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Autore: Fuca    12/10/2014    3 recensioni
"Eevee~" sentii poi, prendendomi uno spavento e inciampando dunque su una pietra con la faccia per terra.
"Vee?~"
Mi girai dietro di me, capendo che il pokemon mi aveva seguita fino a quel momento, forse perché mi era riconoscente di averlo soccorso.
Mi rimisi in piedi, per poi accovacciarmi e accarezzarlo: era davvero tenero, e mi dispiaceva dovermene separare, ma i miei non mi avrebbero mai permesso di tenere un pokemon in casa.
Poi, un'illuminazione: "Forse è proprio grazie a questo piccoletto che lascerò Biancavilla".
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 4
Partenza approvata!

 

“Svegliati, Alice!” chiamò mia mamma, dandomi un bacio sulla guancia. Subito dopo si spostò, perché sapeva che chiunque mi disturbasse dopo un sonno profondo rischiava la sordità. Infatti, per tutta risposta, io mi girai dall'altro lato urlando come un'ossessa. A quanto pareva, però, aveva deciso di passare al piano B: “Devi alzarti, razza di nullafacente! Sono le dieci passate!”.

Sbarrai gli occhi: era tardissimo, io dovevo prepararmi per partire e per giunta non avevo ancora fatto la valigia!
Mi alzai di scatto e la salutai, mentre lei rideva sotto i baffi. Rimasi un momento a fissare il pavimento, dubbiosa, poi rialzai lo sguardo verso di lei.
“In realtà è ancora presto, non è vero?” dissi sbadigliando, ma quella non sembrò essere intenzionata a rispondere, quindi scrutai fuori dalla finestra.
Notai con dispiacere che il cielo non era ancora molto luminoso. Potevano essere le sette o le otto al massimo.
Iniziai a mugugnare qualcosa di incomprensibile, poi scesi le scale per andare in cucina, rischiando di inciampare ad ogni gradino: i miei occhi erano ancora semichiusi e mi impedivano di capire dove mettevo i piedi.
 Dopo aver superato quel grande ostacolo feci colazione con un buon cappuccino, e avendo sentito delle voci provenienti dall'esterno dell'abitazione uscii, nonostante fossi ancora in pigiama. Si trattava di Denki e di mio padre, che giocavano a rincorrersi.
Rimasi qualche momento ad osservarli poggiando le spalle al muro, fino a quando papà non mi vide e non mi chiamò.
All'udir del mio nome, l'Eevee iniziò a controllare a destra e a manca, per poi venirmi incontro saltandomi in braccio. Lo accarezzai tutta sorridente. A volte però pensavo che quello non bastasse, per dimostrargli il mio affetto.
 Papà mi invitò a giocare insieme a loro, così io tornai subito dopo essermi lavata e vestita.
Passò poco tempo e ci raggiunse anche mia mamma, trasformando quell'amichevole acchiapparello in un campo di battaglia decisamente confusionario. Tanto che finii per scontrarmi contro mia madre, che si premette il naso dolorante.
“Questa è la mia vendetta!” commentai scherzosa, riferendomi al mio cattivo risveglio. Continuammo così per un po', ma presto avrei dovuto lasciare definitivamente Biancavilla ed io non ero pronta, così andai a preparare tutto ciò che mi sarebbe servito.
 I miei dissero che mi avrebbero inviato dei soldi ogni qual volta mi fossero serviti e inoltre mi cedettero una bicicletta nera sul retro della casa. Era vecchia e impolverata, ma funzionava benissimo. Era anche piuttosto comoda perché aveva una piccola cesta incorporata dove potevo comodamente mettere Denki!
Li ringraziai, mentre mia mamma iniziava a farmi raccomandazioni di ogni genere e mio padre tratteneva a stento le lacrime. Potrebbe sembrare strano, ma il piagnucolone della famiglia era proprio lui!
Ad ogni modo, arrivò il momento di lasciare quella casa. I miei genitori mi sarebbero mancati di sicuro, quindi li abbracciai, come per imprimere quell'ultimo momento dentro di me.

Ed eccoci di nuovo a Smeraldopoli, questa volta insieme a Lara. Ci eravamo subito dirette al market, dove acquistai alcune pokeball e dei rimedi. Alla fine ero riuscita a catturare effettivamente Denki, anche se un po' tardi.
La luce del giorno andava scomparendo, così pensammo che fosse il momento di recarci al Centro Pokemon.
Joy mi aveva riconosciuta e ci aveva salutate gioiosamente, e immaginando i nostri bisogni ci consegnò subito delle chiavi e ci mostrò la nostra stanza.
Era di forma rettangolare, con il pavimento in finto parquet e le mura color beige chiaro. Sopra un grande tappeto c'era un letto a castello e, appena accanto, un armadio di legno.
Non vidi nient'altro di importante lì dentro, ma tanto dovevamo solo dormirci, quindi non vi era alcun problema.
Lara non riusciva completamente ad addormentarsi per via della contentezza ed io non avevo sonno, per cui restammo sveglie a parlare per un po'.

“Sarebbe bello poter sfidare Red, il campione di Kanto, un giorno” dissi con espressione sognante ad un certo punto del discorso.
“Io preferirei partecipare al Gran Festival!” controbatté lei. Allora voleva essere una coordinatrice! Mi era sempre piaciuto assistere alle gare, quindi sarei stata felice di accompagnarla ovunque.
A quanto capii dalle sue parole, aveva anche iniziato a preparare un'esibizione per Charmander, pensando ad ogni mossa che il pokemon avrebbe imparato lungo la strada. Doveva avere proprio molto talento!
Mi spiegò le sue idee, ed io rimanevo incantata ad ascoltarla. Saremmo rimaste a parlare per tutta la notte, ma ci aspettava una giornata faticosa: dovevamo attraversare il Percorso 2 e il Bosco Smeraldo. Per questo decidemmo di darci la buonanotte, chiudendo gli occhi per riaprirli solo al mattino, a causa di un piccolo grido.
Era stata Lara, inquietata dal mio braccio che penzolava dal letto a castello. Mi venne voglia di spaventarla ancora di più, così aprii con forza il palmo della mano, avvicinandolo alla mia amica, che ora tremava in preda al panico.
“Che c'è, hai paura degli zombie?” dissi, sporgendo la mia testa e ridendo. Lei mi tirò il cuscino in pieno viso, forse per ripicca, ma me lo ero meritato.
Appena scesi provai ad abbracciarla per farmi perdonare, ma lei mi respingeva, scocciata.
Iniziai a fissarla facendo smorfie e facce buffe, e lei non riuscì a trattenere una fragorosa risata.

Dopo aver scherzato un po' andammo a prepararci e facemmo uscire dalle sfere anche Denki e Charmander e andammo al pian terreno.
Prima di uscire, l'infermiera ci aveva avvertite di stare attente durante il viaggio perché nel Bosco Smeraldo erano stati inspiegabilmente radunati tutti i selvatici del Percorso 1 che, infuriati, avevano iniziato ad attaccare in massa chiunque si fosse avvicinato.
Ringraziammo la donna per l'informazione e ci congedammo, leggermente nervose per ciò che avremmo potuto incontrare.
Uscimmo dalla città, pronte a sfidare gli allenatori che avremmo incontrato lungo la strada, ma la nostra determinazione cessò quando i nostri pokemon si sentirono attirati da qualcosa di ignoto, a tal punto da sembrare in stato di ipnosi. Stavano per allontanarsi, quindi fummo costrette a farle rientrare nella pokeball e rinunciare alle lotte.
La situazione si stava infittendo parecchio ed io ero davvero curiosa. Chissà cos'era successo!


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Hello! Eccoci qui col quarto capitolo. Scusatemi se è un po' noioso, ma per me è stato molto difficile parlare di qualcosa che poi alla fine Alice ha già fatto. Infatti avrete notato che mi sono dilungata sulla partenza e che ho saltato il viaggio per il Percorso 1, anche perché quella stramaledettissima stradina l'ha già percorsa tre volte e.e Tra l'altro, proprio per questa ragione, il capitolo è uscito un po' più corto degli altri. Su word occupa quattro pagine, quindi credo sia anche per via della pagina di EFP che è decisamente più larga, pardon.
Va be', come al solito, se avete consigli blablablaeinwfoew ditemelo. Ormai lo sapete c:

  
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