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Autore: _yoursong    12/10/2014    1 recensioni
«Okay, sputa il rospo. Il tuo ex sta con una troia?»
«No, certo che no, non ne sarebbe capace, troppo santo!» sbottò irritata.
«E allora che diavolo è?!»
«Se mi facessi parlare, cazzo!» urlò.
«Okay, parla.»
«Ashton è tornato.» Sbiancai immediatamente. Non era possibile.

***
Da quando Ashton Irwin, vicino di casa rumoroso e amore adolescenziale di Abbey Walker, se n’era andato da Richmond per studiare all’università di Sydney, le cose erano finalmente cambiate: Abbey era diventata più carina, e di conseguenza più apprezzata dai ragazzi, e il resto sembrava procedere per il meglio. Ma quando Ashton ritorna in paese, è come se tutto fosse ritornato agli antipodi. Ma se fosse troppo tardi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Io non ci posso credere!»
«A cosa di preciso?» le chiesi.
Ci trovavamo ai nostri armadietti, era appena finita un’altra giornata di lezioni e finalmente sarei tornata a casa a poltrire sul divano. Puntualmente quello era il momento in cui Vanessa incominciava a fare la portinaia di tutto l’istituto e mi spifferava tutti i pettegolezzi possibili.
Come quella volta che mi aveva detto che a una delle solite feste che facevano ogni weekend a casa del figo ti turno, se così si poteva definire, si diceva fosse stata la festa più bella degli ultimi vent’anni. Cosa assolutamente impossibile perché quel genere di cose non potevano assolutamente ritenersi tali e poi vent’anni fa era tutto più figo. Oppure qualsiasi scoop amoroso, tipo: quella si è fidanzato con questo, lui ha tradito lei ecc.
Quindi, eravamo giunti al momento in cui se ne usciva con le storie più straordinarie del mondo.
«Kate si è rimessa con Jason. Ci rendiamo conto?» disse incredula proprio nel momento in cui i due piccioncini passarono per il corridoio mano nella mano.
«Cosa c’è di male? Sono sempre stati insieme.»
«Abbey-  mi richiamò- non ti ricordi che lui l’ha tradita con una delle sua migliori amiche?» mi domandò ancora più incredula di prima. Ma che aveva?!
«Vanessa, non siamo in un fottuto film americano.- sbottai- E poi non credo che lui l’abbia tradita. Non è mai stato confermato» le spiegai.
«Secondo me sarebbe il tipo» continuò.
«Bah, non ne vedo il motivo. Poi sono sempre stati così bene insieme. Anche se lei mi sa di troia» dichiarai.
«Se è per quello lo pensa mezzo mondo» rise.
«Che poi..» riprese «La sua miglio-»
«Ferma» la bloccai.
«Cosa?» domandò.
«Sto avvistando Luke e Calum a ore dodici» dissi.
«No, cosa?» urlò.
«Non farti sentire, cogliona!»
Tutta questa incredulità da dove esce?
Esce dal fatto che loro due facevano parte della gente popolare dell’istituto, amati dal mondo per il loro fascino e la loro simpatia e che io e Vanessa facevamo parte della parte fatiscente della scuola, mai cagata e indecente. Quindi se due dei ragazzi più popolari si avvicinano a due delle ragazze del ceto medio della scuola- definito così perché chi non veniva minimamente cagato non poteva definirsi del tutto sfigato- poteva provocare solo una cosa: attenzioni. Tutti gli sguardi infatti si voltarono verso loro due che con passo alla modella di Victoria’s Sicret si avvicinavano a noi.
Che poi i loro armadietti erano dall’altra parte del corridoio quindi passavano di qui fin troppo raramente, questo provocava un’ulteriore attenzione.
«Ehy!» ci salutarono in coro avvicinandosi sempre di più.
Booooooom! Nel corridoio ormai tutti e se dico tutti sono tutti realmente tutti, si voltarono a fissare me e Vanessa.
Vanessa notò gli sguardi ma fece finta di niente e li salutò con naturalezza, cosa che a me mancava.
«Ciao! Che ci fate qui?» domandò.
Se pensate che io non li abbia salutati non è così. Sono sempre stata una merda coi saluti, mi viene sempre la voce o troppo bassa o troppo alta, quindi evito per la maggior parte delle volte e faccio un cenno con la mano e un sorriso per far capire che non odio la gente.
«Volevamo passare a trovarvi, ti reco fastidio?» rispose Calum per poi lanciare una frecciatina a Vanessa.
«Sì, inquini la mia aria!» rispose per poi lasciarsi andare a una breve risata.
«Peccato» continuò lui.
«Comunque, siamo venuti anche per invitarvi alla festa che c’è sabato sera. Non so se ne sapevate già qualcosa» annunciò Luke.
Io voltai subito lo sguardo verso Vanessa che fece lo stesso.
Mettiamo in chiaro questa cosa: io, io, non sono mai stata una ragazza da feste, ho sempre preferito starmene a casa e ricevere la telecronaca di Vanessa, mi divertiva di più che essere realmente in mezzo a tutta quella gente che beveva, vomitava, ballava e si strusciava come vermi. E soprattutto i miei rompevano particolarmente quando c’era una festa, quelle poche volte che ci andavo. Pensavano mi ubriacassi o chissà che cosa, invece stavo sempre alle pareti a vedere come procedeva e a parlare magari con qualcuno, ma niente di troppo sconvolgente.
Solo che ora la cosa era differente, mi avevano invitato Luke e Calum, e questo significava Ashton e se questo significava Ashton questo significava semplicemente Ashton, perché lui bastava e avanzava.
«Certo verremo! Abbey vieni a dormire da me dopo così i tuoi non possono dire nulla» mi disse.
Ecco aveva fatto tutto lei. Non potevo neanche rispondere che lei aveva già fatto tutto. Quindi acconsentii.
«E’ a casa di Stifler, penso lo conosciate» disse Calum.
«Okay, fantastico!» esultò super eccitata Vanessa.
«Allora ci vediamo» ci salutarono per poi ridirigersi verso le uscite.
Alcuni occhi erano ancora puntati su di noi e la cosa incominciava a darmi fastidio.
«La finite?!» sbraitò Vanessa. Okay, non ero l’unica.


 
Avvistai immediatamente la macchina di Ashton nel solito punto dove lo avevo sempre trovato. Era sempre splendidamente splendido con una bandana blu a tenergli indietro i capelli, con una delle sue mille mila canottiere e rigorosamente skinny jeans neri. Di fianco a lui c’era Michael con cui stava parlando e ridendo.
Cazzo, era tipo un dio greco, per favore non era reale oddio Abbey calmati.
Perfettamente di fianco a me avevo Vanessa con cui stavo continuando a parlare dell’argomento di prima, non perché a me interessasse davvero ma perché lei sapeva fottutamente ogni minimo particolare sull’argomento. Appena ero abbastanza vicina ad Ash e Mike  l’abbandonai per correre in contro ad Ash ricevendo un «Abbey, ti stavo parlando cazzo!»
Non so precisamente cosa mi fece fare quello scatto fulmineo, ma successe. Mentre lo raggiungevo lui mi vide e mi regalò uno splendido sorriso.
Cazzo 2.
«Ehilà!» mi salutò.
Non ci eravamo mai realmente salutati i pubblico e sinceramente non avevo la più pallida idea di come potevo salutarlo. Nel senso, lo saluto solo a voce? Gli do un bacio sulla guancia? Gli do un bacio a stampo perché si avvicina un po’ di più a quello che realmente vorrei fare- cioè quello che vorrei fare sempre- cioè baciarlo decentemente tipo film d’amore?
Non mi servì a molto tutto questo problema mentale perché lui con la semplicità di tutto il mondo mi cinse i fianchi e fece connettere le nostre labbra. Ne uscì fuori un bacio a stampo particolarmente prolungato dove tutto il chiasso e la gente di fianco a me sparirono in un batti baleno.
«Oddio, ho appena finito di mangiare!» sentii Michael urlare schifato, dopo questa nota stupenda ci staccammo per non scoppiarci a ridere in faccia. Dettagli irrilevanti.
«Sinceramente se hai appena finito di mangiare non mi interessa più di tanto» gli rispose Ash.
«Beh, a me sì, amico» continuò.
Ashton alzò gli occhi al cielo per poi lasciarsi andare a una risata.
«Come stai?» mi domandò subito dopo.
«Bene tu?»
«Tutto a posto.»
Mi soffermai particolarmente sullo sguardo malizioso di Vanessa che era appena arrivata nel nostro stesso punto. Questo mi fece pensare alla depravata che potevo sembrare. Io non sono mai stata così diretta, così…non so come coi ragazzi. E il fatto che io abbia baciato Ashton davanti a tutto il mondo mi metteva leggermente ansia. Che poi è lui che ha baciato me quindi è differente, no? Comunque incominciava la mia fase di imbarazzo. Questo comportava: io che mi faccio le seghe mentali, io che non so come comportarmi con lui ecc.
Abbey sei davvero una sfigata parte cinquanta. Perché tutte le ragazze del mondo non si fanno questi problemi e tu si? Sei un caso perso, una clinica servirebbe in questo preciso istante.
«Come va Mike?» gli chiesi per uscire dal mio oblio mentale.
«Tutto a posto. A te non lo chiedo, ho appena visto la risposta» mi rispose.
«Oh santa pace!» risi.
«Abbey io vado, ci sentiamo dopo. Ciao ragazzi» si congedò Vanessa velocemente per poi girarsi un ultima volta verso di me. Cercando di non farsi notare incominciò a fare gesti strani come per intendere me e Ash e poi mi fece un segno di approvazione col pollice.
Ruotai gli occhi al cielo e poi lei se ne andò definitivamente. Perché tutti devono farmi notare tutto?!
La salutarono anche gli altri e poi Mike riprese a parlare.
«Bella, Ash mi accompagni a casa?»
«Magari con un per favore d’avanti era più carino.»
«Sì, muovi il culo e portami a casa.»


 
 
Avevamo già abbandonato Michael a casa sua e ci trovavamo a qualche quartiere di distanza da casa. Si parlava del più e del meno, mi raccontava un po’ com’era l’università e di come si trovava a Sydney, e quasi mi saliva l’ansia per il mio futuro. Alla prossima via a destra doveva girare e saremmo già arrivati ma stranamente tirò dritto oltrepassando ogni via per casa possibile.
«Ashton, guarda che dovevi girare dieci metri fa» lo avvertii.
«Lo so.»
«Eh…allora? Mi stai rapendo?» scherzai.
«Più o meno» continuò per la sua strada.
«Wow, proprio anti sgamo. Penso che devi imparare qualche tecnica per farlo con più classe» gli dissi.
«Ehy ehy ehy, calma. Io faccio tutto con classe!» ribattè.
«Mi stai portando in un bunker? La mia camera lo è già abbastanza da quando sei tornato» mi feci scappare.
Cazzo, sei tipo troppo una scema!
«In che senso?» mi chiese con un sorrisetto sul volto.
«Nulla, nulla. Sorvola» cercai di pararmi il culo.
Oh santa pace.
«Okay, sorvolo» si girò e mi fece l’occhiolino. Le mie guance erano un pomodoro, davvero, un pomodoro, che tristezza.
«Comunque dove mi stai sequestrando?»
«Vedrai» sorrise.


Mi aveva portato all’Hanna Park, un parco non molto lontano dal centro di Richmond. Non ci ero andata molto spesso, mi resi subito conto che avevo sbagliato, era davvero molto carino, soprattutto per il fatto che si trovava proprio vicino al fiume.
Ash aveva preparato tutto quello che poteva servire per fare un bel picnic. Aveva portato la tovaglia per sedersi sopra, tramezzini e bibite. Vedere che aveva preparato tutto per passare del tempo insieme mi riempiva di gioia.
Ci rendiamo conto?! Ashton che organizza un picnic per noi due! Quando mai mi sarebbe successo?! Tipo era un miracolo tutto questo, probabilmente era una fottutissima illusione, ma sorvoliamo e rimaniamo in questo mondo fatato.
Continuavo a fissarlo in ogni suo movimento: quando prendeva un tramezzino, quando mangiava il tramezzino, quando finiva il tramezzino, quando prendeva un bicchiere, quando beveva, quando parlava, come moveva le labbra, come gesticolava, come i capelli gli fluttuavano nell’aria…Tutto in pratica e se in quel momento avessi avuto qualcosa tra le mani probabilmente sarebbe finita addosso alla mia divisa scolastica terribile. Perché, beh, lato negativo della situazione era proprio quello di avere ancora addosso la divisa, brividi di disgusto.
«Luke e Cal ti hanno accennato della festa?» mi chiese prendendo un sorso d’acqua.
Parlava ovviamente della festa che si sarebbe tenuta sabato a casa di questo mezzo sconosciuto con un soprannome davvero orrendo ma anche molto figo: Stifler. Questa festa mi metteva particolarmente ansia addosso: primo, come ho già detto, non amo le feste e quindi ogni volta che vado a una festa o cose simili mi sale l’ansia della sfiga. Secondo, c’è Ashton alla festa, e se c’è Ashton arriva l’ansia alla Ashton. Che dovrei- magari- farmi passare perché non è normale averla.. vista la situazione che si sta creando, sì la situazione, quindi Abbey cerca di sembrare meno sfigata, please.
«Sì, me ne ha accennato..»
«Quindi verrai? Sono sempre divertenti le feste a casa di Stifler» mi chiese come un ragazzo di vent’anni può parlare delle vecchie feste del collage.
«In teoria dovrei venire, anche se non amo tantissimo le feste. Se riesco a prendere un bel voto al test di chimica di  domani probabilmente verrò sicuro. Ma sicuramente dovrò studiare come minimo tutto il restante pomeriggio e sera cosa particolarmente frustrante» sbuffai.
«Chi hai di chimica?»
«La Morton, un nome e una garanzia!» scherzai.
«L’ho avuta per un anno, tremenda. L’ho odiata anche per tutti I restanti anni. Magari posso provare ad aiutarti qualche volta, qualche cosina forse la so ancora. Se me lo dicevi prima ti potevo aiutare anche per il test di domani» propose.
Anche le ripetizioni di chimica. Basta sarei diventata una capra terribile solo per vederlo più spesso ancora e soprattutto sarei diventata una capra anche perchè non sarei riuscita a capire nulla, troppo distratta probabilmente.
«G-grazie. Mi sarebbe utile qualche volta» arrossii.
Lui mi sorrise di rimando.
Nel frattempo il cielo di era incupito mostrando dei grossi nuvoloni grigi. Non ce ne eravamo nemmeno accorti mentre parlavamo. Più che altro io, come avrei mai potuto distrarmi da quello che diceva.
«Ci conviene avviarci, tra poco inizierà a piovere » dissi osservando il cielo.
«Ma va! Pioviggina e basta» sporse una mano col palmo all’insù per sentire se piovesse. E in effetti stava incominciando a piovigginare.
Sarei rimasta anche volentieri sotto la pioggia imminente solo per stare con lui, ma la sensazione dei vestiti- soprattutto la divisa che bagnata era come portare un bue sulle spalle- bagnati addosso mi dava realmente troppo fastidio per resistere.
Incominciò a piovere leggermente più forte, ormai la roba era già tutta dentro ai precedenti sacchetti ma Ashton non aveva la minima intenzione di alzarsi.
«Ci conviene realmente andare, Ash.»
«Ma è così bella la pioggia!»
«Sei serio? E’ odiosa, è bagnata, è … odiosa!» sbottai.
«Dai rimani qua!» mi disse quando mi alzai afferrandomi una mano.
«Vado a sedermi in macchina!» dissi incamminandomi verso l’uscita.
«No no no, tu non vai da nessuna parte» mi riprese ridendo.
«Ash, per favore!»
La pioggia mi rendeva particolarmente nervosa, e non andava affatto bene.
Ma ormai tutti i tentativi erano inutili, era già dietro di me e mi prese per I fianchi tirandomi a sè.
Cercai di continuare a camminare ma era più forte di me e non riuscivo a muovermi di un centimetro.
«Non scappi!»
«Ma sta diluviando!»
«Balliamo!»
«Ma sei impazzito?»
«Dai, facciamo come Troy e Vanessa in High School Musical!» disse volandomi e facendomi trovare precisamente di fronte a lui, a pochissimi centimetri dal suo volto.
«Farò finta di non aver sentito il paragone con High School Musical» scherzai.
Ridendo si inginocchiò di fronte a me.
«Mi concede questo ballo?» scherzò
«Oddio, seriamente?!»
«Abbey, stai al gioco» disse.
Sbuffai, ma ricevetti un’occhiataccia orrenda da parte sua.
«Certo» acconsentii facendo un leggero inchino.
Lui si issò in piedi e ritornò nella stessa posizione di prima: cioè prendendomi una mano modi valzer. E come nei film tristi romaniticissimi incominciammo a ballare in mezzo al diluvio universale e al pantano.
Non sapevamo ballare tutti e due, quindi usciva fuori una specie di valzer dei poveri coronato dalle nostre risate e dalle mie imprecazioni. Ovviamente non potevo non imprecare se finivo dritta dritta in una pozzanghera o altro.
Alla fine si bloccò di colpo e ci fermammo in mezzo al nulla. I suoi capelli erano bagnati fradici, come I miei d’altronde, e gli contornavano il viso. Le gocce d’acqua scendevano impetuose dal cielo per poi finirci dritti in faccia. Mi mise una mano dietro la nuca e poi sussurrò dolcemente :« A questo punto di solito nei film si baciano»
Non me lo feci ripetere due volte e stranamente, ancora, per la seconda miracolosa volta congiunsi le nostre labbra in un interminabile bacio romantico.
 







SONO TORNATA BITCHES!

Okay con un giorno di ritardo ma fa niente.
ahahahah illusa


COMUNQUE

Ecco il capitolo che miracolosamente ho pubblicato perchè altrettanto miracolosamente ho finito ieri di scrivere.


Spero vi piaccia perchè ci ho messo tanto impegno, visto il poco tempo e la poca ispirazione di questi giorni.

Fatemi sapere se vi è piaciuto.

Grazie a tutte quelle che hanno letto il capitolo e che continuano a seguire la storia.

Love you


PS: Penso che non pubblicherò più regolarmente, se ce la farò bene, se no ragazze mie pubblicherò appena terminerò il capitolo, spero mi perdoniate ma con la scuola e tutto il resto ho poco tempo per scrivere. T.T


LOVE, BYE


Giulz




 
  
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