Harem
Oh principe che in azzurri abiti
esule in terre lontane
viaggiasti fino al deserto della morte
seguendo le stelle più lontane,
incontrarsi era forse destino?
Labili scintille d'amore profane
sul tuo abito sgualcito dai rovi.
Di te non conoscevo che i sussurri,
il colore trasparente delle tue parole.
E volevo rapirti per portarti in trofeo
nell'harem maschile d'oro adorno.
Ma dipingendoti sul letto
abbracciato a Morfeo
quale colore sarebbe stato più vero?
Note autore:
Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione. Le poesie ci sono, ma ho sempre poco tempo per revisionarle e non mi va di pubblicare parole a caso, perché la vedo anche come una questione di rispetto verso coloro che leggono.
Venendo alla poesia: questa l'ho scritta qualche anno fa ispirata da un personaggio del mondo della musica, ecco il perché dei riferimenti alla sua voce. Non è difficile intuire che il personaggio in questione mi aveva affascinato parecchio. Nessuna parola è lasciata al caso, ma come al solito preferisco non obbligare il lettore a seguire un'interpretazione forzata. Viva la fantasia. ;-)