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Autore: Maiko_chan    10/10/2014    7 recensioni
[Estratto]
Il sole splende gioioso sul Villaggio della Foglia; l'estate è ormai alle porte, sinonimo di spiagge assolate, divertimenti, gelati e spensieratezza. E Konoha, dopo aver passato un inverno ricco di stenti e una primavera dedita alla ricostruzione della città – con lo spettro della Quarta Grande Guerra Ninja sempre in agguato –, può finalmente iniziare a godersi una meritata vacanza dal dolore e dalla stanchezza. Troppe morti, troppo rammarico, troppa amarezza. Cuori spezzati, infranti, raggrinziti da una guerra che ha portato solo distruzione.
O forse no.

{NaruHina + SasuSaku}
Estate, calura, festeggiamenti, in un isola di cui si sa poco e nulla con un monte innevato e tempeste improvvise. La guerra è finita, ma i cuori dei nostri protagonisti rimarranno infranti?
Prima classificata al contest Summer in Love, indetto da Tomoko_chan sul forum di EFP e vincitrice del Premio Romanticismo!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Luglio.

 
#3. La montagna del vecchio Hisao


 
 
I giorni si susseguono velocemente uno dopo l'altro, fatti di risate e divertimenti. La spiaggia ormai è diventata una seconda casa per i quattro ragazzi, dove gli eventi continuano a fare il loro corso.

Come quando Naruto è diventato un peperone dopo aver visto Hinata in costume, la quale non ha fatto altro che balbettare frasi sconnesse per una buona mezz'ora; quando Sasuke ha liquidato una ragazza di fronte a Sakura, che è arrossita davanti alla profondità del suo sguardo. Ma, se molte cose sono migliorate, altre non sono cambiate. Le iridi perlacee di Hinata lo vedono chiaramente, anche senza l'ausilio del byakugan: mentre Sakura appoggia due dita intrise di chakra sugli occhi di Sasuke per continuare la cura, il moro diventa un pezzo di ghiaccio, le labbra che si stringono in una linea sottile.

Lei, in alcuni momenti della giornata, si isola con il pretesto di studiare dei tomi di medicina, per scappare allo sguardo di Naruto. Ogni volta si dà della stupida egoista, eppure non può farne a meno. Lui non ha mai fatto cenno alla sua confessione, lasciandola in bilico fra la felicità di una risposta positiva e il dolore di un possibile rifiuto.

Le giornate passano, con i loro alti e bassi, tra sorrisi e occhiate circospette. Il cassetto di Naruto non ha trovato una chiave, il dubbio di Sasuke non ha trovato risposta, il cuore di Sakura non ha trovato una cura e Hinata rimane muta spettatrice di ciò, divisa fra la sua anima e la sua mente.

 
***
 
Quel dì le nuvole hanno preso il posto del sole, creando una cappa d'oscurità su tutta Getsu. Non è il giorno adatto per andare in spiaggia e i negozi sono tutti chiusi, perché i cittadini si stanno preparando per il 7 Luglio. I ninja di Konoha rimangono riuniti nella stanza dei ragazzi, annoiati.

Sakura rimane seduta accanto alla finestra, lo sguardo rivolto verso il monte. Poi, l’illuminazione.

«Ehi, che ne dite di andare a esplorare la montagna?»

Naruto alza la testa dal cuscino, gli occhi illuminati dall'euforia di una nuova avventura.

«Io ci sto!»

Hinata annuisce, silenziosa, così come Sasuke anche se con riluttanza.

«Allora è deciso! Prendiamo il necessario e andiamo.»

Dopo qualche minuto sono tutti pronti, con indosso vestiti più pesanti adatti per il clima alpino. Escono dall'osteria, riversandosi in strada e affidandosi alla guida di Sakura. Le persone lavorano febbrilmente per addobbare la cittadina, i bambini corrono felici per le strade; a Getsu sembra che la guerra non sia mai arrivata.

Arrivano in prossimità del picco, che si erge in tutta la sua maestosità. Degli uccelli cinguettano tra gli alberi di cui l’altura è ricoperta e una brezza leggera scuote le fronde. In cima si distingue della neve, troppo in alto per sciogliersi sotto il calore del sole. I ragazzi si inoltrano nella foresta, facendosi largo tra i rami. Odono dei rumori in lontananza, provocati dagli animali che vivono in quel luogo, e si devono fermare un paio di volte per riprendere fiato – le ferite si fanno ancora sentire. Incrociano un torrente d'acqua, dove estinguono la loro sete.

«Non pensavo di essere messo così male, ‘ttebayò!» esala Naruto, buttandosi a peso morto sul terreno.

Hinata gli sorride, seduta qualche metro più in là, mentre lui si passa una mano sulla nuca, in imbarazzo.

«Naruto-kun, tutti noi siamo molto deboli, non devi vergognartene.»

Il biondo sgrana le iridi, stupefatto. Hinata si chiede se non ha parlato troppo, giocherellando con i pollici e, senza che se ne renda conto, agli occhi di Naruto sembra ancora più dolce.

«Sei molto stanca, Hina-chan?»

La ragazza alza lo sguardo, incontrando i suoi zaffiri, e le labbra del biondo si stirano in un sorriso, lasciando Hinata di stucco. Annuisce.

«Allora dovremmo trovare un posto in cui riposare» mormora, alzandosi in piedi e porgendole una mano.

Dopo un attimo d'incertezza, la mora l'afferra con garbo, tirandosi su e, al contempo, finendo tra le braccia di Naruto. Un brivido scuote i loro corpi e si affrettano ad allontanarsi, come scottati. Riprendono la marcia, mentre sopra di loro le nuvole si fanno sempre più grigie.

«Dovrebbe esserci una baita da queste parti» esclama Sakura, scrutando i dintorni «Con un po' di fortuna il proprietario ci ospiterà almeno per la notte.»

Un boato rimbomba nel cielo, carico di nuvole scure e minacciose. A poco a poco, i tuoni aumentano e iniziano a scendere anche le prime gocce di pioggia. 

«Dovremmo esserci ormai!» urla Sakura, cercando di farsi sentire nonostante i rumori del temporale.

Saltano da un albero all'altro a elevata velocità, il viso di Naruto è solcato da una smorfia di dolore. Accade tutto all'improvviso, prima che se ne rendano conto.

Un bagliore li acceca e un rombo gli ferisce le orecchie; si ode un tonfo sordo, il vento che ulula fra i rami, scuotendoli con forza. Quando Hinata riapre gli occhi si ritrova per terra, la tempesta che imperversa sul monte.

«Naruto-kun!» urla, cercando di individuarlo «Sakura-chan! Sas'ke-kun!»

Attiva il byakugan, nonostante le raccomandazioni di Sakura, che le permette di individuare il chakra di Naruto a pochi metri da lei, riverso sul terreno. Gattona verso di lui, i capelli che le intralciano la vista. Gli occhi iniziano a bruciarle e un gemito di dolore esce dalle sue labbra. Scuote Naruto con forza, disperata.

«Naruto-kun, svegliati! Naruto!»

Si gira intorno con apprensione, cercando di trovare gli altri, ma l'unica cosa che vede è un'enorme albero caduto a terra, squarciato da un fulmine. Si costringe a tenere attivato il byakugan, le guance rigate dal sangue. Con difficoltà si alza in piedi, avvolgendo Naruto con un braccio e appoggiandolo al suo corpo per trasportarlo meglio. Fa perno sui piedi per fare il primo passo, poi un secondo, un terzo e un quarto andando avanti con determinazione, alzandosi ogni volta che cade.

Mormora alcune parole a Naruto, esortandolo a ridestarsi, senza però ricevere risposta. Le lacrime si sono mischiate al sangue, gli occhi le infliggono fitte di dolore mentre, imperterrita, cerca un posto dove poter riposare.

Poi, quando è sul punto di cedere, nota un chakra sconosciuto a pochi metri di distanza. "Dev'essere il proprietario della baita" pensa, digrignando i denti e stringendo la presa sul fianco di Naruto, ancora esanime. Si trova davanti una casetta in legno, piccola ma resistente, e si trascina con fatica verso la porta. Bussa con forza, urlando, cercando di farsi sentire.

«Aprite! Aprite, vi prego!»

L'ultima cosa che ricorda è il bagliore di una luce e un pensiero – ti amo, Naruto.

 
***
 
Sakura apre di scatto gli occhi, sommersa dell'oscurità, con un mal di testa degno di questo nome. Spaesata, si mette a sedere con cautela, iniziando la procedura medica su se stessa. Dopo aver appurato che non ha nulla di rotto, ma solo qualche botta e una leggera emicrania, si rende conto di essere completamente sola.

«Sas'ke-kun?» chiama, camminando alla cieca «Naruto? Hinata-chan? Dove siete?»

Le lacrime premono per uscire, appannandole la vista, ma lei non demorde, deglutendo il magone; non può permettersi di non essere lucida. Carica i pugni di chakra nel caso si trovi nella tana di qualche animale, aguzzando lo sguardo per provare a distinguere le pareti.

«Sakura?» la voce di Sasuke rimbomba nella grotta, facendola sussultare.

«Sas'ke-kun! Sono qui!»

Nessuna risposta.

«Sasuke…?» invoca la fanciulla e dentro di lei qualcosa si spezza, dinnanzi alla quiete segue. Assottiglia le labbra in una linea dura, chiudendo gli occhi e raccogliendo le idee. Se non è andato troppo lontano le sue urla lo attireranno lì e lei si sarà finalmente sfogata.

«Ho pensato molto a te in questi giorni, Sas'ke-kun…» esordisce, con voce ferma e alta quanto basta «Ho pensato a ciò che sei per me, a quanto tu sia importante. Credevo che il mio amore per te sarebbe appassito col tempo, senza farmi del male. Mi sbagliavo!»

Si interrompe un secondo, cercando le parole giuste.

«Ogni volta che ti vedo, ogni volta che ti parlo, tu mi stritoli il cuore, infrangendolo, straziandomi dal dolore.» La voce le trema un attimo, in lontananza sente i passi veloci di Sasuke, che cerca di raggiungerla. «Credo che la mia anima abbia fatto un accordo con la tua, sai? Finché avrò vita non potrò non amarti con tutto il cuore!» strepita, sfogandosi.

Le lacrime iniziano a scendere impetuose come un fiume in piena mentre, singhiozzando, finisce il suo discorso.

«Voglio che tu rompa questo accordo!» Un singhiozzo. «Rompilo! Ti prego...»

Il petto glabro di Sasuke soffoca un altro singulto e lei vi si aggrappa con disperazione. Sasuke cerca di rassicurarla come può – non è mai stato pratico in queste cose. Le parole di Naruto rimbombano nella sua mente, divisa fra quello che è stato e quello che è adesso. Sakura si sfoga sul suo torace per quella che gli sembra un'eternità. Poi, all'improvviso, i singhiozzi si interrompono.

«Sas'ke...» mormora Sakura, il viso arrossato dall’imbarazzo «Ti chiedo scusa, ho dato di matto. Mi dispiace...»

Si blocca di scatto, la gola secca per le goffe carezze con cui Sasuke le sta asciugando le lacrime. Non parla, si limita a sfiorarle delicatamente le guance.

«Penso che potremmo modificare le clausole di questo accordo» sussurra lui, la voce che non esprime alcuna emozione. Lei sgrana gli occhi, trattenendo il fiato – l’ha sentita.

Una nuova emozione nasce nel cuore dilaniato dell’Uchiha, il profumo di Sakura lo inebria fino a fargli perdere la ragione. Il ragazzo appoggia voglioso le labbra su quelle carnose di Sakura, intuendo che la risposta alle sue domande l'ha sempre avuta sotto il naso.

Sasuke Uchiha è, e sarà sempre, un uomo che ha sofferto, tradito, sbagliato, ma che ha trovato la pace in un paio di occhi smeraldini.

La fredda notte arriva, ma i due amanti non temono il freddo: i loro corpi bollenti si uniscono sotto la luminosa luna, tra sospiri e sussurri. Le ferite dell'anima si rimarginano piano, con lentezza, a ogni invocazione, a ogni bacio, a ogni carezza.

Dimentichi di tutto, di ciò che è stato e di ciò che sarà, almeno per una notte.

 
***
 
La luce del sole filtra dalla finestra, interrompendo il suo sonno. Mugula, contrariata, mettendosi a sedere sullo spartano futon dove stava riposando. La testa le pulsa e gli occhi le bruciano, poi i ricordi la investono come una valanga e si mette in piedi, traballando.

«Naruto-kun?»

Le duole la gola mentre parla, la sua voce si riduce a un rantolo sofferente. Si trascina in cerca del ragazzo, la testa che gira sempre di più. La vista le si offusca e lei perde l'equilibrio, cadendo verso il terreno. Due braccia l'avvolgono con delicatezza, prendendola in braccio e, prima di assopirsi, intravede dei capelli color grano.

«Non preoccuparti Hina-chan, adesso sarò io a prendermi cura di te.»

 
***
 
«Ne sei sicuro, Sas'ke?» chiede Sakura, camminando verso Getsu «Non sarebbe meglio andare a cercarli?»

«Naruto non è un'idiota e non sarà certo un temporale a fermarlo. Lui e Hinata ci raggiungeranno presto.»

Rimangono un attimo in silenzio, senza guardarsi.

«Fidati di me» aggiunge, scrutando l’orizzonte.

A Sakura quella frase sembra significare molto di più, un modo per rimarcare le promesse che si sono scambiati la scorsa notte. Un sorriso intriso di gioia le attraversa le labbra, ma anche lei non osa guardarlo per non spezzare la magia creatasi.

«Sempre, Sas'ke-kun. Sempre

 
***
 
«Si sveglierà presto, giusto, vecchio?»

«Ragazzo, è da due ore che ti dico che non lo so! E finiscila di chiamarmi così!» sbraita una voce sconosciuta «Un po' di rispetto!»

Hinata rimane stesa sul futon, mentre le voci e il sole che filtra dalla finestra disturbano il suo sonno. Le palpebre tremano leggermente, segno che sta per svegliarsi da un momento all'altro.

«Eddai, vecchio, non ti arrabbiare!»

Ode uno sbuffo infastidito e un risolino divertito, svegliandosi del tutto. Gli occhi chiari di Hinata scrutano il luogo dove stava riposando, mettendosi seduta.

«Hina-chan, ti sei svegliata!» esclama entusiasta Naruto, abbracciandola di slancio «Ero così preoccupato» mormora vicino al suo orecchio, mozzandole il fiato.

A poco a poco Hinata ricambia con delicatezza la sua stretta, delle piccole lacrime si formano sotto la linea delle ciglia.

«Naruto-kun...» pigola, sotterrando il viso nell'incavo del suo collo.

«Ehm ehm

Naruto si volta verso l’uomo, fulminandolo con lo sguardo. A malincuore, scioglie l'abbraccio, ma avvolge Hinata con un arto, trattenendola. E la mora raggiunge una colorazione di rosso che non è stata ancora classificata come colore. 

«Hina-chan, lui è il vecchio Hisao, il proprietario della baita.»

«S-salve» esordisce la Hyuuga, messa in difficoltà dalla vicinanza di Naruto. «La ringrazio per averci ospitato, Hisao-san.»

L’anziano si apre in una risata graffiante, i piccoli occhi scuri scrutano vigili i due ragazzi.

«Dovresti prendere esempio da questa fanciulla, figliolo! Lei si che sa cos'è l'educazione!»

Naruto gonfia le guance in un buffo broncio e Hinata non può non pensare a quanto sia carino così. Hisao si alza in piedi, i pochi capelli bianchi ondeggiano, dirigendosi verso la porta. È vestito in modo umile, ma il suo portamento ha un non so che di regale.

«È ora di pranzo ormai. Seguitemi, avete bisogno di mangiare.»


 
***




 
Salve a tutti! :D

Eccomi finalmente ad aggiornare questa storia - lo ammetto, con tutti gli impegni che mi ritrovo adesso mi ero proprio dimenticata di pubblicare il capitolo xD - che mi ha dato un sacco di soddisfazioni - inaspettate fra l'altro *_* 
Mi sono svegliata stamattina ma, non essendo ancora propriamente sveglia - la mattina è un momento assai tragico ç.ç -, ci ho messo un po' a ricordarmi che oggi era il compleanno del mio amato e adorato Naruto-kun e, dato che non ho nuova nuova storia pronta, ho pensato che sarebbe stato giusto aggiornare questa n.n - avrei voluto postare anche il nuovo capitolo di The new ninja, ma non ci sono riuscita ç.ç Perdono! Arriverà sicuramente a breve - se qualcuno vuole rapire i miei prof è ben accetto ù-ù

Inoltre sono davvero contentissima per il Secondo Posto - pari merito con Emmevic - per la mia storia In My Heart con l'aggiunta dei premi Miglior One-Shot e Premio Giuria *___* Dire che sono felicissima è un'eufemismo! 
Vi lascio il link se a qualcuno di voi possa interessare http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2797715&i=1 :D

Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto questa storia alle seguite/preferite/ricordate, ai miei lettori silenziosi - siete tantissimi *^* - e ovviamente a coloro che hanno commentato lo scorso capitolo - spero di potervi ritrovare anche qui! ;D

Un bacione e alla prossima! <3

Maiko_chan~ 

 
   
 
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