Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: kirarachan    11/10/2008    3 recensioni
Questa è la mia seconda fic... spero vi piaccia! Inuyasha e gli altri saranno catapultati dalla sottoscritta in una avventura attraverso lo spazio e il tempo... un'avventura che va al di la di ogni immaginazione per Inuyasha, normalissimo studente universitario appassionato di storia! Dove lo porterà tutto ciò?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non sentiva più un

Allora scusate per il ritardo ma non trovo il tempo! Aaaa impazzirò! Ho tante idee e non so quando scriverle!

Va bene scusate se mi sfogo! xD Angolino ringraziamenti! (Che sono aumentati ^^ Vale felice!)

Inufan4ever ciao kikka! il procione, vedo che ha attirato l'attenzione! Eggià accadrà in questo capitolo! Ti è piaciuto davvero il segnale-visione di Miroku? Bene! ero davvero convinta che fosse banale e sciocco! Mi auguro che ti piaccia anche questo capitolo! xD

Kaggychan95 Tranquilla! Ora l'hai letta e sono felice che ti sia piaciuta! ^^ Anche a te ha incuriosito il procione! Dopotutto Shippo non è l'unico anche se non sarà propriamente colpa del procione se si ritroverà alla finestra! Ops spoiler! Leggi il capitolo e lo scoprirai! ^^

Alia_chan non sai come sono contenta che 1. mi hai commentato la fic, 2. mi hai contattato ** Ne sono rimasta davvero felice! Per scoprire come andrà avanti non ti resta che leggere! Sesshomaru vichingo, ti è piaciuta come idea noto con piacere che ti è piaciuta! ^^ Spero ti piaccia anche questo capitolo!

E ora vi lascio all'ottavo capitolo!

 

riabbracci e lacrime

Lei la Fenice non poteva credere di trovarsi in quel posto freddo e tetro! -Ma rarachan dove mi hai portato?!-

La piccola si guardò intorno da sotto il pesante cappuccio di pelliccia, le mani erano arrossate dal freddo. -No non mi sono sbagliata! Qui ci sono sia Shippo che Kuroro!-

-Se lo dici tu non mi resta che fidarmi!- Le fece un sorriso e la prese in braccio, aveva notato che la piccola era infreddolito e lei al contrario non soffriva granchè alle basse temperature. Iniziarono a camminare, la zana indicava con le mani infreddolite le vie che dovevano seguire e Sango camminava. I passi che faceva rimanevano impressi nella neve. Senza accorgersene il suo corpo aveva iniziato a emanare calore, ed evitava che la neve le si appoggiasse addosso. Kirara però in braccio alla master sentiva il calore emanato dalla ragazza. -Sachan, attenta al tuo potere o rischi di diventare divinità!-

La mora la guardò stranita -Tu stai ardendo dentro di te! E la cosa si sente anche da fuori guardati indietro!-

Entrambe volsero lo sguardo dietro di loro e videro una lunga fila di orme che rivelavano il terreno sottostante -Ops!-

-Rischi di diventare la Fenice e la cosa non è facile da gestire, per lo meno non nei primi tempi-

Dopo breve riprese -Tutti voi master siete legati a numerose cose, prima fra tutte il vostro legame di master, poi noi zana e infine la divinità dalla quale attingete i vostri poteri!-

Mentre camminavano dirette alla locanda, guidate dai poteri della zana, la piccola spiegò nuovi dettagli sui poteri della Fenice e sulla loro identità. Le spiegò che tutti e quattro i master prima o poi sarebbero evoluti alla loro forma di divinità e allora avrebbero dovuto iniziare a stare attenti, perchè il caos li avrebbe rintracciati meglio.

Si fermarono davanti a una locanda, le luci dentro erano accese anche se l'ora era tarda. La mora bussò alla porta.

Dopo breve la porta si aprì e una ragazza le aprì. Aveva l'aria affannata e preoccupata -Non abbiamo più posto per la notte sono desolata-

Sango non sapeva cosa fare, poi la voce di Kirara la ridestò -Non so chi tu sia ma so che qui ci sono due persone che non sono propriamente definibili tali...-

La ragazza della locanda sgranò gli occhi e poi la zana riprese a parlare -So che sai bene di chi sto parlando, è di vitale importanza che noi ci incontriamo con loro. Stò parlando del Cerbero e Uadjet-

La porta venne aperta e la ragazza fece cenno di entrare. -Per il cerbero non ci sono problemi, ma per Uadjet...- Abbassò il viso. Sango emise un suono strozzato e in quel momento apparve il vichingo -Tu devi essere la fenice, vieni- La ragazza che le aveva aperto la porta le fece cenno di andare -Dopo ti porterò qualcosa da mangiare di sopra, dimmi se ti serva qualcosa-

Così detto si diresse ai tavoli dove dei tizi alquanto scortesi a suo parere stavano reclamando delle birra, in una parola villani! La bambina la guardò con aria sconsolata... Non era colpa di Sango se era vissuta in quella gabbia dorata! -Su Sango non badarci-

Arrivarono nella stanza indicatole dal vichingo. Dentro vi era un forte odore di erbe medicinali. L'uomo di prima stava accanto al camino, si volse a guardarla -Dove sono loro?-

-Gli altri due master dici? Di la nella stanza accanto, fai piano però, Kirara tu è meglio se attendi qui!- La piccola non capì, ma fece come detto.

La Fenice entrò nella stanza, la luce era molto debole e riuscì a distinguere due figure, una stesa su fianco con la schiena alata e l'altra col viso chino sul letto. Mosse un passo. Da un angolo della stanza le venne in contro una bambina dal viso arrossato. -Sachan!- La piccola le strinse la veste nei pugni -Perchè?-

Inuyasha si ridestò e rimase sorpreso nel vedere la master nella stanza -Sango? Sei davvero tu?-

Annuì e si avvicinò al letto dove Kagome sembrava riposare in pace dopo tanto tempo -Cosa è accaduto?-

-E' stata torturata dall'Inquisizione Spagnola. Tu non puoi sapere. Comunque dovrebbe rimettersi al più presto... spero- Tutta la conversazione si stava svolgendo a sussurri. -Vieni andiamo di la da Sesshomaru- Sango non immaginava di potersi trovare in una situazione di stallo come quella. Ma soprattutto non riusciva ad immaginare Inuyasha così abbattuto, l'amico aveva il morale a terra, gli occhi erano cerchiati da occhiaie e i capelli scomposti.

-Inuyasha si sistemerà tutto! Non può andare tutto in malora così! Noi siamo forti! E dobbiamo farci forza a vicenda, non abbatterti altrimenti poi perderai anche la speranza!- Gli occhi della mora erano velati dalle lacrime.

-E' tutta colpa mia! Non dovevamo separarci! Se le dovesse accadere qualcosa io...- Il suo viso si imporporò appena. -Calmati, lei si riprenderà! E' certo!- Tentò di sorridere.

Accanto al camino stavano i tre zana l'uno appoggiato alle altre. Dormivano beati. Mangiarono un po' e decisero di attendere un qualche miglioramento.

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-Ostregheta che frio che ghè!- Il procione gli si era letteralmente attaccato alla testa -Miroku fammi stare sotto alla pelliccia!-

-No! Ne hai già una tu!-

-Ma i procioni non sono animali invernali!- Sperò con tutto se stesso che il suo master non conoscesse i procioni e così fu! -Anche se stento a crederlo vieni!- Prese l'animale in braccio e lo pose sotto alla pelliccia -E ora dimmi dove dobbiamo andare!-

Il tono era molto seccato -E intanto che ci sei, dimmi anche dove mia portato!-

-Norvegia, non chiedermi l'anno perchè non lo so! Però sono certo che siamo a cavallo del medioevo-

Il master non ci aveva capito molto quindi decise di seguire il procione che gli spiegava la strada senza domandare altro. Camminavano apparentemente senza meta nella neve. Quel posto era freddissimo, sentiva l'aria gelida anche attraverso la grossa pelliccia. Il freddo gli si insinuava nelle ossa. -Tra un po' ci siamo-

-Sempre che io non assideri prima-

Il tono non era molto sarcastico. -Volta a destra e poi vai dritto-

Miroku constatò che il zana sembrava molto sicuro delle sue parole e la cosa lo rincuorò molto! Appena voltato il secondo angolo si trovò davanti a una locanda, le luci erano accese ma solo al piano superiore. La locanda era chiusa. -Perfetto! P. E. R. F. E. T. T. O.!-

-Non è colpa mia!-

-Si e mi dirai che io avrei dovuto camminare più veloce vero?-

-Bè...- Si chiuse la bocca con le zampe. -Hachi, adesso vedremo se hai azzeccato o meno il posto- Il procione stava ancora osservando il viso del master che aveva un'espressione alquanto strana che si sentì prendere per la coda. Un gemito gli sfuggì, si sentì sollevare. -E ora vediamo!- Miroku tirò nel senso letterale della parola il procione contro la finestra -AHIO!! MA SEI PAZZO!?- La scena anche se un po' strana era un alquanto comica. Hachi si era aggrappato per bene alla sporgenza della finestra e stava mostrando la zampetta a pugno verso il master e intanto ringhiava.

Lo odiava! Lo odiava con tutto se stesso! -CHE COSA VEDI?- L'animaletto si voltò scocciato alla finestra e con la zampetta ripulì il piccolo vetro. Davanti ai suoi occhi una vista che lo rincuorò della botta presa.

Nella stanza vi erano i suoi tre compagni zana che riposavano e tre figure vicino al fuoco. Iniziò a bussare alla finestra. Da dentro si sentirono chiaramente delle esclamazioni di stupore e una ragazza venne subito ad aprire -Ma che ci fa qui un procione-

-Sono hachi!- Sango un po' ci rimase quando sentì il procione parlare, non se lo aspettava! Non immaginava che lui fosse... -Ma se tu sei qui...- Hachi stufo e mezzo congelato si getto dentro la stanza e tornò bambino -E' di sotto mezzo assiderato-

La ragazza si sporse appena dalla finestra e lo vide, le fece uno strano effetto rivederlo -Sesshomaru è il quarto master!-

L'uomo appena sentito così scese ai piani inferiori ed andò ad aprire. Il ragazzo davanti a lui ringraziò molto.

-Seguimi- Il vichingo era molto scocciato erano ormai due notti che non chiudeva occhio! Per lo meno quello che lo seguiva era l'ultimo master.

Appena giunto nella stanza, lo cosa che più lo stupì era il master della terra. Cerbero. Non l'avrebbe riconosciuto se l'avesse incontrato.

Gli occhi erano spenti l'aspetto trasandato e se ne stava seduto in un angolo della stanza con la testa appoggiata a un braccio. La fenice che se ne stava appoggiata al camino appena lo vide gli corse incontro e lo abbracciò -Oh Miroku!- Le mani della giovane erano strette alla sua pelliccia iniziò a singhiozzare fra le sue braccia, il Kraken pensò bene di stare buono e non toccarla anche se la tentazione c'era. No, non poteva in un momento simile, al contrario la abbracciò di rimando.

Appena staccati Miroku chiese spiegazioni che Sango prontamente gli diede. -Potete spiegarmi come possiamo essere qui insieme?-

La mora gli spiegò quello che le era capitato e raccontò anche di Ayame. -Incredibile! Anche io ho conosciuto il mio aiutante, Koga! Ma va avanti...-

-... Infine mi sono affidata a Kirara che ha seguito la traccia della sorella ed eccomi qua qua assieme ad Inuyasha-

-E Kagome!- In quel momento al master dell'acqua si raggelò il sangue nelle vene, il tono della voce del master era un qualcosa di indescrivibilmente spaventoso. -S... si scusami- Sango abbassò lo guardo e iniziò a torturarsi una ciocca mora -C'è anche Kagome-

-Ma dov'è?- A questa domanda Inuyasha si portò le mani alla testa e la master lo condusse nella stanza adiacente, l'aria era impregnata di erbe medicinali. Solo una candela illuminava il profilo di una figura alata distesa su un lato. -E'così da quando Inuyasha l'ha salvata ormai due giorni fa...-

Il sole ormai era tramontato e la stanza dove stavano i master era molto silenziosa nessuno osava fiatare. -E' arrivato il momento di coricarsi, seguitemi- La voce del vichingo tuonò nella stanza e sia Sango che Miroku si diressero alla porta, Ma Inuyasha no. -Tu non vieni?-

-Lui non viene Kraken, voi due dormirete di là-

La mora dapprima sbiancò poi prese mille colorazioni, come poteva dormire nella stessa stanza con un'altra persona oltretutto uomo! Era inammissibile! Sesshomaru li condusse in una stanza simile a quella precedente. -Oh mia adorata fanciulla non siete contenta? Ci scalderemo a vicenda in questa fredda e tetra landa desolata-

-Non so cosa tu abbia contro alla mia terra! Ad ogni modo, non dormirete insieme, Fenice dormirai nella stanza adiacente a questa. Con permesso io mi congedo- Detto questo il vichingo uscì dalla stanza -Tu Miroku perchè sei qui?-

Sango gli dava le spalle, e la voce era incrinata -Io avevo uno strano presentimento sul vostro conto. Ma ora che vi cedo qui davanti a me sana e salva ne sono felice- A quelle parole le gote di Sango si imporporarono, si sentiva come quando l'aveva visto la prima volta al suo castello. Era certa di provare qualcosa per quell'affascinante ed enigmatico master italiano, solo in cuor suo non riusciva bene a capire di cosa i trattasse. A ridestarla dal filo dei suoi pensieri fu l'abbraccio del moro.

-Non sai quant'ero preoccupato!-

Lei ricambiò l'abbraccio, si aspettava una qualunque toccatina ma non fu così e la cosa la stupì molto! -Adesso capisco perchè Inuyasha è in quello stato. Io non so come avrei reagito-

-Sia io che Kagome, il giorno in cui ci siamo separati abbiamo avuto un cattivo presagio, ora devo ammettere che era meglio se avessimo fatto più pressioni per rimanere uniti!- Altre lacrime rigarono il viso della francese, lui le asciugò con un dito e poi le diede un lieve bacio sulle labbra -Tutto si sistemerà, ora dormici su- Sango era rimasta interdetta dal gesto del master e se ne andò in camera senza fiatare.

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Correva nella foresta, dei lupi la inseguivano. Gli occhi vagavano tutt'intorno alla ricerca di una via di scampo a quell'inferno, i lupi la stavano per assalire da tutte le parti. Provò a spiccare il volo, ma le ali non si muovevano.

Pensava a correre, doveva correre. Inciampò e cadde, urlò.

Si alzò di scatto a sedere. Fece un profondo respiro. Provò a muovere un ala e facendolo fece cadere una ciotola di terracotta, che si frantumò per terra. Si tolse i vari bendaggi e li fece cadere sul letto, le ali le sentiva finalmente guarite! Chi l'aveva medicata? Dove si trovava?

Non si fidava di quel luogo. Si alzò dal letto anche se a fatica, si appoggiò al muro e notò che li vicino c'era una lastra sulla quale specchiarsi. Vi si diresse.

Si guardò il petto, le frustrate inflittagli le arrivavano fino ai fianchi. Il petto era costellato la lividi, la gonna che aveva non le permetteva di vedere le gambe che però dal dolore che percepiva dovevano avere avuto lo stesso trattamento!

Si accasciò al suolo. Quello che prima era un silenzioso pianto divenne a poco a poco più forte. Sentì la porta aprirsi. Con uno scatto quasi felino volse la testa nella direzione del rumore -Chi va la!- Come le era stato insegnato la migliore difesa era l'attacco. Dannazione aveva il petto scoperto, un bersaglio molto facile, e poi le fitte che le partivano dai fianchi le impedivano molti movimenti.

"Questa voce..." -Ka... Kagome?!- Riconobbe la voce. Era lui! Ritornò nella forma umana e si rilassò, era al sicuro.

Sentì i passi correre sul legno del pavimento, e infine lo sentì appoggiarsi a lei e abbracciarla. Sussultò a quel contatto, delle lacrime le bagnarono le spalle, lacrime non sue. Lacrime. Lacrime per lei?

Nessuno aveva mai pianto per lei. Le braccia del master la cingevano, si sentiva protetta, tutte le domande che l'avevano assillata prima ora erano scivolate via dalla mente. Solo in quel momento, solo in quell'istante capiva le parole della sua zana.

...non voglio che ti inganni, non sei nata per uccidere, tu sei una donna prima di tutto e hai dei sentimenti che saranno l'unico sostegno prima, durante e dopo lo scontro, ricordalo...

Ricambiò l'abbraccio e appoggiò il viso alla spalla del master che sussultò per un momento, poi rafforzò la presa -Perdonami-

Lei sbarrò gli occhi, non si aspettava che le dicesse una cosa del genere, cosa doveva perdonargli? Lui non le aveva fatto nulla. Si staccò dall'abbraccio e fece per guardarlo in faccia, ma lui distolse lo sguardo e prese qualcosa che si rivelò essere una coperta. Guardandosi capì cosa aveva indotto a tale comportamento il master, prese la coperta e se la avvolse attorno alle spalle -Adesso dimmi.. cosa devo perdonarti?-

Alzò il viso a quello della ragazza che stava seduta sul pavimento di legno, lei lo guardava fisso, negli occhi si leggevano tristezza e rammarico.

-Tu non c'entri nulla! IO dovevo stare più attenta!...- Prese fiato e continuò
-...IO dovevo essere meno avventata...- Ogni frase era per Inuyasha una pugnalata
-...IO ho sbagliato credendo di poter fare tutto da sola!- Delle piccole lacrime le scesero lungo le gote
-...IO sono... IO quella in errore!- Con una mano si teneva la coperta al petto e l'altra stringeva un lembo di stoffa.

No, non avrebbe retto oltre -Kagome, kagome basta per favore...-

Ma lei continuò come non avesse sentito la supplica del ragazzo -Non capisco il motivo del tuo rammarico! Il tuo incolparti! Tu non hai fatto nulla!-

L'aveva detto, i tratti del viso del master della terra si indurirono e non riuscendo a reggere la vista di quelle iridi scure della ragazza, si coprì il viso con le mani. La mora era sempre più sorpresa! Perchè si comportava così? Cosa aveva fatto per crucciarsi tanto!

Si alzò dal canto in cui era seduta, e si avvicinò ad Inuyasha, inginocchiandosi davanti a lui. Con maniere molto dolci prese una mano del ragazzo fra le sue, il tocco lo fece trasalire -Kagome, il problema è proprio quello! Io non ho fatto nulla! Ti è successo tutto per colpa mia! Se... se fossi stato con te non sarebbe accaduto! Ne son...-

-Smettila, basta, fallo per me non dire più quelle cose! Mi fa stare male sentirti così!-

Senza capirne il motivo portò la mano al viso della master, e notò che era tesa, molto tesa solo a quella carezza. Fece per ritrarre la mano scusandosi, ma lei vi porse sopra la sua, tenendola ferma sulla sua guancia. La ragazza chiuse gli occhi -Inuyasha, dimmelo, dimmi... dimmi chi mi ha salvata...- Ogni frase, ogni gesto di quella giovane avevano il potere di paralizzarlo, non tanto per la loro semplicità quanto per la loro dolcezza. -Kagome, ti ho condotta io qui-

-Ne ero certa!- Il sorriso le si dipinse sul viso. Il giovane sentì la mano inumidirsi, lei stava piangendo. Mentre con una mano si teneva la coperta ben salda al petto, con l'altra accarezzava il dorso della mano del Cerbero e con le labbra gli posava dei lievi ma dolcissimi baci sul palmo -Grazie, grazie-

La fece alzare e sedere sul letto accanto a lui. La abbracciò con trasporto -Se ti fosse accaduto qualcosa di peggio io...- Lei gli pose un dito sulle labbra e pose la testa sul petto del ragazzo. -Shhh ora è tutto a posto-

Nel buio di un angolo della stanza una gatta e un cane guardavano la scena in silenzio, appena capirono che i due si erano addormentati uscirono molto lentamente dalla stanza.

Il giorno seguente ci sarebbe stato molto di cui discutere ma ora la cosa migliore era lasciarli riposare e rincuorare l'un l'altro.

 

 

Chiedo perdono per il ritardo ma sto scrivendo il più possibile anche se i risultati sono alquanto scarsi a quanto pare. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! fatemi sapere!

Un bacio kirarachan

   
 
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