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Autore: Akitabiba    14/10/2014    9 recensioni
Gli Eroi hanno concluso le loro avventure da anni, ma la pace non è destinata a regnare: fra nuovi e vecchi nemici dovranno per l'ennesima volta salvare il loro mondo e ciò in cui credono.
Ma a volte le scelte generano sacrifici, e i nostri Eroi non sanno ancora che il pericolo può essere in agguato dove meno si aspettano di trovarlo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Rosso
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Videogioco
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CAPITOLO 1 – Arrivi e proposte


Biancavilla d'estate si riempiva ancora di più che nelle altre stagioni del profumo intenso e pungente del mare, mescolato a quello dei fiori e dell'erba appena tagliata. Foglia adorava quell'aroma, ogni volta che le ricapitava di tornare a casa inspirava a pieni polmoni quell'aria che sapeva di giornate tranquille, dolci pensieri e vecchie amicizie. Percorse le stradine sgombre del suo paesino natale osservando la quiete attorno a lei, rimasta intatta nel corso degli anni, grazie alla quale la cittadina conservava sempre quel certo fascino “naturale”. Scorse la casa del suo vecchio amico Blu fare capolino a pochi metri da lei, poi il Laboratorio del Professor Oak, casa sua nel piccolo quartiere accanto e poi quella di Rosso, abitata solo da sua madre da più di sei anni.
Prima di rientrare a casa sua si concesse una passeggiata fino allo strettissimo lembo di sabbia e ciottoli che separava il centro abitato dal mare, chiamarlo spiaggia era un eufemismo, dove poté ammirare un suggestivo tramonto sull'immensa distesa d'acqua che colorava l'atmosfera di un arancio acceso.
-Anche tu trovi che qui il panorama sia meraviglioso?- una voce familiare la fece voltare di scatto.
-Ehi, Blu- salutò, riconoscendo l'amico. -Anche tu qui?
Il castano annuì, facendo vagare lo sguardo lontano, verso l'orizzonte.
-Ti trovo pensieroso- gli fece notare Foglia.
-Lo sono, infatti- replicò Blu, guardando l'amica negli occhi. -Mio nonno ha accennato a un problema, io gli ho chiesto spiegazioni ma lui non mi ha fornito risposte... Pare solo che sia così grave da averlo spinto a rintracciare Rosso...
Foglia annuì, con sguardo però assente. Mi domando se c'entri con...
-Ehi!- Blu richiamò l'attenzione della ragazza. -Mi sembri un po' strana. Ti senti bene?
-S...sì, certo!- balbettò lei, colta alla sprovvista.
-Sei sicura? Cosa c'è che non va? Puoi dirmelo, sai!- insistette il ragazzo, indugiando sui suoi occhi color nocciola.
-Ho detto di sì!- rispose Foglia, seccata, allontanandosi dall'amico. -È tardi, meglio che torni a casa- si giustificò.
Blu osservò l'amica allontanarsi velocemente dalla spiaggia, per poi sparire alla sua vista confondendosi fra la gente che passeggiava nel centro abitato.
Le ragazze... cambiano umore così facilmente, anzi: troppo facilmente. E per cosa, poi? Bah, meglio lasciar perdere...
Dal canto suo, la castana tornò velocemente a casa, senza salutare nemmeno la gente per strada. La sera prima era accaduto qualcosa che l'aveva molto turbata, non aveva voglia di pensarci, tanto meno di parlarne con Blu.
Certo che anche lui non potrebbe farsi una buona volta gli affari suoi? Stupido ficcanaso!

-Vieni qui, Pikachu- il Topo con un balzo salì sulla spalla del suo Allenatore. -Charizard!- Rosso chiamò fuori dalla Poké Ball il suo Pokémon Fuoco-Volante. -Torniamo a Biancavilla- disse, per poi salire sul robusto dorso del drago arancione.
Charizard ruggì, per poi spalancare le ampie ali e alzarsi in volo, con il proprio Allenatore sulla groppa. Sorvolò la piccola baita ai piedi del Monte Argento che aveva affittato un mese prima, poi tutta la catena montuosa che separava la regione di Johto da quella di Kanto, infine all'orizzonte apparve Smeraldopoli, avvolta nella luce arancione del tramonto. Charizard virò verso Biancavilla, oltrepassando uno stormo di Pidgey che volava verso est. Ora si trovava proprio in corrispondenza del Percorso 1, ma molti metri più in alto. A un muto ordine del suo Allenatore cominciò a scendere, le chiome degli alberi del percorso si fecero sempre più vicine, finché non si riuscirono a distinguere totalmente le singole piante.
Il tempo parve fermarsi.
-Giù!- gridò all'improvviso Rosso, la sua voce venne dispersa dal vento.
Charizard si lanciò in picchiata come ordinatogli dall'Allenatore, evitando per un soffio un Dragopulsar proveniente dal folto della vegetazione.
-Iper Raggio!- gridò ancora, aggrappandosi più forte al dorso del Pokémon.
Charizard caricò l'attacco, rivolto verso il punto da cui era partito il Dragopulsar.
-Ora!- esclamò.
Il Pokémon Fiamma fece partire l'attacco, un raggio di energia multicolore che sembrò lacerare l'aria, distrusse gli alberi e colpì l'obiettivo, a giudicare dal ringhio di frustrazione che giunse alle orecchie di Rosso. Subito dopo, infatti, dalla radura creatasi dall'impatto con l'Iper Raggio apparve un Pokémon che il ragazzo non aveva mai visto di persona, ma che aveva spesso trovato raffigurato sui libri trattanti i Pokémon della nuova regione di Kalos.
-Un Noivern- sibilò a denti stretti.
Aveva sentito parlare dell'incredibile velocità e degli attacchi micidiali del Pokémon Ondasonora, quando notò che sulla sua groppa si stagliava un ragazzo, probabilmente suo coetaneo, dagli occhi azzurro ghiaccio, che si notavano incredibilmente anche a quella distanza, e i capelli corvini, scarmigliati. Indossava un lungo mantello nero che fluttuava dietro di lui, e attaccato alla cintura, oltre a sei Poké Ball, un coltello dalla lama che brillava, riflettendo l'arancio del cielo.
Non ci fu bisogno che Rosso gridasse a Charizard di volare più veloce e di schivare il Tifone appena lanciato dal nemico, l'intesa fra lui e i suoi Pokémon era già perfetta. Si limitò a osservare l'Allenatore che ora, in groppa al Noivern, li inseguiva determinato, e rabbrividì notando che stavano acquistando velocità. In poco tempo li avrebbe raggiunti. Doveva mantenere il sangue freddo - più del solito - se voleva uscire vivo da quella situazione.
-Pikachu!- si rivolse al Pokémon sulla sua spalla.
Il topo elettrico capì al volo, lanciando un Fulmine in direzione degli inseguitori. Questi con un'abile virata lo schivarono, poi il ragazzo dagli occhi color ghiaccio gridò al suo Pokémon: -Ondaboato!
Il Noivern nemico spalancò la bocca, rivelando i suoi canini aguzzi, e lanciò un urlo, talmente potente che dal basso degli alberi stormi di Spearow volarono via, spaventati. L'onda sonora sembrò esplodere quando colpì Charizard, che aveva subito cercato di riprendere quota, alzandosi di una mezza dozzina di metri. Rosso gridò di dolore tentando inutilmente di tapparsi le orecchie, mentre il Pokémon Fiamma, incassato il colpo, perdeva quota, disorientato. Pikachu per il contraccolpo scivolò dalla spalla del suo Allenatore, rimanendo aggrappato alla giacca di Rosso solo con una zampa. Più indietro il giovane sul Noivern rideva, pregustando la vittoria ormai vicina.
-Tifone!- esclamò ancora, mentre vedeva già il più potente Allenatore del mondo schiantarsi al suolo, morto. Anche quella missione si sarebbe conclusa con successo, e molto presto.
Noivern sbatté le ali sempre più velocemente, tanto che alla fine non si riuscì più a distinguerle, sostituite da un'immagine confusa, tanta la rapidità con cui il Pokémon le muoveva. Un tornado cominciò a formarsi davanti a lui, sembrava quasi risucchiare l'aria intorno ad esso. Poi, quando l'attacco si fu caricato, l'Allenatore ordinò al Noivern di rilasciarlo.
Il Tifone colpì in pieno Charizard, che già molto affaticato, non riuscì a rimanere stabile nell'aria. Si inclinò pericolosamente mentre Rosso scivolava dalla sua schiena verso terra, a troppi metri di distanza da lui. Rimase ancorato con una sola mano all'attaccatura dell'ala dell'amico, mentre Pikachu, già in posizione critica, non riuscì a mantenere la presa e scivolò verso il vuoto, verso la sua morte.
-NO!- il grido di Rosso raggiunse le orecchie dell'Allenatore sul Noivern, il quale sorrise, un sorriso inquietante che sarebbe stato bene sul volto di un pazzo. Poi però strabuzzò gli occhi visibilmente sorpreso, quando vide che l'Allenatore si era gettato dal suo Charizard sfinito, e stava seguendo la traiettoria esatta del Pokémon Topo.
-Più facile del previsto- gongolò, non fermandosi nemmeno a controllare che Rosso toccasse terra, o meglio, che ci si schiantasse sopra, imbrattandola del suo sangue di Campione. Il suo Charizard era troppo in alto e ancora confuso dall'attacco, era finita.
Fece fare dietrofront a Noivern, poi in pochi battiti d'ali sparì verso un cielo ormai scuro, senza stelle.
Rosso stava precipitando. Verso terra, verso il suo fidato compagno, ma non verso la sua morte. L'aria gli fischiava nelle orecchie e gli sferzava il corpo mente il terreno del Percorso 1 si faceva sempre più vicino, ma riuscì ugualmente a far rientrare un Charizard ormai esausto nella propria Poké Ball e a scaraventarne un'altra a terra, a meno di una quindicina di metri da lui, e chiuse gli occhi. L'ultima cosa che vide fu Pikachu che, pochi metri più in basso, si dibatteva in un duello immaginario contro il vento, cercando di evitare la caduta fatale, e la Poké Ball da lui lanciata che si apriva a terra in un luccichio rossastro, come il sangue che sperò di non versare proprio quella sera.

-Ma', sono a casa!- Foglia entrò nella modesta abitazione sbattendo la porta.
-Si è sentito, tesoro!- la rimproverò divertita sua madre, indaffarata a preparare la cena.
Foglia si buttò sul divano con un tonfo.
-Giornata stressante?- le domandò la donna, sarcastica.
-No, anzi! Fin troppo tranquilla- si lamentò la sedicenne, scegliendo una rivista a caso dal tavolino accanto al divano e sfogliandola senza leggere realmente le parole, piuttosto disinteressata.
-Beh, allora vieni a preparare la tavola, così eviterai di annoiarti ancora- la donna sorrise.
Era una signora di mezza età dai capelli dello stesso colore della figlia, un morbido marrone nocciola, che teneva spesso raccolti in uno chignon. Con il passare degli anni fra i capelli castani se n'erano aggiunti prepotentemente alcuni bianchi, per fortuna ancora facilmente nascondibili, ma il viso giovane della donna e i suoi grandi sorrisi solari davano l'idea a chiunque la conoscesse, compresa sua figlia, che non dimostrasse più di trentacinque anni. Sì, era molto bella, ma purtroppo era anche una vedova. Aveva perso il marito quando Foglia, la sua unica figlia, aveva da poco undici anni, in un incidente di lavoro, ma non si era mai persa d'animo. Anzi, si era rimboccata le maniche e aveva trovato un'occupazione come commessa nel Pokémon Market di Smeraldopoli. Anche se il profitto non era molto era sempre andata avanti, vivendo una vita semplice ma non facendo mai mancare nulla alla figlia. Tutti la conoscevano come Mrs Green, una donna amichevole ed altruista che sapeva donare un sorriso a tutti, in ogni occasione. Una donna dal cuore d'oro, che anziché piangere rideva. Foglia ammirava moltissimo sua madre. Mrs Green, un nome davvero azzeccato. Verde. Il colore della speranza.
-Allora? Dai, Foglia, oggi abbiamo anche un ospite a cena!- la donna osservò spazientita la figlia venirle incontro, poi le porse delle posate e dei piatti finemente decorati e la spedì in sala da pranzo ad apparecchiare.
-Tanto per cominciare- disse Foglia allineando una forchetta con il coltello, -chi viene a cenare da noi?-
-Il Professor Oak, tesoro- rispose prontamente Mrs Green dalla cucina, mescolando la zuppa dentro un'alta pentola che bolliva.
-Oh!- si lasciò sfuggire la ragazza, sorpresa. -Non me l'aspettavo!- Finì di apparecchiare la tavola e tornò in cucina, si sedette su una sedia e osservò la madre intenta a cucinare.
L'aveva sempre divertita l'espressione della donna mentre era assorta. Gli occhi apparivano concentrati e immobili, le mani agivano automaticamente, come un robot, con la bocca socchiusa la mente chissà dove.
-Mamma?- chiamò Foglia.
-S... sì?- Mrs Green rivolse il suo sguardo alla figlia per un attimo, prima di tornare a concentrarsi sul cibo che doveva preparare.
-Perché viene il Professor Oak a cena?-
-Deve parlare con me di alcune cose- rispose lei, vaga.
Foglia borbottò qualcosa sottovoce a proposito del Professore, poi salì le scale e si precipitò in camera sua.
Si stese sul letto senza badare alle scarpe che non aveva nemmeno tolto prima di entrare in casa e rimase a osservare il soffitto, pensierosa. I fatti della sera prima l'avevano piuttosto sconvolta, aveva bisogno di tempo per riordinare le idee. C'era qualcosa di strano in quella faccenda, ma non riusciva a capire cosa. Probabilmente era un'altra delle sue fisse mentali temporanee, quindi alla fine non fece troppo caso a quella sensazione che le diceva che non stava andando tutto bene. Decise di alzarsi e si affacciò alla finestra della sua camera, scostando le tendine di pizzo.
Rosso di sera buon tempo si spera pensò, osservando il cielo arancio-rosato all'orizzonte, che andava scemando in un blu più scuro, fino a diventare quasi nero. Abbassando lo sguardo poté notare una figura nella penombra dirigersi verso la porta di casa sua. Per un secondo si irrigidì, poi però rilassò i muscoli constatando che si trattava soltanto del Professor Oak che veniva a cenare. Scese le scale e gli aprì la porta ancora prima che suonasse, con gran disappunto da parte dell'ospite, poi lo invitò a entrare, mentre la madre annunciava che era pronta la cena.

Rosso aprì gli occhi. Ci mise qualche minuto per riuscire a mettere a fuoco l'essere sopra di sé, e quando capì che si trattava soltanto di Pikachu sorrise, accarezzandogli la testa.
-Tutto a posto?- gli sussurrò, mettendosi a sedere.
Pikachu annuì, sembrava più preoccupato per il suo Allenatore che per la violenta caduta che aveva fatto, da cui si era ripreso solo pochi minuti prima.
-Molto bene- disse Rosso. -E grazie anche a te, Snorlax!-
Il Pokémon Sonno non lo udì, come al solito dormiva beato, ignaro di ciò che accadeva attorno a lui. Rosso scese dalla sua enorme pancia, dopodiché lo fece rientrare. Era stata un'idea vitale - nel vero senso della parola - utilizzare il suo pancione come un cuscino per attutire, e di molto, la caduta. Snorlax non ne aveva risentito, impegnato com'era a ronfare, e Rosso e Pikachu avevano potuto evitare di finire sfracellati al suolo, cavandosela solo con qualche botta superficiale.
-Siamo rimasti svenuti per più di un'ora- constatò poi l'Allenatore, osservando il cielo ormai scuro.
-Andiamo- Pikachu saltò in spalla al ragazzo, che si diresse senza ulteriori indugi verso Biancavilla.
Durante il cammino Rosso si chiese chi mai avesse potuto essere quel giovane dalle iridi color cristallo, perché avesse voluto la sua morte e come mai proprio allora avesse deciso di ucciderlo. Probabilmente lavorava per qualcuno, fu il primo pensiero del ragazzo. Decise di non pensarci per il momento, troppe emozioni quel giorno per un Allenatore che si era auto-esiliato sul Monte Argento per rimanere un po' in pace. Accarezzò invece Pikachu, lo tenne in braccio per tutto il tragitto parlandogli con affetto, non dimostrava i suoi sentimenti in maniera così esplicita da tanto, troppo tempo.
-Ci siamo- mormorò al compagno quando da lontano riuscì a scorgere Biancavilla. -Di nuovo a casa.

-La zuppa era de-li-zio-sa!- commentò il Professore, pulendosi gli angoli della bocca con un tovagliolo.
-Suvvia, Prof!- Mrs Green arrossì per il complimento, nascondendo il viso con una mano. Decise che era meglio cambiare discorso. -Foglia, per favore, porta via i piatti sporchi, poi prendine di nuovi per il secondo-
La ragazza sbuffò, alzandosi rumorosamente dalla sedia ed eseguendo ciò che le aveva ordinato la madre. Quando fu in cucina depositò i piatti nel lavello e ne prese di nuovi dalla credenza sopra il piano cottura, stavolta non più fondi ma piani. Tornò in sala da pranzo reggendoli su un braccio e si riaccomodò al suo posto, dopo aver appoggiato i piatti puliti in corrispondenza dei posti che occupavano Oak, sua madre e lei. Si stava annoiando da morire. Fino a quel momento il vecchio Professore non aveva fatto altro che parlare di lavoro, ricerche, ancora lavoro e ancora ricerche. Avrebbe voluto salire in camera sua a guardare la TV piuttosto che stare ad ascoltare degli inutili discorsi di un vecchio, ma temeva di fare la figura della maleducata. In realtà ciò che la stava realmente trattenendo a tavola era l'arrivo del dolce, ma non lo avrebbe confessato nemmeno a se stessa. Io non sono golosa. Sono solo educata! si ripeté nella mente, immaginando però allo stesso tempo quali leccornie avesse preparato la madre, ritenuta una delle migliori cuoche di Biancavilla. Ad un tratto un discorso del Professore attirò la sua attenzione, distogliendola da Pokémelle e Pokébignè vari.
-...E avrei bisogno di un Allenatore che sbrigasse alcune commissioni per me, per il momento a Kanto, ma prossimamente anche per altre regioni...- stava spiegando Oak a sua madre.
Foglia sapeva già che quell'Allenatore doveva essere lei. D'un tratto sentì di nuovo quella sensazione distinta di quando, cinque anni prima, si era messa in viaggio per la prima volta, e le venne improvvisamente voglia di ripetere l'esperienza. Ovviamente sotto c'era anche un'altra motivazione. La ragazza voleva indagare su un fatto accaduto la sera prima.
-Ha già deciso chi sarà questa persona?- si intromise sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Beh, inizialmente avevo pensato a Rosso, ma per una serie di motivi ho un altro incarico da affidargli. Rimarrebbe mio nipote Blu, ma so che è molto impegnato con la Palestra di Smeraldopoli...- Oak fece una pausa, probabilmente per valutare la possibilità di incaricare Foglia. Dopotutto era un'ottima Allenatrice, aveva completato il Pokédex di Kanto e aveva quasi sconfitto la Lega cinque anni prima, aiutata da Blu... Certo, non era sicuramente al livello di Rosso, ma sì, in fondo era una ragazza in gamba.
-Foglia...-cominciò.
-ACCETTO!- esclamò lei balzando sulla sedia, sotto gli sguardi sbigottiti di Oak e di sua madre.
-...Non ti sembra una decisione troppo affrettata?- la rimproverò la donna. Foglia non l'ascoltò. Aveva la sua nuova occasione per farsi valere, di vivere una nuova avventura. E di svelare quel mistero.
-Beh, allora è fatta!- esclamò raggiante Oak, felice di avere un peso in meno a cui badare. -Ti aspetto domani al Laboratorio per discutere dei dettagli!

   
 
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