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Autore: Grandius98    11/10/2014    1 recensioni
Salve a tutti, qui è Grandius! Scusate per la presentazione un po' lunga e scassapelotas che sto per fare, ma essendo la mia prima fic volevo fare le cose per bene. Proprio per questo potrebbe sembrare un po' scarna all'inizio, ma solo con il tempo e l'esercizio si migliora!
La storia si svolge circa dieci anni dopo gli eventi di Galaxy.
I governi mondiali hanno utilizzato le conoscenze in campo tecnologico
fornite loro dagli alieni per migliorare la vita degli abitanti del
pianeta Terra e,soprattutto,per incoraggiare la diffusione del calcio.
A tal proposito è stata fatta un'importante scoperta:
l'esistenza del cyberspazio, una dimensione digitale realmente
esistente che è stata adibita a zona sportiva,con un gran
numero di stadi e sport praticabili. A questo luogo si accede
attraverso i "Portal", ovvero dei dispositivi altamente tecnologici in
grado di scomporre,digitalizzare e ricomporre nell'altra dimensione
qualunque cosa vi passi attraverso.
La storia che sto per raccontare parla di una squadra di giovani
promesse che, superando mille difficoltà,riuscirà
a diventare la migliore al mondo.
Oh, e un'ultima cosa: questa non sarà certo la prima e ultima comparsa della NeXt Generation... Aspettate e vedrete!
Genere: Comico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Next Capitolo 11: Speranze sopite
Il secondo tempo ricominciò sul risultato di 1-1. Nei dieci minuti restanti del primo tempo, la Élite Orient si era chiusa in difesa, puntando a sfiancare gli avversari per poi ripartire in contropiede. Dave aveva capito la loro tecnica, perciò le azioni d'attacco della Saint Cross furono poche e non troppo spinte in profondità. Nella ripresa avrebbero potuto giocare più aggressivamente, visto che il tempo da giocare era maggiore. Non dovevano permettersi errori proprio in quegli attimi cruciali.

Rientrati nello spogliatoio, i giocatori si lasciarono andare esausti sulle panche. Corinne era la più distrutta di tutte. Non riusciva a farsene una ragione. Si addossava la colpa del gol che avevano subito e si disperava. Rimase a testa bassa per tutto l'intervallo.

Catherine la osservava. Aveva ottenuto ciò che voleva:Corinne si era persa d'animo e pensava di non meritarsi il posto in squadra. La vittoria e il posto di prima donna titolare in squadra erano suoi. Però qualcosa non andava. Non si sentiva a posto con sé stessa. Dal profondo del suo cuore proveniva una strana sensazione, come di compassione per la sua rivale e compagna di squadra. Decise di ignorare quella sensazione e di continuare quella partita.

La Saint Cross ripartì subito in attacco. Dave notò che la formazione avversaria era cambiata: ora disponevano altri quattro difensori davanti a Bolt."Ora che lo abbiamo superato, preferiscono sacrificare l'attacco per dargli manforte e impedirci di attaccare. Dobbiamo trovare una soluzione." pensò.

Lanciò uno sguardo ai giocatori sulle fasce, che capirono subito."
Morsa V!" gridò il capitano. In 5 si disposero a formare una V rivolta verso gli avversari, con Dave in basso e Catherine e Noshimoto ai vertici alti. Si passavano la palla in varie direzioni, superando gli avversari con il gioco aereo. Questi ultimi erano asserragliati in area di rigore e non facevano passare nessuno. Anche se la tattica aveva funzionato, la situazione era ancora in stallo.

Ad un tratto, però, Dave vide Noshimoto in buona posizione. In quel punto la difesa aveva lasciato un piccolo spiraglio; con un rapido scatto, si sarebbe potuto portare in posizione di tiro. Era come nell'allenamento."Ogaa!!" gridò il capitano. Noshimoto non si fece attendere. Con uno scatto bruciò i difensori e saltò per prendere palla. Poteva segnare."Dragon..."

"
Super Ragno!" si udì. Subito dopo un gigantesco ragno piombò sull'attaccante della Saint Cross, facendogli perdere palla."Ma cosa..." esclamò Dave. Bolt aveva usato un'altra delle sue tecniche. Dalla voce, sembrava che non la utilizzasse molto. Doveva essere un momento critico perché il famoso difensore dallo sguardo imperturbabile avesse pronunciato quel nome con tanta foga.

Ancora una volta, passò la palla a Drain, il quale si lanciò nuovamente all'attacco. Questo sarà il gol della vittoria!" esclamò feroce. Riuscì a superare tutti i difensori e si ritrovò di nuovo faccia a faccia con Corinne.

La ragazza non si muoveva. Era come pietrificata. Fissava l'espressione diabolica di Drain e ne rimase terrorizzata. Non riusciva a muovere neppure un dito. Con una spallata, il capitano della Orient la fece cadere, superandola. Lei non si rialzò. Rimase accucciata sul prato, mentre lacrime perlacee le scendevano sul volto."Tra poco subiremo un altro gol", pensò."E sarà solo colpa mia. Di nuovo. Avrei fatto meglio a non entrare mai in questa squadra...""
Stella di Fuoco!"

"
Scudo Incrociato!" si sentì gridare. Una grande fiammata si sprigionò davanti alla porta. Quando il fuoco si spense, la palla era salda tra le mani di Kazuma."C-Come... Non può essere! Ha parato la mia Stella di Fuoco?!?" Era così. La nuova tecnica di Kazuma aveva fermato il tiro. Ma ciò non risollevò Corinne. La ragazza, pur felice che il gol fosse stato sventato, si sentiva colpevole di aver lasciato passare Drain. Si buttò ancora più giu.

"Forza, alzati" risuonò una voce femminile. Era Catherine. Corinne, lentamente, alzò lo sguardo e rispose"C-Che differenza fa? Non sono stata capace di fermarlo né prima, né adesso. Non ho le capacità per fare parte di questa squadra...""Se è così, perché non te ne vai?" esclamò contrariata Catherine.

"Se ti senti così inutile, lascia il campo e fai entrare qualcun altro! Gli altri stanno combattendo con tutte le loro forze fino alla fine per far vincere la squadra, con tutti i suoi componenti, anche te! Se non hai le capacità o la voglia di giocare, fai posto a qualcuno che invece desideri vincere con tutto il suo cuore!"

Corinne si sentì colpita da quell'esclamazione. Gli venne in mente il giorno del primo allenamento, e le parole che Dave gli disse:"Sono sicuro che ce la farai. Ho visto di cosa sei capace e ti assicuro che è qualcosa di sbalorditivo. Fidati di me, Ok?" le aveva quasi dimenticate. Un leggero sorriso le si dipinse sul volto. Si asciugò le lacrime, si rialzò e, decisa, disse:"Sono pronta. Andiamo."

La situazione rimase bloccata ancora per diversi minuti. Entrambe le squadre attaccavano e si difendevano al meglio delle loro possibilità, ma nessuna sembrava poter avere la meglio. I giocatori erano sfiancati e continuavano a correre solo per inerzia. La partita sembrava destinata a finire in parità, ma a pochi minuti dalla fine, Drain riuscì a prendere palla e ad andare in attacco. Ancora una volta superò tutta la difesa e ancora una volta si trovò di fronte a Corinne."Cos'è, vuoi di nuovo che ti ridicolizzi davanti a tutta la tua squadra? Non farmi perdere tempo e levati di mezzo!"

La ragazza tirò un lungo e profondo respiro, poi rispose:"No. Non mi muoverò di qui. Io sono Corinne LeBlanc, difensore titolare della Saint Cross. Difenderò la porta a qualsiasi costo! E adesso, quella palla verrà con me!" Drain, infastidito dalle sue parole, esclamò:"Come vuoi. Te ne pentirai!" e si lanciò selvaggiamente contro di lei, deciso a scaraventarla via. Nello sguardo della ragazza si fece serio e deciso. Aspettò che si avvicinasse. Doveva essere precisa. Non un passo in più o in meno. Doveva farcela.

"Aaahhh!!" gridò. Tutt'a un tratto lei e il capitano avversario furono trasportati sulle montagne. Corinne alzò le braccia al cielo."
Martello..." urlò. Drain era spaventato da quella sua improvvisa reazione. Non poteva avere a che fare con la stessa ragazza paurosa di prima. Mentre pensava ciò, la giovane aveva abbassato le braccia, puntandole verso di lui."...del Tuono!" dal cielo, coperto di nubi nere, apparve una piccola luce blu. Subito dopo, una colonna di elettricità si schiantò addosso al ragazzo, fulminandolo.

Corinne riprese la palla e avanzò palla al piede, tentando di far partire una risolutiva azione da gol. La squadra riuscì ad avanzare, prendendo i giocatori dell'Orient in contropiede."Passa qui! Posso farcela!" esclamò Catherine. La ragazza, anche se riluttante, le diede la palla con un cross alto; la rossa lo colpì al volo, senza aspettare."
Balzo del Leone!" il tiro esplose con immane potenza. Pensava che ciò bastasse a determinare la vittoria. Il portiere non l'aveva parato prima e non ci sarebbe riuscito neanche ora. Ma qualcun altro era disposto a tutto pur di proteggere la porta.

"Kunai Gigante!" si udì gridare. La palla venne respinta e scagliata verso l'alto."Devo ammettere che siete davvero bravi. Avete superato la mia difesa. Bene, aspettavo da tanto che qualcuno ci riuscisse. Questa partita è proprio divertente, vorrei che non finisse mai! Ma ora non posso fallire. La squadra ha bisogno di me!" Dave non credette ai suoi occhi quando lo vide. Era stato Bolt a parlare. Aveva un sorriso soddisfatto stampato sul volto e un'espressione determinata.

Con una rapidità incredibile, si lasciò dietro i compagni della difesa e scattò in attacco. Rock gli si parò davanti e tentò la sua Fossa Gigante, ma venne facilmente superato. Si trovava da solo davanti al portiere."
Kunai Gigante..." esclamò. Lanciò la palla in aria, la prese con i polpacci, la fece ruotare e infine la tirò di pianta destra."...Potenza 2!" scoccò il tiro che si diresse in porta a velocità incredibile.

"Non posso permetterglielo. Non lo lascerò segnare!" esclamò Kazuma."Aaaaargghhhh!
Scudo Incrociato!" urlò ed eseguì la sua tecnica. Il tiro era potentissimo e la stanchezza si faceva sentire. Cacciò un grido:"Forzaaa!!" In qualche modo, riuscì a respingerlo. La palla stava per cadere in area avversaria: i giocatori della Orient erano tanti, quelli della Saint Cross solo due: Corinne e Catherine."Dobbiamo collaborare. Non c'è scelta. È l'ultima occasione per segnare!" pensarono entrambe.

Accadde l'impensabile. Le due saltarono insieme, arrivando sulla palla esattamente nello stesso momento. Il doppio colpo fece sprigionare un'aura elettrica gialla e blu dal pallone."
Esplosione..." gridò Catherine."...Gemella!" concluse Corinne. Il pallone partì avvolto da due scie di luce abbagliante gialle e blu. Il portiere rimase abbagliato dalla potenza e dalla luminosità del tiro e non poté tentare niente."No! Non lo permetterò!" urlò Bolt, nel frattempo tornato in difesa."Kunai Gigante Potenza 2!" si oppose.

Le due tecniche si scontrarono e si equilibrarono a vicenda. Nessuna delle due sembrava destinata ad avere la meglio."Noi... Dobbiamo... Farcela!" disse Corinne."Per il capitano... Per i nostri compagni... Per la vittoria!" continuò Catherine."Aaaahhh!!" esclamarono infine insieme. Il tiro, allora, brillò di una luce ancora più intensa e divenne più potente."Noooo!" gridò Bolt, tentando di respingere il tiro potenziato.

Fu un attimo. Un'esplosione di luce azzurra coprì la visuale dell'area di rigore. Tutti si chiedevano cosa fosse successo. I giocatori della Saint Cross erano in trepidazione. Speravano di vedere Catherine e Corinne sane e salve e la palla oltre la linea di porta. La tensione era alle stelle. La nebbia si dissolse parzialmente, rivelando la palla saldamente stretta tra le mani del portiere."No... Non ci credo... È stato tutto... Inutile?" disse sconvolta e stizzita Catherine.

"No, non è così". Si voltò verso l'altra ragazza. Aveva lo sguardo deciso e un sorriso trionfante sul volto. Indicava la porta. Un sorriso colmo di felicità apparve sulle facce di tutti i membri della Saint Cross. La nebbia si era diradata, rivelando l'esito dell'azione. Il portiere, palla in mano, era stato scaraventato direttamente dentro la porta dalla potenza del tiro. Si udì solo il triplice fischio dell'arbitro. Poi un boato d'eccitazione.2-1. Ce l'avevano fatta.

"Si! Ci siete riuscite! Siete state grandiose!" esultò Dave. Le due ragazze stavano godendosi gli applausi del pubblico, quando Bolt venne a parlar loro."Complimenti, avete vinto. Non mi aspettavo che qualcuno potesse battere le mie tecniche. A quanto pare, dovrò darmi da fare per potervi battere!" disse ridendo."Anche se ho perso, mi sono davvero divertito. Spero di poter giocare ancora contro di voi. Arrivederci" concluse e se ne andò.

Catherine e Corinne rimasero ancora un po' lì ferme, senza parlare. Poi la seconda disse:"Avevi ragione. Pensavo di dover dimostrare di meritarmi la maglia da sola, ma in realtà tutti i miei compagni stavano lottando anche per me. Persino tu, che mi sfidi ogni volta... Grazie.""Io dicevo veramente quando ti consigliavo di andartene! Senza te in squadra, avrei avuto più tempo da passare con il mio pasticcino!" rispose provocante Catherine.

Sulle prime, Corinne voleva dirgliene quattro, ma alla fine si calmò e sorrise."Si, certo..." disse, allontanandosi. La rossa si girò e, dopo un attimo di iniziale serietà, si mise a sorridere compiaciuta."Forse non è poi così male..." pensò lei."Ma che si tolga dalla testa di provare a soffiarmi il mio tesoruccio Dave!"


Da qualche parte, in Giappone...

Era buio in quella grande sala. Le pareti, così come il pavimento, erano rivestiti in lastre di ossidiana, lucide e levigate. Le giunture erano sigillate da sottili tubi di gomma verde smeraldo dentro i quali scorreva un fluido luminoso, che però non bastava ad illuminare la stanza. Solo delle grandi finestre sul lato opposto rispetto alla porta permettevano di distinguere abbastanza nettamente gli oggetti presenti, grazie alla luce argentea della luna. Drakken entrò, in atteggiamento composto e riverente. Si trovò davanti l'ombra di un'uomo pensieroso seduto ad una scrivania. Quella figura
metteva una certa ansia al giovane, il quale però si sforzò di rimanere impassibile.

Drakken:"Voleva vedermi, signore?"

La sagoma, lentamente, alzò lo sguardo: Una lente rossa sul lato sinistro del volto brillò di una luce rossa e malvagia. Una voce rauca efalsata uscì dalla sua bocca.

Comandante P:"E così hanno vinto, eh? Hm..."

Drakken:"... Hai visto anche tu la partita della Saint Cross?..."

C.P:"Certo,Drakken. Come non potrei? Devo conoscere tutto di tutti se voglio che il mio piano vada a buon fine..."

D:"Perché sei interessato tanto a quella squadra?"

C.P:"Ho dei presentimenti sui giocatori che la compongono... In particolare su quel ragazzo, Dave... Potrebbe essere un ostacolo per nostri progetti."

D:"...N-Non avrai intenzione di eliminarlo? Avevi detto che non avresti fatto del male a nessuno, padre!..."

C.P:"Taci, stolto! Ti ho già detto che non devi chiamarmi padre! Io sono il Comandante P, allenatore della Cyber Legion X e tuo superiore! Che non si ripeta più, chiaro?"

D:"... Mi perdoni, Comandante. Non succederà più"

C.P:"Me lo auguro per te, Drakken... Non devi temere, non ho intenzione di eliminarlo..."

D:"... La ringrazio, Signore..."

C.P:"... Perché dovrai essere tu a farlo!"

D:"...!!!!..."

C.P"Prendi Marath e Simorgh e vai al campo della Saint Cross. Sfidali, distruggili, fa' in modo che non possano più mettere piede in campo!"

D:"...Gghh!"

C.P:"...Hai capito gli ordini Drakken?"

D:"... Si, Signore."

D:"... Mi dispiace tanto, Dave..."

Grandius Returns!
Salve ragazzi! Come va? Vi sono mancato? Si, lo so che non aggiorno da qualcosa come... due settimane(o di più?... Non ricordo), ma a voi non dispiace, vero?
... *Rosa di Gerico(Cespuglio secco) che rotola*
...Non avevo dubbi.
Ok, come prima cosa voglio ringraziare la mia amica Caramel-San per la recensione, e soprattutto per gli utilissimi consigli che mi da di recensione in recensione! Ti devo molto, cara!
Poi voglio ringraziare tutti quelli che, nonostante la mia storia diventi sempre più infantile ed insensata, si sforzano di leggerla! Adesso il mio lavoro ha finalmente un senso!
Bene, ora che ho finito con i ringraziamenti, è ora di passare al

Character Show!

Oggi voglio presentare Mister Figo, il neo-bomber di fuoco, l'ex capitano della Saint Cross... Vabbé, avete ormai capito di chi si tratta: Il grande Alex Blake!
Il nostro figone distaccato purtroppo non ha voluto farsi vedere, ma cercherò, almeno in futuro, di mettervi qui una sua immagine; per ora dovrete accontentarvi della descrizione...

Nome: Alex Blake
Età: 16
Ruolo: ATT
Squadra: Saint Cross
Elemento: Fuoco
Aspetto: Alto 167 cm, dalla pelle non troppo chiara, capelli castano scuro, occhi castani, profondi e penetranti, braccia e gambe molto atletiche. In campo gioca al minimo delle sue capacità, ma se sfodera il suo vero potere non c'è nulla che lo possa fermare. Ha un tiro potentissimo e un'agilità ed un controllo palla senza eguali. Di solito indossa una t-shirt bianca sotto una felpa arancione a maniche lunghe, un paio di jeans scuri e delle scarpe da ginnastica bianche e rosse.
Carattere: Molto serio e schivo, esige sempre il massimo dai suoi compagni di squadra. Non gli piace che gli altri facciano troppo affidamento su di lui, sia perché vuole che trovino da soli la soluzione ai loro problemi, sia perché teme di poter fallire. Non gli piace fare amicizia e per lui l'unico posto in cui si può diventare amici è il campo. La sua ardente passione per il calcio spazza via ogni sua traccia di orgoglio e di riservatezza. Ritiene degno della sua fiducia solo chi dimostra di non arrendersi mai e di lottare fino alla fine, sfruttando ogni risorsa che ha a disposizione e rialzandosi dopo ogni caduta.
Tecniche:
-Fiammata Furente, TIRO, Fuoco
-Avvitamento Esplosivo, TIRO, Fuoco
-Tornado di Ghiaccio, TIRO, Vento
-Fiammata Suprema, TIRO, Fuoco


E adesso scusate ma vi lascio, vado a preparare il prosimo capitolo, ma a chi si è appena sintonizzato su questa storia, consiglio di leggerla dall'inizio per comprenderla meglio! Ok, ora vado, ma ricordatevi di

Continuare a seguire Inazuma Eleven NeXt!


ed anche di

Recensire(se volete) questa storia!

Ciao!
   
 
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