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Autore: Angel27    13/10/2014    3 recensioni
Dal testo: Mi stringo a lui, anche se il freddo che emana il suo corpo mi fa rabbrividire, sento il suo sguardo grave su di me.
"Mi dispiace" dice scostandosi leggermente, prontamente lo stringo dolcemente a me.
"Preferisco un freddo abbraccio ad una gelida solitudine" sussurro.
Se fosse sogno o realtà non saprei dirlo, poiché la mente sa che erano le illusioni ad ammaliarmi, ma il cuore provava sentimenti reali che la ragione non può spiegare. Si, "il cuore ha ragioni che la ragione non può spiegare." (...)
Allora conta...conta i minuti che ci separano e tira...tira quel filo rosso che mi lega a te, lo sai che c'è, perché ci ostiniamo a non vederlo? Potremo mai arrenderci all'amore?(...)
"Se da cuore o uomo fui tradita non so dirlo. Ascolta cielo la supplica, di questa serva inutile a cui la vita ha dato tanto, ma nulla lei ha dato alla vita, fanne ciò che desideri: straziala, uccidila e poi va da lui gridagli il mio dolore, la mia sofferenza e morte. Ora che mi hai rinnegata...dolce traditore, sangue sarà chiesto e sangue sarà versato."
Perché si sa che quel dio che tutti amiamo mai imparerà ad amare...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"No, no, no Isabelle per la centesima volta quando ti rivolgi a lui devi guardarlo negli occhi, e metti un po' di patos nelle tue parole. Oh Shakespeare aiutami tu!"
James prese a pregare il famoso scrittore a voce alta, ed io non sapevo se ridere o piangere. Guardai il ragazzo di fronte a me, David era alto biondo, occhi azzurri insomma un uomo "perfetto" secondo la logica midgardiana, ma a me non ispirava minimamente la sua presenza, e dover recitare d'essere perdutamente innamorata di lui, mi era impossibile. "Perché non facciamo una pausa James?" fui sorprendentemente d'accordo col biondo, "Si, si, si ne abbiamo bisogno davvero tutti.- disse mentre si teneva la fronte con una mano- andate, andare pure- continuò sbrigativo, mentre con l'altra mano fece cenno di congedarci- Tu no, Isabelle." mi bloccai come una statua di marmo "Lo so, Jim..." cominciai, ma lui mi bloccò, "No, Belle non lo sai!- disse in tono grave, alzandosi dalla poltrona bordeaux del teatro- Cosa ti succede? Sei un'ottima attrice, lo sei sempre stata come può una parte tanto semplice non uscirti bene?" rimasi in silenzio a fissare il vuoto colpevole, "Isabelle, lo spettacolo si terrà fra tre settimane circa, verrà il noto regista teatrale, Henry Gilbert, non posso rischiare- alzai la testa di scatto sperando che le mie supposizioni fossero errate- Ti do una settimana ancora, ma sappi che ho già avvertito Jessica di studiare la tua parte. Se in questa settimana non riuscirai ad interpretare la parte di Psiche, lei prenderà il tuo posto." Sentii le gambe tremare e cedere sotto il mio peso. Come, voleva togliermi la parte? Il teatro non era solo un lavoro per me, era la mia vita non poteva farlo! 
Da anni recitavo per lui e con lui, non poteva, "E sia!- dissi col tono più duro possibile, cercando di non lasciar trasparire la mia ansia e delusione- Ti dimostrerò che il problema è quel biondino che mi hai scelto come partner. Sappi, James, che non mi arrendo mai!" sibilai con sguardo di fuoco, "Lo so." rispose ghignando soddisfatto.


"Hai infranto la tua promessa asgardiano, il Tesseract è nuovamente nelle mani di Odino." una voce gelida e roca ruppe il silenzio di quel luogo, che trasudava mistero ed inquietudine, "Non per molto, vi porterò la reliquia dovrete solo avere pazienza." esclamò il dio degli inganni, cercando di mantenere la calma. La risata agghiacciante di quell'essere gli gelò il sangue, "Ma Lui non ha pazienza, figlio di Laufey.- Loki digrignò i denti e si maledisse mille volte per aver stretto accordi con quegli esseri, che ora esigevano vendetta, forse era ciò che avevano sempre voluto, vendetta- Non ci saranno terre, lune deserte o crepacci dove potrai nasconderti. Tu credi di conoscere il dolore, lui ti farà capire quanto quel dolore sia niente!"
Balzò seduto sul letto, respirando a fatica, si guardò intorno in preda al panico e quando riconobbe la camera della villetta midgardiana non seppe se esserne sollevato o meno. 
Scese dal letto avvicinandosi alla finestra, i primi raggi del sole si infrangevano su di lui, per un secondo rimase a fissare quella stella tanto luminosa, perso nei pensieri. Thanos l'avrebbe trovato, torturato e forse, dopo essersi divertito a sufficienza, ucciso. 
Sentì un brivido salire su per la colonna vertebrale, temeva per il suo futuro sapeva che quando Thanos sarebbe arrivato nessuno lo avrebbe protetto. Scosse energicamente la testa, come se quel gesto potesse liberarlo da tutti quei pensieri, decise di uscire aveva bisogno di trovare un modo per tornare ad Asgard, e consegnare il Tesseract al titano, prima che fosse troppo tardi.


Odiavo James, David e soprattutto Jessica! 
Uscii dal teatro infuriata come una belva, non capivo perché fossi così arrabbiata. Non riuscivo a concentrarmi, oh per la dea, ma che mi prendeva? Dopotutto era solo un personaggio come tanti altri che avevo interpretato, perché diamine non riuscivo a mettere la stessa passione anche in questo. 'Forse perché tu dell'amore sai poco e niente' mi bloccai davanti alla moto fissando il mio riflesso sulla carrozzeria, ''Forse hai ragione, dell'amore so poco e niente, non ho mai amato o forse si, ma è stato tanto tempo fa...'' pensai mentre i ricordi aleggiavano nella mia mente, 'Ma tu non hai mai smesso di amarlo vero?' fissai con disprezzo il mio riflesso, ''Taci Syn, ora sono cambiata, ed il fatto che abbia permesso alla mia vera natura di coesistere in questo corpo, non vuol dire che sia ancora la dea che ho deciso di relegare.''
Inviai un messaggio alle ragazze, un semplice "HALP!" loro avrebbero compreso, sospirai probabilmente quella notte me le sarei ritrovate fuori casa tutte e tre con le bottiglie di vino, vodka e liquore, pronte a "consolarmi". Sorridendo a quella previsione salii sulla moto partendo a razzo diretta all'Hyde Park.

Nonostante fosse un pianeta degradato e maltrattato dai suoi abitanti, Midgard aveva un certo fascino. Girai per gran parte della città orientandomi grazie alle indicazioni di Jane. 
Era ormai una settimana che mi trovavo sulla terra e, Jane, seppur umana era piuttosto interessante, in una sola settimana mi aveva fatto visitare mezza Londra. La trovai discreta come città, ma il luogo che in assoluto amavo era un'enorme parco chiamato 'Hyde Park'. Un luogo immerso nel verde silenzioso e tranquillo, perfetto per starsene un po' in pace, lontano dai pensieri e dal caos. 
Giunsi al parco con calma, dopo aver trovato un posto isolato, mi sedetti su una panchina e chiudendo gli occhi inspirai affondo, nonostante la fredda aria invernale, il sole mi scaldava cullandomi col suo dolce tepore ed i pensieri scivolarono via da me come acqua.

Parcheggiai la moto, dirigendomi in fretta all'interno del parco, trovavo quel posto un luogo di pace e tranquillità, perfetto per distendere i nervi. Mi strinsi nel mio giubbotto in pelle nera e presi a camminare senza una meta. Era incredibile l'effetto benefico che aveva sul mio corpo e la mia mente, dimenticai tutto James, Loki, Thor, Syn, per un attimo diventarono solo brutti sogni.
Passeggiando nella pace idilliaca di quel paradiso, quasi non finii a terra quando vidi Loki, non molto lontano da me, seduto elegantemente su una panchina intento a leggere un libro. Feci per tornare indietro, cercando di non farmi vedere, inutile dire che ogni speranza andò a farsi benedire, Loki si era già alzato e si stava avvicinando velocemente. Lo guardai sognante, sembrava che volasse tanto era leggero il suo passo "Pensavo che avessi cambiato città." disse beffardo,"Sto prendendo seriamente in considerazione l'idea." risposi con uno sbuffo, mi guardò arricciando il naso in una smorfia "Mi dici perché ci eviti?"chiese serio, "Io non vi evito!" affermai, incrociando le braccia al petto, "Ma davvero? È da una settimana che Thor, cerca di contattarti, ma tu non rispondi al telefono né ti degni di richiamare. Sappi che è colpa tua se siamo qui!" stava alzando la voce e per di più mi stava accusando, "Ah si? È colpa mia se hai attaccato la terra, usurpato il trono di Asgard e deluso tutti coloro che ti amavano?! È colpa mia se sei stato esiliato qui?" esclamai irata, rimase a bocca aperta vidi danzare sulle sue labbra mille risposte, ma non parlò "Ah fa come ti pare!" esclamò infine girando le spalle e tornando alla panchina, non saprei spiegare il perché, ma mi sentii terribilmente in colpa. 
Mi sedetti accanto a lui e presi un profondo respiro per calmarmi, "Perdonami...-sussurrai- è solo che la decisione di Odino mi ha molto innervosita e indignata. Dopotutto ero una guerriera e una dea so difendermi da sola, quindi non c'era bisogno di inviare voi due come guardie del corpo." sorrise, "Il vecchio ha modi davvero insoliti per proteggere la guerriera più temuta nell'universo." sbuffai, sapevo dove voleva andare a parare, così prima che potesse continuare parlai "Visto che sono le due, che ne dici se ti porto un po' in giro per Londra?" lo invitai sorridendo, "Oh sarei onorato di essere scortato e guidato da voi, my lady!" rispose mimando un inchino col capo, risi "Bene allora andiamo!" esclamai balzando in piedi e prese le sue mani lo feci alzare, "Ah quasi dimenticavo." dissi dandogli un pugno ben assestato sul braccio. Probabilmente il mio gesto doveva averlo spiazzato, perché mi guardò interrogativo ed irato massaggiandosi il braccio che gli doleva, "Mi spieghi perché l'hai fatto?" chiese irritato, "Per colpa del tuo stupido scherzetto al Blue Moon, sono arrivata in ritardo a lavoro, James mi ha fatto una paternata di due ore e non scherzo quando dico due ore." sorrise beffardo "Non è colpa mia se sei una dormigliona." rispose pungente, decisi di non cedere alla provocazione, mi avvicinai lentamente a lui e presi ad accarezzargli le spalle, poi il petto con lentezza esasperante, lo sentii irrigidirsi come una statua di sale al mio tocco, sorrisi compiaciuta a quella reazione. Lo fissai intensamente negli occhi e come previsto riuscii ad ammaliare quelle due pietre preziose "Mio principe,-sussurrai melliflua- avrei motivo di svegliarmi al sorger del sole solo se fosse per incontrarvi." conclusi suadente, vidi danzare sulle sue labbra mille risposte, ma fu incapace di darvi fiato, risi beffarda e presolo per le mani, trascinai il re delle malefatte per mezza Londra. Mi raccontò di tutti i posti che aveva visitato, di come l'avevano affascinato e di quanto Hyde Park gli ricordasse la quiete dei giardini del palazzo di Asgard. 
Ridemmo e scherzammo come due bambini, non potevo crederci sembrava tornato il fanciullo di un tempo e non mi stupì dopotutto io e Loki avevamo sempre avuto un bellissimo rapporto, fatto di giochi, scherzi, guai, lotte, litigi, abbracci e...promesse. 
Lo fissavo attentamente mentre guardava stupefatto Londra dall'alto della London Eye. "È uno spettacolo..." sussurrò e dall'espressione del suo viso capii che gli era sfuggito un particolare che non avrebbe voluto rivelare, "Tranquillo a me puoi dirlo, anche io non sopportavo Midgard poi dopo aver viaggiato e visto molti luoghi diversi, me ne sono innamorata. È vero che la guerra e l'odio la stanno devastando, ma per me resta uno dei mondi più belli, dovrebbe solo essere valorizzato un po' di più.- rivelai fissando le stelle ormai ben visibili nel cielo notturno- Sai non mi sarebbe dispiaciuto se fossi stato tu a governarlo" ops questo non dovevo dirlo, mi resi conto troppo tardi delle parole dette, vidi Loki sorridere amaramente "Beh saresti stata l'unica." ammise, gli presi una mano con dolcezza "Loki io credo in te, l'ho sempre fatto e non devi lasciarti andare al rancore perché il mondo non ti accetta per come sei. " mi stavo esponendo troppo, ma non riuscivo a vederlo soffrire restando impotente. In risposta fece qualcosa di inaspettato, mi abbracciò con forza e dolcezza mi strinse a lui come quando eravamo piccoli, "Mi sei mancata..." 
sussurrò al mio orecchio, piccoli brividi mi percorsero la schiena facendomi rabbrividire, "Anche tu mi sei mancato." risposi stringendolo, come se la mia vita dipendesse da quel semplice contatto.

Lo riaccompagnai a casa, quando arrivammo calò un silenzio imbarazzante, sembravamo due adolescenti al primo appuntamento, "Ok, io vado buonanotte Loki." feci per indossare nuovamente il casco, ma la sua voce mi bloccò "Perché non resti qui questa notte?" a quella richiesta strabuzzai gli occhi, "Cosa?" chiesi incredula, "Si, dopotutto è tardi potresti tornare a casa domani mattina." continuò, la sua voce si era fatta improvvisamente timorosa e imbarazzata, sorrisi amaramente "Mi farebbe molto piacere Loki, ma non credo sia il caso.- lo vidi rabbuiarsi così mi affrettai ad aggiungere- Ma se vuoi potrei farti uno squillo o mandarti un messaggio appena torno a casa." sorrise annuendo col capo, "Buona notte Loki" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
La sua voce mi arrivò alle orecchie, seppur bassa, forte e chiara "Buona notte, principessa." non mi voltai, sarebbe stato ancor più difficile combattere il turbinio di emozioni che mi stava avvolgendo. 
Mentre sfrecciavo per le strade mi rimbombava ancora nella mente quella parola. "Principessa" era così che mi chiamava da bambina, per lui ero la sua piccola principessa. Niente di strano mi direte voi, essendo la figlia di Odino, tutti si rivolgevano a me con quell'appellativo, ma per Loki aveva un significato diverso. 

L'inverno era ormai agli sgoccioli, la candida neve cominciava a sciogliersi ed Asgard, lentamente, si preparava per l'arrivo della primavera.
"Loki, che leggi?" 
Avevamo rispettivamente tredici e quindici anni, Loki se ne stava sotto il ciliegio di Madre, come al solito, intento a leggere.
"Leggende Midgardiane" rispose senza staccare gli occhi dal libro, capii che era accaduto qualcosa così presi posto accanto a lui, "Sai in quel libro c'è una storia bellissima, che racconta di Eros e Psiche, due amanti contrastati da mille prove, ma che alla fine riescono a stare insieme e ad amarsi. Il loro amore seppur impossibile ha trionfato anche quando tutti pensavano il contrario, loro non hanno mai dubitato perché credevano nell'amore che provavano l'uno per l'altra. Dunque cosa affligge l'animo del mio principe?" chiesi alzandogli il mento con le dita, così da poterlo guardare negli occhi. "Nulla mia principessa." sorrisi era dolcissimo quando cercava di dirmi bugie, "Sai bene quanto me, che non puoi mentirmi Loki. Ricordi?" dissi mostrandogli il bracciale in oro, con una pietra verde incastonata al centro del gioiello, sorrise scuotendo il capo "Come potrei dimenticare, mia dea." rispose alzando il polso sinistro dove aveva un bracciale, simile al mio in forma, d'oro bianco con incastonata una pietra cobalto. 
Lo invitai nuovamente a parlare e stavolta esaudì la mia richiesta, "Ti ho visto con quel giovane guerriero stamane, mi sembrava foste molto intimi." sussurrò con un lieve rossore a colorargli le gote, il suo sguardo, però  trasudava ira e gelosia. "La tua vista come sempre è acuta ed attenta, ma ha anche lei le sue debolezze. Io ed il principe Ur di Múspellheimr siamo solo amici o per meglio dire conoscenti, Padre tiene molto a presentarmi ogni buon partito dei nove mondi." risposi in modo esaustivo alla sua implicita domanda, "Perdonami- sussurrò pentito chinando il capo- sono uno sciocco." gli accarezzai il viso con gentilezza e lo vidi bearsi a quel contatto, "Non hai motivo di chiedere scusa..." improvvisamente si spostò inginocchio di fronte a me "E invece devo, perché ciò che ti dirò mi impedirà di ricevere il tuo perdono.- lo guardai tra curiosità e perplessità-Syn, so che sarà difficile per te comprendere i miei sentimenti, ma come Eros non avevo previsto che accadesse, dopotutto l'amore è un sentimento ribelle non vuole sottostare a nessuna logica. -sentivo il cuore colmarsi di gioia e di una starna ansia- Basta vedere come ha messo al tappeto uno dei migliori oratori di Asgard.- disse ridacchiando ed io lo seguii, con occhi lucidi per l'emozione- Syn so che è da folli, ma io credo di essermi innamorato. Syn, sono innamorato di te, da sempre! Ti ho amato quando giocavamo assieme, quando ti ho insegnato la prima magia e tu da ottima allieva hai riprodotto l'incantesimo alla perfezione, quando piangevi per paura di essere lasciata sola. Ti ho amata quando sei entrata a far parte dell'esercito reale divenendo un'ottima guerriera, ti ho amata nei pianti, nei sorrisi, nei litigi e nei capricci. Syn so che è innaturale, dopotutto siamo fratelli, ma ti amo con tutto me stesso, ti ho sempre amata e qualsiasi cosa tu dica o faccia ti amerò per sempre." concluse col fiato corto, aveva esternato quei pensieri e sentimenti tutti in una volta, talmente erano intensi e sinceri che non riuscii più a trattenere le lacrime. Lo vidi indugiare e rabbuiarsi, ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa lo abbracciai con foga, stringendolo a me "Anche io ti amo, Loki. Ti ho sempre amato e sempre ti amerò!" sussurrai, sorridendo per la gioia immensa che esplodeva nel mio petto. Mi scostò leggermente, ci guardammo negli occhi per un tempo che mi parve infinito e quando le sue labbra rosee si poggiarono delicatamente sulle mie, mi sentii invadere da un senso di profondo benessere che pregai non finisse mai.

Quando Odino scoprì la nostra "storia", ci costrinse a stare lontani seppur abitando nello stesso palazzo, potevamo incontrarci solo per i pasti. 
Durante le lezioni, gli allenamenti ed il tempo libero sentivo terribilmente la mancanza di Loki, tutto ciò che mi restava di lui nei momenti di solitudine erano le illusioni, che Madre mi aveva insegnato a creare.
Loki non mi ha mai perdonato per aver lasciato Asgard, ma fui costretta ad un gesto tanto estremo per le condizioni impostemi da quello che consideravo mio padre.
"Ti sposerai col principe di Múspellheimr, questo è quanto non voglio più discuterne Syn!- tuonò dall'alto del suo scranno, avevo all'incirca diciassette anni quando, Odino, pianificò le mie nozze col principe Ur. 
Erano passati pochi mesi da quando Loki si era lasciato cadere giù dal Bifröst, il dolore che provai alla sua perdita fu immenso, ma Odino non volle sentire ragioni. Il re di Asgard mi espresse tutta la sua disapprovazione per aver combattuto al fianco di Loki, quando cercò di usurpare il trono. 
Dopo il lutto per la perdita del re delle malefatte, annunciò il mio fidanzamento con Ur, quella notte stessa pianificai la mia fuga. 
Cominciai a provare disgusto ed orrore per quell'uomo, che aveva mentito a Loki sulle sue reali origini e che ora costringeva me ad un matrimonio forzato e senza amore.

Mi risvegliai dai miei pensieri quando mi resi conto di essere arrivata davanti casa, controllando l'orologio vidi che erano le 20:40. Parcheggiai la moto davanti al garage e velocemente mi precipitai alla porta di ingresso. Desideravo con ardore un bagno caldo, "Sono a casa!" annunciai a voce alta, appena misi piede in casa "Oh alla buonora!- esclamò Delia con scherno- La cena è pronta, appena hai fatto scendi." concluse. "Ok!" risposi, prima di salire al piano superiore salutai Hayden intenta a concludere i preparativi per la cena.

Arrivata davanti la mia camera rimasi a bocca aperta quando, aprendo la porta, vidi le ragazze intente a parlare. "RAGAZZE!!!-esclamai abbracciandole- che ci fate qui?" chiesi "Oh tesoro, la tua richiesta d'aiuto era più che esplicita!" spiegò Elisa, "Ora bando alle ciance e spiegaci cosa è successo!" intervenne Renè, non ebbi tempo di rispondere che sulla porta apparve Hayden con un vassoio tra le mani, "Ragazze vi ho portato la cena." disse sorridente, "Grazie mille!" esclamò Irene prendendo il vassoio. Approfittai del momento di distrazione delle ragazze per sfilare dalla tasca il cellulare e mandare un sms a Loki 'Sono a casa, mio principe, sana e salva. Ora potete fare sogni tranquilli.'
Raccontai alle ragazze tutto quello che era accaduto con James, tralasciando, però, l'incontro con Loki. Improvvisamente sentii vibrare il cellulare, mi sorpresi non poco nel vedere chi fosse il mittente, Loki. Sorrisi nel leggere la risposta 'Non avrei potuto, mia dea, sapendovi sola e indifesa, tra le strade di questa vasta città.'
"Chi è?" chiese curiosa Irene sporgendosi verso il display, "Nessuno." risposi sbrigativa, coprendolo "Da quando in qua, noi abbiamo segreti?" chiese Elisa fintamente contrariata, "Oh quanto siete drammatiche!" esclamai con scherno, "Quindi è vero che c'è qualcosa che non vuoi dirci!" intervenne Renè, mi arresi dopotutto non c'era nulla di male "Ok avete vinto.- dissi- Oggi ho rincontrato per caso il moro del Blue Moon." bastarono quelle semplici parole, per permettere alle ragazze di farmi il terzo grado, finché non finimmo esauste tutte quattro in uno stato di dormiveglia. "Belle...- sussurrò al mio orecchio Irene, mentre le altre due dormivano profondamente- si vede lontano un miglio che ti piace. Non aver paura buttati!" detto questo sprofondò tra le braccia di Morfeo, lasciandomi sola con i miei mille dubbi e pensieri.

Nota Autrice
Buon salve a tutti!
Eccoci arrivati al terzo capitolo, vi sarete resi conto che ho cambiato il tempo della storia, ma è per questioni di comodità ecco ^.^", fatemi sapere quale forma vi aggrada di più.
Mi scuso per eventuali errori e ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo!
Un bacio, al prossimo capitolo.
Angel27
   
 
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