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Autore: messoftwodreamers    12/10/2014    1 recensioni
La vidi portarsi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Un gesto semplice, quasi scontato.
Eppure.. la trovavo più aggraziata e bella di quanto ricordassi..
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Basta Sarah! Non ci capisco niente!», dico ad alta voce mettendomi le mani nei capelli.
«Taylor, se non ti impegni, il compito andrà male. Prenderai l’ennesima F e tuo padre te le suonerà. Ancora», spiega Sarah con calma.
Sbuffo e incrocio le braccia al petto. «Ma non è colpa mia se la matematica è incomprensibile!».
Sarah sospira, sconfitta. «Facciamo una pausa, vieni di là in cucina». Non finisce nemmeno la frase che sono già in piedi.
Sarah sta cercando di illuminarmi all’oscuro mondo della matematica, cosa di cui non sono molto entusiasta, ma visto il compito imminente non mi rimane altra scelta che “studiare” e di prendere almeno una B. Sospiro ancora. Odio la matematica, con ogni atomo che mi compone.
«La mamma ci ha preparato la torta paradiso», mi dice Sarah con un sorriso consapevole, mentre accende la luce di quella piccola accogliete cucina dai colori caldi.
«Adoro la torta paradiso di tua madre», dico, adorante. Ho già l’acquolina in bocca.
Sarah ride. «Sto ancora cercando di scoprire cos’è che non adori», ride, porgendomi una fetta di Paradiso. In tutti i sensi.
Le faccio una risata sommessa. «Soprattutto quando si tratta di dolci fatti in casa da tua madre», le rispondo.

«Ti piacciono i biscotti fatti in casa? … Sono al cioccolato, li ho preparati ieri e ho pensato di portartene alcuni per scusarmi».
«Oh.. grazie mille, ma non.. dovevi..». Era così tenero quando balbettava.. «Sono sicuro che saranno buonissimi».

«Non ora, Taylor».


Alla luce di quello che è successo poco prima, mi rifiutavo di pensare che ce l’avesse di nuovo con me.
Dev’essere successo qualcosa.
Ma cosa?
Ecco. Perfetto. Sono in ansia.
«TERRA CHIAMA TAYLOR!».
Sobbalzo per lo spavento e prendo fiato. «Mi hai fatto prendere un colpo!».
«Io? Sei tu quella che è andata in trance! A cosa pensavi?».
Solo ad uno stupido lunatico Ed Sheeran. «Niente di importante ma noi due abbiamo un discorso in sospeso», cerco di cambiare argomento, mentre mi pulisco le mani dallo zucchero a velo.
Sarah riduce gli occhi ad una fessura. «Hmm. Sarebbe?», mi dice sospettosa, lasciandosi distrarre.
«Tu e William. Sono rimasta a quando vi ho lasciati soli il 4 Luglio». Le faccio un sorriso consapevole. Cosa sia successo quella sera era abbastanza ovvio, ma naturalmente volevo i dettagli.
«Oh. OH. Allora ti devo raccontare tutto!». Sarah prende posto e io rido, contagiata dal suo entusiasmo.
Il 4 luglio io, Sarah, William ed un suo amico, siamo andati a vedere i fuochi d’artificio per la celebrazione del Giorno dell’Indipendenza. C’era un sacco, decisamente troppa gente. Mi sentivo una sardina e stavo squagliando dal caldo.
In mezzo a tutto questo macello, com’era prevedibile, ci dividiamo e per chissà quale miracolo Sarah e William si ritrovano assieme. Tra i due già c’era già alchimia, ricordo quando Sarah si girava di scatto non appena scorgeva alla fine del corridoio “il ragazzo dagli occhi azzurri”. (avevo in mente qualche altro soprannome più originale per lui ma Sarah non voleva saperne..).
«Anche se quella sera ci siamo baciati non era ancora tutto chiaro. Poi però abbiamo continuato ad uscire e..». La mia amica innamorata arrossisce di colpo e affonda il viso nelle sue mani.
«Aww, ma che carina! Però il tuo essere tenera, non ti salverà», la avverto, sogghignando.
Sarah sposta la testa leggermente di lato, aggrottando la fronte. «Da cosa?».
«Come hai potuto tenermi allo scuro per così tanto tempo?». Comincio ad attaccarla con il solletico, alla vita e ai fianchi. Era ipersensibile, e questa era la tortura più efficace per lei.
Sarah prende a ridere in modo incontrollabile, finché il suo viso non diventa rosso, supplicandomi di smetterla.
Così ci dimentichiamo della matematica per il resto del pomeriggio (TAYLOR 1 MATEMATICA 0 HA) e ci mettiamo a guardare Love Actually, per mia gioia e gaudio.
Quando torno a casa, il pensiero di Ed mi fulmina la mente come un flash, ma decido di ignorarlo e di non farmi torturare dall’ansia. Tanto domani mi parlerà di nuovo.. vero?

«Oggi Ed non è venuto a scuola, se vuoi saperlo Taylor», mi avverte William notando che continuo a guardare la porta della mensa.
Cerco di non affogarmi con il panino. «Non volevo saperlo infatti», dico, mandando giù il boccone lentamente.
Infatti quella mattina non avevo incrociato Ed nemmeno una volta per i corridoi, ma pensavo fosse semplicemente sfortuna.
E quando il giorno dopo torno a scuola Ed.. non c’era. Di nuovo. E così per tutta la settimana. Mentre i miei pensieri girano intorno a lui, il compito di matematica si avvicina e, com’era prevedibile consegno il foglio in bianco.
Giuro che Ed me la paga. Me la pagherà cara!

Qualche ora passata a guardare fuori la finestra più tardi, siamo in pausa pranzo. «Com’è andato il compito?», mi chiede Sarah in mensa.
«Ho consegnato il foglio in bianco», dico, prendendo un altro morso di pizza.
Sarah si limita a scuotere la testa, senza fare commenti.
Quella mattina non c’era nemmeno William a scuola. Il mistero si infittisce. E io ho sempre più domande.
«E se prendessi ripetizioni di matematica e fisica?», propone Sarah, di punto in bianco.
La pizza mi va quasi di traverso. Lei e William hanno un talento nel farmi prendere colpi mentre mangio. «Ma sei impazzita?! I professori mi danno abbastanza filo da torcere a scuola, non ne voglio uno anche a casa!».
Sarah continua, come se non avessi mai aperto bocca. «C’è un ragazzo nel mio corso di matematica e fisica avanzata che impartisce ripetizioni a studenti che hanno difficoltà. Si chiama Lucas. Posso accompagnarti da lui», si gira un attimo verso l’orologio della mensa, «ora». Mi prende la mano e si alza di scatto, trascinandomi con sé.
«Ma perché dobbiamo andarci ora?», mi lamento.
«Primo perché tu da sola non ci andrai mai, e secondo prima è meglio è».
Sbuffo mentre Sarah mi trascina nella biblioteca della scuola. Spero che non ci sia, non voglio fare matematica!

«Oh, eccolo!», sussurra Sara.
Accidenti.
Ci dirigiamo a passo svelto verso  un ragazzo seduto in fondo, il punto più silenzioso della biblioteca, cercando di non far rumore.
Sarah annuncia la nostra presenza schiarendosi la gola piano e il ragazzo alza lo sguardo verso Sarah, mostrando dei bellissimi occhi color nocciola, contornati da ciglia folte e lunghe. Carino, il tipo. «Sarah Evans. Una delle studentesse più brillanti dell’istituto. Qual buon vento?», sorride, cordiale. Carino e anche educato.
«Lei è Taylor e avrebbe bisogno di qualche ripetizione di matematica e fisica. Tu potresti darle una mano?».
Lucas guarda verso di me e mi sorride, a labbra chiuse. «Piacere di conoscerti Taylor. Io sono Lucas. Perché non cominciamo subito?».
Oh, mamma.


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CE L'HO FATTA. Ciao a tutti! Vedo con piacere che questa storia sta avendo pian pianino successo *___* Chiedo scusa per il ritardo, ho avuto dei problemi.. tecnici *tosse* COMUUNQUE. Mi raccomando, recensite anche se trovate che questa storia vi faccia vomitare, siamo brave e non mangiamo nessuno lol. A presto!
   
 
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