RITORNO A SCUOLA EDWARD Quando la sveglia suonò, il mattino successivo, non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Avevo passato l’intera notte a pensare a lei, e il mio cuore batteva ancora forte pensando a quando l’avevo stretta tra le mie braccia per ballare. Così mi ero addormentato che era quasi mattino. Con un grande sforzo, mi alzai per fare colazione sperando che quel vulcano di mia sorella Alice dormisse ancora. Non avevo voglia di rispondere alle sue domande. Per fortuna la cucina era deserta. Mio padre era di turno in ospedale e mia madre era già uscita per andare in ufficio. Finito di mangiare, decisi di andare da Jasper a piedi. Dovevamo vederci per terminare l’ultima ricerca che ci avevano dato da fare nelle vacanze. Camminare mi avrebbe permesso di pensare e di scaricare la tensione che avevo accumulato. Camminai deciso e in dieci minuti arrivai a casa di Jasper, e mi sentivo già meglio. Mentre preparavamo la ricerca però, la mia mente continuava ad andare con il pensiero a lei. Tanto, che più di una volta Jasper aveva dovuto riportarmi alla realtà. “Si può sapere che hai oggi, Edward? Oggi non ci sei con la testa!” “Niente, niente Jazz… Ho solo dormito poco” mentii. E tornando a casa pensai che dovevo assolutamente rivederla al più presto. BELLA Alle due del pomeriggio, Alice suonò alla mia porta. “Bella! Allora ti sei divertita ieri sera, alla festa? Come hai trovato i miei amici?” disse entrando in salotto. “Mi sono divertita tantissimo! E tuoi amici sono un vero spasso!” “Bene, sono contenta… Ora però abbiamo una missione…” L’aria decisa di Alice mi preoccupò non poco. “Quale missione?” chiesi temendo la sua risposta. “Andare a fare shopping, per rifare il tuo guardaroba… è ovvio no?” disse più decisa che mai. “Ma veramente… il mio guardaroba a me va bene così…” dissi esitante. “Bella, dai, sii ragionevole… Dobbiamo assolutamente comprarti dei vestiti… Prometto di non esagerare, solo qualche completino, ok?” disse supplicandomi. “E va bene! Però giura che non arriveremo con una montagna di vestiti…” cedetti. “Te lo giuro!! Solo qualche vestitino promesso! In fondo lunedì inizia la scuola… devi avere qualcosa di nuovo!” Alla fine del pomeriggio, tornammo a casa con molti sacchetti. Alice aveva cercato di trattenersi, ma alla fine avevamo preso molto più del previsto. Mi aiutò a portare su tutti i pacchetti e poi ci salutammo. “Allora ci vediamo lunedì davanti a scuola…” dissi salutandola. “Ok, tu che corsi hai?” “Spagnolo, alla prima ora, poi biologia e matematica, ed infine educazione fisica” dissi sospirando, odiavo ginnastica. “Fantastico! È uguale al mio… Ti presenterò le ragazze del corso… A lunedì!” Alla sera, Charlie arrivò con una sorpresa. Entrò in casa e mi chiamò “Bella, vieni fuori un momento!” “Arrivo! Solo un attimo!” gli urlai. E uscendo dalla porta di casa, vidi un fuoristrada parcheggiato nel vialetto accanto al giardino. “Papà…“ rimasi senza parole. “Ti piace, Bella? L’ho presa di seconda mano, sai un mio collega la vendeva e allora…” “E’ bellissima! Mi piace tantissimo!” dissi abbracciandolo “Grazie!” “Figurati Bella…” Charlie era imbarazzato. Il lunedì mattina, mi alzai con un nodo allo stomaco. Era il primo giorno di scuola, ed io ero molto nervosa. Mi sento sempre a disagio nei posti nuovi e dove non conosco nessuno, faccio fatica a fare amicizia. Per fortuna ci sarebbe stata Alice. Una volta pronta, feci un bel respiro e salii sulla mia nuova auto. Sarebbe stata una lunga giornata. Arrivata davanti al liceo, vidi Alice nel parcheggio con alcune ragazze. Scesi dalla macchina e le raggiunsi. “Ciao Bella! Sei arrivata finalmente! Ti presento le ragazze…” mi disse Alice venendomi incontro. Una volta raggiunte, mi presentai “Ciao a tutte! Sono Isabella Swan, sono la figlia del sergente Swan… Potete chiamarmi Bella” dissi arrossendo. “Bella, loro sono Amy, Valerie, Jennifer e Grace” me le presentò Alice. “Ciao Bella, siamo contente di conoscerti” disse Amy “Ora però è meglio che entriamo, o arriveremo tardi” ci ricordò Jennifer. E insieme entrammo. Era bello non entrare da sola, ma tutte insieme. Mentre sistemavamo i libri nei nostri armadietti, vidi Edward con Jasper, in fondo al corridoio che venivano dalla nostra parte. Anche le altre ragazze notarono il fratello di Alice, e Grace bisbiglia ad Alice “Tuo fratello è troppo carino, ce lo devi presentare uno di questi giorni!” “Ragazze, non ho il tempo di raccontarvi tutto adesso, ma vi posso assicurare che non solo ve lo presenterò… ma usciremo tutti insieme!” “Alice! Non ci puoi lasciare così! Ci farai morire di curiosità!” saltò su Valerie. “Ragazze! Dobbiamo andare, il professor Wilson ci metterà una nota il primo giorno!” ci riportò alla realtà Jen. “Jen ha ragione! Dobbiamo andare! Prometto che vi racconterò tutto in pausa pranzo…” Ci avviammo verso la nostra aula e voltandomi vidi Edward fissarci. La mattinata passò velocemente e all’ora di pranzo ci avviammo verso la mensa. Appena ci fummo sedute al tavolo, le ragazze iniziarono a pressare Alice perché raccontasse tutto. “Dai Alice! Non tenerci sulle spine! Racconta…” la incitò Valerie. “Va bene, va bene! Adesso vi racconto tutto!” inizia a raccontare Alice “Vedete venerdì sera, io e Bella siamo andate ad una festa sulla spiaggia, con mio fratello, Jasper, Emmet e Rosalie e… io e Jasper ci siamo messi insieme!” finì ridacchiando “Per cui ho pensato di dire ad Edward e i suoi amici di uscire con noi” Le ragazze esultarono, sia perché felici per Alice e sia perché Edward si sarebbe unito a noi. Le successive ore di ginnastica furono un vero supplizio per me, che ero un vero disastro, ma tutto sommato la giornata era andata bene. Il giorno successivo, alla prima ora avevamo inglese, e il professor Taylor iniziò la lezione dicendo “Buongiorno ragazzi, quest’anno e il prossimo lo dedicheremo principalmente a Sheakspear e alle sue opere. Per questo ho deciso che le lezioni saranno fatte insieme con i ragazzi del terzo anno. Ho chiesto al preside di poter fare un’unica lezione e mi ha dato la sua autorizzazione. Inizieremo con Romeo e Giulietta.” Alice mi bisbigliò nell’orecchio “Evvai! È il corso di Jasper! Sarà troppo bello!” La lezione successiva , venne tenuta nell’aula magna e io mi ritrovai tra Alice e Edward. Il professore iniziò a spiegare, ed io cercai di rimanere concentrata e di prendere appunti, cercando di ignorare il disagio che mi procurava la presenza di Edward vicino a me. Adoravo Sheakspear e la lezione fu molto interessante. Alla fine della lezione Edward mi chiese “Scusa Bella, mi potresti passare i tuoi appunti? Devo aver perso qualche passaggio…” “Certo, tienili, me li restituisci quando vengo a trovare Alice” gli risposi. “Grazie Bella” mi rimanendo incantato a guardarmi negl’occhi. In quel momento arrivò Alice esclamando “Ragazzi che ne dite di incontrarci a casa nostra per studiare tutti e quattro insieme?” “E’ una bella idea Alice, io c sto” annuì Edward. “Per me va bene!” dissi io Jazz non poteva non essere d’accordo con Alice, per cui ci mettemmo d’accordo per il pomeriggio successivo.