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Autore: HuskyGentile    11/10/2014    2 recensioni
Snape Repayment da epilogo alternativo. E se Snape si fosse salvato dal morso di Nagini..? Long-fic dedicata a Severus Snape e alla sua rinascita: un percorso fisico e mentale alla ricerca del suo posto nel mondo, della sua identità e della sua vera volontà.
[...]
“Devo essere all’inferno. L’eternità a farmi disturbare da Potter. Gran bel contrappasso…”
–Potter- sputò fuori con disprezzo –l’Aldilà non è abbastanza grande per te? Vai a giocare da un’altra parte e lasciami in pace. Sei stato il mio tormento per tutta la vita, vorrei non mi guastassi anche la morte…-
Harry sorrise –Devo deluderla di nuovo, Snape. Non siamo morti-
[...]
–Professore!- salutò Hermione con calore, entrando nella stanza.
–Il Golden Trio al completo. A cosa devo l’onore?- chiese, sarcastico.
[...]
–Sei in pensiero per la tua reputazione? Mi spiace dirti, Severus, che la tua fama di cattivo è irrimediabilmente compromessa-
–Ne sei proprio sicura, Minerva..?- Snape ghignò -Meno 50 punti a Grifondoro!-
[...]
–Ragazzo mio, che piacere rivederti! Questo vuol dire che ci incontreremo più spesso? Tornerai in veste di Preside?- disse il quadro di Dumbledore ridacchiando.
–È uno dei motivi per cui sto pensando di rifiutare- replicò rapido Snape.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Visto il primo capitolo piccino picciò, ho deciso di riaggiornare subito... Però non vi ci abituate, aggiorno circa una volta la settimana solitamente!


Cap 2. Al San Mungo

 

 
Si sentiva caldo e debole, ma non stanco. “Così è questa la Morte?” pensò “Un’eternità di pace e riposo. Non sembra male…”
Eppure c’era qualcosa che non andava, che stonava. Si rese conto confusamente che aveva ancora sensazioni e percezioni, come se attorno a lui ci fosse ancora un mondo materiale. Con cautela, aprì gli occhi.
Di nuovo il verde riempì il suo mondo.
-Lily!- esclamò, e si stupì di poter udire la sua stessa voce, mentre una sensazione simile a quella di un cuore che batte furiosamente s’impossessava del suo corpo. “Che sciocchezza” pensò di sfuggita “sono morto, non ho un corpo; eppure la mia mente sembra convinta del contrario…”
-Mi dispiace deludere le aspettative- disse una voce a Snape fin troppo familiare e sgradita.
Il cuore di Snape parve fermarsi, mentre dalla nebbia della sua mente confusa si formava ora distintamente l’immagine del viso Harry Potter, che lo osservava preoccupato a venti centimetri dal suo naso.
“Devo essere all’inferno. L’eternità a farmi disturbare da Potter. Gran bel contrappasso…”
-Potter- sputò fuori con disprezzo –l’Aldilà non è abbastanza grande per te? Vai a giocare da un’altra parte e lasciami in pace. Sei stato il mio tormento per tutta la vita, vorrei non mi guastassi anche la morte…-
Harry sorrise –Devo deluderla di nuovo, Snape. Non siamo morti- disse mentre allontanava il viso da quello del suo ex Potion Master, consentendogli di avere una visuale più ampia del luogo in cui si trovavano.
Snape era sotto shock. Il posto che vedeva attorno a sé era molto simile ad una stanza del San Mungo. Stanza priva di altri pazienti se non lui, particolare piuttosto inusuale questo, ma per il resto assolutamente identica.
-Anche se non nego- aggiunse Harry con gentilezza, quasi non volesse dimostrare poco tatto –che le sofferenze da lei passate debbano essere state terribili-*
Snape era ancora senza parole. Si rendeva conto solo in quel momento di essere disteso su un letto, avvolto in un lenzuolo leggero.
Decise all’istante che qualunque strana situazione fosse quella, l’avrebbe affrontata come sempre faceva. –Potter- disse, e benché la sua voce fosse arrochita si compiacque nel sentire che il suo tono risultava comunque minaccioso –spiegati-
Harry sbuffò divertito. Se riusciva a tenere quel cipiglio arrabbiato, significa che stava davvero meglio.
-Hermione- disse Harry, semplicemente –È sempre stata la migliore… Dittamo, pozione Rimpolpasangue e incantesimi Invertiflusso. È riuscita a tenerla in vita, benché incosciente, finché i Medimaghi non si sono occupati di lei. Beh, non è stato facile, ma se davvero era lei ad essere il possessore della Bacchetta di Sambuco, volevo rimanesse in vita il più a lungo possibile, non volevo dare armi in più al mio nemico. Questo- si schiarì la voce con imbarazzo –ovviamente prima che vedessi quei ricordi…-
La stanza cadde nel silenzio. “È un incubo” pensò Snape con orrore “non sono morto e il ragazzo ha visto tutti i miei ricordi su sua madre. Non è possibile…”
-Bene- disse Snape, con tutta l’aria di pensare il contrario –Sono vivo. Ma ancora non capisco come faccia ad esserlo tu, visto l’ultimo compito che avevo il dovere di affidarti…-
Harry sbuffò, ma sorrideva –Mi raccomando, non sembri troppo dispiaciuto eh! È complicato da spiegare…- cercò di glissare Harry.
Snape alzò un sopracciglio, minaccioso, ed Harry pensò rapidamente che, dopo tutti quei segreti, forse una spiegazione gli era dovuta.
-Mi sono presentato disarmato, non volevo avere la tentazione di combattere. Ha scagliato l’Avada Kedavra e… diciamo che si è colpito da solo. Una parte della sua anima viveva in me, e colpendomi l’ha distrutta. Io sono riuscito a sopravvivere grazie ancora una volta al sacrificio di mia madre, sacrificio mantenuto vivo dal sangue che mi aveva preso per risorgere, che ancora scorreva nelle vene di Voldemort…-
-Non-pronunciare-quel-nome!- disse Snape con rabbia.
-Oh, ma Voldemort è morto- aggiunse Harry, ricordandosi solo ora di un così PICCOLO particolare.
La rabbia svanì dal viso di Snape, che lo guardò per la prima volta senza tentare di nascondere le sue emozioni. Lo stupore era davvero troppo per poterlo mascherare –Hai sconfitto il Signore Oscuro?- non c’era traccia di sarcasmo nella sua voce –Come?- sussurrò.
Harry alzò le spalle –Non era lui il vero possessore della Bacchetta di Sambuco. Ma non lo era nemmeno lei- disse, all’indirizzo di Snape. –Il vero padrone della bacchetta era Draco Malfoy, che aveva disarmato Dumbledore contro il suo volere. Ma Draco stesso era stato a sua volta disarmato, da me, giusto qualche settimana prima. Glielo dissi, gli dissi che non era lui il Padrone della Bacchetta perché aveva cercato di assassinare l’uomo sbagliato, perché lei era stato dalla parte di Dumbledore da quando lui aveva cercato di uccidere mia madre, e…-
Pur invaso dalla curiosità, Snape lo interruppe, rabbioso –Tu! Gli hai detto queste cose? Immagino non fosse un colloquio privato…-
-Ehm- disse Harry, capendo troppo tardi il guaio in cui si era cacciato –no ecco, il nostro duello si è svolto dentro Hogwarts, gli altri combattenti si erano fermati a guardarci…-
-Potter- sibilò Snape con tutto l’odio di cui era capace –mi stai dicendo che tutta la scuola è al corrente della mia storia personale?-
“Dannato ragazzino, maledetto stupido ragazzino! Con tutto quello che ho passato per nascondere la verità, lui la spiattella a tutto il mondo magico...”
-Io… ecco… non immaginavo, non sapevo neanche se si sarebbe mai risvegliato… Non ho proprio pensato, mi dispiace!-
-COME TUTTI I POTTER!- si mise ad urlare Snape –TU NON PENSI, SEMPLICEMENTE!- fece per estrarre la bacchetta dalla veste, ma si accorse di essere in pigiama.
-La prego si calmi, le ferite non si sono ancora richiuse del tutto, rischia un’emorragia!- fece Harry, più preoccupato per la salute del suo ex professore che della propria.
-ME NE FREGO!- continuò Snape senza ritegno, guardandosi attorno alla ricerca della bacchetta. La trovò dentro un cassetto accanto al suo letto, ma non fece in tempo a prenderla: qualcuno lo aveva Schiantato.
 

Riaprì gli occhi per ritrovarsi nella stessa stanza, Potter seduto su una sedia davanti a lui, che lo guardava serio. Snape gli lanciò un’occhiata penetrante. Le sue narici fremevano di rabbia, ma a parte questo sembrava aver ripreso il suo abituale autocontrollo.
-Mi dispiace- esordì Harry, con un’autentica nota di dispiacere nella voce –ma anche se non avessi raccontato la verità in quel momento, avrei dovuto dare delle spiegazioni in seguito, o lei sarebbe stato accusato della morte di Dumbledore-
C’era del vero in quelle parole, Snape se ne rendeva conto. Tuttavia non gli avrebbe dato la soddisfazione di ammetterlo. –Non ne avevi il diritto- disse invece.
Contro ogni logica Harry si dimostrò d’accordo –Ha ragione- disse, conciliante –Mi rendo conto che le ho procurato fin troppo disturbo. La lascio riposare, ne ha bisogno…-
Qualcosa nel tono delle sue parole gli fece capire che non si riferiva solo alle ferite fisiche. Da sotto la maschera da duro ex-Mangiamorte, Snape guardò Harry con curiosità. Era diverso da come se lo ricordava: sembrava più sereno, più riflessivo…
“D’altronde, dev’essere un bel sollievo sapere che il tuo più acerrimo nemico non tenterà più di assassinarti un giorno sì e l’altro pure.” Solo in quel momento si rese conto davvero della portata della notizia.
“Il Signore Oscuro…” nemmeno nei suoi pensieri riusciva a chiamare per nome l’incubo che gli aveva cambiato così drasticamente la vita “Morto. Possibile? È davvero finita..?”
-Sì- disse Harry, intuendo i suoi pensieri –Voldemort non c’è più. È finita sul serio-
Snape si riscosse, accorgendosi che si stava inconsciamente tenendo il braccio sinistro. Trattenendo il fiato, con un gesto improvviso si tirò su la manica. Non c’era più! Il Marchio Nero non c’era più!
Era di nuovo libero, padrone della propria vita e delle proprie decisioni come non era stato da ormai più di vent’anni.
Improvvisamente ebbe una gran voglia di dormire. Senza più Voldemort, o Dumbledore, non doveva più rispondere di niente a nessuno. Aveva vegliato su Harry in memoria di sua madre, era riuscito in qualche modo ad aiutarlo nella sua missione; era ormai libero anche da quel voto.
Quasi sorrise. Quasi. Poi si ricordò che quello stupido marmocchio lo stava osservando con la faccia di uno che la sa più lunga di lui, ed assunse un’espressione minacciosa.
-Potter, ho estinto i miei debiti verso la memoria di tua madre. Vattene da qui o ti affatturo.-
Harry sospirò poco convinto.
“Maledizione” pensò Snape “ci vorranno anni per rifarmi una reputazione. Neanche Potter ha più paura di me…”
-Vuole che le procuri qualcosa da leggere?- disse Harry alzandosi -Si sentirà un po’ solo qui, ma ho dovuto assicurarmi che avesse una stanza privata: sono passati solo alcuni giorni dalla battaglia di Hogwarts, gli animi non si sono ancora calmati, stanno cambiando tante cose e… Ecco sì, le farò avere qualche copia della Gazzetta del Profeta, così si potrà tenere aggiornato sulle novità-
-Per vederci tutti i giorni la tua faccia stampata sopra?- ribatté Snape con una smorfia di disgusto –No grazie-
-Anche se, adesso che mi ci fai pensare, Potter- aggiunse dopo un attimo –tu hai ancora un libro di mia proprietà. Lo rivorrei-
-Purtroppo è andato distrutto nell’incendio della Stanza delle Necessità- Harry abbassò la testa, ancora imbarazzato da come aveva usato il Sectumsempra contro Malfoy l’anno prima –Mi dispiace molto-
-Lo credo bene- disse Snape infastidito –è stato scritto da una mente assolutamente geniale. Ma meglio distrutto che nelle mani di un incosciente che va in giro a provare incantesimi senza sapere il loro effetto…-
-Gliel’hanno mai detto che ha un orrendo senso dell’umorismo?-
Snape in tutta risposta alzò un sopracciglio.
Harry sospirò e si diresse verso la porta -Comunque… Grazie-
-Non l’ho fatto per te- rispose Snape, sprezzante.
-Non ha importanza. Mi ha salvato la vita, più di una volta suppongo…- era già con una mano sulla maniglia quando aggiunse -…e poi, sono sicuro che mia madre la ringrazierebbe-
La porta si chiuse piano dietro di lui.
 
Fu solo dopo alcuni minuti, quando ormai Snape era sicuro che Harry se ne fosse andato, che si lasciò sfuggire un breve sorriso. –Prego, Lily- disse al silenzio della stanza.



*avete riconosciuto la citazione? Molto Dumbledoresca ;)

Cosa pensate del primo incontro Harry/Snape? Visto come Harry parla di Snape alla fine di HPDH, ho pensato che forse dopo quello che aveva scoperto il suo odio nei confronti del suo ex professore si fosse radicalmente ridotto. D'altra parte sappiamo che Harry è uno che si arrabbia facilmente ma che altrettanto facilmente perdona (vedasi il rapporto con Dudley o quallo con Draco; perdonati per un SOLO SINGOLO GESTO).
Non credo si possa dire altrettanto di Snape. Insomma, Snape è uno che porta rancore, almeno questa è l'idea che mi sono fatta di lui nel corso dei libri... Si pensi al rapporto con Lupin o a quello con Sirius.
Però... Però c'è un però, come si dice. Intanto Harry lo ha liberato dalla sua condizione di schiavo permanente di Voldemort/Dumbledore/dai suoi sensi di colpa stessi nei confronti di Lily. Insomma, ho pensato che anche un bastar...ehm, simpaticone ex Mangiamorte come Snape potesse un po' allentare il disprezzo verso Harry, visto le premesse.
Altro piccolo particolare: nei ricordi di Snape scopriamo che forse era capace anche di essere un buon amico, tutto sommato. Perché allora tiene a distanza tutto e tutti nei successivi anni? Perché sembra non avere neanche un amico a parte Dumbledore? La spiegazione che mi sono data è che non può farlo. È la sua una copertura totale, un lavoro di spia finemente studiato, che non lascia scampo a niente che non sia attentamente costruito. Solo ora che la guerra è finita, Snape può permettersi di allentare un po' la presa, e tornare ad essere un po' più se stesso. Questo non vuol dire che sbandiererà al vento i propri sentimenti, ma che può essere di nuovo un amico fedele. Tutto a tempo debito!
Approposito di Snape che dà di matto e urla contro Harry: mi rendo conto che potrebbe risultare vagamente OOC, ma se rileggete il finale di HP3, noterete che era già successo qualcosa di molto simile. Spero di aver reso anche la sfuriata in maniera realistica...
Cosa ne pensate di queste premesse? Sono state abbastanza rispecchiate in questo capitolo? Qualcosa in particolare che vi ha colpito (nel bene o nel male)?
A presto con il prossimo aggiornamento!
  
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