... - mormorò – E' un torii!!! - esclamò stupefatta

- Allora ci siamo! - esclamò il Generale – Avevi ragione, figliola! C'è davvero un tempio in questo villaggio! -

Proseguirono in quella direzione e si trovarono davanti una breve scalinata sovrastata dal familiare portale di pietra grigia. Salirono i pochi gradini e raggiunsero un ampio piazzale lastricato, delimitato ai quattro angoli da delle lanterne di pietra. Kagome si guardò un attimo intorno cercando di orientarsi: vide un chouzuya prosciugato alla sua sinistra e l'haiden* davanti a sé, vi si diresse decisa ma, invece di entrare, aggirò l'edificio raggiungendo la parte posteriore dove si trovava l'honden.

“Lo sapevo! Ma allora perché?! Perché il goshintai non era qui?” pensò confusa.

Si avvicinò decisa all'edificio sacro pensando di andare a vedere ma quando stava per sfiorare lo steccato che lo circondava una strana sensazione la bloccò di colpo.

- Che succede, Kagome? - chiese il Generale alle sue spalle

- Non lo so... c'è qualcosa di strano... avverto uno strano senso di inquietudine... No! Questo non è un honden! - rispose allarmata ritraendosi, ricordando l'estremo senso di pace che di solito le trasmetteva quel luogo sacro. - Ma che sta succedendo qui?!! - esclamò guardandosi attorno confusa, ma la sua attenzione fu subito attratta da ciò che era andata a cercare in quel luogo: in un angolo appartato c'era un edificio che fungeva da magazzino, attiguo al quale si trovavano quelli che sembravano i resti dell'abitazione del sacerdote che custodiva quel tempio.

Kagome si avvicinò a quella struttura camminando piano, di soppiatto.

- Che vuoi fare, Kagome? - chiese allarmato il Generale continuando a tenere d'occhio il cielo nero sopra di loro.

- Se in questo tempio c'è qualcosa, una qualsiasi traccia, non può che essere qua. Voglio provare a dare un'occhiata. - rispose affacciandosi alla porta del magazzino ed entrando – AAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!! - un urlo acuto e penetrante, di puro terrore, le sfuggì dalla gola

- KAGOME! - urlò il Generale che fu subito al suo fianco e se la ritrovò tremante, con gli occhi chiusi, stretta contro il suo petto.

Al centro del magazzino, affondato in mezzo ai resti di alcune casse di legno e vasi di ceramica c'era lo scheletro di un uomo con indosso una veste da sacerdote. Le vuote orbite sembravano fissare atterrite chiunque entrasse dalla porta e la mandibola cadente sembrava spalancata in un muto ultimo grido di terrore. Il corpo poi era rivestito da numerosi o-fuda che, evidentemente, non erano stati sufficienti a proteggerlo da ciò che l'aveva aggredito.

- Calmati, piccola... - la rassicurò il Generale accarezzandole la testa e traendo un sospiro di sollievo – Non c'è niente da temere... So che non è un bello spettacolo ma... non ero molto in forma nemmeno io la prima volta che mi hai visto, no?! - scherzò dolcemente.

Quella battuta riuscì a strappare a Kagome un tenue sorriso:

- Avete ragione, scusate! - mormorò tornando a guardare i resti del sacerdote – E' che... me lo sono trovato davanti all'improvviso... Poveretto! Ma che gli sarà successo?! -

- Siamo qui per scoprirlo, no?! - rispose il Generale lanciando un'altra occhiata fuori dal magazzino e al cielo nero, dove ancora risuonavano le grida di guerra dei suoi alleati, i ruggiti dei Nue e il fragore di lame e artigli che cozzavano le une contro gli altri – Per fortuna, in questo caos, sembra che il tuo grido sia passato inosservato. Diamoci da fare! Sai già cosa cercare? -

- Pensavo di dare un'occhiata ai registri del tempio o agli scritti privati dei sacerdoti... magari c'è qualche notizia su quella grotta e sul goshintai. - disse avvicinandosi a uno scaffale pieno di rotoli e antichi manoscritti.

- Bene! Io resto di guardia... - rispose il Generale.

Kagome iniziò a setacciare velocemente con lo sguardo i vari ripiani: scartò a priori una piccola raccolta di antichi Sutra, e si soffermò a sfogliare rapidamente i registri delle nascite, i più antichi dei quali sembravano risalire a più di 500 anni prima, quel piccolo tempio doveva essere molto antico. Rimise a posto i registri e passò in rassegna una fila di antichi testi sacri.

- Allora?! Trovato niente?! - le chiese impaziente il Generale

- No, ancora no... - rispose sconfortata Kagome.

Poi la sua attenzione venne catturata da una serie di piccoli volumi consumati dal tempo, prese delicatamente il primo, la copertina era illeggibile così provò ad aprirlo e iniziò a leggere le prime righe:


 

Il suono della campana di Gion Shoja riecheggia nell'impermanenza di ogni cosa.

Il colore dei fiori degli alberi di sala rivela che coloro che prosperano sono destinati dal declino.

Orgogliosi, durano un attimo come un sogno in una notte di primavera.

Infine i possenti si disfano come polvere sparsa dal vento.”


 

– Ma questo incipit... - mormorò stupita Kagome - E' l'Heike Monogatari!!! - gridò felice – Non può essere un caso che una copia di questo racconto si trovi proprio qui!!! - fece scorrere rapidamente le dita sugli altri volumi e si bloccò di colpo – No! Un attimo! Non può essere... - balbettò confusa

- Che c'è che non va, Kagome?! - chiese il Generale preoccupato

- L'Heike Monogatari dovrebbe essere composto da dodici volumi ma qui ce ne sono solo undici! So che la storia è stata scritta e ampliata a più riprese, ma arrivati a questo punto, ai nostri giorni, dovrebbe già essere completa... Che significa?! - si chiese osservando meglio la fila di libretti e notando solo allora uno spazio vuoto dopo il terzo volume. Li tirò tutti giù dallo scaffale per esserne sicura.

- OH NO! Non può essere! - esclamò disperata - Manca il quanto volume! Proprio quello dove si parla del Nue! Perché manca proprio quello? Dove può essere finito??!! -

Iniziò a guardarsi intorno febbrilmente, ispezionò minuziosamente tutto lo scaffale, il pavimento, spostò ogni volume, ogni rotolo per guardaci dietro, aprì ogni scatola, vaso o recipiente del magazzino, ma non trovò traccia di quel libro.

- Non è possibile! Proprio adesso che ci mancava così poco! - esclamò con le lacrime agli occhi.

In preda allo sconforto si accasciò a terra ai piedi del sacerdote, alzò lo sguardo su di lui e, come se il poveretto potesse risponderle, mormorò:

- Dove l'avete messo? Dove??? Un oggetto che dovrebbe essere così prezioso!!! - chiese osservando i numerosi o-fuda sul corpo del sacerdote... numerosissimi... persino eccessivi... decisamente troppi, notò.

Di colpo un'idea le attraversò la mente come un lampo e scattò in piedi urlando:

– Ma certo!!! Un oggetto così prezioso, va difeso! Va difeso in tutti i modi! Anche a costo della vita! -

Tese le mani verso i resti del sacerdote, ma si bloccò di colpo cambiando idea, giunse i palmi difronte a sé e li batté due volte con un inchino:

- Venerabile Kannushi*, perdonate la sfrontatezza del mio gesto... -

ciò detto aprì il kariginu* e scostò i lembi dell'hitoe*. Proprio sopra il suo petto, là dove un tempo batteva il suo cuore, il sacerdote aveva nascosto e protetto il più grande tesoro di quel piccolo tempio. Kagome lo guardò commossa e sussurrò:

- Grazie. -

Prese il piccolo volume, rivestito anch'esso di o-fuda, con mani tremanti, non per la paura o il disgusto, ma per la consapevolezza di quanto valesse ciò che stringeva tra le dita. Notò che dal libretto sporgevano alcuni fogli accuratamente ripiegati. Aprì con cura ed estrema delicatezza il volume, ne estrasse i fogli e lo sguardo le cadde sulla pagina sottostante:

Capitolo quindici

Nue

Un sorriso amaro le si dipinse sul volto, mentre dispiegava i fogli e li scorreva rapidamente con lo sguardo.

Dopo un attimo di silenzio esclamò eccitata:

– Ci siamo... Ci siamo, Generale! L'ho trovato! -

- Bene! C'è scritto ciò che vuoi sapere? - chiese ancora il demone continuando ad osservare l'esterno del magazzino, ma prestando attenzione anche a Kagome che, col volume aperto e quei fogli tra le mani, andò a sedersi su alcune casse appoggiate al muro di fronte alla porta.

- Sembrano fogli strappati da una specie di diario, scritto dal sacerdote che officiava in questo tempio all'epoca dei fatti narrati nel romanzo... all'epoca della vostra battaglia contro quel Nue... - precisò Kagome seria.

- Beh... insomma... “all'epoca”... non sono poi così vecchio... - balbettò il Generale impacciato tra sé e sé.

Kagome gli rivolse un rapido sorriso e commentò:

- Generale, io ho vent'anni, voi quanti ne avete?! -

Il Generale rimase un attimo interdetto poi rispose rassegnato:

- Quindi... dicevi... “all'epoca” cos'è successo? - chiese, segretamente felice di averle strappato un sorriso più sereno.

- Dunque... vediamo... - mormorò Kagome provando a leggere quegli antichi caratteri manoscritti cancellati dal tempo – La data è quasi illeggibile... 3°anno dell'era Ninpei... le dice niente Generale? -

- Se non ricordo male fu proprio in quell'anno che mi scontrai con quel Nue. - rispose il demone

- Allora non passò molto tempo! Senta qua... - rispose Kagome e iniziò a leggere:


 

// giorno // mese 3° anno dell'era Ninpei

Oggi è un giorno funesto per il nostro piccolo villaggio. Questa mattina, all'ora della lepre*, Masanori e suo figlio sono tornati a riva con la sventura nelle loro reti. Un orrendo mostro vi era rimasto impigliato e, terrorizzati, sono corsi tutti a chiamarmi. Io stesso non avevo mai veduto una simile mostruosità: l'orribile creatura aveva una testa di scimmia, il corpo di un tanuki, la coda di un serpente e le zampe di una tigre. Gli Dei ci hanno mostrato la loro benevolenza facendo sì che la creatura giungesse a noi ormai priva della vita o non oso immaginare le conseguenze, ciò non di meno una grande inquietudine è scesa su tutti noi. Per tranquillizzare gli abitanti ho detto loro che mi sarei occupato di dare pietosa sepoltura alla bestia, sperando così di placare il suo spirito ancora legato a questo mondo, ma il mio animo era ancora inquieto.

Abbiamo approntato una pira funebre sulla spiaggia onde cremare il gigantesco mostro, ho pregato per tutto il giorno, con tutte le mie forze di fronte al fuoco, ma siamo ormai giunti all'ora del ratto* e la creatura sta ancora ardendo. Il suo corpo non sembra intaccato minimamente dalle fiamme. Ho lasciato il mio novizio a recitare Sutra per tutta la notte, se sarà necessario, e ho incaricato i taglialegna di aggiungere al fuoco del legno sacro. Mi corico distrutto e prego i Kami che domattina al mio risveglio quest'incubo abbia fine.


 

///// 3° anno dell'era Ninpei

Le mie ingenue speranze sono state infrante. La creatura ha continuato ad ardere sulla spiaggia per settantasette giorni e settantasette notti prima che il suo corpo mostruoso fosse finalmente ridotto in cenere. Non vi è ormai più un solo albero sacro in tutta la zona, immolati sul rogo, nel disperato tentativo di sbarazzarci per sempre di quell'opprimente presenza. Ho destinato la grotta situata sotto il villaggio, come ultima dimora per i resti della bestia, sperando che scompaia per sempre inghiottita nelle profondità della terra, sarà proibito a chiunque avvicinarsi a quel luogo di morte e sventura. Mi chiedo di quali enormi peccati ci siamo macchiati nelle nostre vite precedenti per meritarci in questa un tale castigo.


 

- Ma allora è davvero quella grotta la tomba del Nue! - esclamò stupita Kagome – Non è possibile! -

- Non c'è scritto nient'altro? - chiese il Generale

- Sì, c'è un altro foglio... Vediamo... - rispose Kagome

Passò al foglio successivo ed esclamò sollevata:

- Finalmente una data leggibile! -


 

7° giorno 1° mese 1° anno dell'era Kyuju

Solo pochi giorni sono trascorsi dalla sepoltura del mostro e i miei peggiori timori si sono avverati. Questa notte la terra ha tremato nel nostro piccolo villaggio, scossa dal ringhio sommesso di una bestia che si risveglia carica d'odio. Io e il mio novizio ci siamo recati in tutta fretta alla grotta e siamo giunti appena in tempo per udire solo tre parole dal significato oscuro “INU NO TAISHO”.


 

- Generale! - esclamò Kagome interrompendo la lettura, preoccupata.

- Beh... che quella bestiaccia ce l'avesse con me ormai era chiaro! - rispose tranquillo il Generale – Che altro è successo poi?! -

Kagome riprese a leggere:


 

Colti dal più profondo terrore, a fatica, siamo riusciti a sigillare l'ingresso della grotta ma la forza maligna di questa creatura sconosciuta supera quanto di peggio abbia mai affrontato nella mia lunga vita al servizio dei Kami. Ho scelto alcuni uomini del villaggio e li ho inviati in cerca di aiuto nei villaggi vicini, nei monasteri e ovunque riescano a trovarne, mentre io e il mio novizio cerchiamo di tenere a freno la bestia. Prego con tutto me stesso che l'aiuto ci giunga prontamente.


 

10° giorno 1° mese 1° anno dell'era Kyuju

Questa volta le mie umili preghiere sono state ascoltate. Quest'oggi è giunto da noi un biwa hoshi* recante notizie sul mostro che ha così malauguratamente incrociato il nostro cammino. Avrei però preferito poter riferire in questi scritti che tali notizie sono buone, ma purtroppo non è stata questa la volontà degli Dei. Secondo il Venerabile Monaco, la creatura da noi rinvenuta altri non è che un Nue, un mostro nefasto portatore di morte e sventura, che già due volte in passato ha attentato alla vita di sua Altezza il Mikado, abbattuto, stando a quanto si narra, da un prode samurai della casata dei Minamoto. Alla Corte Imperiale ignorano che tale creatura sia ancora in grado di recare danno. Stando a quanto riferito da alcuni monaci di basso rango che avevano assistito all'uccisione del mostro, solo purificandolo con un potente esorcismo sarà possibile debellare per sempre l'orrenda bestia e la sua stirpe.

Ho provato in ogni modo a mettere in pratica quanto suggerito, ma la mia forza spirituale non sembra sufficiente a contrastare l'influsso malvagio di questa orrenda creatura. E' con la morte nel cuore che mi vedo dunque costretto a prendere la peggiore delle decisioni per un uomo del mio rango: profanare consapevolmente la dimora del Kami a cui dovrei rispetto e devozione. Le mie sole forze non sono sufficienti a tenere a freno ancora a lungo la malvagità e la sete di sangue di questa immonda creatura, né tanto meno per distruggerla per sempre. Onde evitare di turbare gli animi degli abitanti, già messi a dura prova dagli eventi degli ultimi mesi, questa notte, all'insaputa di tutti e con la complicità del mio fedele novizio a cui ho imposto voto di silenzio, sposteremo il sacro corpo del Kami nella grotta e metteremo al suo posto, nel sacro honden, le ceneri della bestia. Aiutati dal potere purificatore di questo luogo sacro e confidando nella clemenza degli Dei verso il nostro gesto disperato, al mostro verrà imposto un potente sigillo che gli impedirà di nuocere per i prossimi 400 anni. Preghiamo gli Dei che prima di allora, giunga da noi un sacerdote in grado di porre fine a questo incubo. A noi e ai futuri officianti di questo tempio, l'arduo compito di mantenere il silenzio e custodire il sigillo che solo il tempo o un eletto potranno spezzare.


 

Kagome prese l'ultimo foglio: la carta sembrava molto più nuova e a differenza degli altri era piegato malamente, in tutta fretta, lo aprì e si accorse subito che la calligrafia era diversa da quella dei fogli precedenti, inoltre era quasi illeggibile, vergata in maniera affrettata, con caratteri sempre più grossi e scomposti, fino ad arrivare all'ultima parola tracciata infondo al foglio come un grido disperato.


 

10° giorno 1°mese 23° anno dell'era Tenbun

La nostra lunga attesa è stata vana. Il tempo è infine giunto. Il sigillo sta per spezzarsi. Possano gli Dei e la misericordia di Buddha avere pietà delle nostre anime.


 

ARRIVANO!!!


 


 

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Glossario

haiden = sala delle preghiere, parte dell'edificio principale del tempio, aperta al pubblico, dove si può entrare per pregare

kannushi = sacerdote shintoista

kariginu = casacca della veste del sacerdote, paricollo e con una chiusura laterale

hitoe = sottoveste simile a un kimono

ora delle lepre = l'alba

ora del ratto = circa mezzanotte

biwa hoshi = monaco itinerante, una sorta di cantore dell'epoca, responsabile della trasmissione orale di storie e leggende come l'Heike Monogatari stesso (che in questo è un po' una versione giapponese dell'Odissea).

Storia a parte sono le date: l'uso del calendario gregoriano è stato introdotto in Giappone solo alla fine del 1800, prima (ma anche adesso) gli anni venivano suddivisi in Ere che dal 1868 in poi corrispondono al regno di un Imperatore, prima di questa data non so in base a quale principio venisse stabilita la durata di un'era.

Comunque, per farla breve, se non ho sbagliato i conti (:P), il 3° anno dell'era Ningen corrisponde al 1153 (data che ho preso dall'Heike Monogatari), il 1° anno dell'era Kyuju al 1154 e il 23° anno dell'era Tenbun al 1554.

Contate che Inuyasha dovrebbe essere ambientato all'incirca tra 1543 e il 1573 e nella mia testa i 400 anni dovrebbero essere scaduti pochi anni prima del primo arrivo di Kagome nell'epoca Sengoku e della liberazione di Inuyasha.

Ho fatto i compiti, eh! ^_^


 

Angolo dell'autrice

Spero non me ne vogliano giapponesi, buddisti, shintoisti e quant'altro. Non voglio offendere nessuno, la mia è solo un'opera di fantasia che mi piace cercare di rendere verosimile, ma per quanto mi sforzi di informarmi, prima di scrivere, in realtà non so niente di argomenti così complicati... Spero di non aver scritto niente di blasfemo, soprattutto nel diario del sacerdote, mi sono limitata a cercare di imitare lo stile e il linguaggio dell'Heike Monogatari (l'incipit l' ho preso dalla versione tradotta da TNTvillage)

Credo che questo sia stato in assoluto il capitolo più “sofferto” di quelli che ho scritto finora; l'unico che ho non solo corretto o aggiustato, ma praticamente riscritto 3 volte! Scene di battaglia a parte, mi sono resa conto, nel mio piccolo, di quanto possa essere dura la vita dello scrittore di gialli (genere letterario che adoro): mostrare lo svelarsi di un intrigo, i ragionamenti che portano un investigatore a scoprire l'assassino... quando in realtà si conosce già la soluzione... Non so se ci sono riuscita a far muovere Kagome in maniera “naturale”, facendole seguire un filo logico compatibile con un normale ragionamento alla portata di tutti (o quasi), senza (troppo) strani o improbabili colpi di genio... Volevo che restasse la solita Kagome, intelligente ok, competente nel suo mestiere ok... ma niente di più.

Alla prossima ^_^ (se non v'ho fatto venire troppo mal di testa XD)

   
 
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