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Autore: crazyfrog95    13/10/2014    13 recensioni
Tutti odiavano Naruto Uzumaki. Lui era un demone, un mostro, e perciò andava evitato a prescindere. Ma Naruto era molto più che un semplice dodicenne. Un potere ancora più grande del Kyuubi era sepolto in lui, un'abilità perduta da secoli... Con l'aiuto del Terzo Hokage, del buffo Jiraya, dei suoi amici, e magari di... qualcuno di speciale, riuscirà a emergere dal baratro della sua solitudine, e a realizzare il suo sogno?
Salve! Questa storia mi è venuta in mente sintetizzando tutto ciò che non mi piace della storia originale, e modificandolo come piace a me. i protagonisti saranno abbastanza OOC: Naruto sarà più sveglio, Sasuke più amichevole e Sakura meno inutile. È la mia prima storia, ma non vi chiedo assolutamente di essere pietosi nelle recensioni. Anzi, vi chiedo di criticare e farmi presente tutto ciò che secondo voi non va, farò tesoro delle critiche cercando di migliorare. Detto questo, buona lettura :)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Sannin e Hokage, Battaglia Titanica


 

Jiraiya e Tsunade si misero in posizione di combattimento, pronti a fronteggiare l'eremita delle serpi. Quest'ultimo li guardava sprezzante.
«Credete davvero che sia giunto qui senza assi nella manica? Sai, Tsunade, se tu fossi venuta con me, avresti potuto riabbracciare Dan...»

Tsunade sgranò gli occhi. Cosa? No, no era possibile...
«Cosa diavolo stai dicendo? Dan è morto!»
Il ricordo della morte del suo amato era sempre doloroso, ma non si sarebbe mai fatta ingannare da un trucco simile. Ma Orochimaru sorrideva sadico.
«È proprio per questo che solo io posso riportarlo in vita. Hai capito finalmente? Si, ora finalmente la conosco... la tecnica proibita del Secondo Hokage!»

La rivelazione di Orochimaru fece allarmare ancora di più i due Sannin.
Se davvero il loro nemico conosceva quella tecnica, erano in guai seri...
Deciso a fermarlo prima che potesse fare qualsiasi cosa, Jiraiya preparò i suoi capelli per usare la tecnica che li sparava come chiodi.
Ma Orochimaru fu più veloce: mentre i capelli dell'eremita dei rospi si irrigidivano, lui compose sei sigilli. Topo, bue, scimmia, tigre, drago, cinghiale. Appoggiò una mano a terra, come per una Tecnica del Richiamo.
«Edo Tensei!»
«Tecnica della Tempesta di Aghi!»

I proiettili partirono dalla chioma di Jiraiya, ma non raggiunsero mai l'avversario. Dal terreno, in seguito alla sua tecnica, una bara spuntò dal terreno, fermando i colpi. A questa se ne aggiunse un'altra, di fianco, mentre una terza bara spuntava lì accanto.
Ma quest'ultima uscì dal terreno solo per metà, per poi ritornare sottoterra e sparire.

«Mmm... A quanto pare il terzo non è andato a buon fine. Immagino sia colpa del Sigillo... Ma non ha importanza, i miei due alleati sono più che sufficienti contro di voi... Guardateli bene, li riconoscete?»


Alle sue parole le bare si aprirono, e due figure uscirono da esse. Sembravano umani, ma la loro pelle era ricoperta da crepe ovunque.
Il primo vestiva un'armatura da samurai rossa su un completo blu scuro, con capelli castani lisci lunghi fino alla schiena.
Il secondo somigliava incredibilmente al primo, ma vestiva un'armatura celeste sullo stesso vestito blu, e aveva i capelli grigio chiaro e gli occhi rossi.
Mentre il primo indossava un coprifronte della Foglia, il secondo aveva sulla faccia una maschera che copriva i suoi zigomi e la sua fronte, lasciando scoperto il volto, con il simbolo di Konoha stampato sulla fronte.
Tsunade ebbe un sussulto nel riconoscere nel primo di loro... suo nonno.
Davanti a loro, si ergevano i primi due Hokage: i due fratelli Hashirama e Tobirama Senju.

I due si guardarono, con espressione dapprima confusa, poi incuriosita.
«Fratello, questa non è la tua tecnica? Chi ci ha riportato indietro? E voi chi siete?»
Hashirama si rivolse prima al fratello, poi ai due che aveva di fronte.

«Nonno... sono io... Tsunade...»
La bionda guardava suo nonno come ipnotizzata, incredula nel rivederlo nuovamente in vita.

«Tsunade? Sei davvero tu? Sei cresciuta molto, nipotina mia!»
Se fosse stato libero di agire, probabilmente Hashirama si sarebbe diretto all'istante ad abbracciare la nipote, ma nella nuca sua e del fratello venne piantato da Orochimaru un kunai, a cui era legato un talismano di sigillo. Questo sprofondò nella pelle dei due, come se lo avessero assorbito.

«Sarebbe tremendamente rischioso non avere il controllo su di loro, perciò questi sigilli sono stati creati per azzerare la loro volontà. D'ora in poi, ubbidiranno solo a me...»

Orochimaru esibiva un ghigno di vittoria stampato in volto: con i primi due Hokage dalla sua parte, avrebbe annientato loro due e tutto il villaggio in pochi minuti. Gli sarebbe piaciuto avere anche il Quarto Hokage dalla sua parte, ma a quanto pare la tecnica che aveva usato in punto di morte per sigillare il Kyuubi aveva interferito con l'Edo Tensei.
Dal canto loro, nel momento in cui l'eremita delle serpi piantò loro il kunai dietro la testa, i due Hokage redivivi persero ogni espressione facciale, e i loro occhi si spensero, divenendo completamente neri. Entrambi assunsero la posa di combattimento, pronti ad eseguire gli ordini del loro padrone.


Tsunade e Jiraiya non avevano idea di cosa fare. Già Orochimaru da solo era un avversario formidabile anche per loro due insieme, ma ora che si trovavano ad affrontare i primi due Hokage sapevano di non avere speranze.
Hashirama Senju, da solo, sarebbe stato capace di annientarli entrambi, dato che era conosciuto come il ninja più potente di tutti i tempi, dopo che aveva sconfitto il leggendario Madara Uchiha.
Ma i due non si persero d'animo. Decisi a difendere il villaggio anche a costo della vita, si lanciarono all'attacco.

Hashirama unì le mani, e dal terreno spuntarono enormi tronchi e rami, che si scagliarono contro i due Sannin. La sua Arte del Legno non aveva nulla a che vedere con quella di Naruto, poichè lui ne era la fonte originale, e la sapeva utilizzare ad un livello infinitamente superiore.
La sua abilità innata del Mokuton aveva reso famoso il nome del clan Senju al pari di quello Uchiha, e Jiraiya e Tsunade si rendevano perfettamente conto del motivo di ciò.

I due Sannin però non si lasciarono catturare: mentre Tsunade spezzava a suon di pugni i rami più vicini, e li lanciava contro Orochimaru per impedirgli di avvicinarsi, Jiraiya aveva raccolto un'enorme quantità di chakra di tipo fuoco. Tsunade si spostò al momento perfetto.


«Arte del Fuoco: Grande Esplosione!»
Un enorme getto di fiamme fuoriuscì dalla bocca dell'eremita dai capelli bianchi, abbattendosi sulla foresta appena nata e dandole fuoco in un attimo, avvolgendo tra le fiamme anche i tre avversari.
Incredibile come, nonostante fossero passati molti anni da quando erano compagni, Jiraiya e Tsunade riuscivano ancora a collaborare alla perfezione.

Ma il loro momento di vantaggio cessò subito. Un'enorme muro d'acqua sorse all'interno delle fiamme, spegnendole come un fiammifero.
Al centro di questo muro il Secondo Hokage aveva le mani unite, e si preparava ad attaccare.

"Incredibile! È stato capace di usare la Tecnica del Muro d'Acqua senza nessuna fonte d'acqua nelle vicinanze, ma solo condensando tra loro le molecole di idrogeno e ossigeno presenti nell'aria!"
Sia Tsunade che Jiraya rimasero sconvolti dalla dimostrazione di maestria nell'Arte dell Acqua del Secondo Hokage, che ai suoi tempi era divenuto celebre per aver sconfitto i migliori maestri dell'Acqua del Villaggio della Nebbia con le loro stesse armi.

«Arte dell'Acqua: Esplosione Acquatica!»
Un'enorme ondata travolse i due Sannin, che lottavano per tenersi in piedi. Divincolatisi dalla morsa dell'acqua, tornarono all'attacco...


Più andavano avanti nello scontro, più si rendevano conto che non avevano alcuna speranza.
Orochimaru sembrava non voler intervenire, limitandosi a guardare compiaciuto la disfatta dei suoi ex compagni. Dopo tanti attacchi da parte di entrambi gli schieramenti, i due Sannin si trovarono allo stremo delle forze, mentre i due Edo Tensei non sembravano accusare minimamente la fatica. C'era qualcosa che non andava...
Anche per ninja di quel calibro, usare tecniche così potenti per così tante volte non poteva essere una cosa da nulla, avrebbero dovuto subirne gli effetti collaterali, o quantomeno stancarsi. Fu Orochimaru a fugare i dubbi dei due:

«Se sperate di farli stancare e poi prenderli per sfinimento, vi conviene cambiare tattica: coloro che vengono richiamati con l'Edo Tensei hanno a loro disposizione una fonte di chakra illimitata.»


Con quelle parole, aveva appena emesso la sua sentenza di morte. Con un movimento tanto rapido che i due non riuscirono a difendersi, dei grossi rami spuntarono dal terreno e li avvolsero, sollevandoli da terra. Erano spessi come tronchi d'albero, e nemmeno con la sua forza sovrumana Tsunade riusciva a liberarsi. Quei rami li stritolavano, mentre ogni loro speranza svaniva. Tsunade si faceva sempre più debole, la sua vista cominciava ad annebbiarsi, mentre i suoi pensieri la tormentavano...

"Che ironia... Sono diventata Hokage, ho realizzato il tuo sogno, Dan, solo per morire il giorno stesso della mia nomina, e condannare il villaggio...
Almeno, ora ti raggiungerò... Mi dispiace solo... di non aver mai detto a Jiraiya ciò che provo per lui... Chissà tu cosa avresti pensato..."

Mentre Tsunade si abbandonava alle braccia della morte, un rumore forte la ridestò. Si ritrovò a terra libera dai rami, che giacevano a pezzi intorno a lei. Disorientata, mentre si rialzava e tornava vigile notò una figura familiare davanti ai suoi occhi. Anche Jiraiya si era ripreso, e riconobbe davanti a sè il maestro Sarutobi. Doveva essere stato lui a liberarli dai rami. Ma...

«Maestro! Come ha fatto a penetrare nella barriera?»
Hiruzen si voltò leggermente verso di lui, mentre anche Orochimaru, con aria sorpresa, ascoltava interessato.
«Avevo con me dei talismani che permettono a chi li indossa di passare attraverso questo tipo di barriere. Sono molto rari e costosi, erano uno dei miei tesori, ma usarne uno è stato necessario. E ora, prendete!»

Hiruzen lanciò ai due un talismano ciascuno, con scritto il kanji "Passaggio".
«Indossateli, e uscite dalla barriera. Io sono l'unico a poter affrontare questi avversari, voi andate ad aiutare il resto del villaggio!»

Tsunade era scandalizzata.
«Maestro, non può dire sul serio! Sa meglio di noi chi sono gli avversari, non può affrontarli da solo!»
Fece per raggiungere il Sandaime, ma Jiraiya la trattenne, con espressione seria. Aveva capito cosa aveva in mente il loro maestro. Questo rivolse loro il suo ultimo ordine, come maestro e come Hokage.

«So come fermarli, ma non posso farlo con voi vicino. E poi, la mia vita è giunta alla fine, preferisco morire salvando il mio villaggio che osservandone la distruzione. E ora andate, svelti!
Però fatemi una promessa: se io non dovessi tornare, occupatevi di Naruto, dategli la famiglia che non ha mai potuto avere. Lo affido a voi, siete i suoi padrini dopotutto, è vostro compito. E ora, fuori di qui!»

Tsunade non voleva abbandonare il maestro, ma Jiraiya fu svelto: la prese di forza, applicando su di lei e su sè stesso i talismani, e prima che lei potesse reagire la portò insieme a sè al di fuori della barriera.

Una volta fuori la lasciò andare, e lei si avvicinò nuovamente alla battiera, tantando di rientrare.
Picchiava inutilmente contro la parete di energia, ma non poteva più passarvi: i talismani erano svaniti in fumo dopo aver assolto la loro funzione. Ora, il loro maestro era da solo.


Ci volle qualche minuto prima che Tsunade si riprendesse, non voleva accettare di non poter intervenire per aiutare il suo maestro. Lui c'era sempre stato quando loro tre avevano avuto bisogno di aiuto, e ora che era lui ad essere in difficoltà non poteva fare nulla per aiutarlo...
Ma lei era l'Hokage, non poteva cedere alla frustrazione e alla disperazione, il popolo aveva bisogno del suo intervento.


Alla fine, lentamente, si rialzò. I segni delle lacrime erano più che evidenti sui suoi occhi, ma la sua espressione era di fredda risolutezza.
Eseguendo l'ultimo ordine del Terzo Hokage, i due si fiondarono per le strade del villaggio, aiutando a combattere o curando i feriti dove ce n'era bisogno.

Hiruzen scrutava i suoi tre avversari con aria minacciosa, la sua ultima battaglia stava per avere inizio...


 

   
 
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