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Autore: Grandius98    14/10/2014    1 recensioni
Salve a tutti, qui è Grandius! Scusate per la presentazione un po' lunga e scassapelotas che sto per fare, ma essendo la mia prima fic volevo fare le cose per bene. Proprio per questo potrebbe sembrare un po' scarna all'inizio, ma solo con il tempo e l'esercizio si migliora!
La storia si svolge circa dieci anni dopo gli eventi di Galaxy.
I governi mondiali hanno utilizzato le conoscenze in campo tecnologico
fornite loro dagli alieni per migliorare la vita degli abitanti del
pianeta Terra e,soprattutto,per incoraggiare la diffusione del calcio.
A tal proposito è stata fatta un'importante scoperta:
l'esistenza del cyberspazio, una dimensione digitale realmente
esistente che è stata adibita a zona sportiva,con un gran
numero di stadi e sport praticabili. A questo luogo si accede
attraverso i "Portal", ovvero dei dispositivi altamente tecnologici in
grado di scomporre,digitalizzare e ricomporre nell'altra dimensione
qualunque cosa vi passi attraverso.
La storia che sto per raccontare parla di una squadra di giovani
promesse che, superando mille difficoltà,riuscirà
a diventare la migliore al mondo.
Oh, e un'ultima cosa: questa non sarà certo la prima e ultima comparsa della NeXt Generation... Aspettate e vedrete!
Genere: Comico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 12 IENXT Capitolo 12: Fulmine a ciel sereno

"È la prima volta che ti vedo alzato così presto. Come mai?" chiese curiosa Angelica."Oggi abbiamo un allenamento intensivo. Dobbiamo prepararci bene per la prossima partita! Siamo arrivati già così lontano, non dobbiamo fermarci adesso!" rispose Dave, con fare deciso ed entusiasta.

Era ancora eccitatissimo per la vittoria contro la Orient. Forse avevano davvero una possibilità di vincere il torneo!"Non possiamo fermarci neanche un minuto! Gli avversari si faranno sempre più forti e se vogliamo andare avanti dobbiamo prepararci ad ogni evenienza!"

"Mmmh... Senti, non è che... Potrei venire con te oggi? Sai, per assistere agli allenamenti..." chiese l'angelo, un po' a fatica."Perché no? Sarà divertente!" rispose il ragazzo, quasi senza pensarci. In fondo, lei era una sua amica, pensava fosse logico che volesse stare del tempo con lui all'allenamento. Si sarebbe accorto troppo tardi di aver fatto un madornale errore.

Camminavano lungo la strada che costeggiava il fiume, guardando i fiorellini che spuntavano dai bordi della strada e ascoltando il canto degli uccellini. Un leggero venticello rinfrescava quella gioiosa mattinata estiva."Senti un po', Angelica..." esordì Dave. La ragazza lo guardò sorridendo."... Come ci si sente a volare in cielo?" chiese.

"Ah, ecco..." disse lei, che non trovava le parole per spiegare,"... Ti senti... Leggero. Come se nulla ti tenesse più legato al terreno. Senti l'aria fresca che ti accarezza il viso, la luce intensa e calda del sole che ti abbraccia, le soffici nuvole che ti fanno da letto... Ti senti veramente libero." concluse, serena."Quindi è così..." ribatté lui,"Libero come una farfalla."

Passò un po' di tempo prima che riprendessero a parlare."C'è un'altra cosa che vorrei chiederti" riprese a parlare Dave. Aveva un tono decisamente più preoccupato."Mi hai detto... Che non potevi più tornare. Per caso..." si mise una mano sotto la tuta e ne estrasse il ciondolo."... Era per questo motivo?" chiese, porgendole la piuma.

Angelica sussultò, ma non lo diede a vedere."M-ma no, non credo... Forse non ho ancora ricordato come si fa a volare" lo rassicurò, mostrandogli un sorriso smagliante."... L'ho visto, sai?" la ragazza si sorprese."La tua ala. Manca una piuma. Non riesci a volare senza, perdi l'equilibrio. È successo questo la prima volta, vero?" proseguì lui.

L'angelo rimase scioccato. Non sapeva come rispondere."M- ma... No! Non è vero! Guarda, sono sicura che quella sia una semplice piuma d'uccello... Non è affatto...""Ora smettila!" esclamò Dave, contrariato. Non si era mai arrabbiato con lei prima di allora. Per questo motivo Angelica ne fu ancora più scossa.

La reazione del ragazzo era stata improvvisa, ma così come era esploso tornò a parlare in tono calmo."Non devi mentire. So che questa è la tua piuma. L'ho conservata perché pensavo di aver avuto fortuna, ma ora capisco che sei stata tu a perderla mentre mi salvavi da quel camion. Ti ringrazio per quello che hai fatto." aveva gli occhi colmi di riconoscenza mista a malinconia.

"Questo ciondolo... Mi ha accompagnato sin dalla prima partita. Lo ritenevo qualcosa di speciale. Ma poi sei arrivata tu, che lo sei altrettanto. Per questo voglio ridartelo. So che serve per farti tornare a volare, perciò te lo restituisco. Mi sta più a cuore la tua felicità della mia fortuna" disse.

Poi sorrise:"Anche perché... Io penso che ognuno debba costruirsi il proprio destino con le sue forze, non contando sulla fortuna!"concluse. Angelica non sapeva cosa dire. Il ragazzo teneva davvero molto a lei, al punto da rinunciare al suo portafortuna. Era commossa. Con gli occhi lucidi per l'emozione, sussurrò un "grazie" colmo d'affetto e di riconoscenza.

"Però" proseguì Dave,"Devi promettermi una cosa.""Che cosa?" chiese la giovane, incuriosita."Che un giorno di questi, mi porterai a volare con te lassù, oltre le nuvole!" e indicò il cielo. L'angelo lo guardò e, felice, rispose:"Si, te lo prometto."

"Passa, Noshimoto!""Non te lo lascerò fare!""Prova a impedirmelo, se ci riesci! Hop!""Dannazione, mi ha superato!""Tieni, Cat!""Presa! E ora...
Balzo del Leone!""Ti fermerò! Scudo Incrociato! Urrghhh!" i ragazzi si stavano allenando con tutte le loro forze sotto l'incitamento dell'allenatore e di Dave."Forza, ragazzi! Voglio di più!""Kazuma! Lunga!"

Dalla panchina, Angelica osservava attentamente i movimenti della squadra."Sono ben coordinati, devo dire" pensò "E ce la stanno mettendo davvero tutta! Se continuano con questa grinta, forse riusciranno per davvero a vincere il torneo..." poi pose la sua mano sul ciondolo con la piuma che le aveva dato Dave.Pensava alla discussione che avevano avuto prima. Sarebbe davvero riuscito a farne a meno?

"Bene, ora voglio esercitarmi! Bersagliatemi con tutte le vostre tecniche!" esclamò Kazuma. Uno dopo l'altro, i giocatori della Saint Cross si esibirono nelle loro più spettacolari tecniche di tiro, che il portiere parò senza eccezioni. Era arrivato il turno di Dave.

"Bene, preparati! Utilizzerò ogni briciolo della mia forza. Freccia..." una colonna d'energia viola schizzò verso la rete. Fu così rapida che Kazuma non se ne accorse nemmeno. Il colpo finì in rete, quasi sfondandola. Poco dopo, un pallone rotolò per terra. I giocatori rimasero ammutoliti."Ma che..." esclamò Dave, voltandosi. La scena che vide lo fece rabbrividire.

Tre tizi dalle uniformi nere e grigio metallo, simili a corazze, erano comparsi sull'altra metà del campo. Avevano tutti e tre una maschera bianca con minacciosi occhi rosso sangue."E così, questa sarebbe la famosa Saint Cross Eleven," disse uno di loro. Aveva i capelli grigio metallizzato e la pelle leggermente abbronzata, da quello che si vedeva dal collo, unico lembo non coperto dalla maschera."Che banda di dilettanti. Se uno di loro non riesce a bloccare un tiro come quello, non meritano di definirsi una squadra di calcio..."

"E voi chi siete? Cosa volete da noi?" esclamò il capitano."Hmpf, che moccioso insolente" mormorò un altro componente del trio. Parlava con una voce femminile, seducente ma allo stesso tempo seria. Aveva la pelle piuttosto scura e lunghi capelli color rosso purpureo, leggermente mossi."Ascoltami bene, poppante" Riprese a parlare, avvicinandosi con un balzo al blu."Noi siamo tre membri della Cyber Legion X, la squadra più forte del NFF. Nessuno è mai riuscito a sconfiggerci, così come nessuno lo farà mai!" a sentir queste parole, si gelò il sangue nelle vene a tutti. Quei tipi erano terrificanti ed emanavano un'aura oscura e malvagia. Non promettevano nulla di buono.

"Ora basta, Marath. Hai già detto abbastanza." una voce profonda riscosse Dave. Gli suonava familiare, come se un'eco dal passato stesse risuonando in quel campo. Non poteva pensarci in quel momento, però. La situazione era critica. "Siamo qui per lanciarvi una sfida. Noi tre contro di voi. Ci state?" riprese a parlare il primo tizio."Questi individui vogliono solo procurarci guai. Non accettare, Dave!" suggerì Rock.

"Suvvia, non sarete dei codardi? Come avete fatto a vincere nel torneo se giocate con questo spirito?" detto questo, prese un pallone, lo lanciò in aria e lo colpì al volo con una potenza straordinaria. La palla schizzò ad una velocità impressionante andando a colpire Rock dritto nello stomaco. Il difensore venne spinto indietro e cadde.

"Urgh...""Rock!" esclamò Dave, vedendo l'amico a terra, dolorante."Hahaha, e questa sarebbe la difesa? Ma non fatemi ridere" esclamò sadicamente il tipo che aveva tirato."Gghh!... Non potete fare questo ai miei compagni! Fatevi sotto!" ribatté furioso il capitano."Oh, bene, finalmente qualcuno con un po' di fegato" disse il secondo membro della combriccola. Il capo, invece, rimase silenzioso.

La sfida iniziò. Gli avversari partivano palla al piede, ma non sembravano intenzionati a muoversi. Catherine si buttò all'assalto."Imparerete a non sottovalutarci!" gridò. Fu un attimo. Marath sparì come un'ombra."Cosa?..." pensò la ragazza. Subito dopo, avvenne un'esplosione di energia oscura che la spazzò via."Aaaahhh!""No, Catherine!" esclamò Dave.

L'azione non era ancora finita, però. Noshimoto avanzò e fece per fermarla con la sua
Sfera Difensiva, ma l'avversario fu una saetta. La vide solo mentre gli passava accanto, sussurrandogli nell'orecchio:"Illusi." poco dopo, un'altra enorme esplosione lo scaraventò in aria. Passò la palla a Simorgh. Corinne gli si parò davanti, ma lui scomparve. Sentì una perfida risata dietro di sé, poi di nuovo un botto."Oga, Corinne!" la palla finì tra i piedi di Drakken."Ggghhh...Ti fermerò!" esclamò rabbioso, andando incontro all'avversario.

Riuscì ad avvicinarsi un po', ma alla fine anche lui venne scartato come tutti gli altri. Prima che lo superasse, l'avversario gli si avvicinò e mormorò"Mi dispiace... Dave." Poi il nulla. Era saltato in aria anche lui come i suoi compagni. Erano riusciti a passare. Oramai non c'era più nessuno in grado di fermarli. Solo Kazuma era rimasto in porta. Drakken tirò. Il suono dell'impatto del piede col pallone fu assordante.

La palla volò in porta con potenza ineguagliabile. Kazuma utilizzò il suo
Scudo Incrociato per pararla."Nnghh... No... Non ci... Riesco... Aargghh!" Venne letteralmente spinto in rete dalla palla. Cadde di faccia. Dave, appena ripresosi, non riuscì a crederci. Quei tipi avevano una forza e un'abilità col pallone mai viste. Per la prima volta in quella partita, cominciò ad avere davvero paura.

Le cose non andarono bene neanche dopo il gol subito. I giocatori avversari continuavano a marcare, rubar palla, dribblare e segnare gol su gol. Erano inarrestabili. Conducevano la sfida per 11-0. Durante l'ennesimo tentativo di parata, il braccio di Kazuma cedette:12-0 e il portiere costretto a giocare dolorante."No. Non va bene cosi. I miei compagni sono allo stremo! Non possono giocare in queste condizioni. Devo difenderli a tutti i costi" pensava Dave.

Intanto Angelica, disperata, guardava l'incontro dalla panchina."Non può essere. Lo fanno apposta. Stanno cercando di fargli più male possibile. Non deve succedere! Dave... Ti prego... Lascia perdere! Scappa finché sei in tempo! Questi giocatori... Sono dei mostri!" pensava, con le lacrime agli occhi. Ma il capitano non aveva alcuna intenzione di scappare. Sarebbe rimasto al suo posto, sul campo da gioco. Avrebbe protetto i suoi amici, la sua squadra, il calcio stesso anche da solo, a costo di soffrire e uscirne distrutto.

Drakken lo vide. Sapeva cosa doveva fare. A malincuore, diede il segnale ai suoi compagni."Tua, Marath!"gridò Simorgh, sghignazzando già per la soddisfazione di vedere tutti quei giocatori mordere la polvere. "È il momento, Drakken" esclamò la giocatrice, passando la palla al capitano."Fallo." ingiunse.

Non c'era più via di scampo. Gli ordini erano stati chiari. Dave era ancora lì, in piedi, a difendere strenuamente la porta e i suoi compagni, e come loro doveva essere abbattuto."Non vorrei farti questo, credimi" sussurrò Drakken,"Ma... È per il nostro sogno. Il mio sogno." scoccò il tiro, di una violenza tale da sollevare un'ondata di polvere ai lati del campo. Dave era lì, pronto ad intercettare il tiro. Avrebbe sacrificato sé stesso pur di salvare il calcio che amava. Ma qualcuno non era d'accordo.

Una luce splendente apparve alla sinistra di Dave. Subito dopo, in un turbinio di piume, la palla andò a sbattere contro qualcosa di indefinito ma estremamente lucente. In quell'aura dorata, a Dave parve di riconoscere una figura dalle grandi ali che cadeva lentamente verso terra. Solo dopo la riconobbe. Sudò freddo e corse verso quel corpo in caduta.

"Angelica!" gridò, prendendola al volo. Sembrava stesse dormendo."Ti prego, dimmi che stai bene... Ti prego, ti supplico..." disse, gli occhi lucidi dalla disperazione.

La ragazza stette immobile nel suo stato di sonno per alcuni istanti, poi, lentamente, socchiuse le palpebre e disse"Hah... Sembra che alla fine il momento sia giunto..." i suoi occhi rossi brillavano di una luce vitale, che andava tuttavia affievolendosi. "C-Cosa... Cosa stai dicendo? È uno scherzo, vero? T-Ti prego, dimmi... Dimmi che è... Uno scherzo..." disse, sorridendo stupidamente, come un bambino. La realtà si stava facendo lentamente largo tra i suoi pensieri.

"Ecco perché volevo che la tenessi tu..." disse l'angelo con voce ancora più fievole, porgendo la piuma al ragazzo."Sai, la piuma di un angelo custode protegge sempre chiunque la possieda... È un po' come se parte della sua anima risiedesse in essa..." Ora Dave capiva tutto. E ciò lo faceva sentire ancora più colpevole e disperato.

"Non potevo permettere che qualcuno ti facesse del male. Tu sei il mio protetto. Devo fare qualsiasi cosa in mio potere perché tu possa scrivere il tuo destino..." proseguì Angelica, sempre più debole e stanca."Però... C'è una cosa che non pensavo sarebbe mai accaduta. Ed è che... Per tutto questo tempo... Sei stato tu il mio angelo custode." Dave, tra le lacrime, sbarrò gli occhi.

"Mi hai... Accudito... Protetto... Consolato... Sebbene non mi conoscessi... Non hai esitato un attimo a... A prenderti cura di me..." Il calore vitale la stava abbandonando, rendendo la sua pelle bianca e fredda e la sua voce ancora più fioca e debole. "Grazie a te, ho capito... Tante cose della vita... La vita degli uomini... E' davvero meravigliosa... E ho avuto la possibilità di comprendere... Cosa la rende così speciale e degna di essere vissuta..." una minuta lacrima le rigò il volto pallido."Le avventure... L'amicizia... Perfino... L'amore... Non avevo mai conosciuto a fondo queste parole, fino ad ora... Ma è grazie a te... E ai tuoi amici... Se adesso posso dire di essere stata davvero umana..."

Lanciò un ultimo sguardo languido a Dave e disse:"Tieni stretta quella piuma... Così ricorderai tutte... Le belle esperienze che abbiamo vissuto insieme. E... Ti prometto che... Un giorno... Riuscirò a mantenere la mia promessa... E ti porterò a volare su... Nel cielo... Oltre le nuvole... A sentire il vento e il sole che ti sfiorano il viso..." chiuse i bellissimi occhi scarlatti e la chioma le si disperse in tanti piccoli rivoletti di capelli biondissimi e luccicanti.

Lentamente cominciò a dissolversi in una miriade di luci dorate. Dave le teneva stretta la mano, ormai fredda e senza vita, mentre dai suoi occhi le lacrime sgorgavano copiose. In poco tempo, della delicata mano e del candido viso dell'angelo non rimase più nulla. Il ragazzo si ritrovò sul campo, in ginocchio. La palla era finita sui piedi di Drakken , che si apprestava ad avanzare per terminare il lavoro.

A fatica, il capitano si alzò, tenendo gli occhi bassi e la collana con la piuma stretta in pugno. Attese che l'avversario si avvicinasse, poi si avventò su di lui a testa alta. Lacrime perlacee caddero dai suoi occhi mentre correva. In pochi istanti lo aveva raggiunto. Lo prese in pieno con la spalla, nonostante Drakken stesse utilizzando la stessa tecnica di prima. L'impatto fu così violento che la maschera dell'avversario si staccò parzialmente.

Anche con gli occhi offuscati dalle lacrime, Dave riuscì a vedere il volto dell'avversario: un occhio vermiglio, penetrante ma allo stesso tempo terrorizzato, spuntava dall'apertura, parzialmente coperto da una ciocca di capelli argentati e neri verso la sommità della testa. Dave fu scioccato da questa scoperta. Non si accorse nemmeno di aver rubato palla all'avversario.

Questi, dopo essersi rialzato, guardò il ragazzo per alcuni istanti, poi disse:"Andiamo. Qui non abbiamo più niente da fare." Richiamò i suoi compagni e, prima di andarsene, lanciò uno sguardo pieno di angoscia e di colpevolezza verso Dave. Il ragazzo rimase in piedi per alcuni attimi., incredulo per ciò che aveva visto, poi cadde in ginocchio per terra, reggendosi sulle braccia. Il suo pianto bagnava il campo.

Corinne e Rock corsero verso di lui."È tutto a posto adesso," lo consolarono,"È finita. Non ci daranno più fastidio.""... Lei..." balbettò il capitano."Prima ho perso un'amica, poi anche lui... Ma perché... Cosa sta succedendo...." singhiozzò."Perché tutto questo... Ditemi perché..." poi gridò in preda alla disperazione, con tutto il fiato che aveva nei polmoni:"PERCHÉ? ANGELICA! ALEXANDEEER!!"

C'è posta per Grandius!
Sigh, Sob! Perché, perché, perché?!? Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno... BWAAAHHH!!!
Drakken: Su, non piangere! Dobbiamo leggere le recensioni! *gli porge un fazzoletto*
Ugh, sniff sniff... Gwazie... PROOONF... Sob... Come farei senza di te... DRAKKEN?!?
Drakken: Si, sono io, perché?
Ma... Ma... Ma... TU L'HAI APPENA UCCISA! E ORA VUOI PRENDERE IL SUO POSTO?!?
Drakken: Ma, veramente... sei tu che me lo hai fatto fare... Io non volevo ç.ç
Oh no... vuol dire che... L'HO FATTA FUORI IO!!!

NNNOOOOOOO!!!!!


*Scappa in preda al terrore*
Drakken: Occhei... Beh, spero che mi perdonerete(e soprattutto, non mi ucciderete) se presento io l'angolo delle recensioni e delle schede personaggio...
La prima che devo ringraziare è Caramel-San, che come sempre(anche se non ha avuto molto tempo) ha dato una mano nella realizzazione della
storia. Un abbraccione!
Secondo, voglio ringraziare calorosissimamente(Wow, non sapevo nemmeno di conoscere questa parola) una nuova lettrice, White_Moon alias Kiara alias... Boh ho finito i nomi; e la sua inseparabile amica Eris! Paolo ha veramente apprezzato la vostra recensione(anche quando gli hai suggerito di ritirarsi, Eris... Ti ringrazia anche di questo;-P)!
E infine, mi rivolgo all'associazione LeAnon(Lettori Anonimi) che ha auto il coraggio di leggere la storia, anche se sono andati a vomitare non appena finito il primo capitolo! Grandius vi stima!
Ok, bene, adesso... Ehm... Vorrei, ecco, sì... proporre la mia scheda personale... Via!

"Character Show!"

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 Nome:Alexander Drakengoth

Soprannome:Drakken
Età:16
Ruolo: ATT
Squadra:Cyber Legion X
Elemento:Fuoco
Aspetto: Alto circa 178 cm(Sono alto, non per vantarmi...), dalla pelle chiara ma non pallida, ha lunghi capelli nero pece con un ciuffo argenteo che gli copre l'occhio destro. Quando gioca lega i lunghi capelli in una coda bassa dietro la testa. Ha occhi profondi e le iridi sono cangianti: normalmente sono gialli dorati, ma quando è sotto l'effetto del Protocollo D diventano rossi e le pupille si restringono. E' slanciato ed ha una muscolatura potente, sebbene abbia gambe e braccia piuttosto magre. Il suo punto forte è l'agilità: riesce infatti a sgusciare tra gli avversari e a mantenere un controllo palla incredibile. Solitamente indossa una T-shirt nera sopra una maglia a maniche lunghe grigia, un paio di pantaloni sportivi verde oliva e delle scarpe da ginnastica nere e bianche. Quando gioca, invece, porta la divisa della Cyber Legion X, composta da: maglietta nera aderente a maniche lunghe con una parte color grigio metallico sul busto e una sfera rossa poco sotto il colletto, Spallacci metallici con i bordi rosso sangue, Pantaloni neri lunghi fino al ginocchio, Calzettoni lunghi neri e scarpe argentate con un motivo di colore rosso a forma di X.
Carattere: Ragazzo abastanza timido e insicuro, nonostante l'età. Non riesce a fare amicizia facilmente, ma quando trova un vero amico se lo tiene il più possibile stretto. E' un tipo pensieroso e lo dimostra quando deve eliminare Dave per portare a termine la sua missione, ma esita a finirlo. Ha un animo buono ed è terrorizzato all'idea di ritrovarsi nuovamente da solo: in passato era un orfano che veniva deriso ed isolato dai suoi compagni, ma è stato adottato dal Comandante P che lo ha addestrato ad essere una macchina da distruzione; tuttavia, rifiuta ancora di liberare tutta la sua potenza per paura di far male alla gente. Verrà sottoposto così al Protocollo D, che sopprimerà temporaneamente ogni sua inibizione insieme al suo naturale carattere gentile, liberando la parte spietata e vendicativa.
Tecniche:
Meteora Oscura, TIRO, Fuoco
Scatto Esplosivo, DRIBBLING, Albero
Triangolo Maledetto, DIFESA, Vento
Eclisse Estrema, TIRO, Fuoco

Ecco fatto. Spero non mi odierete per essermi autopresentato... Doveva farlo Grandius, ma è ancora depresso...*Indica l'autore che piange in un angolino, disperato*
Ok, bene, ehm... allora, a nome di Grandius, vi auguro una buona lettura e, soprattutto,


Continuate a seguire Inazuma Eleven NeXt!

E anche
Se vi piace questo capitolo, RECENSITE!
Alla prossima!

 (P.S. Si, lo so, non si visualizza l'immagine e il disegno è fatto male... Appena possibile vedrò di modificarlo e migliorarlo. Per il momento mi prenderò a frustate. 1, 2... AAARRGGHHHH!!!
 Grandius )
   
 
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