Anime & Manga > Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru
Segui la storia  |       
Autore: Benio Hanamura    15/10/2014    1 recensioni
[Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru]
“Il mio nome è Kichiji Hananoya… o meglio, questo è il mio nome dall’età di 15 anni. Fino ad allora ero Tsukiko, la sesta figlia della famiglia Yamada...”
Nel manga originale della Yamato è detto ben poco del passato della geisha Kichiji, che fa la sua prima comparsa come causa inconsapevole di gelosia della protagonista Benio nei confronti del fidanzato Shinobu, ma che poi si rivelerà essere solo una sua ottima amica e stringerà una sincera amicizia con Benio stessa, per poi segnare anche l’esistenza del padre di lei, vedovo inconsolabile da tanti anni.
Per chiarire l’equivoco e per spiegarle quale rapporto c’è davvero fra lei e Shinobu, Kichiji racconta la sua storia del suo passato a Benio, dei motivi per cui è diventata geisha, abbandonando suo malgrado il suo villaggio quando era ancora una bambina, ma soprattutto del suo unico vero amore, un amore sofferto e tormentato messo a dura prova da uno spietato destino…
Dato che questa storia è solo accennata nel manga, ma mi è piaciuta e mi ha commossa molto, ho deciso di provare ad approfondirla e di proporvela come fanfiction!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
    Il primo giorno che ebbi di vacanza andai a trovare Benio-san. Non avevo tentato in alcun modo di contattare Shinobu, perché ero più che mai decisa a rispettare la sua decisione, ed ero certa dello stato d’animo in cui doveva trovarsi quella povera ragazza, che dopo averlo aspettato con pazienza e fedeltà per ben tre anni era stata abbandonata da lui per un’altra donna, indipendentemente dal motivo più o meno nobile che avrebbe potuto averlo spinto.
   Lei mi accolse sorridente, sinceramente felice di rivedere un’amica, ma senza alcun bisogno che me lo dicesse apertamente era ben chiaro che il suo sorriso un po’ esagerato era anche un disperato tentativo di nascondere la sua profonda tristezza. Non le chiesi nulla, mi bastò guardarla per un attimo negli occhi per averne una conferma certa, ed infatti annuì malinconicamente quando le diedi la piantina che le avevo comprato, la sassifraga o erba epatica, che nel linguaggio dei fiori rappresenta l’amore nascosto nel cuore.
   Non mi trattenni a lungo, ma dopo non molto tempo ebbi occasione di rivederla, proprio in occasione dell’anniversario della morte di Koji, un giorno in cui anche se non ufficialmente tutte le mie compagne dell’okiya hanno sempre fatto in modo di lasciarmi il più possibile per conto mio e di esonerarmi da ogni impegno. Sono così grata a loro per questo! Soprattutto per come mi sono state vicine quando, nel mio periodo di “convalescenza” dopo il mio tentato suicidio, avevo ottenuto in via del tutto eccezionale il permesso di assentarmi per qualche giorno dall’okiya per tornare con Miyuki al mio villaggio per accelerare ulteriormente la mia guarigione: in quei pochi giorni avevo avuto modo di rivedere finalmente la mia famiglia dopo tanti anni, è vero, ma quel viaggio aveva anche riacutizzato il mio dolore, dato che avevo deciso di fare visita ai genitori di Koji, che però mi avevano scacciata malamente, senza nemmeno consentirmi di entrare in casa per pochi minuti. Avrei dovuto aspettarmelo, sapevo che una geisha è ammirata, talvolta assurdamente invidiata per i vestiti e gli accessori costosi, ma anche disprezzata dalla gente, ed infatti mi ero proposta inizialmente di seguire il consiglio di Kiyoko e di limitarmi a soggiornare per tutto il tempo in casa mia, senza farmi riconoscere dagli altri miei compaesani; poi però non avevo resistito. Per fortuna aver ritrovato i miei adorati genitori che ormai avevano vari capelli grigi, i miei fratellini ormai cresciuti e la famiglia ormai arricchita da nipoti, tutti loro incuranti delle chiacchiere della gente e felici di riavermi anche se per poco in quella casa, aveva del tutto consolidato la mia forte determinazione a reagire al dolore ed a riprendere in mano la mia vita, altrimenti avrei potuto decidere davvero di seguire l’esempio della povera Chiyo! 
Come al solito in occasione di quel nuovo anniversario della sua morte avevo comprato i fiori e l’incenso che Koji preferiva e stavo preparando il tè che gli piaceva di più. Una sorta di solitaria e tranquilla celebrazione del nostro amore, che nonostante il tempo ormai passato è sempre rimasto vivo nel mio cuore. Ne fui ancora più sicura, i miei sentimenti erano gli stessi che provava Benio-san, nonostante le circostanze assai diverse: Aoe-san si era sbagliato di grosso. Perciò con grande naturalezza le raccontai di quell’unica terribile esperienza davanti all’ingresso di casa Yamaguchi, della quale non avevo mai parlato nemmeno con Kiyoko al mio ritorno all’okiya, e la sua istintiva comprensione fu per me come un balsamo particolarmente efficace per lenire la mia tristezza.
   Fra l’altro in quello stesso periodo ebbi modo di capire come Benio-san era diventata la ragazza meravigliosa che avevo conosciuto: nel corso di quella prima breve visita a casa sua avevo avuto modo di vedere il luogo dove era cresciuta, circondata da un clima di calore ed affetto nonostante la sua famiglia non fosse numerosa come la mia.  La governante, che lei chiamava un po’ irrispettosamente “tata senza mento”, è una donna un po’ bisbetica ma visibilmente affezionata alla sua giovane signora; e poi c’era suo padre, che ho potuto conoscere meglio in un’ulteriore occasione, quando ci siamo incontrati per caso in un locale. Apparentemente è un uomo severo, come ci si aspetterebbe da qualsiasi militare, ma ama profondamente la sua unica figlia che ha cresciuto da solo, dopo la prematura scomparsa della moglie alla quale è sempre rimasto fedele, rifiutando anche la sola idea di sposare un’altra donna che potesse prendere il suo posto. Anche quando la sgrida come una bambina il suo sguardo tradisce il suo grande legame con lei, e per lei è lo stesso: per un attimo sono anche stata indotta a sospettare che litigassero in quel modo chiassoso solo per divertimento! E di un’altra cosa sono stata subito certa: anche se la sua posizione di maggiore dell’esercito imperiale gli impone di mantenere un certo contegno almeno in pubblico il suo carattere non  deve essere poi tanto diverso da quello di lei.
    In ogni caso, anche se non ne comprendevo il principale motivo, l’incontro con quell’uomo mi colpì più di quanto potessi immaginare, perché mi ritrovai a pensarci anche altre volte in seguito. In un primo momento ho creduto che probabilmente vederlo insieme a sua figlia avesse riportato prepotentemente alla mia memoria i miei ricordi accanto a mio padre, al quale mai avevo serbato rancore per non essere riuscito a gestire meglio la nostra difficile situazione familiare in modo da evitare la vendita di ben tre figlie, ma poi capii che c’era dell’altro: certamente ha contato la sua sofferenza tanto simile alla mia, la sua determinazione a rimanere fedele al suo primo amore, che non è poi così comune da parte di un uomo, ma anche la sua espressione che ogni tanto tradiva la sua malinconia, come ormai apparire allegro gli costasse fatica: lo seppi solo in seguito da Benio-san, in qualche modo gliela ricordavo! Anche se non sapeva nemmeno lei spiegarmene il motivo, non le somigliavo poi così tanto fisicamente e lei era troppo piccola alla sua morte perché potesse ricordarne il carattere.
   Ovviamente non ne feci mai parola con il maggiore Hanamura, nemmeno quando ebbi modo di incontrarlo per caso per strada qualche altra volta, in cui egli non mancava di porgermi i suoi saluti in quanto buona amica di sua figlia, per la quale si preoccupava in quanto era ancora sola e non sapeva come avrebbe potuto cavarsela quando lui sarebbe diventato troppo vecchio e debole.
  Le ansie del maggiore Hanamura però cessarono poco dopo, lo seppi da Ushigoro: Benio-san si fidanzò improvvisamente con Aoe-san e le loro nozze furono fissate per il 1° settembre. Un fidanzamento molto breve, pensai subito, giusto il tempo di organizzare una cerimonia, ed il fatto che fosse stata Benio-san a fare la proposta invece di riceverla convalidava ciò che pensavo: voleva affrettare le cose per timore di cambiare idea, non poteva essersi innamorata di un altro dopo così poco tempo! Ovviamente mi dispiacque molto per Aoe-san, che grazie a lei pareva aver finalmente vinto la sua ormai storica avversione per le donne, ma confidavo nel fatto che prima o poi quei due avrebbero potuto essere davvero felici, uniti se non da un amore appassionato almeno da un profondo e sincero affetto reciproco: e non è forse così che iniziano molti matrimoni, da due persone unite da un semplice affetto, da una simpatia se non addirittura fra due perfetti estranei unicamente per volere dei rispettivi genitori?
   Avevo sperato fino all’ultimo che fra Benio-san e Shinobu le cose potessero sistemarsi, ma ormai avevo imparato anche a mie spese che non sempre una storia d’amore ha un lieto fine come quello dei romanzi, anzi, nella realtà questo costituisce l’eccezione che conferma la regola! Ma se Shinobu aveva deciso di rifarsi una vita con un’altra anche Benio-san aveva tutti i diritti di cominciare una nuova vita con un altro uomo, che forse avrebbe potuto renderla felice, col tempo, anche più di come l’avrebbe resa felice Shinobu. Più felice con un altro che con Shinobu, il suo grande amore? Mi stavo solo illudendo, come avrebbe potuto con un uomo per il quale provava soltanto simpatia e gratitudine? Ma volevo ostinatamente continuare ad illudermi, anche per il mio amico Aoe-san, che meritava anche lui un po’ di felicità, e non era nemmeno detto che le cose dovessero andar loro male.
   Tuttavia l’alba del 1° settembre non vide il sole in tutto il suo splendore: il cielo era pieno di nubi, si temeva che scoppiasse un temporale da un momento all’altro. Appena uscita dal futon avvertii un fugace brivido e sentii subito qualcosa nell’aria che la rendeva pesante, e che non mi piacque affatto. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru / Vai alla pagina dell'autore: Benio Hanamura