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Autore: MelGhoul_Echelon    11/10/2014    0 recensioni
Continuo della storia Rise up and celebrate your life.
Le cose sono leggermente cambiate nella vita di Kayla e degli altri protagonisti, e le cose continueranno a cambiare, e a volte non in positivo...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Purdy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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//Chiedo umilmente scusa!
Se potessi mi prostrerei ai piedi di tutti quanti i lettori e chiederei scusa per tutta la vita.
Non ho scusanti, sono stata via per così tanti mesi che ormai ho perso il conto.
Purtroppo questo è l'ultimo capitolo, perciò dovrete godervelo a pieno. 
Sammi, l'amore mio, se leggi queste parole, dovrai amarmi, perchè finalmente ho aggiornato, e concluso, questa fanfiction, perciò non dovrai più ricattarmi con la storia della crema della torta del compleanno di Nicole.
A tutti gli altri lettori, vi ringrazio della permanenza e... spero che l'ultimo capitolo non vi deluda, anzi che vi piaccia.
Buona lettura! 

                                                                           ***

La settimana scorsa l'abbiamo passata a girare il video di Break me, e il risultato è favoloso.
Ci abbiamo messo tantissimo impegno, e moltissime idee sono venute fuori anche da Ashley; come ad esempio quello di vestirmi da bambola gigante con il trucco marcato scuro, e i capelli tanto vaporosi da ricoprirmi tutta la faccia.
 
Ma la cosa importante di oggi è che... il concerto stà per iniziare, mancano appena cinque minuti; sono agitata.

È da tanto tempo che non suono più con i miei ragazzi, spero di esserne ancora in grado, non voglio deludere tutta la gente che è venuta qui per noi.
Voglio concludere la mia carriera da chitarrista degli Ice Corpes in gran bellezza, e vivere una delle serate più belle della mia vita.
Come facevo negli anni passato, ho attaccato di nuovo, alla guancia, il solito microfono, che mi aiuterà a fare la seconda voce, e a cantare con Chester.

Mi sento nostalgica.
 
Mi sembra di viaggiare nel tempo; sento di poter tornare indietro negli anni ed essere la Kayla di prima, con i capelli lunghi, con tre colori diversi sulla testa, con tutti i piecing al loro posto, e con qualche tatuaggio in meno.
Tornare indietro, e non avere Ashley quasi mi fa sentire un peso al cuore e anche allo stomaco; lo amo da impazzire, e pensare di rifare tutta quella strada, per arrivare a questo punto mi fa sentire male; devo essere sincera, alcune cose non le rifarei.

Un esempio delle cose che non farei di nuovo sarebbe quella di scappare dopo la telefonata di mia madre, sempre anni fa; oppure quella di non credere ad Ashley e lasciarlo, anche semplicemente per otto giorni.
Gli crederei, se tornassi indietro, l farei parlare e non lo attaccherei senza motivo, lo farei parlare, ascolterei la sua spiegazione e correrei immediatamente da lui e lo bacerei con così tanta passione da fargli mancare il fiato.

Non so cosa sia successo ma questi cinque minuti sono volati, si vede che a parlare, o meglio, pensare ad Ashley mi fa passare il tempo molto più in fretta, e chissà per quale motivo adesso non ho più nemmeno l'ansia di inizio concerto.
 
Vedo Chester e Joy davanti a me che si preparano; Chester si stà schiarendo la voce, invece Joy si stà togliendo la maglietta mentre saltella sul posto.
Joy ha sempre fatto così, si è scaldato prima di ogni concerto, però togliersi la maglia non l'ha mai fatto, si vede che ha preso quest'abitudine con la nuova band, o con i nuovi batteristi che ha conosciuto, probabilmente la colpa è di CC, visto che lui lo fa ad ogni concerto.
 
Sento la responsabile del backstage che fa il conto alla rovescia. I secondi passano in fretta e nemmeno mi rendo conto che Joy è già entrato in scena e si stà sistemando dietro la sua amata batteria.

Ormai è iniziato, sento i fan sotto il palco che urlano esaltanti, e finalmente anche io e Chester andiamo sul palco, davanti alla batteria di Joe.
Come durante il nostro primo concerto, il nostro debutto, mi metto di lato a Chester ma solo un poco indietro.
Questa volta non ho l'asta con il microfono davanti a me, perciò potrò muovermi liberamente per tutto il palco e sfogarmi come e quando voglio.
Chester ci presenta e urla nel microfono, esultante tanto quanto i fan davanti a lui.
 
Il nostro cantante è emozionato, si vede dal sudore che gli imperla la fronte, formando piccole goccioline, chiare e trasparenti.
Tra il pubblico c'è Liz, la moglie di Chester, e anche una delle mie migliori amiche, se non quella più importante; l'ho vista, un secondo prima che un fan alto e muscolo, con la barba molto lunga, di circa trent'anni si mettesse davanti a lei.

Mentre cominciamo a suonare l'introduzione di una delle nostre tante canzoni, e Chester finisce di fare il suo lungo discorso di benvenuto nostalgico io rimango a guardare una leggera barba incolta.

Una barba appena accennata sul mento, salgo leggermente con lo sguardo, e passo a osservargli le labbra; labbra scure e sottili, molto sottili, così famigliari che mi scappa un sorriso.
Salgo ancora con lo sguardo, ignoro il suo naso, anche quello che conosco perfettamente, che ho sempre sfiorato con le dita mentre posavo le mie labbra sulle sue, e incrocio i suoi splendidi occhi scuri, contornati da un leggero strato di matita nera e dalle sue perfette ciglia nere.

Ashley incrocia il mio sguardo, e io incrocio il suo; non mi accorgo che le mie labbra si sono allungate in un sorriso, fino a scoppiare in una risata calorosa.
Fortunatamente il mio microfono è ancora spento, e nemmeno io sono riuscita a sentire il suono della mia risata, per via del troppo casino degli strumenti.
 
Cerco di ignorare Ashley, anche se è molto difficile visto che ora so dove è posizionato; guardo il pubblico in prima fila e sorrido ad una ragazza che ha il trucco del mio bassista preferito, e il mio taglio di capelli dopo la telefonata di mia madre, ma rosa; qualche ciuffetto biondo si vede ancora ma il colore prevalente sulla sua testa è il rosa.

Non mi sono resa conto che siamo già alla quarta canzone delle dodici che dobbiamo fare, e solo ora riesco a capire quanto sia naturale per me suonare; sì, suonare in questo gruppo.
Sarà perchè ci ho passato gli anni a tagliarmi le dita con le corde della chitarra, a trasportare e alzare i vari pezzi della batteria di Joe; assistere e rassicurare Chester dalle sue lagne da cantante.

Questa è davvero la mia famiglia; non importa se non avrò dei figli con Ashley, resteremo per sempre solo noi due, con la nostra meravigliosa famiglia stravagante.
I Black Veil Brides al completo, le loro ragazze, Chester e la sua famiglia e Joe.
Non saremo una famiglia normale, certo, ma siamo felici.
Ci divertiamo, ma abbiamo comunque le nostre responsabilità.
 
Non ci posso credere, stò girando per tutto il palco, ridendo e saltando, e fra nemmeno venti secondi tocca a me.
Sì, esattamente, al nostro addio canterò Cry, il che mi sembra appropriato, perchè questo l'ultimissimo concerto, e poi non ci esibiremo più.

Abbiamo finito; Chester stà facendo nuovamente discosto e questa volta non l'ha preparato.
Mentre lui parla io stò cambiando la chitarra nel backstage e Joe mi stà seguendo, visto che sarò da sola sul palco, senza nessun sostegno.

Da sola.
 
Cambio di fretta l'elettrica con una chitarra acustica.
Chester mi presenta, e dopo aver tolto, in mezzo secondo, il microfono portatile, e averlo consegnato alla responsabile di prima, entro in scena per la seconda volta. 
Raggiungo Chezy sulla parte davanti del palco, quella più vicino al pubblico, e lui mi circonda il collo con un braccio e sorride al pubblico.

<< Trattatemela bene, ragazzi.
Questa donna è un fiore. >>
 
Detto questo il cantante si allontana da me e mi lascia da sola.
Sorrido al pubblico e inizio a posizionare le dita sulle corde giuste, che corrispondono agli accordi.

<< This is Cry. >>
 
Sussurro al microfono. 
Chiudo gli occhi e comincio a pizzicare le corde con unghie.
Aspetto pochi secondi e comincio a cantante piano le parole del testo della canzone che tanto mi è cara.
Sento già il pubblico cantare insieme a me, alcuni sussurrando appena, mentre altri cantano a squarciagola anche se l'arrangiamento comprende note bassi fin dall'introduzione.
 
Apro un poco gli occhi, nel momento in cui la voce essere più alta.
Vedo il pubblico e alcune hanno degli accendini in mano e la cosa mi fa emozionare immediatamente. 
Sentire che tutti questi fan ci sono mi fa sentire benissimo, sapere che nel pubblico c'è anche mio marito che canta con loro è ancora più bello.
 
Questa canzone mi fa sentire ancora più nostalgica di prima, ho passato molto tempo a comporla, a scriverla, e a migliorarla; ora che sono qui davanti a tutti, a cantare, e a suonare mi fa capire che quelle ore non state sprecate, nemmeno un misero secondo è andato buttato.
Ora so perfettamente che questa sarà la mia vita per sempre, fino alla fine, e solo poche persone mi hanno aiutato a realizzare questo sogno che avevo nascosto nei meandri della mia mente da adolescente; Chester, e Joy prima di tutto ma non sarei arrivata fino a questo punto senza Ashley e senza gli altri ragazzi della band.
 
Jake e Jinxx che fin dall'inizio hanno visto delle capacità in me e mi hanno aiutato a tirarle fuori con tenaci insegnamenti e brevi trucchetti.
CC che insieme a lui abbiamo aiutato quel falle di Joe, facendogli capire quanto la vita di un batterista possa essere spensierata, e nello stesso momento impegnarsi nel proprio lavoro e sviluppare le proprie capacità.
Andy che mi ha aiutato nei momenti difficili insieme a Juliet, soprattutto in quegli otto giorni lontana da Ashley; ha parlato con me, e con l'aiuto della propria ragazza mi ha fatto capire che dovevo ascoltarlo, che dovevo sentire la sua spiegazione e che questa volta quella che era nel torto ero proprio io.
E avevano ragione.
 
Ashley.
 
Beh, vogliamo davvero parlare di lui?
Lui è l'uomo perfetto... per me, perchè non è assolutamente perfetto, ha così tanti difetti che non mi basterebbe un libro intero per raggrupparli; magari una trilogia si avvicinerebbe, o magari li centrerebbe tutti quanti.
 
Un suo buono difetto? Lo so che è un controsenso però è davvero un difetto che mi piace.
Gira per casa in boxer.
 
Dopotutto stiamo parlando di Ashley Purdy, no? Solo perchè si è sposato con me non vuol dire che sia diventato un bravo ragazzo casto, pure e senza nessun ragionamento che gli faccia pensare a qualcosa di malizioso.
Mi sono innamorata anche della sua spropositata perversione, e devo dire che non sono solo balle quelle che dice, è bravo anche nella pratica, non solo nella teoria.
Sì, avevo ragione, pensare a lui mi fa passare il tempo molto più in fretta, e senza che io me ne sia accorta.

Sono all'ultima frase della canzone.

Termino il testo e pochi secondi dopo anche il suono della chitarra si ferma. 
Mentre pensavo ai ragazzi avevo chiuso gli occhi, solo per concentrarmi maggiormente; adesso che li ho aperti vedo la gente esultare.
Mi tolto la tracolla dell'acustica dalle spalle e la tengo per il manico; una mano l'appoggio sul microfono e faccio il sorriso più grande che posso.
 
Chester e Joe mi raggiungono davanti al pubblico, e prendono esempio da una band in particolare tirano fuori dalle tasche dei loro pantaloni tanti piccoli plettri con la nostra firma da una parte e il logo della vecchia band dall'altra; cominciano a lanciarli uno ad uno al pubblico e vedo i vari ragazzi dei lati che si alzano sulle punte dei piedi o saltano prenderne almeno uno al volo. 
Anche Joe lancia qualcosa, dopo avermi passato qualche plettro da Chester da lanciare insieme a loro, ma questa volta non si tratta di plettri firmati, ma delle bacchette che ha usato questa sera. 
Chester, dopo aver finito di lanciare i piccoli oggetti, si mette a sedere con le gambe a penzoloni sul bordo e prende le varie mani dei fans che cercano le sue.
 
Non so per quale motivo ma la responsabile del backstage, entra in scena, ma c'è una sorpresa, tra le sue braccia tiene quella pulce di Iris. 
Velocemente appoggio l'acustica per terra, e mentre sento ragazzine urlare il nostro nome mi avvicino alla ragazza appena presentata e alla bambina, prendendola poi in braccio.
Mi avvicino nuovamente al bordo del palco e la mostro al pubblico.
Questa cosa mi ricorda molto la scena iniziale del film "Il Re Leone".
 
<< Hi, Iris! >>
 
Urlo al microfono in cui poco prima ho cantato; avvicino l'oggetto alla bocca bella bambina e la sua risata immediatamente risuona nelle casse appese ai lati del locale del concerto.
 
Incrocio nuovamente lo sguardo con quello di Ashley, che non si trova più nei posto in cui si trovava prima, ma leggermente più avanti, e vicino alla scena; mantengo lo sguardo sugli occhi di lui e con il labiale gli dico un sincero e silenzioso "Ti amo."
 
  
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